beatrix kiddo
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lunedì 23 novembre 2015
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chi ha incastrato malefica?
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Partendo dal presupposto che "Maleficent" si presenti come una rivisitazione della famosa fiaba de "La bella addormentata nel bosco", del personaggio strabiliante di Malefica, concentrato di puro male, ci è rimasto ben poco o quasi niente. Nulla da dire sull'interpretazione che la Jolie offre al pubblico, ancora una volta maestosa in tutta la sua bellezza e in tutta la sua bravura sebbene il personaggio venga completamente snaturato. Dall'inizio del film è possibile seguire la crescita di Malefica, dalla sua infanzia felice, passando per l'adolescenza alle prese con i primi sentimenti umani per poi giungere al tema del tradimento e del cambiamento da personaggio buono a "cattivo"; tuttavia, proprio nel momento in cui si attende con ansia la comparsa sullo schermo del cattivo, a mio parere, più riuscito del mondo delle fiabe, ci si ritrova a fare i conti con una Malefica che malefica più di tanto non lo è.
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Partendo dal presupposto che "Maleficent" si presenti come una rivisitazione della famosa fiaba de "La bella addormentata nel bosco", del personaggio strabiliante di Malefica, concentrato di puro male, ci è rimasto ben poco o quasi niente. Nulla da dire sull'interpretazione che la Jolie offre al pubblico, ancora una volta maestosa in tutta la sua bellezza e in tutta la sua bravura sebbene il personaggio venga completamente snaturato. Dall'inizio del film è possibile seguire la crescita di Malefica, dalla sua infanzia felice, passando per l'adolescenza alle prese con i primi sentimenti umani per poi giungere al tema del tradimento e del cambiamento da personaggio buono a "cattivo"; tuttavia, proprio nel momento in cui si attende con ansia la comparsa sullo schermo del cattivo, a mio parere, più riuscito del mondo delle fiabe, ci si ritrova a fare i conti con una Malefica che malefica più di tanto non lo è. Un vero peccato anche per la sceneggiatura a tema, un po' macabra ma ben fatta, quasi fuoriuscita da un film di Tim Burton che si ritrova a fare da sfondo ad un viavai di personaggi snaturati: le fatine totalmente fastidiose, poco intelligenti e poco interessate alla cura della bambina a loro affidatagli, un re Stefano che diventa il vero antaagonista della fiaba e un principe azzurro che fa la sua comparsa per pochi minuti e si rivela non essere "il vero amore" di Aurora.
In poche parole, la fiaba di per sé potrebbe apparire piacevole solo se per un attimo si faccia finta che la storia de "La bella addormentata nel bosco" non sia mai stata scritta.
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therao
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martedì 15 settembre 2015
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"deficient"
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Mettiamo in chiaro una cosa: se prendo una storia e la racconto dal punto di vista del cattivo cercando di capire le sue ragioni ne sto offrendo una lettura alternativa. Se prendo una storia e la stravolgo in modo da far riuscire simpatico quello che nella storia originale era il cattivo NON ne sto offrendo una lettura alternativa. Ed è purtroppo questo quello che succede in “Maleficent”, film in cui il regista fa carte false pur di trasformare la strega de “La bella addormentata nel bosco” in un personaggio simpatico e amabile, anche a costo di aggiungere improbabili retroscena che giustifichino le sue cattive azioni e di trasformare tutti gli altri personaggi in irritanti ritardati per far fare a lei bella figura.
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Mettiamo in chiaro una cosa: se prendo una storia e la racconto dal punto di vista del cattivo cercando di capire le sue ragioni ne sto offrendo una lettura alternativa. Se prendo una storia e la stravolgo in modo da far riuscire simpatico quello che nella storia originale era il cattivo NON ne sto offrendo una lettura alternativa. Ed è purtroppo questo quello che succede in “Maleficent”, film in cui il regista fa carte false pur di trasformare la strega de “La bella addormentata nel bosco” in un personaggio simpatico e amabile, anche a costo di aggiungere improbabili retroscena che giustifichino le sue cattive azioni e di trasformare tutti gli altri personaggi in irritanti ritardati per far fare a lei bella figura.
