Un mercoledì di maggio |
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Un film di Vahid Jalilvand.
Con Niki Karimi, Amir Aghaee, Shahrokh Foroutanian, Vahid Jalilvand.
continua»
Titolo originale Chaharshanbeh, 19 ordibehesht.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 102 min.
- Iran 2015.
- Academy Two
uscita giovedì 23 giugno 2016.
MYMONETRO
Un mercoledì di maggio
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il destino di due donnedi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 27 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La pubblicazione di un annuncio su un quotidiano di Teheran è il fatto che determina la storia del film "Un Mercoledì di Maggio" causando molta confusione e molta speranza in tutti i cittadini iraniani che ne hanno letto il contenuto. L'annuncio in questione riguarda il fatto che un uomo benestante vuole donare la somma di 10.000 dollari a chi, tra la popolazione, ritiene averne più bisogno. Ovviamente ciò porta l'accorrere e l'ammassarsi nella piazza dove è stato reso noto l'incontro di moltissimi disperati: ognuno con una situazione particolare ed assai critica. Per il "benefattore" si rivela un compito assai arduo tanto più che ciò ha portato ad un grosso scompiglio tra la popolazione per la quale è stato reso necessario l'intervento della Polizia locale. La folla viene così dispersa dopo che alcuni sono riusciti ad esprimere la propria condizione di bisogno all'individuo generoso, e due donne le quali riescono con tenacia ad avvicinarsi in modo singolare a lui e ad esporgli, ognuna, il proprio stato di estremo bisogno....
Un film particolare ma molto interessante: a prescindere dal fatto che lo spunto iniziale della vicenda sia quanto mai irreale e pertanto poco accettabile, esso funge al regista Vahid Jalivand da pretesto per parlare e soprattutto mostrare e denunciare al mondo la particolare e delicata condizione in cui ancor oggi vive la popolazione iraniana e soprattutto le donne, confinate nella società e maggiormente vessate da dure legislazioni rispetto agli uomini. Ormai si è perfettamente consapevoli di questa situazione ma, attraverso l'episodio qui narrato ed attraverso anche le svariate opere cinematografiche iraniane che continuano a denunciarne le severe leggi e le tradizioni locali, la filmografia dell'Iran diventa in generale un documento prezioso, che il più delle volte però rischia anche di compromettere seriamente e molto severamente la condizione del regista stesso, al fine di informare e, magari, in un eventuale futuro tentare di rivoluzionare l' assetto di un paese ormai anacronistico e quanto mai arduo da comprendere ed accettare passivamente. La regia, lenta ma scandita nella giusta tempistica, condotta con scene che di continuo rimandano ad altre precedenti come dei flash back, è pregevole ed il film diventa quanto mai apprezzabile.
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