Free State of Jones

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Un film di Gary Ross. Con Matthew McConaughey, Gugu Mbatha-Raw, Mahershala Ali, Keri Russell, Brian Lee Franklin.
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Azione, Ratings: Kids+13, durata 139 min. - USA 2016. - 01 Distribution uscita giovedì 1 dicembre 2016. MYMONETRO Free State of Jones * * * - - valutazione media: 3,31 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Un dramma storico epico e potente. Valutazione 4 stelle su cinque

di ashtray_bliss


Feedback: 29534 | altri commenti e recensioni di ashtray_bliss
sabato 17 settembre 2016

'Lo stato libero di Jones' è uno di quei film che non passano inosservati, ti catturano, ti incuriosiscono e ti colpiscono e sul grande schemo l'impatto è garantito (visto in Grecia). Gary Ross dopo aver diretto Hunger Games decide di fare un salto nella storia americana e precisamente in quella moderna, indagando una figura poco nota (quasi sconosciuta in Europa) della guerra civile americana, quella del ex contadino Newton Knight che guidò un gruppo di ribelli contro la Confedeazione. L'esperimento storico risulta ampiamente riuscito e la pellicola che ci troviamo davanti risulta essere una vera epopea storica, ricca di drammaticità e pathos, che ripercorre fedelmente la voglia di riscatto e di ribellione ma anche l'amore per la libertà e l'uguaglianza degli abitanti più poveri del Sud americano. Ross, non ha dubbi a inquadrare il suo Newt, interpretato magistralmente da un Matthew McConaughey sempre più impegnato, come un ribelle, un guerrigliero e un leader innato che riesce a schierare con lui interi eserciti di disertori ed ex schiavi, proponendosi come uno dei pochi (e dei primi in assoluto) leader di una nuova comunità multirazziale, dove neri e bianchi vivono tutti alla pari, dove è ampiamente abolito il concetto di schiavismo e tutti si spartiscono in modo equo le coltivazioni, gli alimenti che garantiscono la loro stessa sopravvivenza. Newt appare sin da subito un personaggio carismatico, forte e determinato, un antieroe per eccellenza, ed essendo anche una persona religiosa riuscirà avvalendosi dei suoi solidi principi e valori morali, a portare avanti una vera e propria rivolta che porteranno alla dichiarazione d'indipendenza dal resto della Confederazione, della contea di Jones.
Il film riesce così a coprire un lasso di tempo importante, dall'inizio alla fine della guerra civile e l'avvento delle prime elezioni presidenziali che vedevano il coinvolgimento e la partecipazione della comunità nera, dichiarata finalmente libera dal pesidente repubblicano Lincoln. In questo periodo assistiamo al progressivo cambiamento di Newton, da semplice infermiere durante i primi anni di guerra a disertore poco dopo la morte insensata di suo nipote appena ragazzino. L'evento segnerà definitivamente Knight il quale si ritirerà inizialmente a vivere con sua moglie e suo figlio nella propria fattoria. Una volta scoperto che gli stanno dando la caccia e su di lui pende una condanna a morte (per aver tradito e abbandonato la Confederazione) Newt con l'aiuto di una schiava e curatrice riuscirà a trovare rifugio all'interno di una palude. Questo elemento determinerà anche la svolta narrativa decisiva della pellicola in quanto Newt inizia ad organizzare e materializzare le sue intenzioni di ribellarsi grazie all'inconto con alcuni ex schiavi, anch'essi disertori e latitanti, formando un piccolo nucleo di ribelli. Ulteriormente sconvolto dall'atteggiamento opportunistico dei soldati della Confederazione nei confronti degli agricoltori più poveri della zona, costretti a cedere all'esercito abbondanti quantità del loro ricavato agricolo e pagando tasse eccessivamente alte per le loro disponibilità economiche, Newton riesce a convincere donne e uomini, schiavi ed ex soldati a ribellarsi tutti insieme contro il sistema oppressivo e discriminatorio. Grazie alla sua determinazione e lungimiranza il corpo capitanato da Knight riuscirà a dichiarare indipendenti un importante numero di contee che vengono unificate e ribattezzate come appunto, il Free State of Jones. La battaglia dell'uomo però non si fermò dopo la fine della guerra e l'ascesa al potere del presidente Lincoln, in quanto continuò a battersi per il riconoscimento dei diritti dei neri, da quello al voto a quello dell'autodeterminazione, continuando egli stesso a vivere e incoraggiare la prima comunità mista d'America in un contesto che si faceva via via sempre più teso data l'ascesa del KKK. 
