fabio 3121
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sabato 9 maggio 2020
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film davvero spassoso
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il film commedia visto l'ho trovato davvero spassoso. Anche se la trama è molto semplice e all'apparenza poco verosimile (3 pensionati si improvvisano per rapinare la banca dove la loro azienda tiene il conto corrente) scorre veloce grazie a tante gag dinamiche e dialoghi divertenti. Il resto - si fà per dire - è lasciato alla grandezza attoriale dei 3 protagonisti per i quali si finisce per fare il tifo per la riuscita della loro bizzarra ma organizzata avventura.
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st7no
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lunedì 8 gennaio 2018
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insomma..
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questo e' uno di quei film dove spoiler o no, non cambia nulla, tanto e' banale e scontato. Banale e scontato, ma divertente e piacevole! insomma che ne sono di perdite di tempo targate Cinema dove i trailer ci spaccano l' anima come le telefonate che si ricevono per cambiare i mobili, la linea fissa ecc ecc ecc.... per poi rivelarsi delle autentiche e apocalittiche perdite di tempo ma per INSOSPETTABILI SOSPETTI non e' questo il caso. Veloce, divertente, simpatico, insomma, seppur si poteva pensare, visto il cast, a qualcosa di davvero "immenso", la particolarita' buona di questa pellicola secondo me, e' stata proprio la scelta, di fare qualcosa di cosi leggero che potesse coinvolgere un po tutti, e secondo me la scelta, seppur sottotono, e' stata geniale.
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questo e' uno di quei film dove spoiler o no, non cambia nulla, tanto e' banale e scontato. Banale e scontato, ma divertente e piacevole! insomma che ne sono di perdite di tempo targate Cinema dove i trailer ci spaccano l' anima come le telefonate che si ricevono per cambiare i mobili, la linea fissa ecc ecc ecc.... per poi rivelarsi delle autentiche e apocalittiche perdite di tempo ma per INSOSPETTABILI SOSPETTI non e' questo il caso. Veloce, divertente, simpatico, insomma, seppur si poteva pensare, visto il cast, a qualcosa di davvero "immenso", la particolarita' buona di questa pellicola secondo me, e' stata proprio la scelta, di fare qualcosa di cosi leggero che potesse coinvolgere un po tutti, e secondo me la scelta, seppur sottotono, e' stata geniale. DA VEDERE A PRESCINDERE
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liuk!
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martedì 15 agosto 2017
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due stelle per tre stelle
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Tre stelle del cinema messe insieme per sopperire ad una storia scontata e poco divertente. Un remake banale in cui si è puntato tutto sul cast, ma non basta.
Lo consiglio solo per vedere gli ottimi attori ma complessivamente non è un prodotto sufficiente.
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hollyver07
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sabato 15 luglio 2017
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remake...? ma è molto ben realizzato
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Ciao. Nel panorama dei remakes questo film può accomodarsi tranquillo, tranquillo. Chiaramente non c'è da spellarsi le mani ma la pellicola è stata davvero ben realizzata e non si presta assolutamente a severe critiche (almeno nel mio piccolo...). Trama, scene e personaggi, scorrono ad un ritmo compassato ma lineare ed è un piacere osservare ed apprezzare tre big del cinema che rectiano ben "agghindati" nei rispettivi ruoli. E' una favola, o favoletta moderna? Naturalmente... si! Ma almeno è raccontata in maniera adeguata e gradevole in toto. Saluti
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pierdelmonte
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martedì 20 giugno 2017
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forza nonnetti
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Il film si guarda sicuramente, per la simpatia dei protagonisti e la sceneggiatura senza tante pretese. Tre vecchietti che decidono di dare l’assalto ad una banca, ma chi ci crede! Quindi, niente catetere e forza nonnetti, siamo tutti con voi.
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emanuele1968
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sabato 3 giugno 2017
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film per famiglie
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Sala discretamente piena, un caldo nella sala cinematografica, pensavo che fosse una mia impressione poi pero sentivo lamentele dietro le mie spalle, manca aria condizionata, fuori dalla sala si stava decisamente meglio, tra poco cominceranno le proiezioni all'aperto. Il film è molto dolce, strappa sorrisi, non risate, film per famiglia, equità sociale, amicizia, filosofia, e di buon senso in barba alle ipocrisie.
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eugenio
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venerdì 12 maggio 2017
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tre arzilli ottantantenni in banca
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Mettere insieme tre giganti del cinema come Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin non è cosa da poco.
Se poi consideriamo che la pellicola in oggetto si rifà a un remake di un film diretto da Martin Brest e interpretato da George Burns, Art Carney eLee Strasberg, Vivere alla grande, allora la sensazione di un già visto contestualizzato alla figura del famoso terzetto poteva far rabbrividire nel solito tentativo di dar vita a un deja-vu commerciale.
Eppure, per una volta, questa sensazione lascia spazio al divertimento. Sì perché la pellicola di Zach Braff, Insospettabili sospetti, si manifesta come una commedia godibile, intelligente che sa cogliere con ironia il mondo d’oggi, piegato da una crisi che non conosce fine e che colpisce tutti indiscriminatamente lavoratori e pensionati.