A riscattare un personaggio con questo sistema sono buoni tutti. A ‘sto punto diciamo anche che il bullo di “Ritorno al futuro” perseguitava Martin perché lui gli aveva stuprato la sorella, che Hitler ha invaso la Polonia per salvare il suo nipotino malato e che mr. Orange torturava uno sbirro solo per legittima difesa. E magari alla fine facciamoli anche pentire delle loro malefatte così da garantire un happy ending al nostro pubblico il quale, si sa, ci tiene tanto a farsi bello facendo finta di vedere film che hanno per protagonisti eroi negativi ma se glie li fai vedere sul serio si impressiona troppo.
Se volete riscattare davvero un personaggio considerato cattivo dai più offrendo una chiave di lettura alternativa della sua storia dovete lavorare sul materiale che avete non potete inventarvene un altro di sana pianta. Consiglio a tutti gli ignoranti cinematografici che hanno amato "Maleficent" una visione di “Jesus Christ Superstar”, film che offre una particolarissima (e aggiungerei genuina, al contrario del film che sto recensendo) lettura del personaggio di Giuda non stravolgendo la sua storia ma interrogandosi sulle ragioni del suo agire.
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bia6422
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mercoledì 19 agosto 2015
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maleficient e le ragioni degli altri
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Visto Maleficient. Lo ammetto l'ho snobbato, perché, pur non conoscendo la trama, pensavo che una come Angelina Jolie non avesse senso in un film della Disney... e invece, dopo averlo visto, ho capito anche le motivazioni che possono averla indotta ad accettare quella parte.
Maleficient e le ragioni del male. La Bella Addormentata per come la conosciamo è uno scontro tra bene e male, in cui il male sembra produrre malvagità e crudeltà senza motivazioni, semplicemente per il gusto di farlo. Maleficient ci spiega invece che il male e l'odio nascono dall'ingiustizia, dalla sete di potere e dal tradimento della fiducia e dell'amore.
Maleficient e la prepotenza (vana) maschile. È un uomo che per primo sfida la fata e soccombe.
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Visto Maleficient. Lo ammetto l'ho snobbato, perché, pur non conoscendo la trama, pensavo che una come Angelina Jolie non avesse senso in un film della Disney... e invece, dopo averlo visto, ho capito anche le motivazioni che possono averla indotta ad accettare quella parte.
Maleficient e le ragioni del male. La Bella Addormentata per come la conosciamo è uno scontro tra bene e male, in cui il male sembra produrre malvagità e crudeltà senza motivazioni, semplicemente per il gusto di farlo. Maleficient ci spiega invece che il male e l'odio nascono dall'ingiustizia, dalla sete di potere e dal tradimento della fiducia e dell'amore.
Maleficient e la prepotenza (vana) maschile. È un uomo che per primo sfida la fata e soccombe. È un uomo (colui che l'amava) che la priva del suo potere più grande (le ali) e consegna i due regni attigui a una perenne sfida. È lo stesso uomo che cercherà di ucciderla nel duello finale, cercando di sfruttare la debolezza che lei gli aveva confessato quando erano intimi (il ferro brucia le fate).
Maleficient e l'amore universale. Aurora con la sua sincerità e trasparenza, conquista e cura il cuore ferito di Maleficient che, a sua volta, farà di tutto per annullare il sortilegio inferto alla bimba anni prima. Non riuscendoci si abbandona al pianto che la porterà ad esprimere un amore sincero e incondizionato che risveglierà Aurora. Non è la promessa del "vero amore coniugale" e il bacio del principe (e qui crolla anche il mito dell'uomo perfetto che può salvare la donna dal sonno della solitudine) a salvare Aurora, ma il gesto sincero e disperato di chi ama fuori dagli schemi e al di là degli stereotipi fallocentrici.
Maleficient e la rivincita del femminino. I due mondi in mano al genere maschile producono dolore e morte. La sensibilità e la complicità di due donne regine condurrà i due regni verso la pace e la prosperità.
Ho apprezzato molto questa rivisitazione della fiaba, mi piacerebbe che ne facessero altre, perché le favole, per come ce le hanno raccontate, non hanno prodotto risultati soddisfacenti se guardiamo gli stereotipi che ci riportano.
Molto brava, anzi superba, la Jolie. Perfetta l'animazione. Un film che rivedrò.
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ultimoboyscout
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venerdì 31 luglio 2015
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la vera storia dell'eroina cattiva.
