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Ultimo aggiornamento martedì 16 ottobre 2018
Neilah è una giovane ragazza che desidera diventare un avvocato di prestigio. Sulla sua strada incontra Pierre Mazard, professore e provocatore nato. In Italia al Box Office Quasi nemici - L'importante è avere ragione ha incassato 633 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Camélia Jordana, già attrice nell'acclamata commedia francese del 2017 Due sotto il burqa, ora nelle vesti di una studentessa di giurisprudenza dell'Università di Parigi 2 Neïla Salah, in un'interpretazione che le è valsa il premio César come migliore promessa femminile del cinema francese. Il film è la storia dell'incontro e dell'inaspettato avvicinamento di una ragazza di origine araba proveniente dai sobborghi parigini e Pierre Mazard (Daniel Auteuil), un noto professore dai modi burberi e di estrazione benestante. Lui le insegnerà la nobile arte della retorica, arma con cui lei imparerà a imporsi sia nella sua carriera, che nella vita privata; ma il gesto del professore si rivelerà essere tutt'altro che altruista e tutti i nodi verranno al pettine.
Supportato dalle teorie dei grandi studiosi e intellettuali della storia del pensiero e della filosofia, il professore - ma sarebbe meglio dire: il regista Attal - ci consegna a noi spettatori delle piccole lezioni di retorica, di eloquenza, sul parlare bene e sulla costruzione del consenso.
Non conta solo ciò che si dice ma anche - e certe volte soprattutto - come lo si dice. E perciò tutto si può dire, bisogna solo vedere quali argomentazioni si portano.
Il refrain del film, nocciolo essenziale delle lezioni di retorica del professore è: «La verità non importa, ciò che importa è avere sempre ragione». In questo senso, Mazard intende il dialogo come una colluttazione, uno scontro, un conflitto, in cui uno dei due interlocutori deve avere sempre la meglio.
La frase che sentiremo ripetuta più volte mentre il film volge al termine - e che stride con il motto della prima parte - è: «Quando si parla bene ci si dimentica come dire le cose in maniera semplice» che porta a compimento il senso generale del film, ne esaurisce l'argomento, rendendo onore alla sua complessità. Il racconto pur dimostrando un chiaro intento morale, non rinuncia al mordente e allo scorretto politicamente, utilizzati come strumenti prediletti per la costruzione dei momenti divertenti del film, che riescono a strapparci delle risate "a denti stretti" sulla cultura araba (ma che non si risparmiano neanche contro il conformismo, il perbenismo e l'ipocrisia dei tempi che corrono). Una satira ben dosata, anche perché affidata alle battute di un professore smaccatamente intollerante, sgradevole, arrogante, beffardo, ironico, cinico, ma sempre in maniera equa, onesta intellettualmente, fin colta, tale da renderlo un personaggio accettabile, a un certo punto quasi simpatico, umano tutto sommato.
Ciò che non convince del tutto è la trascuratezza - decisamente fuori luogo rispetto al tenore generale del film - di certi dialoghi troppo sbrigativi, come nella scena in cui viene introdotta la chiave narrativa che porta i due personaggi a costruire il loro rapporto. Si resta con l'idea che certi nuclei della narrazione si sarebbero potuti ampliare, dando loro il giusto respiro. Piccola nota finale: la risata di Camélia/Neila è bellissima nella sua spontaneità.
Parliamo del film di Yvan Attal, Quasi nemici – l’importante è aver ragione, perché benfatto, frizzante, divertente, da non perdere. Gli attori sono bravissimi: Pierre Mazard (Daniel Auteuil) un professore della Facoltà di Giurisprudenza, che per una storia che dovete scoprire da voi, “deve” preparare, suo malgrado, una sua allieva, quasi extra-comunitaria, [...] Vai alla recensione »
Il film nel trattare la tematica dell'arte della retorica è interessante ed ha un suo slancio culturale/accademico ben definito. Anche il tema dei giovani arabi della seconda generazione in Francia non è per nulla da sottovalutare e doverosamente deve essere, il più possibile, oggetto di proficua discussione e rappresentazione storica.
In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal. La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese.
Sono disposto a morire purché tu possa dire ciò che pensi, recita il famoso adagio attribuito erroneamente a Voltaire quasi a dimostrazione del fatto che la libertà di parola può portare anche a false attribuzioni. Come la probabile vittoria della protagonista nello scontro finale, che non si svolge per rinuncia. La falsa attribuzione a cui faccio qui riferimento è [...] Vai alla recensione »
In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal. La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese.
Commedia francese brillante ed intelligente nello spuntoche viene fornito da uno dei problemi più vistosi per le società occidentali odierne cioè quello della necessità e della opportunità di accettare e favorire l’integrazione. Qui quello spunto assume le forme di un contrasto tra un arrogante, provocatorio, razzista, sgradevole, ma poi rivelatosi [...] Vai alla recensione »
Intelligente commedia con due ottimi interpreti. bisogna riconoscere che dalla Francia arrivano spesso prodotti degni di nota. Qui il tema è il confronto tra due mondi diversi che attraverso la retorica e lo studio dell'eloquenza imparano a rispettarsi. Il film sceglie di non calcare troppo i toni e rimane nel sicuro recinto della convenzione con tanto di Happy end; peccato, ma ciò [...] Vai alla recensione »
Durante un atelier di letteratura ho detto che “ci vuole coraggio oggi a parlare di poesia “. Beh lo stesso concetto per questo film che nell’epoca del TVB ha la temerarietà di parlare di retorica. Contrasti intelligenti: è su questo che si basano i buoni film. Auteuil è in gran forma e la sua allieva è incantevole.
