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domenica 22 ottobre 2017
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il vero it
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lo trovato fantastico come film. Sicuramente è qualche spalla sopra alla miniserie del '90, lo consiglio a un pubblico più maturo anche perché è una storia più complicato di un normale horror ma film che parla di crescita e di sconfiggere le proprie paure. La regia lo trovato bellissima come la fotografia, gli attori che interpretano i ragazzi del club dei perdenti gli ho trovati magnifici soprattutto Ben e Eddie, l'attore che interpreta Pennywise secondo me è una spalla sopra a Tim Curry, ma soprattutto vorrei dire una cosa alle persone che dicono che il nuovo IT sia troppo spaventoso vi voglio dire una cosa nel libro l'unico che si è avvicinato a IT è stato Georgie anche perche troppo piccolo non riesce a comprendere il pericolo di questo personaggio misterioso.
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lo trovato fantastico come film. Sicuramente è qualche spalla sopra alla miniserie del '90, lo consiglio a un pubblico più maturo anche perché è una storia più complicato di un normale horror ma film che parla di crescita e di sconfiggere le proprie paure. La regia lo trovato bellissima come la fotografia, gli attori che interpretano i ragazzi del club dei perdenti gli ho trovati magnifici soprattutto Ben e Eddie, l'attore che interpreta Pennywise secondo me è una spalla sopra a Tim Curry, ma soprattutto vorrei dire una cosa alle persone che dicono che il nuovo IT sia troppo spaventoso vi voglio dire una cosa nel libro l'unico che si è avvicinato a IT è stato Georgie anche perche troppo piccolo non riesce a comprendere il pericolo di questo personaggio misterioso. Mi dispiace solo che hanno tagliato la scena che spiegava le origini di IT e spero che la troveremo nel capitolo due.
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domenico
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domenica 22 ottobre 2017
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niente male
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Partendo dal presupposto che nessun film di 2 ore - nemmeno se girato da Dio in persona - avrebbe potuto reggere il confronto con l'opera monumentale di King, questo film non mi è affatto dispiaciuto. Purtroppo solo una serie di alto livello di un bel po' di episodi potrebbe rendere giustizia al libro. Detto questo, il film è piuttosto piacevole, alternando scene horror ad altre più leggere. Carini i giovani attori e buona anche l'interretazione di IT. Buoni effetti seciali. Voto 6,5/7
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tmpsvita
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domenica 22 ottobre 2017
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inizia dopo un po' ma, quando lo fa diverte, intrattiene ed inquietante al punto giusto
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Finalmente è arrivato sul grande schermo , dopo anni che i fan di Stephen King e i fan dell'horror in generale lo stavano aspettando, il pagliaccio più iconico del mondo, ovvero Pennywise. Non essendo mai stato fan né di uno né dell'altro e non avendo letto il libro, le mie aspettative erano elevate ma in maniera abbastanza relativa, speravo solo di vedere un buon Horror e, inutile girarci troppo intorno tanto lo avete già visto dal voto, posso ritenermi abbastanza soddisfatto. Certo poteva essere realizzato leggermente meglio ma l'IT di Andrés Muschietti funziona e anche su diversi aspetti; il film diverte, intrattiene e inquieta, tutto ciò lo fa con un'esplicità, tenuta un po' a freno a causa della censura, ma che comunque dimostra un certo "coraggio" che, sinceramente, non mi sarei aspettato, ciò che, invece, mi aspettavo di sentire in quantità decisamente maggiori è la paura, elemento di cui si sente abbastanza la mancanza in una prima parte che non convince del tutto ma che si fa trovare nella seconda.
