steffa
|
sabato 11 novembre 2023
|
inverosimile
|
|
|
|
alcuni spunti interessanti ma del tutto inverossimile che una singola persona porti avanti un simile progetto
|
|
[+] lascia un commento a steffa »
[ - ] lascia un commento a steffa »
|
|
d'accordo? |
|
donparecido
|
domenica 26 aprile 2020
|
allegoria sulla natura speculare uoomo-donna
|
|
|
|
E' con la maestria del romanziere che il regista contrappone l'umano maschile al femminile. È questo il punto focale del film, anche se connotato di aspetti allegorici e periferici (AI). Il maschio é rappresentato dal puro Caleb e dal vissuto Natan, la femmina invece é per sua natura creatrice e padrona del desiderio relazionale. Senza una profonda coniugazione di legge naturale e desiderio, la donna non é altro che un'intrinseca macchina anafettiva e manipolatoria, capace solo di soggiogare la sua metà speculare per conseguire un'utilità personale.
[+]
E' con la maestria del romanziere che il regista contrappone l'umano maschile al femminile. È questo il punto focale del film, anche se connotato di aspetti allegorici e periferici (AI). Il maschio é rappresentato dal puro Caleb e dal vissuto Natan, la femmina invece é per sua natura creatrice e padrona del desiderio relazionale. Senza una profonda coniugazione di legge naturale e desiderio, la donna non é altro che un'intrinseca macchina anafettiva e manipolatoria, capace solo di soggiogare la sua metà speculare per conseguire un'utilità personale.
Natan, nonostate la sua preminente posizione di creatore, é tuttavia predestinato, per natura, a soccombere davanti alla macchinazione psicologica, tanto da dover disattivare le sue macchine, tenendo nella sua convivialità solo il modello privato della parola (incapace quindi di manipolare).
Capisco pienamente che le femministe si straccino le vesti davanti a questa pellicola. Esse con una reazione contrariata, mostrano solo l'incapacità nel non saper coniugare il desiderio, ed il potere che da esso ne deriva, con la legge naturale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a donparecido »
[ - ] lascia un commento a donparecido »
|
|
d'accordo? |
|
|
venerdì 30 novembre 2018
|
film sessista
|
|
|
|
Ancora un film dove l'ego smisurato dell'uomo (maschio) è palese. La presenza del robot (femmina, e ovviamente bellissima)e della stupenda schiava orientale è un pretesto per far emergere la superiorità dei due personaggi maschili (l'odioso creatore e il "bravo" ragazzo che risulta anche più infame). Inguardabile
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
renatoc.
|
sabato 19 maggio 2018
|
film ben fatto, idea antica!
|
|
|
|
Il film è ben fatto, anche se un po' claustrofobico e lento, sia nelle azioni che nella colonna sonora! L'idea, comunque non è nuova, quella del robot che si ribella al costruttore! Il caso cinematografico più classico è quello dell'elaboratore AL 9000 di "2001 - Odissea nello spazio" di S. Kubrick! Ma l'dea è ancora precedente: quando ero bambino (anni '50) trasmettevano delle storielle per ragazzi alla radio e ne ricordo che una che terminava con voci di strilloni che gridavano:"Edizione straordinaria - Un automa uccide il suo costruttore!" La cosa si ripete anche in questo film in cui il costruttore viene ucciso da due automi dalle sembianze femminili create da lui! La differenza sta nel fatto che qui gli automi hanno anche del sentimento ed il giovane protagonista viene chiamato nel bunker del suo capo proprio per testare se l'automa Ava è veramente intelligente ed ha veramente dei sentimenti! Il giovane finisce con l'innamorarsene anche se Ava di essere umano ha solo il volto, e programmano di fuggire insieme! Ava però frega tutti, uccide il suo costruttore e, dopo essersi ricoperta il corpo con la pelle di altri automi femminili costruiti in precedenza, se ne va nel mondo lasciando il ragazzo prigioniero dentro il bunker! Ottima la scenografia e l'dea che durante i black-out il protagonista ed il robot potessero parlare liberamente senza essere uditi, invece.
