flyanto
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giovedì 11 maggio 2017
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tre vecchietti all'opera
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Cosa possono fare tre persone anziane con problemi economici a cui la banca ha sottratto persino il proprio fondo pensione al fine di finanziare una compagnia di assicurazioni? Ovviamente rapinare la banca stessa ed è quello che prontamente mettono in atto i tre protagonisti di "Insospettabili Sospetti". Prendendo spunto da una rapina a cui uno di loro è stato costretto ad assistere una mattina in banca, essi ideano un ingegnoso piano in modo tale da crearsi anche degli alibi convincenti. Il piano riesce, sebbene la Polizia nutra qualche sospetto sui tre arzilli vecchietti, ma tutto, dopo numerose avventure, finisce al meglio.
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Cosa possono fare tre persone anziane con problemi economici a cui la banca ha sottratto persino il proprio fondo pensione al fine di finanziare una compagnia di assicurazioni? Ovviamente rapinare la banca stessa ed è quello che prontamente mettono in atto i tre protagonisti di "Insospettabili Sospetti". Prendendo spunto da una rapina a cui uno di loro è stato costretto ad assistere una mattina in banca, essi ideano un ingegnoso piano in modo tale da crearsi anche degli alibi convincenti. Il piano riesce, sebbene la Polizia nutra qualche sospetto sui tre arzilli vecchietti, ma tutto, dopo numerose avventure, finisce al meglio.
L'attore/regista Zach Braff dirige "Insospettabili Sospetti" costruendo il remake del precedente "Vivere alla Grande" e, per quanto sia una "seconda copia" in realtà il film risulta molto ben riuscito ed in qualche modo originale rispetto al primo. Partendo dalle problematiche contemporanee e calando la storia ai giorni nostri, la pellicola presenta una vicenda assai divertente, sebbene esagerata ed irreale, abilmente costruita e molto avvincente ed, inoltre, essa è anche sorretta da una sceneggiatura brillante ed intelligentemente ironica (quasi richiama alla lontana certi dialoghi dei films di Woody Allen) e da un cast eccezionale (Michael Caine, Morgan Freeman ed Allan Arkin nella parte dei tre simpatici vecchietti) che ne innalza notevolmente il valore. Probabilmente, interpretato da altri attori di diversa portata, "Insospettabili Sospetti" non avrebbe ottenuto la stesa riuscita e sicuramente sarebbe rimasto relegato tra le opere "rifacimento" di grossi botteghini precedenti. Fortunatamente è andata diversamente e senza alcun minimo dubbio il film è altamente consigliabile.
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alberto
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mercoledì 10 maggio 2017
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remake banale
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Il soggetto del gruppetto di anziani tranquillo che decide di rapinare una banca per colmare le ingiustizie economiche è già scontato, se a questo si aggiunge una sceneggiatura priva di almeno una gag che funzioni, allora il risultato non può che essere insufficiente, anche con tre attoroni del calibro di Morgan Freeman, il giocherellone lontano dalla propria famiglia, Michael Caine, il più saggio e da cui è partita l'idea, dato che ha assistito dal vivo ad una rapina (in una scena iniziale che ricorda quella de "Il Cavaliere Oscuro", in cui lui interpretava Alfred) e Alan Arkin, brontolone e solo all'apparenza un duro.
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Il soggetto del gruppetto di anziani tranquillo che decide di rapinare una banca per colmare le ingiustizie economiche è già scontato, se a questo si aggiunge una sceneggiatura priva di almeno una gag che funzioni, allora il risultato non può che essere insufficiente, anche con tre attoroni del calibro di Morgan Freeman, il giocherellone lontano dalla propria famiglia, Michael Caine, il più saggio e da cui è partita l'idea, dato che ha assistito dal vivo ad una rapina (in una scena iniziale che ricorda quella de "Il Cavaliere Oscuro", in cui lui interpretava Alfred) e Alan Arkin, brontolone e solo all'apparenza un duro. Sono tutti un pò delusi dalla vita, ma, stimando il tempo che gli rimane, dimostrano di avere ancora speranza nel tentativo di darle un senso e di combattere la vecchiaia, o magari vogliono sentirsi semplicemente vivi e pimpanti. Quando penso a questo tema mi viene subito in mente "Fantozzi in paradiso", quando Filini e il ragioner Ugo hanno intenzione di derubare la megaditta per vendicarsi di "chi gli ha succhiato il sangue", e in quel caso i due facevano morir dal ridere solo dicendo "mi vien da vomitare" e guardando al cinema una rapina andata piuttosto male. Qui invece sembra tutto didascalico e forzato: l'allenamento da ladruncolo al supermercato, la prevedibilmente lenta rapina e il racconto degli alibi. In tutte queste sequenze le risate si contano sulle dita di una mano: degne di nota sono solo la breve fuga dal negozio di alimentari, la pessima mira alla "Pulp Fiction" del direttore della banca e lo stralunato ( e rimbambito) personaggio di Christopher Lloyd, l'ex Doc di "Ritorno al Futuro". Inoltre la pellicola è anche un remake di "Vivere alla grande" di Martin Brest, che ha la stessa trama. La regia di Zach Braff e la sceneggiatura di Theodore Melfi dunque non aggiungono niente, anzi rendono il film scontato e danno subito allo spettatore la sensazione del già visto, quando invece poteva diventare una bella riflessione sulla terza età, sui rimpianti di una vita e sui tanti sogni non avveratisi (Freeman si limita solo a dire che i desideri espressi soffiando sulle candeline ogni anno non sono mai stati esauditi), e poteva regalare qualche scena che fosse all'altezza dei grandi nomi presenti nel cast artistico, che purtroppo non riescono a salvare il film, seppur la loro recitazione sia sempre ottima. E' un filmetto leggero e spensierato che non lascia niente a chi lo guarda, ma almeno riesce a far passare una tranquilla ora e mezza. Per me rimane comunque una delusione totale.
