joker 91
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giovedì 4 dicembre 2014
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blockbuster stancante
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Gli Hunger games ritornano in un film del quale si poteva fare a meno. Hollywood interessata solo hai soldi non ha fatto altro che allungare la minestra dividendo il film in 2,un film lento e confusionario con una Lawrence bravissima e un cast di supporto non indifferente. Le situazione sono ripetitive e ormai stancanti,il successo è capibile dalla pubblicità snerbante che questo tipo di pellicola di solito detiene. Ottimale invece il tema della differenza tra essere e apparire... molto ben rappresentato ma difficilmente capibile per il pubblico
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filippo catani
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lunedì 1 dicembre 2014
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un film mai iniziato
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Katniss è stata tratta in salvo dagli ultimi Hunger Games e deve ora decidere se diventare la leader della rivolta. Intanto Peeta è stato catturato e portato nella capitale dove gli è stato fatto il lavaggio del cervello e ora è passato dalla parte del presidente Snow. Katniss decide allora di diventare il simbolo della rivolta e gira una serie di video per incitare le persone degli altri distretti a sollevarsi contro Snow.
Per dirla con una massima popolare: la montagna ha partorito il topolino. Dopo lo stratosferico successo del secondo episodio e la successiva decisione di spezzare il finale in due parti era inevitabile aspettarsi qualcosa di più da questo film.
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Katniss è stata tratta in salvo dagli ultimi Hunger Games e deve ora decidere se diventare la leader della rivolta. Intanto Peeta è stato catturato e portato nella capitale dove gli è stato fatto il lavaggio del cervello e ora è passato dalla parte del presidente Snow. Katniss decide allora di diventare il simbolo della rivolta e gira una serie di video per incitare le persone degli altri distretti a sollevarsi contro Snow.
Per dirla con una massima popolare: la montagna ha partorito il topolino. Dopo lo stratosferico successo del secondo episodio e la successiva decisione di spezzare il finale in due parti era inevitabile aspettarsi qualcosa di più da questo film. Invece lo spettatore assiste impotente a due ore filate di melina sfiancante volte solo a fare da preludio all'ultimo e decisivo episodio che, seppur già girato, uscirà solo tra un anno. Gli eventi degni di nota sono davvero pochi. Insomma la più classica delle operazioni commerciali. Peccato perchè a risentirne è anche la qualità della saga e anche le interpretazioni degli attori decisamente piatte. Diciamo che in un film "normale" le due ore raccontate quì sarebbero state condensate in poco più di mezz'ora. Bella però e davvero molto suggestiva la scena in cui un gruppo di uomini avanza cantando nella notte. La lotta tra Katniss e Peeta con vetri rotti e capriole arriva ormai fuori tempo massimo quando ormai lo spettatore è quasi assopito e la pellicola quasi al termine. Speriamo che la seconda parte sia degna di una saga che comunque resta ben congegnata.
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massi77
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domenica 30 novembre 2014
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minestra allungata
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Ho una domanda. I libri sono 3, i film sono 4?. Il Terzo capitolo è stato allungato con scene noise e che ridicolizzano i personaggi. I primi due film sono stati gradevoli, il terzo allungato per scopi comerciali per me è stato noioso e con poco patos. La recitazione è pessima forse a causa del doppiaggio decisamente sotto tono. Ho riso tutto il film e sono uscito con un commento molto negativo. Il business non va braccietto con la bellezza. I miei commenti sono tutti negativi, è un film da bimbi da guardare a casa quando non ce altro.
Non ha una struttura non emoziona se non qualche risata per scene che dovrebbero trasmettere altro. Una parodia.
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film80
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domenica 30 novembre 2014
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fino ad ora il migliore dei 3
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Fino adesso il migliore della trilogia con meno scene parlate e un po' piu' di azione la ghiandaia imitatrice forma un film degno. La preparazione al gran finale e' soddisfacente. Non ci manca che aspettare il prossimo anno per la parte 2.
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anna_giulia
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venerdì 28 novembre 2014
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scommetterete ancora sulla ghiandaia imitatrice?
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Avevamo lasciato Katniss nel momento in cui scopriva dalle parole dell’amico di sempre, Gale, che il distretto 12 non esisteva più: le loro case, i loro conoscenti, le loro vite annientate e spazzate via per sempre dall’ordine del presidente Snow. Una carneficina attuata come vendetta e rappresaglia dopo che Katniss, pedina inconsapevole di un più grande progetto di rivolta organizzato dallo stratega ribelle e infiltrato Plutarch e dal Distretto 13, aveva scagliato una freccia elettrizzata creando una breccia non solo nell’arena artificiale sede degli Hunger Games, ma anche nell’intero sistema dittatoriale di Capitol City.