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Mettere insieme tre giganti del cinema come Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin non è cosa da poco.
Se poi consideriamo che la pellicola in oggetto si rifà a un remake di un film diretto da Martin Brest e interpretato da George Burns, Art Carney eLee Strasberg, Vivere alla grande, allora la sensazione di un già visto contestualizzato alla figura del famoso terzetto poteva far rabbrividire nel solito tentativo di dar vita a un deja-vu commerciale.
Eppure, per una volta, questa sensazione lascia spazio al divertimento. Sì perché la pellicola di Zach Braff, Insospettabili sospetti, si manifesta come una commedia godibile, intelligente che sa cogliere con ironia il mondo d’oggi, piegato da una crisi che non conosce fine e che colpisce tutti indiscriminatamente lavoratori e pensionati.
Sì perché Joe, Willie e Albert lo sono. Sono ottantenni tutt’altro che ladri che come i sociologi ben direbbero sono stati spinti dalla società sulla cattiva strada. Non cercano una rapina come nella pellicola originale al fine di rivendicare il loro desiderio di giovinezza perduto ma per dare un futuro ai loro figli e soprattutto ai nipoti oltre che, più prosaicamente, a cercare di sopravvivere con quella pensione, frutto del lavoro di una vita, che onestamente gli spetta.
Peccato che di onesto al mondo sia rimasto ben poco.
La banca retta da funzionari tutt’altro che benevoli e competenti, non si fa scrupolo di sfruttare i fondi pensione dei correntizi per coprire un'assicurazione aziendale, col risultato che i fondi pensione spariscono e con essi anche le speranze.
Privati da quel sostentamento e sul lastrico, i tre baldi vecchietti meditano vendetta. Contro il potere precostituito di un ente che sembra inattacabile e che in pochi giorni li ha privati di un futuro e di un passato, di una vita vanificata in un istante.
Ma Joe, Willie ed Albert non vogliono arricchirsi: gli basta solo avere indietro lo stipendio di un anno, il resto se avanza “si può dare in beneficenza”.
Ingenui ottantenni? Mica tanto.
Basculando tra una velata denuncia sociale secondo i dettami di Ken Loach (il riferimento più evidente è il recente Io Daniel Blake), Insospettabili sospetti, sfrutta il contesto della crisi come fondamento su cui costruire l’edificio a due piani con tanto di terrazza fatto di dramma (la condizione di essere oggi “anziano”, la malattia e la solitudine) azione (la rapina con le maschere di famosi attori hollywoodinai degli anni ’30 come Frank Sinatra) e momenti di irrilevante quotidianeità del terzetto, forse questa la parte meglio riuscita (la “terrazza”).
Tante le gag e le scene divertenti come quella del furto in supermercato di chili di lonza nascosti dentro i pantaloni (Freeman è spettacolare), la fuga con una sedia a rotelle a batterie inseguiti da una poliziotta “in carne” (che vanamente tentano di dissuadere gettandole della farina addosso) la pianificazione precisa del colpo con un “amico” poco raccomandabile, assiduo esperto di “banche” in senso lato (ben doppiato da Eugenio Marinelli) e il depistaggio astuto del detective dell’FBI (interpretato da Matt Dillon).
Tutto bello -per amor di Dio- ma con una leggerezza di troppo che finisce per limitare l’ottimo exploit iniziale alla volta di una commedia ironicamente ben diretta e intepretata dai tre attori affiatati e convincenti nel loro sentirsi “anziani” con orgoglio.
E poi, vogliamo dire, finalmente!
Finalmente un film che al contrario dei protagonisti di tante commedie della terza età, non si sofferma su incontinenza, piaceri sessuali (se non una liason con tanto di happy ending) prive di una scurrilità di fondo di tanto cinema americano.
Mezza stella in più per questo. Pollice alto per un’oretta e mezza spensierata da trascorrere con la famiglia al cinema.
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andreagiostra
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venerdì 12 maggio 2017
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è più criminale fondare una banca che rapinarla!
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“Avanti con stile”, sarebbe questa la traduzione letterale del titolo originale del bel film di Zach Braff. Ma che c’azzecca con “Insospettabili sospetti”? Boh?
Comunque sia, il film del 2017 è un remake dello stesso titolo del 1979, “Going in Style” di Martin Brest, sceneggiato oggi dal bravo Theodore Melfi che riesce a rendere la narrazione contemporanea e assolutamente attuale; ma al contempo con un finale completamente diverso dall’originale, il cui titolo in italiano venne allora “trasportato” in “Vivere alla grande”, che per i tempi nei quali venne prodotto peccò di fatalismo e di giustizialismo divino, più che terreno!
L’assunto di base della sceneggiatura di Melfi prende spunto dalle veritiere e lapalissiane parole del celebre drammaturgo austro-tedesco Bertolt Brecht (1898-1956): «È più criminale fondare una banca che rapinarla!».
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“Avanti con stile”, sarebbe questa la traduzione letterale del titolo originale del bel film di Zach Braff. Ma che c’azzecca con “Insospettabili sospetti”? Boh?