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Il cinema, inteso come forma di evasione, non potrà mai fare a meno delle fiabe e di loro ne hanno bisogno sia bambini cha adulti. La Disney ha avuto l'idea vincente di raccontare la storia di uno dei più grandi classici di sempre, "La bella addormentata nel bosco", dalla parte di Malefica, la strega in principio buona, diventata cattiva a causa delle sofferenze dopo essere stata attaccata e ferita. Il cast è di buon livello ma per la regia è stato scelto un esordiente, Robert Stromberg, un tecnico già scenografo premio Oscar per "Avatar", che confeziona un'opera piacevolissima e ben fatta, che per creatività rientra a pieno titolo tra i migliori film del nuovo genere fiabe altenative.
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Il cinema, inteso come forma di evasione, non potrà mai fare a meno delle fiabe e di loro ne hanno bisogno sia bambini cha adulti. La Disney ha avuto l'idea vincente di raccontare la storia di uno dei più grandi classici di sempre, "La bella addormentata nel bosco", dalla parte di Malefica, la strega in principio buona, diventata cattiva a causa delle sofferenze dopo essere stata attaccata e ferita. Il cast è di buon livello ma per la regia è stato scelto un esordiente, Robert Stromberg, un tecnico già scenografo premio Oscar per "Avatar", che confeziona un'opera piacevolissima e ben fatta, che per creatività rientra a pieno titolo tra i migliori film del nuovo genere fiabe altenative. "Maleficent" è una sorta di reboot del grande classico Disney, una versione dark che calza a pennello alla Jolie di qualche anno fa e rende merito al villain Disney più iconico e conosciuto, ribaltando completamente l'immagine della fattucchiera brutta, trasandata e dal naso peloso e bitorzoluto, dimostrando che anche i cattivi possono belli, eleganti ed aggraziati. Il film riesce a trattare temi interessanti per gli adulti quali tradimento e vendetta che però insegnano qualcosa anche ai piccini e Malefica risulta essere un personaggio forte, complesso, una guerriera piena di sentimenti che a dispetto del nome sinistro è profondamente buona, amata e in grado di amare. La struttura della pellicola è tutto sommato rozza ma perfettamente funzionale, con abbellimenti visivi, effetti speciali all'avanguardia e scenografie davvero splendide. Angelina è bravissima nel ruolo, il suo personaggio però è l'unico ad avere una certa profondità ed articolazione rispetto agli altri che sono piatti e banali e anche così conciata, con corna, labbra violacee, zigomi appuntiti e carnato pallido le basta un'occhiata o una piccola increspatura della bocca per far ridere o palpitare lo spettatore.
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inall3
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martedì 21 luglio 2015
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malefica e il tramonto del principe azzurro
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L’ultima pellicola firmata Walt Disney Pictures ancora una volta, non delude. Trattasi di Maleficent, una rivisitazione della fiaba de “La bella addormentata nel bosco” narrata e sviluppata tralasciando la classica (e sinceramente un po’ noiosa) visione della bella principessa salvata da un male ingiusto da lui (ebbene sì), l’onnipresente e fantomatico principe azzurro (il principe Filippo).
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L’ultima pellicola firmata Walt Disney Pictures ancora una volta, non delude. Trattasi di Maleficent, una rivisitazione della fiaba de “La bella addormentata nel bosco” narrata e sviluppata tralasciando la classica (e sinceramente un po’ noiosa) visione della bella principessa salvata da un male ingiusto da lui (ebbene sì), l’onnipresente e fantomatico principe azzurro (il principe Filippo). Ciò che più colpisce è proprio il fatto che una volta tanto tutta l’ attenzione, l’apprensione e la benevolenza non vengono canalizzate verso “i buoni”, bensì verso colei che durante l’ infanzia era oggetto di biasimo e disprezzo, la guastafeste di una delle storie preferite dai bambini: Malefica. Nell’evoluzione del racconto emerge la bontà che si rivelerà salvifica di questa potentissima fata ferita, che lacerata da sofferenze giovanili, sebbene connotata da fattezze e caratteristiche sovrumane, imbocca la strada più umanamente debole che ci sia: quella del rancore e dell’invidia. Nulla è perduto però: come facilmente si deduce nel corso delle varie vicissitudini, un animo buono, sebbene deviato, in potenza rimane sempre tendente verso l’amore e la salvezza. Il bacio del vero amore classico è superato da una visione materna e matura dell’amore: insomma per una volta, il principe azzurro è in secondo piano!
Alla fine ti ritrovi così…. a fare il tifo per lei, per Malefica, dall’inizio fino alla fine, sentendoti quasi in colpa per le opinioni d’infanzia!