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Finalmente è arrivato sul grande schermo , dopo anni che i fan di Stephen King e i fan dell'horror in generale lo stavano aspettando, il pagliaccio più iconico del mondo, ovvero Pennywise. Non essendo mai stato fan né di uno né dell'altro e non avendo letto il libro, le mie aspettative erano elevate ma in maniera abbastanza relativa, speravo solo di vedere un buon Horror e, inutile girarci troppo intorno tanto lo avete già visto dal voto, posso ritenermi abbastanza soddisfatto. Certo poteva essere realizzato leggermente meglio ma l'IT di Andrés Muschietti funziona e anche su diversi aspetti; il film diverte, intrattiene e inquieta, tutto ciò lo fa con un'esplicità, tenuta un po' a freno a causa della censura, ma che comunque dimostra un certo "coraggio" che, sinceramente, non mi sarei aspettato, ciò che, invece, mi aspettavo di sentire in quantità decisamente maggiori è la paura, elemento di cui si sente abbastanza la mancanza in una prima parte che non convince del tutto ma che si fa trovare nella seconda. Prima parte che risente di diversi problemi perché se la si va ad analizzare bene, non è altro che una serie di piccole clip ognuna riguardante un ragazzo diverso e le sue più grandi paure, che cercano di essere connesse tra di loro ma che invece risultano piuttosto sconnesse e senza una vera e propria trama che le leghi e né faccia qualcosa di più concreto. Dovrà, infatti, passare poco più di un'ora prima che il film vero e proprio cominci a formarsi attraverso dei collegamenti necessari che possano finalmente dare ritmo e mordente ad una storia che stava rischiando di inabissarsi in un ciclo quasi ripetitivo e inconclusivo di Jumpscare. Jumpscare non sempre all'altezza perché, se alcuni accennano, attraverso varie idee inventive (anche se mai sviluppate in maniera geniale o comunque gratificante), ad una presente e genuina ambiziosità, che poi troverà terreno fertile nella seconda metà; tutti gli altri risultano abbastanza banali e ormai fin troppo "tradizionali" per il genere. Come avrete, quindi, capito il film migliora con il tempo e anche non poco. Infatti, alla fine della (da me nominata) prima parte, il film è come se si sbloccasse da un qualcosa che lo trattenesse dall'essere ciò che poi rivela diventare, ovvero un grande horror che amalgama, con notevole maestria, effetti speciali discreti, idee interessanti, un po' di comicità, sangue, una trama degna di essere chiamata come tale, delle grandi interpretazioni e, finalmente, tanta (ma mai troppa) paura. Oltre a tutto ciò, impossibile non menzionare il nuovo Pennywise che, dopo essere stato interpretato da Tim Curry nel 1990, ritorna con un nuovo look esteticamente straordinario, accattivante nonché inquietante e, questa volta, viene interpretato dal più giovane dei tre fratelli Skargard, Bill Skargard che, nonostante la poco esperienza, entra perfettamente nel ruolo e ci regala una performance sorprendentemente credibile e carismatica, ciò lo rende una delle più promettenti e interessanti promesse della nuova generazione Hollywoodiana. Naturalmente l'attore viene anche aiutato da una caratterizzazione del personaggio piena di sfaccettature che lasciano spazio a svariati spunti che spero essere sviluppati nel prossimo capitolo. Un horror che appassionerà sicuramente gli amanti del genere, e che divertirà tutti gli altri. VOTO: 7+/10
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domenica 22 ottobre 2017
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it
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Cosa poter dire di questo film? L'ironia e la singolarità del mitico Penny Wise hanno ceduto il posto alla mera brutalità rappresentata con effetti speciali. Nessuna traccia del processo psicologico dei personaggi, forzate scene di violenza su bambini ed animali che avrebbero potuto essere evitate e che sono state "montate" con l'unico scopo di scandalizzare un pubblico di ragazzi. Evidenti falle di trama, prevedibilità e ripetitività. Ritengo che quest'ultima versione di IT non abbia nemmeno una lontana somiglianza con quella originale di cui tutti ricordano l'inquietudine e la genialità.
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paolostravalaci
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domenica 22 ottobre 2017
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eccellente
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Visto ieri sera al cinema, devo dire che mi ha pienamente soddisfatto. Da ragazzo vidi la miniserie un paio di volte, poi lessi il libro, e amai tantissimo questo racconto. Quindi avevo grande nostalgia nonché grosse aspettative da questa prima parte di IT. Partiamo subito dal presupposto che non si tratta di un remake, ma di un nuovo adattamento del libro e del film del 1990. Ci sono svariati cambiamenti in alcune scene, e qualcosa di nuovo, tuttavia Muschietti ha mantenuto l'anima della storia, e a mio avviso arricchito la pellicola non solo a livello tecnico, in cui spiccano effetti speciali notevoli, ma appunto modificando qualcosa nella scenografia. In questo horror atipico c'è tutto, ansia, paura, commozione, valori come l'amicizia, i sentimenti, il coraggio, l'unità e la forza di gruppo, saper vincere le proprie paure, insomma una miscela di avvenimenti ed emozioni che non può fermarsi solamente all'effetto terrore.