La ritroviamo nel Distretto 13, preda degli incubi e dei rimorsi: il distretto 12 è distrutto, Peeta e Johanna (così come anche Annie, la donna amata dall’amico e alleato Finnick) sono ancora nelle mani del presidente Snow, probabilmente morti o torturati.
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Avevamo lasciato Katniss nel momento in cui scopriva dalle parole dell’amico di sempre, Gale, che il distretto 12 non esisteva più: le loro case, i loro conoscenti, le loro vite annientate e spazzate via per sempre dall’ordine del presidente Snow. Una carneficina attuata come vendetta e rappresaglia dopo che Katniss, pedina inconsapevole di un più grande progetto di rivolta organizzato dallo stratega ribelle e infiltrato Plutarch e dal Distretto 13, aveva scagliato una freccia elettrizzata creando una breccia non solo nell’arena artificiale sede degli Hunger Games, ma anche nell’intero sistema dittatoriale di Capitol City.
La ritroviamo nel Distretto 13, preda degli incubi e dei rimorsi: il distretto 12 è distrutto, Peeta e Johanna (così come anche Annie, la donna amata dall’amico e alleato Finnick) sono ancora nelle mani del presidente Snow, probabilmente morti o torturati.
Plutarch e Alma Coin, risoluta presidente del distretto 13, vorrebbero che Katniss tornasse ad essere quella Ghiandaia Imitatrice, quella “ragazza in fiamme” capace di accendere la scintilla della rivolta negli animi e nei cuori degli abitanti di Panem, assoggettati ma ormai esausti di sottostare a una dittatura sanguinaria. Inizialmente restia ad assumere nuovamente questo ruolo che non crede appartenerle, Katniss troverà però la forza nella sua stessa rabbia e nella sua stessa disperazione diventando ciò di cui i ribelli hanno bisogno: una figura forte in grado di catalizzare l’energia che riattizzerà i vari focolai di ribellione nascosti sotto alla cenere e alle macerie di un popolo devastato dalle vessazioni di Snow.
Chi credeva che i Giochi fossero finiti con la distruzione dell’arena si sbaglia. I Giochi iniziano ora e la posta in gioco è la più alta di sempre: il destino di tutto il loro mondo.
La scelta di dividere Il Canto della Rivolta, terzo e ultimo libro della distopia nata dalla penna di Suzanne Collins, in due film (strategia sempre più attuata per le grandi produzioni di questo tipo) poteva risultare particolarmente “pericolosa”: come i lettori ben sanno la prima parte del libro è incentrata principalmente sulla vita nel Distretto 13 e sulla messa in atto di una fitta propaganda che porterà poi alla guerra e alla battaglia finale contro Capitol e risulta particolarmente statica. Tuttavia, Francis Lawrence, nuovamente dietro alla macchina da presa dopo “La ragazza di fuoco”, ha saputo creare un adattamento che, a ragione, molti non hanno paura di definire migliore dell’opera di partenza.
La tensione non cala mai, nonostante la minore presenza di scene d’azione rispetto ai primi due capitoli, e la narrazione si sposta su un livello prevalentemente psicologico ed emotivo giocato sul timore di Katniss di perdere Peeta, sulla pericolosa situazione di cui è vittima Peeta stesso, sulla rivalsa di Finnick, anima spezzata che svela il suo passato e ciò che gli è stato fatto (“Sopravvivi all’arena e quando esci sei uno schiavo”), sulla necessità di dare vita ad una guerra che causerà vittime e dolore ma che è l’unica soluzione alla dittatura.
Toni cupi e claustrofobici, temi sempre più reali e attuali, paura e speranza, rabbia e determinazione preparano il terreno a quello che sarà il capitolo finale, la resa dei conti che infiammerà Panem una volta per tutte e la farà rinascere dalle proprie ceneri come mitologica fenice.
Cinna scommetterebbe ancora su Katniss e sul suo essere Ghiandaia Imitatrice. E voi?
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matteo manganelli
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venerdì 28 novembre 2014
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come si costruisce un simbolo
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Ero molto diffidente.
Ma, d'altro canto, al cinema ieri sera, si trattava di scegliere tra questo e "La scuola più bella del mondo".
Ero rimasto delusissimo dal secondo capitolo, che a me sembrò vuoto, incapace di focalizzarsi su un preciso argomento, noioso, scritto male.
