boffese
|
giovedì 2 febbraio 2017
|
demolition gyllenhaal
|
|
|
|
Mi aspettavo meno da questa pellicola , soprattutto per il fatto che e' stato molto bistrattato dalla critica.
Comunque solo per il fatto che il film sia di Jean Marc Vallee , con Jake Gyllenhaal nella parte principale , merita una visione a prescindere.
Il film parte da un soggetto visto e rivisto , ma questa elaborazione del lutto , l 'ho trovata molto intelligente.
[+]
Mi aspettavo meno da questa pellicola , soprattutto per il fatto che e' stato molto bistrattato dalla critica.
Comunque solo per il fatto che il film sia di Jean Marc Vallee , con Jake Gyllenhaal nella parte principale , merita una visione a prescindere.
Il film parte da un soggetto visto e rivisto , ma questa elaborazione del lutto , l 'ho trovata molto intelligente. Come anche la trovata della lettera di reclamo . La demolizione come parte centrale del discorso , distruggere per poter ripartire. Interessanti quei momenti di humor, che riescono a tratti a far divertire lo spettatore.
Tutto il resto , lo fa un grandioso Jake Gyllenhaal , che si prende lo schermo (bellissime le immagini di lui con le cuffie in mezzo alla folla) . Nel suo personaggio c'e' tanto , piu' di quello che si coglie superficialmente. C'e' la passivita' , la solitudine, la pazzia , la rabbia ,il non ostentare il dolore a tutti i costi , fino quasi ad convincere se stesso che lui non ha mai amato quella persona.
Il difetto della pellicola, e' nel voler andare a mettere troppa carne al fuoco , ma rimane comunque un film da vedere . Come sono da vedere C:R:A:Z:Y: e Dallas buyers club del regista canadese e Lo sciacallo ,Animali notturni e Donnie Darko con l'attore californiano.
Voto : 7,5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a boffese »
[ - ] lascia un commento a boffese »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
lunedì 14 novembre 2016
|
la giostra e..il carrozzone
|
|
|
|
Alla morte della moglie, in seguito all'incidente d'auto cui è sopravvissuto, il trader finanziario Davis Mitchell reagisce in maniera sconcertante, iniziando una demolizione fisica ed emotiva di un presente fatto di una vita agiata, una casa di lusso ed un lavoro facile e remunerativo che lo lega ancora al suocero e datore di lavoro. La sua lenta risalita inizia grazie al rapporto epistolare con l'addetta alle relazioni con il cliente di una compagnia di macchinette distributrici con le quali l'uomo lamenta di aver avuto un'esperienza insoddisfacente...
Detta così la trama di questo dramma grottesco e poetico sembra tutto un programma, rivolgendo i classici contenuti della elaborazione del lutto nal puro pretesto per una esibizione border line del solito one man show interpretato dal pur bravo ed in parte Jake (Donnie Darko) Gyllenhaal.
[+]
Alla morte della moglie, in seguito all'incidente d'auto cui è sopravvissuto, il trader finanziario Davis Mitchell reagisce in maniera sconcertante, iniziando una demolizione fisica ed emotiva di un presente fatto di una vita agiata, una casa di lusso ed un lavoro facile e remunerativo che lo lega ancora al suocero e datore di lavoro. La sua lenta risalita inizia grazie al rapporto epistolare con l'addetta alle relazioni con il cliente di una compagnia di macchinette distributrici con le quali l'uomo lamenta di aver avuto un'esperienza insoddisfacente...
Detta così la trama di questo dramma grottesco e poetico sembra tutto un programma, rivolgendo i classici contenuti della elaborazione del lutto nal puro pretesto per una esibizione border line del solito one man show interpretato dal pur bravo ed in parte Jake (Donnie Darko) Gyllenhaal.
