no_data
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venerdì 3 giugno 2016
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non solo la colpa, la morte.
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Quello che ho pensato immediatamente dopo la visione della pellicola è stato che il ritmo del film sembra scandito dal destino della morte. Gli eventi tragici determinato il corso della narrazione, sia nel bene che nel male. L'uomo del treno porta alla conoscenza dell'amore, la morte del compagno provoca il dramma dell'allontanamento di Antia, la morte della madre di Julieta porta alla nascita di un fratellastro, la morte dell'amica/rivale porta Julieta ad incontrare l'amore dello scrittore e la morte del figlioletto di Antia che porta la giovane a ricercare la madre dopo 13 anni. Film che non si dimentica.
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(di francesco2)
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aabbaa
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venerdì 3 giugno 2016
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bel film!
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aabbaa
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venerdì 3 giugno 2016
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ben fatto
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Bel film diretto da Almodovar.
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aabbaa
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venerdì 3 giugno 2016
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bello
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Con 'Julieta', Almodovar è tornato a raccontare storie di donne forti e passionali ma anche deboli e impaurite, come Raimunda nel film 'Volver' e Manuela in 'Tutto su mia madre'. Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, 'Julieta' è un'opera molto umana, realistica e commovente che riesce a raccontarci con grande maestria la vita di una donna tra gioie e dolori. Ottima la regia, solida la sceneggiatura, molto buone le interpretazioni degli attori. 'Julieta' non è un prodotto perfetto ma è un film che riesce a emozionare, a toccare il cuore e a trasmettere veri sentimenti.
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maumauroma
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giovedì 2 giugno 2016
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jiulieta
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Ai Tempi della Creazione gli antichi Dei decisero di assegnare un dono ad ogni essere vivente: ad alcuni diedero le ali per volare, ad altri la forza per combattere, ad altri ancora la pelliccia per proteggersi. Alla fine, giunti all'uomo,l'unico essere fornito di ingegno, gli Dei si accorsero di aver finito tutti i doni, e lo lasciarono nel mondo nudo e indifeso nel corpo e nell'anima. Questo e altro insegna Jiulieta, giovane insegnante di lettere classiche ai suoi studenti. Insegna anche dell'importanza del mare per le antiche civilta', mare dispensatore di vita e di morte, le cui onde furono per secoli solcate da Eroi, per cercare nuove conoscenze o per ricongiungersi alle mogli e ai figli che aspettavano pazienti il loro ritorno.
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Ai Tempi della Creazione gli antichi Dei decisero di assegnare un dono ad ogni essere vivente: ad alcuni diedero le ali per volare, ad altri la forza per combattere, ad altri ancora la pelliccia per proteggersi. Alla fine, giunti all'uomo,l'unico essere fornito di ingegno, gli Dei si accorsero di aver finito tutti i doni, e lo lasciarono nel mondo nudo e indifeso nel corpo e nell'anima. Questo e altro insegna Jiulieta, giovane insegnante di lettere classiche ai suoi studenti. Insegna anche dell'importanza del mare per le antiche civilta', mare dispensatore di vita e di morte, le cui onde furono per secoli solcate da Eroi, per cercare nuove conoscenze o per ricongiungersi alle mogli e ai figli che aspettavano pazienti il loro ritorno. Il Tutto dominato dal Destino, dal Fato che racchiude e regola tutte le nostre vite. Il Destino di Jiulieta iniziera' con un viaggio in treno, in cui si mescoleranno, coagulandosi, Eros E Thanatos. Continuera' poi con la nascita della figlia Antia, con la morte nell'Oceano dell'amato compagno, con l'abbandono della figlia che non rivedra' mai piu'. E la sua vita , in fondo senza colpe, si consumera' nell'attesa di un ritorno, nel tentativo sbiadito di superare il dolore con un pallido amore o con un viaggio, finche' una lettera di Antia le fara' capire che tutte le vite sono niente altro che onde del mare, le quali in eterno vanno a infrangersi contro i duri scogli dell'anima.L'opera di Almodovar e' cupa, pessimista, a volte angosciante. All'inizio puo' sconcertare e quasi annoiare, ma poi ti resta a lungo dentro. I bellisiimi colori pastello azzurri e rossi delle cose contrastano con lo sbiadito grigiore degli stati d'animo. L'atmosfera del film e' inquietante, misteriosa, sospesa. Evidente qualche rimando a Hitchcock e a Lynch. E il Tempo non sfuma come si crede a poco a poco,ma a volte le avversita' della vita sono tali che basta semplicemente asciugarsi i capelli per accorgersi di essere definitivamente invecchiati
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[+] sulla lettera di antia.....
