The Voices |
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Un film di Marjane Satrapi.
Con Ryan Reynolds, Gemma Arterton, Anna Kendrick, Jacki Weaver, Adi Shankar.
continua»
Commedia,
durata 103 min.
- USA 2014.
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Ma altre voci arrivano giàdi Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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giovedì 23 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sembra che la Satrapi abbia detto: "Un artista non deve essere impegnato".
Si potrebbe aggiungere che, più o meno consapevolmente, secondo l'artista iraniana, il
cinema deve attingere ai fumetti. Del resto lei nasce come disegnatrice, "Persepolis" traeva
origine da un lavoro simile, ed un tipo di sensibilità simile emergeva anche dal successivo
"Pollo alle prugne". Con una differenza non da poco, però: qui, un"altra" realtà interagisce
col protagonista, che virtuale non è: il tentativo è quello di attingere a esseri
umani, ed al contempo di farli interagire con il protagonista NON SOLO in quanto tali, ma
anche come proiezioni di loro stessi. Ilprotagonista stesso comincia a (Ri)elaborare
secondo una chiave fumettistica la realtà che lo circonda; qualora questa non fosse
un'opera che prende una determinata piega, sarebbe (Magari troppo) comodo immaginarlo
come un alter-ego della stessa Satrapi. Le voci che gli arrivano sono anche quelle
dei suoi animali domestici, il che accredita che è uno dei "Nuovi soli", piuttosto che una
vittima/artefice della nuova realtà virtuale ( A proposito, sarà proprio perché esiste
un'altra"Realtà virtuale", ma internet mi pare pochissimo presente)......... In più, lontano dai
vari "Forrest Gump" che "invadono" lo spazio, co-artefici ella realtà loro malgrado, questo è
un giovane che si auto-isola dalla realtà dopo averla subita. La regista non sembra volerlo
idealizzare, e anzi in qualche momento ne mette in rilievo la dimensione egocentrica. In
fondo, secondo una chiave di lettura, non fa che annullare gli ostacoli che incontra invece di
affrontarli -Almeno nella vita privata. Ma secondo un'altra, la madre potrebbe, prima di lui,
esserestata considerata "Folle" perché non in linea coi canoni, e la società in generale
sembra corresponsabile della sua schizzofrenia, desiderosa sostanzialmente di trovare legge
ed ordine a scapito di un approccio nuovo col "Diverso".
Quando si costruisce una storia, però, bisognerebbe essere più certi sulla direzione da
prendere; perché la commistione di generi, se non ben manovrata, rischia di cadere nell'
indistinto.
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