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Visto ieri sera al cinema, devo dire che mi ha pienamente soddisfatto. Da ragazzo vidi la miniserie un paio di volte, poi lessi il libro, e amai tantissimo questo racconto. Quindi avevo grande nostalgia nonché grosse aspettative da questa prima parte di IT. Partiamo subito dal presupposto che non si tratta di un remake, ma di un nuovo adattamento del libro e del film del 1990. Ci sono svariati cambiamenti in alcune scene, e qualcosa di nuovo, tuttavia Muschietti ha mantenuto l'anima della storia, e a mio avviso arricchito la pellicola non solo a livello tecnico, in cui spiccano effetti speciali notevoli, ma appunto modificando qualcosa nella scenografia. In questo horror atipico c'è tutto, ansia, paura, commozione, valori come l'amicizia, i sentimenti, il coraggio, l'unità e la forza di gruppo, saper vincere le proprie paure, insomma una miscela di avvenimenti ed emozioni che non può fermarsi solamente all'effetto terrore. E' chiaro che parliamo di una favola nera, e non del classico film dell'orrore in cui si cerca qualsiasi espediente per spaventare il pubblico. Ecco perché io non mi soffermerei solamente su questo punto, ma osserverei una visione più ampia, valutando tutti gli aspetti. Probabilmente la miniserie di allora suscitò più angoscia, erano anche altri tempi ed era la novità. Ma ciò che conta a mio avviso è il concetto della paura, la quale può realmente distruggerti se la accogli e la fai alloggiare dentro di te. Ho apprezzato molto anche il nuovo cast, davvero bravi tutti i ragazzini protagonisti, quelli del club dei perdenti a tratti anche simpatici. In definitiva non possiamo parlare certo di capolavoro, quello lo è senza ombra di alcun dubbio il romanzo del grande Stephen King, ma di un gran film, senza inutili paragoni con quello originale. Non vedo l'ora di vedere la seconda serie. Consiglio vivamente.
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stramonio70
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domenica 22 ottobre 2017
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horror inquietante e pieno d'atmosfera
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I fim tratti dai romanzi di Stephen King o sono dei capolavori (Le ali della libertà, L'ultima eclisse, Misery, Shining, Stand by me, Il miglio verde, Cimitero vivente, La zona morta, Carrie, The mist, ecc...) o sono opere decisamente scadenti (L'acchiappasogni, Brivido, Grano rosso sangue, A volte ritornano, Cell, Dolan's cadillac, The night flier, La torre nera, ecc...). Questa trasposizione di It, tratto dal romanzo omonimo del 1986, per fortuna appartiene al primo gruppo, quello cioè delle opere riuscite bene. In realtà It era già stato trasposto (per il piccolo schermo) nel 1990 ma essendo in quel caso una produzione televisiva, i limiti di budget e di censura erano stati parecchi ed avevano finito con l'inficiare notevolmente il risultato finale.
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I fim tratti dai romanzi di Stephen King o sono dei capolavori (Le ali della libertà, L'ultima eclisse, Misery, Shining, Stand by me, Il miglio verde, Cimitero vivente, La zona morta, Carrie, The mist, ecc...) o sono opere decisamente scadenti (L'acchiappasogni, Brivido, Grano rosso sangue, A volte ritornano, Cell, Dolan's cadillac, The night flier, La torre nera, ecc...). Questa trasposizione di It, tratto dal romanzo omonimo del 1986, per fortuna appartiene al primo gruppo, quello cioè delle opere riuscite bene. In realtà It era già stato trasposto (per il piccolo schermo) nel 1990 ma essendo in quel caso una produzione televisiva, i limiti di budget e di censura erano stati parecchi ed avevano finito con l'inficiare notevolmente il risultato finale. Questa nuova versione invece restituisce tutta l'atmosfera paurosa ed inquietante della prima parte del romanzo, cioè quella in cui i protagonisti sono dei ragazzini. Per vedere la trasposizione della seconda parte del racconto, cioè quella coi protagonisti cresciuti ambientata trent'anni dopo, bisognerà aspettare il 2019 quando uscirà It - Chapter 2. Niente paura però perchè nonostante questo It non lascia alcun finale in sospeso ma conclude la storia senza nessuno strascico.