(di francesco2)
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nanni
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giovedì 2 giugno 2016
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julieta
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Riaffiora casualmente dal passato qualcosa che costringe Julieta a riaprire una ferita che sembrava chiusa. Nel tentativo di fare chiarezza ripercorrerà scrivendolo il suo pezzo di vita più importante. Quello del rapporto con i suoi genitori, con gli amori, i figli e gli amici più importanti. Alla fine si renderà conto che ogniuno è artefice e per molti aspetti "prigioniero" del proprio universo emotivo. È attraverso l'esperienza strettamente personale che codifichiamo un linguaggio interiore tutto e solamente nostro e per questo,forse, quasi...??? inaccessibile ( Antia dovrà vivere lo stesso dolore per capire quello di sua madre.....diversamente non sarebbero bastati fiumi di parole). Il film è ambizioso ma largamente inefficace e, pena la farraginosità della narrazione, un montaggio spezzettato ed una staticità da fotoromanzo ne esce, fortemente ridimensionato anche forse a causa della difficoltà di rendere la complessità del tema trattato.
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Riaffiora casualmente dal passato qualcosa che costringe Julieta a riaprire una ferita che sembrava chiusa. Nel tentativo di fare chiarezza ripercorrerà scrivendolo il suo pezzo di vita più importante. Quello del rapporto con i suoi genitori, con gli amori, i figli e gli amici più importanti. Alla fine si renderà conto che ogniuno è artefice e per molti aspetti "prigioniero" del proprio universo emotivo. È attraverso l'esperienza strettamente personale che codifichiamo un linguaggio interiore tutto e solamente nostro e per questo,forse, quasi...??? inaccessibile ( Antia dovrà vivere lo stesso dolore per capire quello di sua madre.....diversamente non sarebbero bastati fiumi di parole). Il film è ambizioso ma largamente inefficace e, pena la farraginosità della narrazione, un montaggio spezzettato ed una staticità da fotoromanzo ne esce, fortemente ridimensionato anche forse a causa della difficoltà di rendere la complessità del tema trattato. Nonostante un Almodovar coinvolto ed intellettualmente onesto il risultato è mediocre. Ciao Nanni
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[+] il silenzio assordante dell'attesa...
(di antonio montefalcone)
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daniela macherelli
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mercoledì 1 giugno 2016
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julieta : perdersi e ritrovarsi
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Storia di un rapporto madre (Julieta)-figlia (Antia) tra complicità, incomprensioni e riavvicinamenti. Julieta ha avuto Antia da Xoan, morto annegato quando la figlia era adolescente; da quel momento il rapporto fra le due si fa più stretto (una rappresenta per l’altra tutta la famiglia), ma l’adolescenza e la prima giovinezza di Antia la allontanano progressivamente dalla madre, fino a spingerla a sottrarsi stabilmente al rapporto. Dapprima, infatti, Antia stringe un’amicizia molto forte con Beatrice, una sua coetanea conosciuta ad un campeggio, amicizia che diventa col tempo relazione senza che la madre se ne accorga; Beatrice, però, vivrà il legame come opprimente sino a trasferirsi a New York per svincolarsi esso.
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Storia di un rapporto madre (Julieta)-figlia (Antia) tra complicità, incomprensioni e riavvicinamenti. Julieta ha avuto Antia da Xoan, morto annegato quando la figlia era adolescente; da quel momento il rapporto fra le due si fa più stretto (una rappresenta per l’altra tutta la famiglia), ma l’adolescenza e la prima giovinezza di Antia la allontanano progressivamente dalla madre, fino a spingerla a sottrarsi stabilmente al rapporto. Dapprima, infatti, Antia stringe un’amicizia molto forte con Beatrice, una sua coetanea conosciuta ad un campeggio, amicizia che diventa col tempo relazione senza che la madre se ne accorga; Beatrice, però, vivrà il legame come opprimente sino a trasferirsi a New York per svincolarsi esso. Successivamente Antia, ormai ventenne, partecipa ad un ritiro spirituale in un eremo di montagna dove matura la decisione di sottrarsi al rapporto con la madre tanto che, quando questa la va a prendere, lei non si fa più trovare, essendosi trasferita in un luogo segreto, che la responsabile della casa non le svela. Ovviamente, le domande che si accavallano nella mente di Julieta sono innumerevoli ma, dopo aver provato invano a cancellare la figlia dalla sua vita, si mette di nuovo sulle sua tracce, anche se senza risultati risolutivi, perché la figlia le invia posta senza indicarle recapito; alla fine, però, riceve un biglietto da Antia con il suo indirizzo.