Questo film travolge non solo per l’originalità con cui vengono affrontati temi intramontabili quali l’amore, il perdono e la vanagloria, ma anche a causa dell’irreprensibile interpretazione di una fredda, spietata e meravigliosamente amabile e passionale Angelina Jolie, aiutata e contornata da dagli splendidi costumi e dalla fantasiosa e creativa scenografia. Insomma, un film per tutti carico di significato: visione consigliata!
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inall3
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lunedì 1 giugno 2015
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il tramonto del principe azzurro
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L’ultima pellicola firmata Walt Disney Pictures ancora una volta, non delude. Trattasi di Maleficent, una rivisitazione della fiaba de “La bella addormentata nel bosco” narrata e sviluppata tralasciando la classica (e sinceramente un po’ noiosa) visione della bella principessa salvata da un male ingiusto da lui (ebbene sì), l’onnipresente e fantomatico principe azzurro (il principe Filippo).
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L’ultima pellicola firmata Walt Disney Pictures ancora una volta, non delude. Trattasi di Maleficent, una rivisitazione della fiaba de “La bella addormentata nel bosco” narrata e sviluppata tralasciando la classica (e sinceramente un po’ noiosa) visione della bella principessa salvata da un male ingiusto da lui (ebbene sì), l’onnipresente e fantomatico principe azzurro (il principe Filippo). Ciò che più colpisce è proprio il fatto che una volta tanto tutta l’ attenzione, l’apprensione e la benevolenza non vengono canalizzate verso “i buoni”, bensì verso colei che durante l’ infanzia era oggetto di biasimo e disprezzo, la guastafeste di una delle storie preferite dai bambini: Malefica. Nell’evoluzione del racconto emerge la bontà che si rivelerà salvifica di questa potentissima fata ferita, che lacerata da sofferenze giovanili, sebbene connotata da fattezze e caratteristiche sovrumane, imbocca la strada più umanamente debole che ci sia: quella del rancore e dell’invidia. Nulla è perduto però: come facilmente si deduce nel corso delle varie vicissitudini, un animo buono, sebbene deviato, in potenza rimane sempre tendente verso l’amore e la salvezza. Il bacio del vero amore classico è superato da una visione materna e matura dell’amore: insomma per una volta, il principe azzurro è in secondo piano!
Alla fine ti ritrovi così…. a fare il tifo per lei, per Malefica, dall’inizio fino alla fine, sentendoti quasi in colpa per le opinioni d’infanzia!
Questo film travolge non solo per l’originalità con cui vengono affrontati temi intramontabili quali l’amore, il perdono e la vanagloria, ma anche a causa dell’irreprensibile interpretazione di una fredda, spietata e meravigliosamente amabile e passionale Angelina Jolie, aiutata e contornata da dagli splendidi costumi e dalla fantasiosa e creativa scenografia. Insomma, un film per tutti carico di significato: visione consigliata!
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valetag
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domenica 19 aprile 2015
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maleficent, trionfo del buonismo
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Finalmente sono riuscita a ritagliare del tempo libero per godermi Maleficent, il classico che la Disney ha riportato sul grande schermo con una rivisitazione piu moderna.
Malefica non è più l'incarnazione del male nel mondo, è semplicemente una fata gentile e adorata della Brughiera che a causa della sua ingenuità e della sua innocenza d'animo, rimane così ferita dall'amore da trasformarsi nel demonio che tutti noi conosciamo.
Sarà che in questo periodo mi trovo particolarmente cinica, ma sono convinta che se avessero proseguito mantenendo un certo livello di malvagità in Malefica, il film sarebbe stato di tutt'altro spessore.
Chiaro, questa versione sarebbe andata a cozzare con l'idea originale, ovvero mostrare un altro tipo di amore: intento nobile, ma di fatto uno scivolone verso il cliché femminista.
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Finalmente sono riuscita a ritagliare del tempo libero per godermi Maleficent, il classico che la Disney ha riportato sul grande schermo con una rivisitazione piu moderna.
Malefica non è più l'incarnazione del male nel mondo, è semplicemente una fata gentile e adorata della Brughiera che a causa della sua ingenuità e della sua innocenza d'animo, rimane così ferita dall'amore da trasformarsi nel demonio che tutti noi conosciamo.
Sarà che in questo periodo mi trovo particolarmente cinica, ma sono convinta che se avessero proseguito mantenendo un certo livello di malvagità in Malefica, il film sarebbe stato di tutt'altro spessore.
