ashtray_bliss
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giovedì 14 febbraio 2013
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mama: l'amore materno su sfondo blu notte.
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Questo film e' uno strano horror : secondo il mio parere non e' propriamente tale, quanto invece un triller psicologico. La definizione di horror vale solo per alcune scene (poche per fortuna) dove appare lo spettro di 'mama' tra l'altro immaginato proprio male; a meta' tra uno spaventa-passeri ,un ragno peloso e uno zombie !
La trama e' intrigante : due sorelline di tre e un anno si trovano sole in una casa sperduta nei boschi dopo la scomparsa in un incidente di loro padre. Qui sopravvivono grazie all'aiuto di 'mama' che procura loro cibo e tanto amore.Passano 5 anni durante i quali lo zio e la sua amica, N. Waldau e J. Chastain, non smettono di cercarle e quando finalmente vengono ritrovate e portate a casa loro scoprono che le bimbe non solo sono regredite allo stadio di bestiole spaventate ma sono "dipendenti" da mama, che viene sempre disegnata sui muri domestici.
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Questo film e' uno strano horror : secondo il mio parere non e' propriamente tale, quanto invece un triller psicologico. La definizione di horror vale solo per alcune scene (poche per fortuna) dove appare lo spettro di 'mama' tra l'altro immaginato proprio male; a meta' tra uno spaventa-passeri ,un ragno peloso e uno zombie !
La trama e' intrigante : due sorelline di tre e un anno si trovano sole in una casa sperduta nei boschi dopo la scomparsa in un incidente di loro padre. Qui sopravvivono grazie all'aiuto di 'mama' che procura loro cibo e tanto amore.Passano 5 anni durante i quali lo zio e la sua amica, N. Waldau e J. Chastain, non smettono di cercarle e quando finalmente vengono ritrovate e portate a casa loro scoprono che le bimbe non solo sono regredite allo stadio di bestiole spaventate ma sono "dipendenti" da mama, che viene sempre disegnata sui muri domestici.
Non si puo' dire di piu' per non rovinare il gusto del thriller ma e' interessante seguire il recupero delle piccole, tra parentesi deliziose e molto brave ! Anche il finale e' strano e originale cosi come la parte della Chastain prima distaccata e quasi gelosa delle sorelline e alla fine materna e apprensiva.
Dark e vampireschi gli esterni con senso di freddo e immobilita' che ben contrastano con lo splendore delle 2 bimbe.
Commovente e da seguire ma peccato per la rappresentazione di 'mama' a cui non si riesce proprio a credere !
Consigliato.
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[+] mama fantastico!!
(di pikaciu)
[ - ] mama fantastico!!
[+] madre, bello ma manca quella spinta in più
(di snake83)
[ - ] madre, bello ma manca quella spinta in più
[+] mama?
(di paolo salvaro)
[ - ] mama?
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la_mia_recensione
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lunedì 25 marzo 2013
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mama
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Personalmente mi e'piaciuto,ben interpretato specialmente dalle 2 bambine,la figura di Mama e'abbastanza inquietante forse un po'troppo stile the Ring ma e'un mio personale parere,se devo trovare il pelo nell'uovo mi aspettavo un finale diverso,comunque ne consiglio la visione.
[+] non fa una piega
(di bmwr84)
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fabal
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domenica 24 marzo 2013
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più che semplici indemoniate.
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Distrutto dai problemi economici, Jeffrey perde completamente il senno ed elimina la moglie e i due soci in affari. Determinato a completare la sua folle opera, preleva le due piccole figlie (Victoria e Lilly) e le carica in macchina. Ma a causa della neve l'auto esce dal bordo stradale e i tre si ritrovano in un bosco. Trovano rifugio in una baracca isolata, dove il padre è deciso ad eliminare le bimbe e poi a togliersi la vita, ma prima che possa compiere la sua follia un'entità lo assale. Cinque anni dopo le ragazze vengono ritrovate nella baracca. Vive e con movenze primitive.