Il film è la storia di un legame madre-figlia che si interrompe per molto tempo ma non si spezza mai completamente perché più forte di qualsiasi motivo che divide: infatti il vuoto lasciato dalla figlia scava nel cuore della madre un abisso talmente profondo che non può non concretizzarsi nella ricerca; d’altro canto nonostante Antia fugga dalla propria realtà di figlia verso un altrove e un nuovo stato di vita familiare che non contempla la presenza materna, si ritroverà fatalmente inserita, attraverso la morte per annegamento del figlio maggiore avvenuta con le stesse modalità di quella del padre, in una sorta di moto circolare che la riconduce al punto di partenza, la sua famiglia di origine.
Film fatto di un avvicendarsi di rapporti, di lontananze e di ritrovamenti, presenta allo spettatore una storia che ben rappresenta come, nello svolgersi delle vicende umane, nel fluire dell’esistenza attraverso un continuo dipanarsi di avvenimenti e situazioni diversi, rimangano alcune costanti, dei punti fermi che non si lasciano travolgere dagli eventi, anche se traumatici e dolorosi. Opera drammatica ma dai toni sommessi, si regge su una solida sceneggiatura asciutta e ben articolata che tiene costantemente desta l’attenzione dello spettatore, coinvolgendolo con delicatezza,realismo ed eleganza e costruendo sapientemente la complessa rete affettiva e relazionale narrata. Bravi gli attori, fra i quali segnaliamo Emma Suarez, una Julieta matura che ci trasmette con una recitazione efficacemente essenziale le contraddizioni e le speranze del personaggio che interpreta, e Adriana Ugarte, nella parte di una bella ed esuberante Julieta giovane, che speriamo di rivedere presto.
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carolinasisto30
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martedì 31 maggio 2016
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drammaticià leggera...
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Decisamente un bel film, la vita di Julietta, osservata sotto diversi punti di vista in differenti momenti della sua vita, dalla sua gioventù, fino all'età adulta in speranza di rivedere sua figlia "perduta". Il regista è riuscito a raccontarci la vita di questa donna in soli 96 minuti, e tutto ha reso perfettamente l'idea. Una sceneggiatura e un'attitudine riconducibule ad Almodòvar, molto riuscita. Una vita raccontata dal punto di vista di una donna tormentata dal dolore con la speranza di ricominciare a vivere evitando il pensiero di suo marito e di sua figlia. Nonostante le molteplici sventure della donna e gli avvenimenti drammatici, il film non risulta pesante, anzi diventa sempre più piacevole seguirlo.
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Decisamente un bel film, la vita di Julietta, osservata sotto diversi punti di vista in differenti momenti della sua vita, dalla sua gioventù, fino all'età adulta in speranza di rivedere sua figlia "perduta". Il regista è riuscito a raccontarci la vita di questa donna in soli 96 minuti, e tutto ha reso perfettamente l'idea. Una sceneggiatura e un'attitudine riconducibule ad Almodòvar, molto riuscita. Una vita raccontata dal punto di vista di una donna tormentata dal dolore con la speranza di ricominciare a vivere evitando il pensiero di suo marito e di sua figlia. Nonostante le molteplici sventure della donna e gli avvenimenti drammatici, il film non risulta pesante, anzi diventa sempre più piacevole seguirlo. Davvero molto bello, da vedere.
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flyanto
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lunedì 30 maggio 2016
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uno sfavillante almodovar
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"Julieta" è il nome della donna protagonista dell'ultimo film di Pedro Almodovar il quale ritorna felicemente a parlare dell'universo femminile con le sue passioni e le sue svariate contraddizioni.
La storia ruota tutta intorno ad una donna di nome, appunto, Julieta che lo spettatore vede sullo schermo prima essere di età sulla cinquantina e poi a ritroso nei suoi anni più giovanili. Infatti la pellicola è quasi tutto un flash back in cui viene ripercorsa la vita, e gli avvenimenti che l'hanno caratterizzata, della protagonista, sin da quando appena laureata occasionalmente conosce in treno un uomo di cui si innamora follemente e con cui mesi dopo va a convivere e da cui inseguito avrà una figlia.