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midnight
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domenica 22 ottobre 2017
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finalmente il vero it
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Inutile perdersi in inutili preamboli: IT E' IL FILM DELL'ANNO! Attesissimo da amanti del genere e non solo finalmente è uscito nelle sale. A metterci le mani, dopo ben 27 anni (non a caso!) dall'uscita della mini serie tv ispirata al romanzo di Stephen King, arriva Andrés Muschietti (regista de La Madre, che ha diviso la critica e a noi a fatto scompisciare dalle risate) che miracolosamente riesce in questa non facile impresa regalandoci un film fresco e divertente!
Quindi sì, a me è piaciuto e non poco! Mi è piaciuta la fotografia, la colonna sonora, la prova degli attori, il ritmo incalzante e i momenti di pathos. Sono soddisfatta dalla prova del nuovo giovane Pennywise e dagli effetti speciali, che se inizialmente mi avevano fatto un po' storcere il naso, alla fine si sono rivelati funzionali e ben riusciti nel loro complesso.
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Inutile perdersi in inutili preamboli: IT E' IL FILM DELL'ANNO! Attesissimo da amanti del genere e non solo finalmente è uscito nelle sale. A metterci le mani, dopo ben 27 anni (non a caso!) dall'uscita della mini serie tv ispirata al romanzo di Stephen King, arriva Andrés Muschietti (regista de La Madre, che ha diviso la critica e a noi a fatto scompisciare dalle risate) che miracolosamente riesce in questa non facile impresa regalandoci un film fresco e divertente!
Quindi sì, a me è piaciuto e non poco! Mi è piaciuta la fotografia, la colonna sonora, la prova degli attori, il ritmo incalzante e i momenti di pathos. Sono soddisfatta dalla prova del nuovo giovane Pennywise e dagli effetti speciali, che se inizialmente mi avevano fatto un po' storcere il naso, alla fine si sono rivelati funzionali e ben riusciti nel loro complesso. E' un film dove si salta sulla sedia e si ride una scena si e una no, cosa che fa restare attento lo spettatore che si sente sbattuto tra momenti di tensione e momenti di spensieratezza. Belle le atmosfere in pieno stile anni 80 che ci hanno subito riportato alla mente Stranger Things e non soltanto per uno dei protagonisti! Il paragone con la mini serie del 1990 è inevitabile ma per non c'è molto da dire: tolto il clown (egregiamente interpretato dal mitico Tim Curry), si salvava poco e nulla, anche se sappiamo bene che per l'epoca fu un vero cult. Il paragone con il libro è più semplice e lo stesso King si è complimentato con il regista che finalmente è riuscito a cogliere la vera essenza del romanzo e portarla sullo schermo. Ma vi starete chiedendo: fa paura o no?? La risposa è ni nel senso che a me non ha spaventato ma capisco di essere oramai troppo poco impressionabile da film del genere però va detto che per chi non è abituato a vedere film horror o è "di spavento facile" i momenti di tensione e le scene creepy certamente non mancano e per fare sobbalzare anche me ce ne vuole eh perciò andate sicuri!
*Attenzione SPOILER* Tra le sequenze più belle, oltre a quella nella casa (un vero Luna Park di gagliarderie), quella del geyser di sangue dal lavandino (molto Nightmare) e quella dentro il pozzo dove Pennywise da il meglio di sé prima con un rocambolesco balletto, poi aprendosi come un fiore mostrandoci il tunnel dorato diretto per l'Isola di LOST (sogno!) e trasformandosi in qualsiasi cosa gli venga in mente ed infine la sua "fuga" con sgretolata letterale nel buio (WOW!). Fine Spoiler*
Insomma vale la pena vederlo al cinema? Per me Sì perciò correte! Inutile dire che già non vedo l'ora di vedere il seguito e già da ora terrò gambe e braccia incrociate sperando sia all'altezza di questo. Vai Muschietti siamo tutti con te!!!
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(di colette84)
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giusy_95
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domenica 22 ottobre 2017
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it - 2017: un film da vedere!
