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figliounico
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lunedì 17 giugno 2024
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l'horror parla spagnolo
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Per lo stile e i contenuti tipici dell’horror ibridato con il fantasy per adulti potrebbe essere benissimo stato girato da Guillermo del Toro ed invece il messicano lo produce soltanto lasciandolo dirigere al meno noto argentino Andy Muschietti, ma il risultato è comunque notevole, anche grazie alla felice scelta della protagonista, l’attrice di origine iberica Jessica Chastain. Sarà un caso ma l’horror contemporaneo a tutte le latitudini parla spagnolo e resta negato agli italiani.
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mirkotommasicinema
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venerdì 1 gennaio 2021
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sorprendente
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Al netto di qualche intoppo sceneggiatoriale, questo horror metafisico su due sorelline allevate da una misteriosa “madre” è sorprendentemente in grado di generare degli autentici spaventi. Produce Guillermo del Toro, ed è più che una garanzia.
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dreamers
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sabato 16 maggio 2020
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mamma mia!
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Lontanissimo dal far paura per un solo nanosecondo, lontanissimo dal cinema... Da lasciare in fondo al burrone.
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elgatoloco
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lunedì 11 maggio 2020
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"horror"geniale, à la poe e à la lovecraft
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"Mama""(ANdrés Muschietti, scritto con Barbara Muschietti, 2013), film a suo modo senz'altro geniale, parte da una situazione terribile, il padre che uccide la moglie, requisensdo le piccole figlie, disponendosi a uccidere, in un casolato di montagna, almeno la maggior,e ma viene ucciso da "Mama", singolare essere(fantasma, in forma di Medusa tentacolare)che poi, a suo modo, "alleva"le figlie. Lo fa, mantenendo in certo modo una condizione di"esclusività", anche quando si ha l'affidamento delle figlie allo zio e alla zia(moglie di questi), quando però un'altra parente reclama la loro custodia-con l'aiuto di uno psichiatra aperto a nuove esperienze, che studia scientificamente il caso, si rende conto di aver a che fare con altro, con una dimensione"altra", inquietante, perturbante, ma tale in modo"creativo"(creativi sono gli zii affidatari, lei rockettara in una band, lui pittore-disegnatore, ma comunque non così sperti all'"altro").
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"Mama""(ANdrés Muschietti, scritto con Barbara Muschietti, 2013), film a suo modo senz'altro geniale, parte da una situazione terribile, il padre che uccide la moglie, requisensdo le piccole figlie, disponendosi a uccidere, in un casolato di montagna, almeno la maggior,e ma viene ucciso da "Mama", singolare essere(fantasma, in forma di Medusa tentacolare)che poi, a suo modo, "alleva"le figlie. Lo fa, mantenendo in certo modo una condizione di"esclusività", anche quando si ha l'affidamento delle figlie allo zio e alla zia(moglie di questi), quando però un'altra parente reclama la loro custodia-con l'aiuto di uno psichiatra aperto a nuove esperienze, che studia scientificamente il caso, si rende conto di aver a che fare con altro, con una dimensione"altra", inquietante, perturbante, ma tale in modo"creativo"(creativi sono gli zii affidatari, lei rockettara in una band, lui pittore-disegnatore, ma comunque non così sperti all'"altro"). L'espereizna dell'"altro"(altra, anzi, evocatrice della Magna Mater, sia essa Frau holle o la Mater Matuta, comunque l'"altra", per antonomasia)non è comuqnue totalmente negativa, in quando, comunque, fino alla fine, accudisce la bambine, riuscendo a portare con sé, nell'"altra dimnensione"(sia pure essa una dimnesione ctonia..., mah, non si puà definire tale in modo assertivo), la più piccola... Una dimensione che evoca la migliore letteratura fantastica, di Poe e Lovecraft, da parte di un regista spagnolo che lavora in una coproduzione ispano-canadese(film in lingua inglese), dove anche la stessa presenza delle farfalle, che a tratti invadono lo schermo non è da sottovalutare: lo stesso sir Arthur Conan Doyle, medico razionalisticamente autore di"Sherlock Holmes", alla fine della sua vita si era occupato molto di spiritismo ma anche di farfalle, appunto evocatrici di"altro", a suo parere(ma non era solo in questa valutazione). Sequenze forti, ma anche molto espressive di una realtà indeifnibile, che neanche i due affidatari, a loro volta artisti, "colgono"; essendo comunque per loro impossibile"ssintonizzarsi"con l'"altro" , appunto. Interpreti efficaci Jessica Chastain, Nikolai Coster-Waldau, Megan Charpentier, tra gli/le altri/e, in un film che dimostra ancora una volta come la cinematrografia spangola sia attualmente la più valida e interessante, quantomeno in Europa... El Gato
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lunedì 11 maggio 2020
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about mama
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Ciao, forse tu sei il fratello di Massimo ? Io sono Marco Agostini di Padova. Sono molto d'accordo con quello che hai scritto de La Madre di A. Muschietti, ma ti prego illuminami sul finale, perchè io pensavo che la madre ricevuto il lo scheletro del suo bambino se ne andasse senza portarsi via la bambina.
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francismetal
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mercoledì 26 luglio 2017
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il solito minestrone
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Un po' The Ring 2, un po' The Grudge, un po' Rosemary's baby (ovviamente è un classico, è quasi inevitabile), e tutti i film su fantasmi, poltergeist, possessioni, ecc...
