La Madre |
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Un film di Andy Muschietti.
Con Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse.
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Titolo originale Mama.
Horror,
durata 100 min.
- Spagna 2013.
- Universal Pictures
uscita giovedì 21 marzo 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
La Madre
valutazione media:
2,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fantasmi giapponesi da esportazionedi gianleo67Feedback: 61377 | altri commenti e recensioni di gianleo67 |
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martedì 2 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Coppia di sorelline rapite dal padre, disperato uxoricida, crescono nella oscura cattività di una baita tra i boschi allevate da una fantasmagorica presenza materna. Ritrovate e salvate dopo cinque anni grazie alla ostinata determinazione dello zio paterno ed a questo date in affidamento dal tribunale, porteranno con loro, nella apparente serenità della nuova casa adottiva, una sinistra compagna di giochi. Thriller soprannaturale dalla chiara vocazione per l'horror giapponese da importazione da 'The Grudge' a 'The Ring' (fantasmi sanguinari e capelluti che vivono una morbosa simbiosi con una coppia di dolci e candide bimbette ed infestano i luoghi inaspettati dell'ordinario domestico), il film diretto dall esordiente Andres Muschietti (e tratto dal suo corto 'Mama') con la supervisione del maestro messicano Guillermo del Toro, non sfugge alla logica di una prevedibile espiazione di colpe indicibili dell'eta adulta che inevitabilmente ricadono sulla innocenza indifesa di un'infanzia tradita.
Percorrendo il doppio binario dei tormenti ultraterreni di una maternità degenere e di una ricerca (tutta terrena e razionale) di una spiegazione scientifica di fenomeni che si pretendono psicologici e antropologici, il film si sposta sul terreno già mille volte battuto dalle produzioni di genere nel nobile e prevedibile tentativo di pervenire agli esiti di una esemplare dimostrazione etica senza soffermarsi troppo sulla stringente coerenza e credibilità di eventi concomitanti (due bimbe da poco orfane di madre salvate dall insano gesto del padre dallo spettro tormentato di un'altra ed ancor più colpevole madre) e rinunciando sin da subito a preservare la sconcertante ambiguità di una manifestazione straniante nel dominio, per quanto straordinario, di un dramma umano. Questa è forse la pecca più grave di una produzione che nasce sotto il nobile patrocinio di un maestro del genere (il G. Del Toro del 'Labirinto del Fauno' e de 'La spina del diavolo') ma che ne scimmiotta solo superficialmente l'onirica e struggente visionarietà per ripiegare sulle più comode soluzione dell' intrattenimento per famiglie, sia per le banalità di uno script che indugia sui luoghi comuni del genere (porte che scricchiolano, lugubri nenie infantili, minacciose ombre assassine,etc) quanto per una regia che mostra troppo o troppo male i soprassalti dell' inaspettato (tutto si riduce ad un attacco all'arma bianca al malcapitato di turno od alla vittima sacrificale) ed elude invece le più difficili e coraggiose soluzioni di una inquietudine ambientale o psicologica. Sicuramente apprezzabili alcuni spunti intriganti di un soggetto che adombra la spietata crudezza di un retaggio di primitiva ferinità (le bimbe ridotte allo stato selvatico che ringhiano e si muovono a quattro a quattro zampe evocano la terribile crudeltà di uno shock culturale) ed alcune inquietanti soluzioni visive di una putrescente corruzione che indova i propri segni nei recessi invisibili di una dimensione domestica e familiare. Questo purtroppo non basta a riscattare una narrazione che si trascina fino all'inevitabile rendez vous finale tra l'umano e ed il soprannaturale, alla ricerca di un riscatto tra una maternità straziata ed una ritrovata, un happy-end diviso a metà tra la tragedia annunciata ed il sentimentalismo buonista da serial tv. Bravissima la Chastain che regge quasi in solitaria il peso delle scene più forti e decisamente inespressivo il Nikolaj Coster-Waldau pur impegnato nel doppio ruolo dei due fratelli del plot. Fantasmi giapponesi da esportazione.
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