In realtà è l'ennesima incursione del canadese Jean-Marc Vallée (dopo gente come Cronemberg, Egoyan e Villeneuve ci stiamo facendo un'idea sulle sinistre influenze climatiche della regione geografica di provenineza) nel difficile cammino di ricostruzione dell'identità di chi, prima ancora di aver perso il coniuge (Wild - 2014) sembra aver smarrito il senso di una esistenza grigia e di cui si fatica a rintracciare i sentimenti sepolti al di sotto delle convenzioni della vita borghese e di una posizione sociale che pretende di dirci chi siamo veramente. Mentre la bionda Witherspoon abbandona baracca e burattini (lei il marito c'è l'ha vivo, ma l'ha mollato) per iniziare il suo personale Camino de Santiago tra le foreste del Pacific Crest Trail, l'ombroso protagonista di questo film opera da un lato una demolizione fisica e psichica delle sovrastrutture che gli impediscono di superare il vuoto emotivo di un prematura e tragica separazione coniugale e dall'altro cerca di ricostruirne il senso nella trama di un avvicinamento sentimentale agito attraverso una pretestuosa ed accidentale corrispondenza epistolare: Il caso e la necessità che come sempre rappresentano l'imponderabile dualismo di un destino umano votato all'inevitabile scopertà del sè. Costruito attraverso un senso del grottesco che destruttura le classiche coordinate del melodramma sentimentale (The Disappearance of Eleanor Rigby) ed il flusso di coscienza di un voice over furbescamente interrotto dalle bizzarre esplosioni di una riscoperta sentimentale con motivo musicale annesso (bellissime La Bohème di Aznavour, Touch Me, I'm Going to Scream Pt. 2 di Jim James e Crazy on You delle Heart), il film di Jean-Marc Vallée rischia di girare a vuoto come il suo stralunato protagonista, ma riscopre il suo senso in un finale che accelera sul pedale degli eventi drammatici (il doppio pestaggio dell'uomo e del ragazzino) per virare inaspettatamente verso l'eterea leggerezza di un sogno d'infanzia, una giostra dei sentimenti che si fa perdono sincero e incondizionato atto d'amore: per la consorte defunta, per la bellezza della vita, per l'insostituibile valore del presente. Insomma il rischio di una Insonnia d'amore alla Norah Ephron sembra fortunatamente scongiurato da un montaggio sapiente, da una colonna sonora superlativa e dall'ottima direzione degli attori: l'intensa e matura madre single della Watts e la folgorante prestanza scenica del guitto irsuto ed accattivante di Jake Gyllenhaal. Affascinante, benchè prevalentemente fantasmatica, la presenza della bellissima Hether Lind.
Presentato al Toronto International Film Festival 2015, si aggiudica il premio del Pubblico al South by Southwest Film Festival 2016.
"Bella la vita dicevi tu
e t' ha imbroglio e t' ha fottuto proprio tu
con le regine, con i suoi re
il carrozzone va avanti da sé."
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
astromelia
|
giovedì 27 ottobre 2016
|
andata e ritorno
|
|
|
|
da gyllenhaal ci si aspettano sempre film spiazzanti,è la sua specialità,dovuta anche ad una mimica facciale che tutto dice,il film è bello nella sua drammaticità,sia per trama,per ambientazione e per argomento,ben definito mai debordante,da annoverare fra i migliori film del 2016...
|
|
[+] lascia un commento a astromelia »
[ - ] lascia un commento a astromelia »
|
|
d'accordo? |
|
liuk!
|
venerdì 14 ottobre 2016
|
bello ma..
|
|
|
|
Eccellenti gli attori, buona la regia, perfette le immagini e location, Tecnicamente una pellicola ineccepibile.
Purtroppo la trama stenta ed il ritmo è blando: in poche parole è noioso.
Lo consiglio comunque, ma meglio avvertire prima.
|
|
[+] lascia un commento a liuk! »
[ - ] lascia un commento a liuk! »
|
|
d'accordo? |
|
pier delmonte
|
giovedì 6 ottobre 2016
|
non mi ha entusiasmato
|
|
|
|
Stesso regista di “Dallas buyers club” , ma qui non firma certo un capolavoro, il protagonista deve elaborare il lutto, si sofferma su cose e gesti che lo circondano con mutato interesse, ed inizia a spaccare ogni cosa, questa e’ la sua reazione, e fin qui ci sta, ma se aggiungiamo un ragazzino problematico e una donna infelice il film è esagerato, non delineato. Debole.