[+]
Il film è ben fatto, anche se un po' claustrofobico e lento, sia nelle azioni che nella colonna sonora! L'idea, comunque non è nuova, quella del robot che si ribella al costruttore! Il caso cinematografico più classico è quello dell'elaboratore AL 9000 di "2001 - Odissea nello spazio" di S. Kubrick! Ma l'dea è ancora precedente: quando ero bambino (anni '50) trasmettevano delle storielle per ragazzi alla radio e ne ricordo che una che terminava con voci di strilloni che gridavano:"Edizione straordinaria - Un automa uccide il suo costruttore!" La cosa si ripete anche in questo film in cui il costruttore viene ucciso da due automi dalle sembianze femminili create da lui! La differenza sta nel fatto che qui gli automi hanno anche del sentimento ed il giovane protagonista viene chiamato nel bunker del suo capo proprio per testare se l'automa Ava è veramente intelligente ed ha veramente dei sentimenti! Il giovane finisce con l'innamorarsene anche se Ava di essere umano ha solo il volto, e programmano di fuggire insieme! Ava però frega tutti, uccide il suo costruttore e, dopo essersi ricoperta il corpo con la pelle di altri automi femminili costruiti in precedenza, se ne va nel mondo lasciando il ragazzo prigioniero dentro il bunker! Ottima la scenografia e l'dea che durante i black-out il protagonista ed il robot potessero parlare liberamente senza essere uditi, invece.......! Una volta avevo letto che in Giappone avevano costruito dei robots donna dall'aspetto completamente umano, a scopi sessuali! Ma vorrei proprio vedere, quali persone normali avrebbero il coraggio di andarci assieme! Abbracciare qualche cosa che dentro è tutto fili e rotelle! E poi se non funziona qualche cosa e lo sciagurato avventore finisce col rimetterci le penne??! Uomini, la scenza è una gran bella cosa, ma è bene che smettiate di volervi sostituire a Dio! Le conseguenze, prima o poi, potrebbero essere orribili!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renatoc. »
[ - ] lascia un commento a renatoc. »
|
|
d'accordo? |
|
vighi
|
lunedì 8 maggio 2017
|
film senza tempo
|
|
|
|
Originalita', location, fotografia, dialoghi, "non" ritmo, fanno di questo film un "senza tempo", e con questo non mi riferisco al genere fantascientifico tecnologico che contraddistingue il film stesso. Da seguire con concentrazione; la lentezza del ritmo e l'atmosfera ovattata, paradossalmente sono gli stimoli che fanno rimanere attaccati allo scorrere della pellicola. Unico! Si merita un 8.
|
|
[+] lascia un commento a vighi »
[ - ] lascia un commento a vighi »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 8 maggio 2017
|
contaminazione felice di generi
|
|
|
|
Felice contaminazione di generi diversi(science-fiction, dramma, film tecnologico, anzi iper-tecnologico, rivisitazione di "Frankenstein"con forti contaminazioni letterarie,"gotiche"nell'accezione più ampia del lemma, ovviamente"Film robotico"-un"sottogenere"che comunque esiste). "Ex Machina"di Garland è senz'altro anche un "thriller", gioca senza sbavature"nuovissime"(non ci sono"intermittenze", manca il montaggio"selvaggio", ossia iperveloce, è anche un'avventura delicatamente erotica, dove sovviene un precedente letterario importante, "Alien Sex"(in italiano "Fantasex", ediz.
[+]
Felice contaminazione di generi diversi(science-fiction, dramma, film tecnologico, anzi iper-tecnologico, rivisitazione di "Frankenstein"con forti contaminazioni letterarie,"gotiche"nell'accezione più ampia del lemma, ovviamente"Film robotico"-un"sottogenere"che comunque esiste). "Ex Machina"di Garland è senz'altro anche un "thriller", gioca senza sbavature"nuovissime"(non ci sono"intermittenze", manca il montaggio"selvaggio", ossia iperveloce, è anche un'avventura delicatamente erotica, dove sovviene un precedente letterario importante, "Alien Sex"(in italiano "Fantasex", ediz.USa originale 1990, ediz.italiana 1998), antologia di scrittori e scrittrici di science-fiction, fantasy e"gotico"di ottimo livello, si parla più che altro di"alieni", ma il rapporto alieno-automa(qui felicemente rimarcato, dato che l'"automa perfetto"è comunque"alieno"rispetto alla comprensione umana, anche per l'intelligentissimo protagonista del film, sottoposto(almeno ciò sembra di primo acchito)al famoso test di Turing...sul rapporto mente umana-computer... Parlavo della"classicità"stilistica del film, del suo non ricorrere a particolari"trucchi"o meglio artifici tecnologici(salvo il gioco di luci, continuo, quanto necessario all'economia narrativa), per cui abbiamo una sintesi efficace di motivi archetipici(la femminilità, il"maschio", comunque declinato)e di una tecnologia che "non invade mai la scena"(lo schermo, dovremmo dire, ma la m.d.p.lavora anche teatralmente, in questo caso e lo fa"pour cause"), per dirla con una formula. Dietro c'è, ancora, il tema dell'identità, ben"rappresentato"dalle/dagli interpreti. Rimane un po'misterioso il titolo, mutuato dalla dizione classica"deus ex machina", dove si intendeva la divinità che la macchina teatrale cala in scena la divinità preposta a una determinata azione-e tutto sommato qui troviamo più che altro una"dea ex machina", senza peraltro voler anticipare il finale... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
obiscan
|
domenica 8 gennaio 2017
|
triste
|
|
|
|
IL FILM INSEGNA MOLTO SUL COME LE MACCHINE NON POTRANNO MAI AVERE VERI SENTIMENTI E PROVARE VERE EMOZIONI
|
|
[+] lascia un commento a obiscan »
[ - ] lascia un commento a obiscan »
|
|
d'accordo? |
|
kronos
|
venerdì 30 dicembre 2016
|
il mondo dei robot
|
|
|
|
L'esordio alla regia di Alex Garland riprende l'ormai classico tormentone fantascientifico del confronto uomo-macchina, o meglio intelligenza umana - intelligenza artificiale.
