Un disaster movie che dosa al meglio la componente umana e quella spettacolare. E un film sulle due facce della responsabilità. Recensione di Marianna Cappi, legge Marta Anna Borucinska.
di A cura della redazione
Il 20 aprile 2010 sulla piattaforma trivellatrice Deepwater Horizon, 126 lavoratori si sono ritrovati in un'esplosione che ha causato 11 vittime e uno sversamento di greggio riconosciuto come il più grave disastro ambientale della storia.
Mentre le televisioni di tutto il mondo si sono concentrate sul danno all'ecosistema, il film di Peter Berg torna sulla piattaforma per raccontare la lotta per la sopravvivenza degli uomini e dell'unica donna sulla Deepwater.
Il risultato è un disaster movie avvincente e intelligente, che ha saputo indovinare il giusto equilibrio tra dramma umano e componente spettacolare.
È anche un film sulla responsabilità e le sue due facce: quella penale, di chi ha preso scorciatoie in nome del profitto, e quella morale, di chi, invece, non si è affrettato ad abbandonare gli altri. Deepwater - Inferno sull'oceano è disponibile su Timvision. Marta Anna Borucinska interpreta la recensione di Marianna Cappi.