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"Julieta" è il nome della donna protagonista dell'ultimo film di Pedro Almodovar il quale ritorna felicemente a parlare dell'universo femminile con le sue passioni e le sue svariate contraddizioni.
La storia ruota tutta intorno ad una donna di nome, appunto, Julieta che lo spettatore vede sullo schermo prima essere di età sulla cinquantina e poi a ritroso nei suoi anni più giovanili. Infatti la pellicola è quasi tutto un flash back in cui viene ripercorsa la vita, e gli avvenimenti che l'hanno caratterizzata, della protagonista, sin da quando appena laureata occasionalmente conosce in treno un uomo di cui si innamora follemente e con cui mesi dopo va a convivere e da cui inseguito avrà una figlia. Nel corso degli anni ella così vive felice e spensierata finchè il marito, essendo pescatore, muore a causa di una tempesta in mare lasciandola improvvisamente vedova e con una ragazzina adolescente a carico. Da questo momento la giovane donna trascorrerà un lungo periodo di profonda depressione che riuscirà a superare piano piano solo e grazie all'aiuto della suddetta figlia finchè quest'ultima, crescendo e per motivazioni di cui si verrà a conoscenza nel corso della vicenda, si allontanerà definitivamente dalla madre, rimanendo distante ed in silenzio per moltissimi anni nonostante i numerosi e vani tentativi della genitrice di approcciarla e di riavvicinarsi a lei.
Tratto da tre racconti separati della scrittrice spagnola Alice Munro, Pedro Almodovar ha saputo condensare e ricreare in maniera originale la materia per la sua ultima fatica cinematografica e complessivamente vi è riuscito appieno prediligendo, come all'inizio della sua carriera, soprattutto il genere femminile da cui è fortemente attratto e di cui ammira grandemente le svariate tipologie di donne. Pertanto anche in "Julieta", per quanto descriva principalmente il ritratto della protagonista, in realtà le affianca altri ritratti di personaggi femminili con cui ella nel corso della sua esistenza viene a contatto e che determineranno il suo modo di essere. Tutti questi ritratti che magistralmente Almodovar descrive in "julieta" sono ritratti di donne forti, passionali ma anche, come per tutte le donne reali, pieni di paure, di contraddizioni e di scelte più o meno sbagliate. Ma il pregio della pellicola risiede proprio nella profonda e sensibile capacità del regista spagnolo di ben centrare e descrivere l'universo femminile, fortemente condizionato dalla presenza dei maschi ma nello stesso tempo re all'insegna sempre di una personalità determinata o, comunque, "in fieri". In questo suo film Almodovoar non scende mai nel troppo esplicito contrariamente ad altre sue opere precedenti, mantenendo invece una narrazione ed una rappresentazione molto fine, attenta e soprattutto altamente sensibile ed affrontando tematiche comuni a tutti/e gli individui, quali il profondo senso di colpa per le proprie azioni e scelte, il fatalismo degli eventi, l'amore incondizionato per il proprio compagno/a e soprattutto nei confronti dei propri figli, le proprie e giustificabili debolezze e dubbi interiori e la propensione al perdono ed al riavvicinamento affettivo.
Insomma,. una pellicola molto ben diretta, ben raccontata, dai dialoghi precisi e lineari e con un cast di attrici ed attori molto ben scelti e perfettamente calati nei propri ruoli: da Emma Suarez ad Adriana Ugarte che danno vita al personaggio di Julieta maturo e giovane, a Rossi De Palma e Dario Grandinetti, ecc..., tutti si muovono ed agiscono in perfetta coordinazione ed armonia.
Decisamente altamente consigliabile.
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[+] la munro è canadese
(di paolo)
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goldy
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domenica 29 maggio 2016
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e se non fosse firmato almodovar?
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Chi lo avrebbe difeso? E' un inno alla non credibilità e anche alla scarogna. Unaspirante amante, rifiutato si suicida. Un amante consolidato muore in mare. Un nipotino mai conosciuto muore accidentalmente. Che altro deve succedere nelle vita di una sola persona? Si apprezza la sempòicità, la linearità narrativa ma per dire cosa? Peccato
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