I jumpscare per me servono solo per fare gli scherzi, nei film non ci stanno bene.
E poi ci sono altri stereotipi del genere, come la porta che non deve essere aperta perché lì c'è il fantasma, quella che sembra essere la bambina ma era il fantasma e poi scopri che la bambina era nell'altra stanza...
I lati positivi sono questi: nella scena iniziale, lasciando stare che quando precipitano con l'auto e sopravvivono lo stesso, si vede il dramma e la follia di un uomo, il quale ha ciò che merita.
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Un po' The Ring 2, un po' The Grudge, un po' Rosemary's baby (ovviamente è un classico, è quasi inevitabile), e tutti i film su fantasmi, poltergeist, possessioni, ecc...
I jumpscare per me servono solo per fare gli scherzi, nei film non ci stanno bene.
E poi ci sono altri stereotipi del genere, come la porta che non deve essere aperta perché lì c'è il fantasma, quella che sembra essere la bambina ma era il fantasma e poi scopri che la bambina era nell'altra stanza...
I lati positivi sono questi: nella scena iniziale, lasciando stare che quando precipitano con l'auto e sopravvivono lo stesso, si vede il dramma e la follia di un uomo, il quale ha ciò che merita.
La bambina più grande fa bene la sua parte, la piccola è meno credibile, è a tratti ridicola.
Il regista cerca anche qui di mischiare drammi infantili, fantasia e horror, e qui cerca di inorridirci facendoci vedere come i genitori possono rovinare i figli, ma anche cosa succede quando essi vengono abbandonati da loro, e di come una madre possa impazzire per i figli.
A pensare che all'inizio Annabel era contenta di non essere rimasta incinta e si ritrova queste due bambine problematiche.
Del Toro avrebbe potuto risparmiarci l'elemento sovrannaturale, sarebbe bastato mostrarci l'orrore che deriva dal dramma che hanno subito le due bambine, invece tutto il film ruota intorno a una figura sovrannaturale.
Certo che un finale strappalacrime non ci sta bene con un horror...
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jacopo b98
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mercoledì 5 novembre 2014
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un melodramma horror insolito e ben recitato
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Un padre abbandona le sue bambine (Charpentier e Nélisse) in un bosco. Cinque anni dopo lo zio (Coster-Waldau) di queste le ritrova e se le prende in casa insieme alla compagna Annabelle (Chastain). Ma il crescere sole in un bosco ha reso le bambine selvagge. Sarà dura per Annabelle riportarle alla normalità, specie perché le bimbe continuano a chiamare una certa madre che si sarebbe presa cura di loro nel bosco. E la madre è tutt’altro che un semplice frutto di fantasia. Scritto dal regista esordiente con la sorella e prodotto dal noto Guillermo Del Toro, è una non convenzionale storia di fantasmi: il demone infatti qui non è solo un fantasma, ma è un fantasma a cui le bambine vogliono bene, che si è dimostrato gentile con esse.
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Un padre abbandona le sue bambine (Charpentier e Nélisse) in un bosco. Cinque anni dopo lo zio (Coster-Waldau) di queste le ritrova e se le prende in casa insieme alla compagna Annabelle (Chastain). Ma il crescere sole in un bosco ha reso le bambine selvagge. Sarà dura per Annabelle riportarle alla normalità, specie perché le bimbe continuano a chiamare una certa madre che si sarebbe presa cura di loro nel bosco. E la madre è tutt’altro che un semplice frutto di fantasia. Scritto dal regista esordiente con la sorella e prodotto dal noto Guillermo Del Toro, è una non convenzionale storia di fantasmi: il demone infatti qui non è solo un fantasma, ma è un fantasma a cui le bambine vogliono bene, che si è dimostrato gentile con esse. Il rapporto delle bambine con il demone è quindi indagato con non poca cura. E se la prima parte è un horror di costruzione semplice, la seconda sfiora quasi il melodramma. Ambizione esagerata? Forse. Ma La madre è un horror molto al di sopra della media, che inquieta e spaventa e può contare su effetti speciali di discreta efficacia, una messa in scena abile ed un cast tecnico di buoni sconosciuti: fotografia di Antonio Riestra, musiche di Fernando Velàzquez. E comunque un horror con Jessica Chastain come protagonista non è roba da poco, anche perché l’attrice si riconferma interprete sopraffina: troppa grazia. In USA è stato solo vietato ai minori di 13 anni, qui in Italia ai 14.
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nerazzurro
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mercoledì 19 marzo 2014
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un ottimo horror made in spain
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Una Grande ghost story. Tutto grazie alla regia ed i buoni II visivi. Consigliato.
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nerazzurro
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mercoledì 19 marzo 2014
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Una Grande ghost story. Tutto grazie alla regia ed i buoni II visivi. Consigliato.
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gegge999
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mercoledì 15 gennaio 2014
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horror mancato
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Un film che delude molto gli spettatori sin dall'inizio lasciandoli stupiti ma allo stesso tempo penosamente divertiti dalla monotonia dell'atteggiamento delle bambine ( finchè una delle due concede alla povera madre adottiva di accudirla), dall' inverosimiltà della figura di "Madre", concludendo il tutto con un finale che come il resto del film si rivela più che deludente.
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