Chiaro, questa versione sarebbe andata a cozzare con l'idea originale, ovvero mostrare un altro tipo di amore: intento nobile, ma di fatto uno scivolone verso il cliché femminista. L'errore sta nel non aver proposto nemmeno una figura maschile equilibrata: si salva solo Fosco, ma in quanto corvo, non può far statistica.
Cio che è certo è che la sceneggiatura di Linda Woolverton
ha palesemente intaccato la possibile riuscita del film. Buchi nella narrazione, pochezza dei dialoghi e una caratterizzazione dei personaggi pressoché imbarazzante, con il principe Filippo che sembra un ebete, le tre fatine stupide fino al midollo, Re Stefano raccontato con una confusione tale che Sharlto Copley ancora si sta chiedendo perché diavolo ha accettato il ruolo,e Aurora, interpretata da Elle Fanning, che è addormentata anche senza maleficio.
Per fortuna c'e' Angelina Jolie, a cui il regista deve rendere grazie per quel poco di considerazione che questo film merita. È chiarissimo quanto la Jolie si sia applicata studiando il ruolo di questa finta cattiva, si vede quanto lei di fatto abbia creduto nel progetto, ed è straordinaria anche se la Woolverton l'ha ridotta a fare mmh per metà delle battute. Credo che a tutti siano venuti i brividi nella scena in cui Malefica lancia la sua maledizione avvolta dal fumo verde, inquietante e terribilmente affascinante allo stesso tempo, degna dell'originale disneyano.
Con l' esordio alla regia, Robert Stromberg non poteva fare a meno che trascinare con se tracce del suo passato da supervisore degli effetti speciali, anche se questa moda della CGI, che personalmente ritengo noiosissima e con il vizio di togliere spazio al racconto solo per mostrare quanto i geni della grafica siano (e di fatti, sono) virtuosi, fa rimpiangere i bei tempi in cui set venivano ricostruiti per trasportare lo spettatore in mondi magici, donando quel senso di nostalgia per luoghi e tempi mai esistiti ( e questo vale un po per tutti quelli che in questi anni stanno lavorando con il Fantasy, Peter Jackson - che adoro - in primis).
Sono inoltre evidenti le spiacevoli incursioni di altri film nella pellicola: da Avatar al Signore degli Anelli, da Harry Potter a Schindler's List.
Ovviamente Maleficent non ha solo aspetti negativi: ha riportato in auge quella magia medievale e fiabesca che da troppo tempo mancava dal grande schermo. Tuttavia, i costumi favolosi ( mi ero scordata dei cappelli a punta con il tulle!!) e i buoni propositi non bastano a rendere questo film un buon film.
Maleficent non ha le carte in regola nemmeno per lucidare le scarpe a "la bella addormentata nel bosco", ma rimarrà negli annali alla voce "come usare malissimo 200 milioni di dollari di budget" e "come realizzare una campagna pubblicitaria illusoria per sopperire le perdite".
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enigmista12
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mercoledì 25 marzo 2015
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la disney apre finalmente gli occhi
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Mi sono sempre piaciuti i Classici Disney. Ma i personaggi che mi interessano di più sono sempre stati i cattivi. Quando guardo un film cerco sempre su Internet l'opera da cui è tratta e vedo se il cattivo ha il medesimo ruolo anche lì. In fondo i cattivi hanno sempre dei moventi giusti che gli spinge ad agire come fanno, e io ho sempre sperato che la Disney ci pensasse e provasse a far diventare un cattivo buono. Ora, finalmente è uscito Maleficent: stavolta la storia non si incentra sulla principessa Aurora e il principe Filippo, ma su Malefica, una Malefica rinata e perfetta. Dopo aver avuto una breve relazione con il giovane Stefano quest'ultimo per diventare re gli tagliò le ali.