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cardclau
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martedì 9 maggio 2017
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finalmente una favola vera
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Da sempre l'essere umano, per affrontare la dura vita e per mantenere accesa la fiaccola della speranza, si è servito del mondo fantastico delle favole. La costruzione delle vere favole è rigorosa, senza ambivalenze: l'eroe, che parte fortemente svantaggiato, in un ambiente forrtemente ostile, prendendo a quattro mani tutto il suo coraggio, affronta situazioni impossibili, e, con l'aiuto anche ma non solo della magia, riesce. Il film Insospettabili Sospetti è una vera favola vera, moderna, fra le mille e una favole recenti, spesso ì insulse, melense, solo sentimentali. Gli eroi non solo i soliti giovani, a cui la vita si apre, ma tre teneri e profondi vecchi amici che desiderano passere gli ultimi anni di vita dignitosamente, con senso, circondati dagli affetti.
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Da sempre l'essere umano, per affrontare la dura vita e per mantenere accesa la fiaccola della speranza, si è servito del mondo fantastico delle favole. La costruzione delle vere favole è rigorosa, senza ambivalenze: l'eroe, che parte fortemente svantaggiato, in un ambiente forrtemente ostile, prendendo a quattro mani tutto il suo coraggio, affronta situazioni impossibili, e, con l'aiuto anche ma non solo della magia, riesce. Il film Insospettabili Sospetti è una vera favola vera, moderna, fra le mille e una favole recenti, spesso ì insulse, melense, solo sentimentali. Gli eroi non solo i soliti giovani, a cui la vita si apre, ma tre teneri e profondi vecchi amici che desiderano passere gli ultimi anni di vita dignitosamente, con senso, circondati dagli affetti. Il mondos terribilemente ostile è quello della grande fifnanza, a cui le banche appartengono, interessata a null'altro che al patrimonio. Quando la qualità della vita dei vecchi viene messa seriamente in pericolo, decidono di rapinare la banca persecutoria, per prendersi solo quello che gli è stato legalmente rubato. E la magia? La magia sta nella bambina che riconosce uno dei rapinatori per l'effige della nipotina sull'orologio, ma sente la pietà, prova compassione per quel vecchio incpace di fare del male, e infine lo protegge facendo finta di non riconoscerlo, alla barba di quel mondo legale e civile degli adulti sulle cui regole anche noi non possiamo non dubitare. Tuttti bravi, il regista, lo sceneggiatore, gli attori.
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nanni
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lunedì 8 maggio 2017
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insospettabili sospetti
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La chiave di volta di "Insospettabili sospetti", film impegnato e leggero, profondo e spiritoso allo stesso tempo è tutta qui: "Prendersi cura dei più deboli è un dovere sociale". Così se la multinazionale scappa con la cassa della previdenza e la banca si accanisce su correntisti insolventi, passare direttamente alla cassa con il mitra in mano non solo è necessario ma diventa persino giusto. Così trameranno i nostri anziani pensionati nell'attualizzatissimo remake di "Vivere alla grande". L'acume, l'intensità e la soavità dei dialoghi sono la vera cifra stilistica dei tanti vari sottotesti (amicizia, vecchiaia, solidarietà, futuro, felicità, etc.
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La chiave di volta di "Insospettabili sospetti", film impegnato e leggero, profondo e spiritoso allo stesso tempo è tutta qui: "Prendersi cura dei più deboli è un dovere sociale". Così se la multinazionale scappa con la cassa della previdenza e la banca si accanisce su correntisti insolventi, passare direttamente alla cassa con il mitra in mano non solo è necessario ma diventa persino giusto. Così trameranno i nostri anziani pensionati nell'attualizzatissimo remake di "Vivere alla grande". L'acume, l'intensità e la soavità dei dialoghi sono la vera cifra stilistica dei tanti vari sottotesti (amicizia, vecchiaia, solidarietà, futuro, felicità, etc. etc.) con i quali il regista Zach Braff irrobustisce questa imperdibile commedia tragicomica. Cast galattico. Tre stelle e mezzo. Un peccato perderlo. Ciao nanni
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lisa3
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domenica 7 maggio 2017
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grazie ai "vecchietti"
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Uno spaccato di amara vita vera reso divertente e tenero dai tre magnifici protagonisti. Bravissimi anche i personaggi secondari che aggiungono una marcia in più alla storia. Sicuramente da vedere!
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