Non avevo grandi aspettative su questo canto della rivolta.
Questa volta, però, i miei pregiudizi si sono rivelati inopportuni.
Questo capitolo non è solo più riuscito de "La ragazza di fuoco" ma è anche il migliore dei tre finora usciti.
Mi spiego; se il primo capitolo scorreva bene come fantasy per ragazzi, filtrando un messaggio politico fortissimo, questo, a differenza del suo predecessore, torna a parlare di politica e di rivoluzione e lo fa nel modo più crudele possibile.
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Ero molto diffidente.
Ma, d'altro canto, al cinema ieri sera, si trattava di scegliere tra questo e "La scuola più bella del mondo".
Ero rimasto delusissimo dal secondo capitolo, che a me sembrò vuoto, incapace di focalizzarsi su un preciso argomento, noioso, scritto male.
Non avevo grandi aspettative su questo canto della rivolta.
Questa volta, però, i miei pregiudizi si sono rivelati inopportuni.
Questo capitolo non è solo più riuscito de "La ragazza di fuoco" ma è anche il migliore dei tre finora usciti.
Mi spiego; se il primo capitolo scorreva bene come fantasy per ragazzi, filtrando un messaggio politico fortissimo, questo, a differenza del suo predecessore, torna a parlare di politica e di rivoluzione e lo fa nel modo più crudele possibile.
Si, perchè oltre ad una regia, questa volta veramente eccezionale (giuro, non c'è una inquadratura messa lì a caso), il film condanna in modo durissimo la strumentalizzazione dei miti e mostra la pericolosità dei mass media.
E la cosa meravigliosa è che in questo film non c'è un personaggio che sia veramente positivo. Anche "i buoni" in realtà dimostrano di non essere veramente innocenti.
E tu, giovane manifestante, con la maglietta di Che Guevara, sei davvero sicuro di conoscere il volto che hai sul petto?
E tu, giovane cretino, con il busto di Mussolini in camera, sei convinto di essere così vicino al dittatore che così tanto idolatri?
Spesso ci scordiamo che ciò che è rappresentato non somiglia neanche lontanamente alla realtà.
I miti sono distorti, gonfiati, a volte quasi divinizzati dai media e in verità tutti questi idoli non sono stati altro che uomini.
Hunger Games ci riporta alla falsità dello schermo televisivo, alla differenza che c'è tra quello che idealizziamo e quello che esiste nella realtà.
Hunger Games ci riporta alle fragilità dell'individuo, che si presenta come un leone, nascondendo i propri dubbi e le proprie paure, che lo rendono fragile, confuso ma soprattutto umano.
Un buon fantasy, con un ritmo squisitamente lento.
Aspetto con ansia la conclusione.
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francesco ionadi
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mercoledì 26 novembre 2014
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un film inconsistente!!!
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Premetto di non aver letto nessuno dei tre romanzi dai quali sono stati ispirati i film. La prima e la seconda pellicola non mi hanno fatto impazzire, ma erano discreti. Ma questa prima parte del capitolo finale (quando la smetteranno di dividere in due parti i capitoli delle saghe?) è oltremodo noiosa e inconsistemnte, non porta a nulla. La trama è ripetitiva e priva di colpi di scena. Le musiche sufficienti. Buone le interpretazioni della Lawrence, della Moore e di Hoffman. Penso che se dall'ultimo romanzo ne avrebbero tratto una sola pellicola, il risultato sarebbe stato migliore. Voto: 2.
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andreafalci
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mercoledì 26 novembre 2014
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manipolazione comunicativa
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Film più significativo di quanto si possa pensare e che rivolto anche ad un pubblico giovane è per certi versi educativo o perlomeno induce alla riflessione visto che ci sono tutti gli ingredienti realmente esistenti e non fantasiosi esistenti sul nostro pianeta Terra, ovvero come attraverso le tattiche della comunicazione si possono manipolare, pilotare e gestire situazioni globali, ma anche indurre ovvero far fare all' altro ciò si desidera, anche la guerra, ma anche evitarla, in situazioni globale dove l' Umanità è divisa in Ricchi e Poverissimi, ma questi servono per produrre ricchezza che però non è la loro ma, dei già Ricchi e se i poveracci provano ad alzare la testa giù botte ovvero bombe.