|
|
[+] lascia un commento a pier delmonte »
[ - ] lascia un commento a pier delmonte »
|
|
d'accordo? |
|
melandri
|
giovedì 22 settembre 2016
|
sincerità
|
|
|
|
un film sulla sincerità, verso se stessi in primis, e verso gli altri. ci sono diversi substrati al suo interno , forse troppa carne al fuoco.più incisiva la prima parte della seconda, più "fisica" , dove si esagera volutamente il concetto di demolizione.
nel complesso comunque un buon film, da vedere sicuramente. non mi ha convinto tantissimo la Watts, forse perchè mi aspetto sempre molto da una brava come lei. il migliore comunque; Chris Cooper.
|
|
[+] lascia un commento a melandri »
[ - ] lascia un commento a melandri »
|
|
d'accordo? |
|
sickboy
|
mercoledì 21 settembre 2016
|
demolition man
|
|
|
|
Un lutto improvviso irrompe nella vita di Davis, investitore bancario di successo, quando perde la moglie in un incidente stradale. Reagirà in maniera del tutto insolita all'evento, spostando la sua attenzione su un distributore automatico malfunzionante, iniziando una fitta corrispondenza con la ditta produttrice e venendo così in contatto con Karen, responsabile del servizio clienti, la quale un giorno prenderà la decisione di incontrarlo...
Se un atteggiamento di alienazione, come conseguente reazione ad un lutto improvviso e violento, avesse riguardato solo il protagonista, allora il discorso poteva pure reggere. Ma quando ci si ritrova di fronte ad una pellicola dove non vi è nemmeno un personaggio che abbia una qualche reazione vagamente normale, allora si richiede davvero un po’ troppo allo spettatore, il quale, suo malgrado, viene messo davanti ad una carrellata di personaggi e situazioni altamente improbabili, in quella che pare un’alienazione collettiva.
[+]
Un lutto improvviso irrompe nella vita di Davis, investitore bancario di successo, quando perde la moglie in un incidente stradale. Reagirà in maniera del tutto insolita all'evento, spostando la sua attenzione su un distributore automatico malfunzionante, iniziando una fitta corrispondenza con la ditta produttrice e venendo così in contatto con Karen, responsabile del servizio clienti, la quale un giorno prenderà la decisione di incontrarlo...
Se un atteggiamento di alienazione, come conseguente reazione ad un lutto improvviso e violento, avesse riguardato solo il protagonista, allora il discorso poteva pure reggere. Ma quando ci si ritrova di fronte ad una pellicola dove non vi è nemmeno un personaggio che abbia una qualche reazione vagamente normale, allora si richiede davvero un po’ troppo allo spettatore, il quale, suo malgrado, viene messo davanti ad una carrellata di personaggi e situazioni altamente improbabili, in quella che pare un’alienazione collettiva. E il ridicolo involontario (o forse volontario?) è servito. Di cosa vorrebbe convincerci il regista Vallée con questo film, non si sa La spocchia con cui il regista mette in scena un’opera così imbarazzante,è irritante. La forte sensazione avuta, durante e dopo la visione, è quella di un film senza identità, un ibrido indecifrabile, che non si capisce dove voglia andare a parare, dal momento che nella sua assurda sceneggiatura è capace di auto annientarsi anche in quelle già deboli tesi con cui si propone, (demolire per ricostruire – somatizzazione di un lutto ) a cui non è in grado di fornire alcuno sbocco convincente.Probabilmente le intenzioni erano quelle di raccontare in maniera alternativa certe tematiche esistenziali, ma il progetto è fallito. Sono in pochissimi a potersi permettere tale ambizione e il canadese Vallée ha voluto fare il passo più lungo della gamba. Il suo film trasuda solo imbarazzante pretenziosità. Cosa ci facciano due attori come Gyllenhaal e la Watts in questo guazzabuglio, resta un mistero.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sickboy »
[ - ] lascia un commento a sickboy »
|
|
d'accordo? |
|
kaipy
|
lunedì 19 settembre 2016
|
bello
|
|
|
|
Forse quattro stelle sono troppe ma tre sono poche per questo film che con dignità e un pizzico di follia cerca di raccontare l'inesprimibile: dare voce alla confusione, allo smarrimento, la forza necessaria per arrendersi all'amore, la forza necessaria per arrendersi alla nostra natura. Distruggere tutto, demolire tutto per scoprire come sono fatte le cose, per scoprire come siamo fatti noi, pezzo dopo pezzo. Mettere sul tavolo noi stessi a pezzetti e ritrovarsi poi tutto d'un pezzo.