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Muschietti ha fatto un ottimo lavoro di trasposizione su pellicola del famoso romanzo di S. King! Si nota che dietro c'è stato davvero un grande lavoro, riuscendo persino ad ottimizzare i tempi di realizzazione del film. Skasgard ha interpretato magnificamente Pennywise, dandogli un'immagine ed uno spessore ben diverso dal personaggio di Tim Curry, a cui non si toglie nulla. Per non essere un remake (come molti credono), ma la prima parte della storia del romanzo di King, questo è uno dei migliori film horror di sempre! Suspance distribuita benissimo, una sceneggiatura ricca di dettagli. Con It di Andy Muschietti si entra davvero in un altro mondo!!!
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elpiezo
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sabato 21 ottobre 2017
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eccellente!!!
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Mentre alcune misteriose sparizioni sconvolgono la città di Derry, un gruppo di imberbi adolescenti combatte contro il male assoluto, impersonificato da un crudele clown che vive nei bassifondi cittadini.
Primo atto della monumentale omonima opera di Stephen King, già portata sul grande schermo attraverso una discussa miniserie televisiva datata 1990.
Non solo horror ma vero e proprio romanzo di crescita e formazione, It si sviluppa attraverso tematiche contemporanee incentrate prevalentemente sul problematico periodo adolescenziale.
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Mentre alcune misteriose sparizioni sconvolgono la città di Derry, un gruppo di imberbi adolescenti combatte contro il male assoluto, impersonificato da un crudele clown che vive nei bassifondi cittadini.
Primo atto della monumentale omonima opera di Stephen King, già portata sul grande schermo attraverso una discussa miniserie televisiva datata 1990.
Non solo horror ma vero e proprio romanzo di crescita e formazione, It si sviluppa attraverso tematiche contemporanee incentrate prevalentemente sul problematico periodo adolescenziale. Pennywise rappresenta il maligno; subdolo, letale, improvviso, sconvolge l'inconscio e si alimenta delle paure dei giovani protagonisti. Horror scorrevole ed equilibrato, alterna suspense ed ironia, inquieta e disorienta senza mai eccedere. Magnifica trasposizione degna del re del brivido alimenta il desiderio di un immediato secondo atto. It è tornato... ed è una piacevole sorpresa.
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laurence316
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sabato 21 ottobre 2017
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horror scontato e convenzionale, senza mordente...
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... che non rende giustizia al romanzo
Si dice che adattare le opere di Stephen King per il grande (e piccolo) schermo sia impresa ardua, e la grande mole di film e serie TV per nulla riuscite induce quasi a pensare che potrebbe in effetti essere proprio così.
Jump-scares, superficialità e banalità
Ma non si tratta solo di una questione di fedeltà alla pagina scritta, quanto piuttosto di una questione di essere in grado di proporre, nell’eventualità in cui si decida di deviare anche profondamente dal materiale d’origine, qualcosa in alternativa.
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... che non rende giustizia al romanzo
Si dice che adattare le opere di Stephen King per il grande (e piccolo) schermo sia impresa ardua, e la grande mole di film e serie TV per nulla riuscite induce quasi a pensare che potrebbe in effetti essere proprio così.
Jump-scares, superficialità e banalità
Ma non si tratta solo di una questione di fedeltà alla pagina scritta, quanto piuttosto di una questione di essere in grado di proporre, nell’eventualità in cui si decida di deviare anche profondamente dal materiale d’origine, qualcosa in alternativa. Qualcosa, possibilmente, di sensato e ben costruito, qualcosa di qualitativamente equiparabile.
Cosa che questo It come una miriade di altri adattamenti non si dimostra assolutamente in grado di fare. Non è in grado di ricreare l’atmosfera, quell’impalpabile sensazione di ansia e inquietudine che permeava quasi come una cappa di smog le strade, i vicoli, le case, i canali dell’ormai quasi mitica città di Derry, Maine, nelle pagine del romanzo, e, di conseguenza, ripara sua una serie di facili e banali spaventi meccanici che spesso non sortiscono neppure l’effetto sperato, ovvero si fanno via via sempre più involontariamente ridicoli e insopportabili. Perché, questo It di Muschietti, al suggerire preferisce il mostrare platealmente, scadendo per forza di cose nella banalità e nella convenzione, alle sfumature, alle sfaccettature e alle molte interpretazioni rintracciabili nel romanzo preferisce le jump scares e la computer-graphic.