Un filone cinematografico che in passato ci ha regalato cult grandi e piccini, da "2001" a "Blade Runner" passando per "Il mondo dei robot", "Colossus progetto Forbin", etc.
Tuttavia "Ex machina" si svincola, almeno parzialmente, dai predecessori più illustri sviluppando maggiormente gli aspetti filosofici, metafisici e informatici legati al problema dell'intelligenza robotica e al suo riconoscimento.
E' possibile stabilire se un essere artificiale *è* oppure soltanto finge di *essere*? Se il superamento del test di Turing costituisca implicitamente una dimostrazione di raggiunta autocoscienza?
Esistono criteri oggettivi attraverso i quali si possa individuare il salto evolutivo di una macchina dalla fase di puro calcolo a quella di *esistenza*? La sessualità può influenzare il giudizio?
Quesiti che oggi possono apparir fantasiosi, ma che un domani più vicino di quanto generalmente si pensi, faranno parte del quotidiano.
[+]
L'esordio alla regia di Alex Garland riprende l'ormai classico tormentone fantascientifico del confronto uomo-macchina, o meglio intelligenza umana - intelligenza artificiale.
Un filone cinematografico che in passato ci ha regalato cult grandi e piccini, da "2001" a "Blade Runner" passando per "Il mondo dei robot", "Colossus progetto Forbin", etc.
Tuttavia "Ex machina" si svincola, almeno parzialmente, dai predecessori più illustri sviluppando maggiormente gli aspetti filosofici, metafisici e informatici legati al problema dell'intelligenza robotica e al suo riconoscimento.
E' possibile stabilire se un essere artificiale *è* oppure soltanto finge di *essere*? Se il superamento del test di Turing costituisca implicitamente una dimostrazione di raggiunta autocoscienza?
Esistono criteri oggettivi attraverso i quali si possa individuare il salto evolutivo di una macchina dalla fase di puro calcolo a quella di *esistenza*? La sessualità può influenzare il giudizio?
Quesiti che oggi possono apparir fantasiosi, ma che un domani più vicino di quanto generalmente si pensi, faranno parte del quotidiano.
Garland ce li pone scegliendo uno stile raccolto e intimista, più europeo che hollywoodiano e pur con pochi sussulti e qualche lungaggine, centra il bersaglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kronos »
[ - ] lascia un commento a kronos »
|
|
d'accordo? |
|
borazio
|
mercoledì 28 dicembre 2016
|
una armonica sinfonia tra gotico e cyberpunk.
|
|
|
|
Caleb è un timido informatico che lavora in una società che gestisce un grande motore di ricerca, Nathan è un hipster palestrato inventore dell'algoritmo madre e presidente della società per cui lavora Caleb. Tra tutti i dipendenti della società, il multimiliardario Nathan seleziona Caleb affinché per si sottoponga ad un test sul più progredito dei prodotti dell'intelligenza artificiale: Ava, una umanoide raziocinante con le sembianze di una bellssima donna.
La tematica affrontata da Gardner non è certo delle più nuove, ma il prodotto cinematografico, seppur non pionieristico, ha risvolti inediti ed interessanti, raggiungendo armonia tra inedito e già visto.
[+]
Caleb è un timido informatico che lavora in una società che gestisce un grande motore di ricerca, Nathan è un hipster palestrato inventore dell'algoritmo madre e presidente della società per cui lavora Caleb. Tra tutti i dipendenti della società, il multimiliardario Nathan seleziona Caleb affinché per si sottoponga ad un test sul più progredito dei prodotti dell'intelligenza artificiale: Ava, una umanoide raziocinante con le sembianze di una bellssima donna.