Bello.
|
|
[+] lascia un commento a kaipy »
[ - ] lascia un commento a kaipy »
|
|
d'accordo? |
|
arturobe
|
lunedì 19 settembre 2016
|
fiero
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a arturobe »
[ - ] lascia un commento a arturobe »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
lunedì 19 settembre 2016
|
l'elaborazione del tutto particolare di un lutto
|
|
|
|
L'elaborazione di un lutto è sempre un fatto personale che ognuno affronta in maniera propria e con anche la propria tempistica. Ed è ciò che viene rappresentato nella pellicola "Demolition - Amare e Vivere" in cui il protagonista (Jake Gyllenhaal), un giovane banchiere di successo, rimane improvvisamente vedovo dopo la morte della consorte in seguito ad un incidente automobilistico. Al fine di far fronte all'immenso dolore (che però all'inizio non ammette sia se stesso che agli altri) egli incomincia a trascorrere le sue giornate scrivendo delle lettere di reclami alla ditta di un distributore automatico di merendine mal funzionante, venendo così in contatto con la responsabile della clientela: una giovane donna (Naomi Watts) divorziata e madre di un ragazzo adolescente con problemi d'identità sessuale.
[+]
L'elaborazione di un lutto è sempre un fatto personale che ognuno affronta in maniera propria e con anche la propria tempistica. Ed è ciò che viene rappresentato nella pellicola "Demolition - Amare e Vivere" in cui il protagonista (Jake Gyllenhaal), un giovane banchiere di successo, rimane improvvisamente vedovo dopo la morte della consorte in seguito ad un incidente automobilistico. Al fine di far fronte all'immenso dolore (che però all'inizio non ammette sia se stesso che agli altri) egli incomincia a trascorrere le sue giornate scrivendo delle lettere di reclami alla ditta di un distributore automatico di merendine mal funzionante, venendo così in contatto con la responsabile della clientela: una giovane donna (Naomi Watts) divorziata e madre di un ragazzo adolescente con problemi d'identità sessuale. Nel corso delle giornate i due, nel più o meno stesso stato d'animo inquieto sia pure per motivazioni differenti, iniziano a frequentarsi traendo entrambi un poco di sollievo l'uno dall'altra. L'uomo, cambiando radicalmente stile di vita ed abbandonando il proprio lavoro, la donna riuscendo alla fine a comprendere ed avvicinarsi al disagio esistenziale del proprio figlio. Per entrambi, si aprirà così un nuovo capitolo della propria vita.
Jean-Marc Vallée firma questa pellicola rappresentando il modo, peraltro del tutto particolare, in cui un individuo riesce ad affrontare e vivere il tempo susseguente alla terribile, nonchè improvvisa, morte di una persona cara ed ancora giovane e vi riesce molto bene rendendo ottimamente (sebbene un poco estrema) l'idea della disperazione che coglie colui che ne è affetto. Il protagonista, infatti, riesce a trovare sollievo demolendo tutto (da cui il titolo) sia materialmente (casa e mobili) che psicologicamente (lavoro e legami di parentela) per riuscire a "rinascere" ed affrontare una nuova vita. Un modo sicuramente differente di affrontare e cercare di sconfiggere la morte da quello rappresentato dallo stesso Vallée, per esempio, nel suo precedente "Dallas Buyers Club", ma pur sempre accettabile nonostante, ripeto, qualche riserva sull'estremo metodo.
Jake Gyllenhaal interpreta in maniera efficace la sua disperazione che, all'inizio può sembrare addirittura strafottenza e menefreghismo puro, Naomi Watts, sebbene in un ruolo di minor rilievo, risulta ben calata nella propria parte di madre un poco inadatta a relazionarsi col figlio.
Insomma, nel complesso un film discreto e, pertanto, vedibile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|