Il film si configura così come un’estenuante maratona di oltre due ore in cui praticamente ogni scena si apre e si chiude alla stessa maniera, con un rumore, un suono, un movimento che attira l’attenzione di questo o quel personaggio e poi con una fugace apparizione di It che, si suppone, dovrebbe suscitare inquietudine mentre invece molto spesso finisce solo per sortire l’effetto opposto (e poi, al di là della generale bassa qualità dell’adattamento televisivo del 1990, quell’ormai iconico Pennywise il Clown di Tim Curry risultava, sinceramente, molto più inquietante e disturbante di questa nuova incarnazione, col volto di Bill Skarsgård).
Così facendo, comunque, si riduce la complessità del romanzo e le conseguenti potenzialità del film ad una successione di scenette che invece che far paura finiscono per farsi, via via, sempre più involontariamente esilaranti (vedi il clamoroso caso dell’uscita dallo schermo che manco in The Ring).
Un mosaico di scenette che non fanno paura, ovvero l'incapacità di fare l'horror
Ma quel che è ancor più grave è che queste numerose scene finiscono per annoiare perché portano lo spettatore a chiedersi quale sia il senso di assistere per oltre due ore alla continua e stanca riproposizione dei più disparati e scalcinati cliché dell’horror (clown malefici, mummie, mostri della laguna nera, cose inanimate che prendono vita, c’è veramente di tutto), oltreché, nel caso il qual spettatore abbia anche letto il romanzo d’origine, a chiedersi per quale oscuro motivo gli sceneggiatori non abbiano seguito lo stesso meccanismo dell’opera scritta, ovvero di fare in modo di riunire prima i protagonisti per poi, gradualmente (ed è questa la parola chiave) rivelare degli incontri che ognuno di loro ha avuto con la propria più recondita paura, incarnata da It, e, di conseguenza, rendere il tutto molto più sensato.
Nel modo in cui si è scelto di realizzare il film, invece, tutto accade troppo in fretta, si pone lo spettatore di fronte ad un mosaico raffazzonato di scene spesso senza alcun collegamento tra loro (salvo che per il fatto che i ragazzi vedono qualcosa), i sette diventano poi amici nello spazio di un secondo e non c’è alcun approfondimento di nessuno di loro (tanti bei personaggi, come Richie, Ben, Stan, Eddie sono semplicemente sprecati).
Incapacità anche di raccontare l'infanzia
E c’è anche da dire che il film non eccelle per nulla neanche sull’altro versante della narrazione, quello del racconto di formazione e della profonda amicizia che lega il gruppo dei “Perdenti” (nel caso di incertezze o dubbi, bastava andare a riguardarsi Stand By Me per rendersi conto di come andava realizzato).
La sceneggiatura e la regia, insomma, semplificano eccessivamente la storia, dando vita ad un adattamento che più convenzionale non si può. La fotografia è buona e anche gli effetti speciali lo sono (ma non poi così tanto, date le ristrettezze di budget), ma in questo It c’è veramente poco altro degno di nota (forse le interpretazione degli attori bambini, tra i quali spicca Sophia Lillis), e il finale si configura probabilmente come uno dei più sfrontatamente ridicoli degli ultimi anni, (allerta spolier, per quel che è possibile spolierare, s'intende) con una montagna di cianfrusaglie attorno alla quale ruotano una miriade di corpi fluttuanti (visione che non si capisce da dove derivi) e la disfatta in quattro e quattr’otto del clown a colpi di bastonate e sprangate (fine spoiler), avendo cura poi, nei successivi due minuti, di ricordare allo spettatore che trattasi solo del “primo capitolo”. Come se ci fossero stati dubbi, al riguardo.
In sintesi, It è un film mediocre, realizzato con l’unico intento di abbracciare la più larga fetta di pubblico possibile, e sembra quasi autodefinirsi con la frase tracciata col sangue su una delle tre porte: “Not Scary At All” (“Per nulla spaventoso”).
In attesa che esca il secondo capitolo (ammesso che si sia disposti a vederlo, dopo essersi dovuti sorbire una tonnellata di banalità già in questo primo atto), meglio andare a recuperarsi il romanzo del Re dell'Orrore ed immaginarsi come il film sarebbe dovuto essere stato realizzato ma non sarà mai realizzato in una Hollywood che più che alla qualità guarda a fare quadrare i bilanci.
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[+] d'accordissimo
(di colette84)
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(di mondolucio)
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