Che dire, un film che ti rida' fiducia nell'essere umano, che conferma come la cultura salverà il mondo...se verrà coltivata anche dalle nuove generazioni. Da vedere
Il film come trama non presenta grandi eccessi. La storia spesso è lenta e noiosa. Di grande pregio sono i dialoghi che racchiudono un grandissimo insegnamento sulla saggezza e sul modo di porsi oggi.
Bello , interessante , coinvolgente , spericolato , incredibile ...
I francesi sono maestri nelle commedie, lo ribadisco. Questa, assolutamente deliziosa, è una celebrazione della retorica che è l'arte di argomentare per convicere con elementi oggettivi e persuadere facendo leva sulle emozioni. Racconta il rapporto difficile tra un professore polemico e razzista magistralmente interpretato da Daniel Auteil, e una studentessa araba; lui dovrà [...] Vai alla recensione »
Dal suo prologo, Quasi nemici dona il tono: immagini di archivio scorrono le riflessioni di Romain Gary, Claude Lévi-Strauss, Serge Gainsbourg e Jacques Brel, rappresentati nobili della lingua francese. Maestri nel saper scegliere, ciascuno nel suo dominio di competenza, le parole giuste, quelle che emozionano, quelle che persuadono, quelle che marcano. Senza essere passatista, Yvan Attal impiega le mille e una nuance della lingua francese e realizza una commedia che prende la parola. In Quasi nemici l'azione nasce dal verbo e le scintille dall'incontro tra Neïla Salah e Pierre Mazard, che incarnano la coppia allieva-professore. Lei è una giovane banlieusarde di origine magrebina, cresciuta a Créteil e iscritta all'università d'Assas, ubicata in un prestigioso arrondissement di Parigi (il Cinquième), lui professore emerito e reazionario poco incline al politicamente corretto e al clima di rettitudine che domina il suo ambiente. Lei ha la verve dei suoi anni verdi, lui la retorica classista della vecchia Francia.
La commedia feel-good di Attal riposa su un antagonismo degno delle commedie classiche, perché tutto oppone Neïla Salah e Pierre Mazard.
Il loro primo e disastroso incontro avviene in ateneo e nel bel mezzo di una lezione di Diritto a cui la ragazza arriva in ritardo, trovandosi così umiliata pubblicamente dal professore, poi denunciato sui social network dagli studenti. È una scena forte che testimonia la fragilità degli scambi tra individui oggi, dove un clic cagiona un linciaggio morale. Per far fronte al consiglio di disciplina e riscattare le sue provocazioni, Pierre Mazard accetta di preparare Neïla per un prestigioso concorso di eloquenza che si tiene ogni anno tra le università di Parigi.
Ottimo film «Quasi nemici» di Attal, che affronta il dibattito sull'integrazione delle minoranze e lo scontro delle culture con situazioni e battute di sarcastica equidistanza che spiaceranno agli estremisti di ambedue le sponde. Contrapponendo la ragazza di banlieue Neila allo scorbutico cattedratico Pierre, infatti, il regista tratteggia con toni agrodolci un divertente duello psicologico in grado [...] Vai alla recensione »
Due film francesi, in sala a distanza ravvicinata, celebrano il gusto per la parola e l'arte della retorica: forse vogliono dirci qualcosa. "A voce alta" di Stéphane De Freitas è uscito a settembre, "Quasi nemici" esce adesso, entrambi paiono catapultati qui da un altro mondo. Non il mondo in cui si organizzano gare di dibattito, che esistono anche in Lombardia, promosse dall'Associazione We Debate, [...] Vai alla recensione »
Neila Salah vive a Creteil, sogna di diventare avvocato e per questo frequenta la prestigiosa università parigina di Panthéon-Assas. Ma il primo giorno di lezioni si scontra con il cinico professor Pierre Mazard, noto il suo comportamento provocatorio, i modi bruschi e le scorrettezze umane e politiche nei confronti delle minorante etniche. Quando la lite ripresa dai cellulari diviene virale, l'uomo, [...] Vai alla recensione »
Daniel Auteil celebrato interprete del cinema francese è famoso per il suo carattere imprevedibile ed eccentrico. In Le Brio (tradotto Quasi nemici per assonanza con il campione di incassi Quasi amici) è il prof Pierre Mazard dell'università di Assas (Paris II) dal comportamento razzista e politicamente scorretto, tanto che dovrà comparire di fronte a una commissione d'inchiesta per un suo probabile [...] Vai alla recensione »
Quando mai capita di vedere messi in pratica alcuni dei 38 stratagemmi di Schopenhauer tratti dall'Arte di ottenere ragione e divertirsi? E sperare magari di vederne ancora, soprattutto se a illustrarli in modo variopinto e provocatorio è il professore Daniel Auteuil? Accade questo in Quasi nemici di Yvan Attal, dove il professore in questione, per riscattarsi da uno spiacevole comportamento, deve [...] Vai alla recensione »