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Film più significativo di quanto si possa pensare e che rivolto anche ad un pubblico giovane è per certi versi educativo o perlomeno induce alla riflessione visto che ci sono tutti gli ingredienti realmente esistenti e non fantasiosi esistenti sul nostro pianeta Terra, ovvero come attraverso le tattiche della comunicazione si possono manipolare, pilotare e gestire situazioni globali, ma anche indurre ovvero far fare all' altro ciò si desidera, anche la guerra, ma anche evitarla, in situazioni globale dove l' Umanità è divisa in Ricchi e Poverissimi, ma questi servono per produrre ricchezza che però non è la loro ma, dei già Ricchi e se i poveracci provano ad alzare la testa giù botte ovvero bombe. Meno male qualche distretto ha creato la Coalizione contro Capital City, ed è militarmente organizzata e dotata di rifugio per salvare le persone. Ovviamente ora non è più un gioco individuale di sopravvivenza ma globale per un mondo migliore. Perfetta l'interpretazione, ben equilibrato il soggetto, realistica la fotografia. Lei, ormai donna, perfetta, superlativa.
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carola_bassi
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martedì 25 novembre 2014
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bellissimo terzo capitolo della saga!
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Gran film, grandissimi attori, incredibile storia! Fedele al libro in tutto, ma soprattutto fedele a quella che è la guerra e il suo effetto su chi la vive.
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mickey97
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martedì 25 novembre 2014
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un film graduale che implode per poi esplodere
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La ghiandaia imitatrice alias "Katniss Everdeen" oramai è divenuta l'idolo di tutta Panem, ma sarà in grado di reggere? I giochi l'hanno distrutta e per questa ragione appare decisamente fragile, l'unica soluzione per farla rinsavire è coinvolgerla a livello emotivo e mostrarle ciò che Snow ha fatto al 12, di certo tutto questo le provocherà un crollo interiore ma nel contempo la forza per reagire. Il film purtroppo è diviso al suo interno, nella prima parte infatti non trasmette nulla ed implode ma poi procedendo per gradi comincia a coinvolggere a dovere sino ad esplodere del tutto, venendosi così a creare una certa dinamica che certamente ne risolleva le sorti.
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La ghiandaia imitatrice alias "Katniss Everdeen" oramai è divenuta l'idolo di tutta Panem, ma sarà in grado di reggere? I giochi l'hanno distrutta e per questa ragione appare decisamente fragile, l'unica soluzione per farla rinsavire è coinvolgerla a livello emotivo e mostrarle ciò che Snow ha fatto al 12, di certo tutto questo le provocherà un crollo interiore ma nel contempo la forza per reagire. Il film purtroppo è diviso al suo interno, nella prima parte infatti non trasmette nulla ed implode ma poi procedendo per gradi comincia a coinvolggere a dovere sino ad esplodere del tutto, venendosi così a creare una certa dinamica che certamente ne risolleva le sorti. Tutto questo comunque è dovuto al seguire pedissequamente il libro, il quale appare fin troppo descrittivo per poi metterci al corrente delle ragioni per cui cominciano ad infiammarsi gli animi, sino al punto di compiere azioni quali privare l'energia all'intera Capitol City a seguito dell'attacco al bacino idroelettrico del distretto 5. Katniss quindi, tenderà ad assumere una maggiore consapevolezza e lasciando definitivamente quella fragilità che d'apprima la caratterizava, ricoprirà con più determinazione il ruolo della ghiandaia poichè memore dei terribili eventi passati ( gli stessi Hunger Games e la morte di Rue ) e presenti ( la distruzione totale del distretto 12 ). Jennifer Lawrence interpreta magistralmente il suo ruolo, tra l'altro con più intensità dei film precedenti, nuovamente dimostra le sue numerose sfaccettature e la sua capacità ad adattarsi a qualsiasi contesto, mentre Liam Hemsworth ( Gale ) anche questa volta non ha la giusta rilevanza e viene trattato come una figura di contorno, questo perch nei libri la sua figura non spicca mai del tutto. Josh Hutcherson invece supera sè stesso e si adegua perfettamente alla condizione a cui è relegato, oramai è divenuto l'arma di Capitol City per far fuori Katniss. Per quanto riguarda gli altri personaggi come Effie, Caesar ed Haymitch, anch'essi perdono di importanza per via del ruolo diverso che ricoprono mentre tendono ad acquisrla sempre più Plutarch Havensbee e la new entry Alma Coin. Questo film quindi appare diverso nei personaggi ed essenzialmente nella storia, non stiamo più parlando dei giochi ma di una guerra vera, la quale si manifesterà a tutti gli effetti nella seconda parte mentre ci si rammarica del fatto che questa prima parte è maturata troppo tardi tramite un processo di implosione ed esplosione poichè troppo fedele al libro.
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