La tematica affrontata da Gardner non è certo delle più nuove, ma il prodotto cinematografico, seppur non pionieristico, ha risvolti inediti ed interessanti, raggiungendo armonia tra inedito e già visto. Atmosfera gotica e cyberpunk si mescolano alle celebri pagine di Asimov, alle geometrie retrofuturistiche di Blade Runner, alle scene robotico-muscolari care al Terminator di Cameron arricchite dalla componente innovativa di una sorta di Steve Jobs senza moralità, Nathan, che nel suo delirio di ricchezza ed onnipotenza crede di potersi sostituire a Dio. Nathan come il Dottor Frankenstein, che nel tentativo di superare le colonne d'Ercole si ritrova vittima della propria creatura.
Gardner decide di girare tutto il film all'interno di una grandissima casa-laboratorio, il ritmo è lento ma scorre benissimo, cadenzato da una fotografia magnifica e sostenuto dai dialoghi tra la dolce Ava ed il timido Caleb. Tra i due nascerà una empatia, ed un'attrazione fatale tale da trascendere il rapporto uomo-macchina, cavia-scienziato. Mediante la ben strutturata dermacazione psicologica dei personaggi, Gardner innesta dubbi nello spettatore, confonde la linea di demarcazione tra realtà e finzione, pone l'accento sull’etica della scienza e sui i limiti del possibile. Dalla fusione tra thriller psicologico e fantascienza nasce un prodotto che veste tematiche vecchie di abiti nuovi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a borazio »
[ - ] lascia un commento a borazio »
|
|
d'accordo? |
|
borazio
|
mercoledì 28 dicembre 2016
|
una armonica sinfonia tra gotico e cyberpunk.
|
|
|
|
Caleb è un timido informatico che lavora in una società che gestisce un grande motore di ricerca, Nathan è un hipster palestrato inventore dell'algoritmo madre e presidente della società per cui lavora Caleb. Tra tutti i dipendenti della società, il multimiliardario Nathan seleziona Caleb affinché per si sottoponga ad un test sul più progredito dei prodotti dell'intelligenza artificiale: Ava, una umanoide raziocinante con le sembianze di una bellssima donna.
La tematica affrontata da Gardner non è certo delle più nuove, ma il prodotto cinematografico, seppur non pionieristico, ha risvolti inediti ed interessanti, raggiungendo armonia tra inedito e già visto. Atmosfera gotica e cyberpunk si mescolano alle celebri pagine di Asimov, alle geometrie retrofuturistiche di Blade Runner, alle scene robotico-muscolari care al Terminator di Cameron arricchite dalla componente innovativa di una sorta di Steve Jobs senza moralità, Nathan, che nel suo delirio di ricchezza ed onnipotenza crede di potersi sostituire a Dio.
[+]
Caleb è un timido informatico che lavora in una società che gestisce un grande motore di ricerca, Nathan è un hipster palestrato inventore dell'algoritmo madre e presidente della società per cui lavora Caleb. Tra tutti i dipendenti della società, il multimiliardario Nathan seleziona Caleb affinché per si sottoponga ad un test sul più progredito dei prodotti dell'intelligenza artificiale: Ava, una umanoide raziocinante con le sembianze di una bellssima donna.
La tematica affrontata da Gardner non è certo delle più nuove, ma il prodotto cinematografico, seppur non pionieristico, ha risvolti inediti ed interessanti, raggiungendo armonia tra inedito e già visto. Atmosfera gotica e cyberpunk si mescolano alle celebri pagine di Asimov, alle geometrie retrofuturistiche di Blade Runner, alle scene robotico-muscolari care al Terminator di Cameron arricchite dalla componente innovativa di una sorta di Steve Jobs senza moralità, Nathan, che nel suo delirio di ricchezza ed onnipotenza crede di potersi sostituire a Dio. Nathan come il Dottor Frankenstein, che nel tentativo di superare le colonne d'Ercole si ritrova vittima della propria creatura.
Gardner decide di girare tutto il film all'interno di una grandissima casa-laboratorio, il ritmo è lento ma scorre benissimo, cadenzato da una fotografia magnifica e sostenuto dai dialoghi tra la dolce Ava ed il timido Caleb. Tra i due nascerà una empatia, ed un'attrazione fatale tale da trascendere il rapporto uomo-macchina, cavia-scienziato. Mediante la ben strutturata dermacazione psicologica dei personaggi, Gardner innesta dubbi nello spettatore, confonde la linea di demarcazione tra realtà e finzione, pone l'accento sull’etica della scienza e sui i limiti del possibile. Dalla fusione tra thriller psicologico e fantascienza nasce un prodotto che veste tematiche vecchie di abiti nuovi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a borazio »
[ - ] lascia un commento a borazio »
|
|
d'accordo? |
|
|