Io, Daniel Blake

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marcello1979 domenica 30 ottobre 2016
sempre lui Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

 Uno dei migliori film di Loach...

Ricorda molto la canzone di Clara..
Ha emozionato come lui sa, con delicatezza e senza mai eccedere.
Grande 

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fabiomillo domenica 30 ottobre 2016
semplicemente carino Valutazione 3 stelle su cinque
17%
No
83%

 Daniel Blake (Dave Johns) è un uomo solo che ha appena avuto un infarto sul posto di lavoro e, com'è suo diritto farlo, si rivolge prontamente allo Stato per chiedere il sussidio di malattia. Nonostante il parere crontario dei medici che lo hanno in cura, Daniel viene ritenuto non autorizzato a ricevere alcun tipo di sussidio. Nel mentre  attende in una sala d'aspetto di poter far ricorso, incontra una ragazza, Katie - interpretata da Hayley Squires - e i suoi due bambini, ridotti alla miseria e impazienti di ricevere del denaro per poter anche solo mangiare. Daniel diviene allora il protagonista indiscusso nelle loro vite, aiutando la povera famiglia in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, soprattutto nelle faccende domestiche. [+]

[+] evviva i buoni film! (di maria f.)
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robroma66 domenica 30 ottobre 2016
gli affreschi di loach Valutazione 4 stelle su cinque
58%
No
42%

Sono grata a Ken Loach anche se i suoi film sono un pugno nello stomaco.

Se non ci fosse lui nessuno darebbe voce così forte e chiara alle persone stritolate dagli effetti tossici di capitalismo e burocrazia. La povertà costituisce il rimosso dei nostri tempi e Loach la racconta come fosse un pittore realista, Courbet o Guttuso.

Daniel Blake è un carpentiere di 59 anni, vedovo e senza figli. Ha una crisi cardiaca e il medico gli proibisce di lavorare. [+]

[+] brava (di fabiomillo)
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silviamorganti domenica 30 ottobre 2016
un grido silenzioso di umanità Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Cento minuti di pellicola per raccontare la vita di un uomo, riassumerne il passato e concentrarsi sul suo presente: Daniel Blake. Siamo a Newcastle, di cui si vede qualche strada, qualche casa, dei capannoni, alcuni marciapiedi con steccati, interni casalinghi, un supermarket e uffici. La società contemporanea fa mostra di sé:  mossa da una burocrazia schiacciante, che fa del computer uno strumento infallibile di potere e degli impiegati soltanto dei burocrati senza cuore, disumani, ciechi, incapaci di riconoscere l’umano quando è davanti a loro. Il rispetto delle regole non concede un barlume di dubbio, esitazione, strappo. Solo poche eccezioni tradiscono il quadro, come se pochi fossero “l’anello che non tiene” o il “varco” montaliano: appaiono per questo come sparuti sopravvissuti di un mondo scomparso, in cui l’umano era umano e non doveva protestare per ribadirlo, era evidente. [+]

[+] questo è stile! (di fiori del male)
[+] w loach (di alisbar)
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maumauroma sabato 29 ottobre 2016
io,daniel blake Valutazione 3 stelle su cinque
53%
No
47%

Beh, certo, muovere una critica alla filmografia di Ken Loach, quasi tutta schierata a difesa delle fasce da lui ritenute piu' deboli della societa', e' un po' come sparare alla croce rossa. In questa sua ultima opera il regista inglese prende di mira il sistema assistenziale e previdenziale del suo paese,da lui considerato particolarmente cinico e vessativo,   descrivendo la vera e propria odissea vissuta da un carpentiere sessantenne, il quale soffrendo di una cardiopatia e non potendo piu' lavorare, chiede ripetutamente e senza risultato agli uffici preposti la possibilita' di ottenere un assegno di invalidita' o un sussidio di disoccupazione. Ebbene, se si considera I, Daniel Blake un film di pura finzione cinematografica non si puo' che apprezzare l'opera, ben interpretata e diretta, dai giusti ritmi, emotivamente molto coinvolgente. [+]

[+] concordo con la tua ottima analisi (di luanaa)
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fabriziog venerdì 28 ottobre 2016
un grandissimo loach Valutazione 5 stelle su cinque
27%
No
73%