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Mi sono sempre piaciuti i Classici Disney. Ma i personaggi che mi interessano di più sono sempre stati i cattivi. Quando guardo un film cerco sempre su Internet l'opera da cui è tratta e vedo se il cattivo ha il medesimo ruolo anche lì. In fondo i cattivi hanno sempre dei moventi giusti che gli spinge ad agire come fanno, e io ho sempre sperato che la Disney ci pensasse e provasse a far diventare un cattivo buono. Ora, finalmente è uscito Maleficent: stavolta la storia non si incentra sulla principessa Aurora e il principe Filippo, ma su Malefica, una Malefica rinata e perfetta. Dopo aver avuto una breve relazione con il giovane Stefano quest'ultimo per diventare re gli tagliò le ali. Così infuriata lei fece un maleficio su sua figlia Aurora: quando avrebbe compiuto diciassette anni si sarebbe punta con un ago e sarebbe caduta morta. Per evitarlo il re e la regina affidano la bambina alle tre fate Flora, Fauna e Serena. Ma Malefica con il tempo si affenziona sempre di più alla bambina finchè... un grande film con effetti speciali da urlo (senza scherzare) e ben diversa dalla fiaba raccontata per generazioni. Incredibile Angelina Jolie che per una volta mette da parte la sua bellezza
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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maleficent: una strega cattiva come non l’avete ma
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Lasciate che di nuovo vi narri una vecchia storia e si vedrà quanto bene la conosciate
“C’erano una volta due regni vicini ed uno era il peggior nemico dell’altro; il primo, quello degli umani, regnato da un re avido, e il secondo, la brughiera, abitato da esseri magici che vivevano in armonia e non avevano bisogno di alcun capo.
Normalmente gli umani non si avvicinavano nella brughiera, ma un giorno un ragazzo di nome Stefano si addentrò nel mondo magico e qui conobbe Malefica, una bellissima fata sua coetanea con ali tanto grandi e robuste. I due trascorsero tanto tempo insieme e come spesso accade, l’amicizia si trasformò in qualcos’altro e i due si innamorarono.
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Lasciate che di nuovo vi narri una vecchia storia e si vedrà quanto bene la conosciate
“C’erano una volta due regni vicini ed uno era il peggior nemico dell’altro; il primo, quello degli umani, regnato da un re avido, e il secondo, la brughiera, abitato da esseri magici che vivevano in armonia e non avevano bisogno di alcun capo.
Normalmente gli umani non si avvicinavano nella brughiera, ma un giorno un ragazzo di nome Stefano si addentrò nel mondo magico e qui conobbe Malefica, una bellissima fata sua coetanea con ali tanto grandi e robuste. I due trascorsero tanto tempo insieme e come spesso accade, l’amicizia si trasformò in qualcos’altro e i due si innamorarono.
Intanto il re avido, deciso a conquistare la brughiera, attaccò il mondo magico, ma venne sconfitto. Ormai in fin di vita, il re promise di nominare suo erede chiunque avesse ucciso la potente fata e, accecato dall’ambizione, Stefano trasse in inganno Malefica, tagliandole le ali.
Il tradimento subito dal suo amato trasformò Malefica in una strega malvagia, pronta a tutto pur di vendicarsi.
Malefica si vendicherà sulla figlia neonata del re: prima che il sole tramonti suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e cadrà in un sonno eterno da cui solo il bacio del vero amore potrà destarla.
Il re affida la piccola Aurora a tre fate che l’alleveranno in una piccola capanna come fosse una contadina, nel tentativo di sottrarla al maleficio.
Da questo momento, le vite di Malefica e di Aurora si intrecceranno indissolubilmente, dando origine ad un finale tutt’altro che scontato.”
Questa è, in breve, la trama di Maleficent, opera prima del regista Robert Stromberg.
La protagonista assoluta del film è Malefica, interpretata dalla bravissima Angelina Jolie, qui anche produttrice esecutiva della pellicola.
La Malefica di Stromberg non è la stessa cui Walt Disney ci ha abituato. Qui Malefica rappresenta qualcosa di più che il male nel mondo; lei rappresenta il dualismo bene/male, la dimostrazione di come si possa cambiare e cambiare ancora, l’unico personaggio del mondo delle fiabe nel quale possiamo realmente immedesimarci.
E a chi se non alla bella Jolie poteva essere affidato questo ruolo? Proprio lei, dalla vita vissuta tra luci ed ombre, è la stella del film, tutti gli altri personaggi, infatti, sono dei semplici strumenti nelle mani del regista necessari per approfondire il personaggio della bella fata.
Dalle tinte dark in pieno stile Burton, Maleficent è un film per grandi e piccini, un film gradevole che sicuramente non ci farà più vedere le cattive delle favole con gli stessi occhi.
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dariotto
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venerdì 6 marzo 2015
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mamma mia che sorpresona
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per i nostri semplici gusti il film piu bello dell anno da vedere e rivedere in dvd senza annoiarsi soldi spesi bene
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