Comunque sia, il film del 2017 è un remake dello stesso titolo del 1979, “Going in Style” di Martin Brest, sceneggiato oggi dal bravo Theodore Melfi che riesce a rendere la narrazione contemporanea e assolutamente attuale; ma al contempo con un finale completamente diverso dall’originale, il cui titolo in italiano venne allora “trasportato” in “Vivere alla grande”, che per i tempi nei quali venne prodotto peccò di fatalismo e di giustizialismo divino, più che terreno!
L’assunto di base della sceneggiatura di Melfi prende spunto dalle veritiere e lapalissiane parole del celebre drammaturgo austro-tedesco Bertolt Brecht (1898-1956): «È più criminale fondare una banca che rapinarla!». Così come è criminale fondare una multinazionale che non paga le pensioni e l’assistenza a quegli uomini e quelle donne che per tutta la loro vita hanno donato il loro tempo e le loro energie solo per far arricchire i padroni. Ma questo non appartiene alla cultura previdenziale italica, dove il sistema pensionistico e sanitario sono totalmente pubblici; e i pensionati, così come gli indigenti, non rischiano di morire per mancanza di assistenza sanitaria, ovvero, di ritrovarsi poveri e senza assegno pensionistico dopo quarant’anni di duro lavoro per la propria azienda privata.
Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin, i tre amici per la pelle protagonisti della storia nei panni di Willie, Joe e Al, sono i tre pensionati vittime del sistema speculativo e di cinico brigantaggio di banche e multinazionali statunitensi che li conduco ad un passo dal rimanere senza un tetto sotto cui dormire e senza neanche il danaro per mangiare. È a quel punto che Willie, dopo essere stato tra le vittime incolumi di una rapina in banca, riesce a convincere i propri amici a riprendersi con destrezza e maestria criminale quel futuro di serenità e tranquillità economica che la loro banca e il loro ex datore di lavoro stavano in tutti i modi cercando di defraudare ingiustamente riducendoli prossimi all’indigenza.
Il cast si arricchisce dell’ottima interpretazione di Matt Dillon, Joey King, Ann-Margret, Christopher Lloyd, Maria Dizzia, Peter Serafinowicz, John Ortiz, Kenan Thompson eJosh Pais. Anche questo è un motivo in più per andare a vedere nelle sale cinematografiche italiane questa bella e interessante commedia americana. La morale del film? Quella è a cura dello spettatore, anche perché eccessivamente ovvia e realista, e non ha alcun bisogno di mediazioni.
ANDREA GIOSTRA.
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tmpsvita
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giovedì 11 maggio 2017
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tre leggende e un filmetto
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Sono andato a vederlo al cinema solo per poter vedere tre leggende (Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin) riunite in un solo film.
Ma, come mi aspettavo, è un enorme spreco: con degli attori come loro si poteva far un grande bel film e invece si sono accontentati di fare un remake banale, scontato e superficiale per famiglie e che potesse sicuramente andare bene al box Office.
È vero, qualche risata la riesce a strappare, non lo nego ma solamente grazie all'incredibile bravura dei protagonisti, non di certo per la qualità delle gag ( abbastanza bassa).
La storia è davvero irrealistica e scontata, ma in generale il film non sarebbe poi così male, è uno dei tipici film che si dimenticano subito e di solito approverei un film del genere, se non fosse che con un cast del genere, le possibilità non sfruttate sono enormi e perciò non riesco proprio a promuovere né questo filmetto né la produzione di altri simili in futuro.
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Sono andato a vederlo al cinema solo per poter vedere tre leggende (Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin) riunite in un solo film.
Ma, come mi aspettavo, è un enorme spreco: con degli attori come loro si poteva far un grande bel film e invece si sono accontentati di fare un remake banale, scontato e superficiale per famiglie e che potesse sicuramente andare bene al box Office.
È vero, qualche risata la riesce a strappare, non lo nego ma solamente grazie all'incredibile bravura dei protagonisti, non di certo per la qualità delle gag ( abbastanza bassa).
La storia è davvero irrealistica e scontata, ma in generale il film non sarebbe poi così male, è uno dei tipici film che si dimenticano subito e di solito approverei un film del genere, se non fosse che con un cast del genere, le possibilità non sfruttate sono enormi e perciò non riesco proprio a promuovere né questo filmetto né la produzione di altri simili in futuro. Anche perché ce ne sono tantissimi di film così e farne ancora non ha assolutamente senso.
Se proprio non avete altro da guardare, allora guardatelo ma non aspettatevi un capolavoro.
VOTO: 5,5/10.
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elpiezo
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giovedì 11 maggio 2017
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divertente!!!
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Vessati dal sistema monetario americano, tre arzilli vecchietti si improvviseranno rapinatori di banche. Una commedia agrodolce che punta tutto sulla verve dei suoi protagonisti, tra amicizia fraterna e voglia di rivalsa, un trio di vetuste glorie del cinema che reggono egregiamente il vivace ritmo tipico del prodotto entertainment.
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