 Ken Loach, uno dei più grandi registi al Mondo del cinema impegnato, sociale e di denuncia, giganteggia in un film la cui tensione emotiva tiene in apnea lo  spettatore per tutta la durata della proiezione. “Io, Daniel Blake” è bellissimo, perché è denso, perché è implacabile, perché è pura spremuta di autentica umanità.
Io, Daniel Blake” è la storia  di donne e uomini vandalizzati nella propria dignità da un sistema sociale feroce, fatto di implacabili regole tutte tese ad umiliare chi è caduto nella ragnatela della difficoltà economica, finché non ci si arrende, finché non si muore, finché non ci si prostituisce. [+]

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jacopo b98 giovedì 27 ottobre 2016
i tre bicchieri di ken loach Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

 A Newcastle il 59enne Daniel Blake (Jones), operaio in una falegnameria, avendo preso un infarto è costretto a chiedere un sussidio di invalidità. Lo stato glielo nega tramite una visita decisamente arbitraria. Per Daniel inizia un incubo burocratico, nel tentativo di fare ricorso. Intanto fa la conoscenza di una giovane madre (Squires) in difficoltà. Cercheranno di darsi una mano a vicenda, ma il destino sarà tragico per entrambi. A chi non è mai capitato, nel tentativo di prendere un bicchiere da un boccione d’acqua in un ufficio, di prenderne più di uno? Fanno sempre molta fatica a sfilarsi e spesso si finisce per ritrovarsene in mano un paio. [+]

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maurizio meres giovedì 27 ottobre 2016
un grande regista "loach" Valutazione 5 stelle su cinque
52%
No
48%

Un film di una intensità emotivamente parlando, è una rabbia che attanaglia lo spettatore che solo il neorealismo Italiano sapeva dare,purtroppo non siamo nel primo dopoguerra ma siamo ai giorni nostri,con tutto il malessere sociale che piano piano sta diventando il nulla, in una indifferenza totale così come Loach rimarca,in tutte le istituzione sia laiche che religiose,portando le persone alla distruzione della propria identità senza più sapere che cosa significhi ora la parola dignità,entrando nello spirito dei vari personaggi Loach tocca ogni sentimento nascosto,il pensiero interiore è amplificato dalla sofferenza,attraverso la sopportazione dell'indifferenza e l'ignoranza altrui,o meglio dire menefreghismo. [+]

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giorgio47 giovedì 27 ottobre 2016
non tutti i diseredati sono immigrati Valutazione 0 stelle su cinque
35%
No
65%

Avevo letto alcune recensioni di questo film che ponevano una serie di problemi e che in ogni caso non erano entusiastiche ma molto critiche e la cosa mi sembrava alquanto strana perché quest’ultime non erano indirizzate al film, alla regia, ma al contenuto dello stesso. Insomma ero perplesso, poi oggi sono andato a vederlo e ho assistito alla proiezioni di un film non solo girato bene, ma coraggioso e lineare, come tutta la filmografia di Loach e del suo sceneggiatore preferito Laverty è sempre stata. Nel film c’è amore, solidarietà, rispetto ma anche indifferenza, disinteresse, freddezza da parte della burocrazia e dei suoi robot. Ed allora mi sono domandato da cosa potevano scaturire le “riserve” sul film e sul suo regista, ed ho capito! Loach viene criticato perché parla degli ultimi, dei diseredati, ma questi non sono gli immigrati, sono i fantasmi della società, sono i reietti che nessuno vuol vedere perché ci dicono che non sono persone che scappano da una guerra o attraversano il mare sui barconi, sono i prodotti di una società sempre più meccanizzata ed indifferente, sono persone che non vogliono l’elemosina (bellissima la lettera finale) non pretendono la carità, tutte cose che fanno sentire bene i piccolo borghesi del nostro mondo, vogliono i propri diritti come cittadini e mettono in evidenza le ingiustizie, le iniquità, le prepotenze e le prevaricazioni che i nostri sistemi, grazie alla nostra complicità, attuano sui più deboli. [+]

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fabiofeli giovedì 27 ottobre 2016
"sono un cittadino, niente di più, niente di meno" Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Daniel Blake (Dave Johns) è un carpentiere sessantenne di sessanta anni che vive a Newcaste; ha appena subito un infarto cardiaco ed il medico gli proibisce il rientro al lavoro; è in attesa del riconoscimento della invalidità, ma si trova nella situazione kafkiana di dover chiedere un impiego tramite una specie di “agenzia per il lavoro”  pena la perdita dei sussidi. Ogni azione “sbagliata”, ogni dichiarazione errata nei questionari da compilare on-line fruttano a Daniel la riduzione o addirittura la sospensione degli aiuti economici. [+]

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