La pellicolla in questione è dunque un ottimo esempio tra dramma storico e biografico che getta luce su un personaggio poco noto della storia americana moderna che nonostante ciò ebbe un notevole impatto sociale. Ross, supportato da un ottima sceneggiatura, riesce a descivere in maniera meticolosa e bilanciata il personaggio ambiguo e provato di N. Knight e della sua lotta sociale. Grazie all'interpretazione intensa e verosimile di McConnaisance ne esce un ritratto complesso ma accurato di una figura in perenne bilico tra luce e ombra, un ribelle che non esita ad usare la violenza ma che al tempo stesso crede nel Vangelo e si fà guidare dalla parola di Dio. Un antieroe guerrigliero che per primo oso ribellarsi ad un sistema basato sull'oppressione del prossimo, dove gli schiavi non erano minimamente considerati persone ma oggetti di compra-vendita volti a far accumulare potere e denaro alle famiglie benestanti del Sud.
Con i termini di oggi potremmo dire che Knight è stato uno dei primi giustizieri sociali e grazie alla sua ferrea volontà e senso di uguaglianza riuscì a mettere le basi alla società multirazziale che conosciamo oggi.
Ross riesce così indiscutibilmente a mettere in piedi un solido dramma storico che risulta più che mai attuale data l'insorgenza di tensioni tra le comunità di neri e bianchi in America e non solo. Un film letterario e delicato, crudo e poetico al contempo, scandito da un tempo narrativo lento ma scorrevole e mai noioso che riesce ottimamente a rappresentare le diverse fasi di vita ed evoluzione del movimento rivoluzionario nel durante e nel dopo guerra. Inframezzato da una storia parallela più recente che si estende circa agli anni '40, e riguarda un discendente di Knight, ma anche da autenttiche fotografie d'epoca questo film riesce indubbiamente a catturare e mantenere vivo l'interesse dello spettatore, appassionarlo ai personaggi principali (Knight, Moses, Rachel) e risultare convincente.
Ornato da una fotografia, anche naturale, eccellente, sempre attenta ai dettagli e ai colori quest'opera si pone facilmente tra i migliori film del 2016. Restano particolarmente impresse le scene ambientate nella palude dove ruba la scena lo spettacolo naturale della morfologia tipica del Sud degli States (l'ambientazione riguarda il Mississipi). Altrettanto curata è la scenografia, la ricostruzione storica di abiti e architettura del posto. Supportato da interpretazioni di ottimo livello le quali vengono affidate ad attori che più volte hanno dato prova di sè, quali l'ipnotico e determinato Matthew McConaughey, la talentuosa e dammatica Gugu Mbatha-Raw ma anche lo stoico Mahersala Ali che incarna la sofferenza e il riscatto degli schiavi neri nei panni di Moses, uomo segnato dalla privazione e dolore. Non mancano dunque le giuste introspezioni psicologiche e lo spessore emotivo dei personaggi, principali e secondari.
Privo di retorica o didatticismo gratuito il film si propone non solo come opera storica di indubbia qualità e valore ma come opera sociale più che mai attuale e preziosa. Da vedere assolutamente 4,5/5.

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antonio montefalcone venerdì 9 dicembre 2016
una cupa parabola per l’america odierna
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Dopo 10 anni di ricerche Gary Ross, qui sceneggiatore e regista, ha riportato la vicenda di Newton Knight che porterà la sua comunità di disertori, contadini bianchi poveri e schiavi neri a ribellarsi all'esercito dei confederati, e sposando un’ex schiava di colore, darà vita alla prima comunità mista del dopoguerra. Ross alterna gli ultimi due anni di Guerra di Secessione col 1948 che riflette di molto il periodo attuale statunitense e i problemi razziali, di rabbia sociale e povertà che l’affliggono. C’è tanto a livello narrativo, forse troppo in questo film, che, tra pregi e difetti, riesce a rendere forte il suo senso, l’invito a ribellarsi in nome di ideali giusti e di una giustizia civile e umana. [+]

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