Le critiche d'ufficio - soggetto poco originale, cliché da Ghost Story e casa infestata - sono superflue: l'horror ha definitivamente rinunciato a ogni forma di eclettismo e preferisce affidarsi al canovaccio dei salti dalla sedia.
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Distrutto dai problemi economici, Jeffrey perde completamente il senno ed elimina la moglie e i due soci in affari. Determinato a completare la sua folle opera, preleva le due piccole figlie (Victoria e Lilly) e le carica in macchina. Ma a causa della neve l'auto esce dal bordo stradale e i tre si ritrovano in un bosco. Trovano rifugio in una baracca isolata, dove il padre è deciso ad eliminare le bimbe e poi a togliersi la vita, ma prima che possa compiere la sua follia un'entità lo assale. Cinque anni dopo le ragazze vengono ritrovate nella baracca. Vive e con movenze primitive.
Le critiche d'ufficio - soggetto poco originale, cliché da Ghost Story e casa infestata - sono superflue: l'horror ha definitivamente rinunciato a ogni forma di eclettismo e preferisce affidarsi al canovaccio dei salti dalla sedia. Le eccezioni come Quella casa nel bosco sono concessioni all'ironia sadica che comunque non mancano in un horror abbastanza classico quale La madre.
Non ha senso lamentarsi per il consueto buio, per i personaggi cercarogne, per i volti che spuntano dal nulla spesso telefonati: con queste premesse l'horror si ridurrebbe a un filone da prendere o lasciare a pié pari, riservato a chi ricerca qualche gretto batticuore. E pur accontentando questi ultimi, La Madre non può essere liquidato come l'ennesimo prodotto di un genere di serie B.
Lo sforzo di associare al brivido una prospettiva del legame materno va riconosciuto, ed è l'elemento di maggiore interesse del film. L'entità apparentemente malvagia assume dei contorni sempre più umani mano a mano che la storia avanza, fino a una conclusione per la quale non sembra un delitto versare una lacrimuccia. Non si tratta, sia chiaro, di un finale epocale, che anzi infetta il film dalla più diffusa delle patologie dell'horror: essere credibile finché la vicenda rimane in potenza e scadere quando i nodi vengono al pettine. Ma, se non altro, la conclusione è legittimata dalla morale molto semplice ed efficace: l'amore, e su tutti quello materno, non solo accomuna il genere umano, ma coinvolge anche il sovrannaturale, rendendolo accessibile. L'originalità de La Madre va riconosciuta almeno in questo senso: umanizzare il paranormale come non si vedeva dai tempi di Ghost.
La struttura narrativa è molto simile al recente The Possession, ma un tantino più convincente: il ritmo è giustificato nella sua lentezza quando i momenti emotivi lo richiedono, la tensione è più radicata e le bambine sono qualcosa di più complesso delle classiche indemoniate.
Sono poche però le invenzioni visive degne di nota, e se il film risulta nettamente migliore di The Possession, stupisce come la regia ne riprenda gli sciami di falene in alcune scene pressoché analoghe. I riferimenti alle movenze primitive di Gollum, con i suoi contorsionismi e i suoi occhi astratti, sono ormai abitudinari e sembrano aver contagiato tutti i demoni di nuova generazione. A volte è lecito chiedersi se non sia meglio ripensare ai fantasmi come lenzuola ambulanti.
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[+] a proposito della morale
(di tremara)
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nick gordon
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lunedì 1 aprile 2013
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mama... mama...
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Trama: Non posso considerarla "originale" ma "efficace". Il film gira attorno a due sorelle che vengono ritrovate dopo cinque anni dalla loro scomparsa in una casa abbandonata nel bosco. Le due sono riuscite a sopravvivere per motivi inizialmente sconosciuti, e vengono prese in cura dal loro zio e dalla sua ragazza. Le due bambine si comportano in modo strano, parlano con i muri e fanno continuamente riferimento a "Madre" che viene considerata un personaggio immaginario creato dalle bambine per sentirsi protette. Più tardi si scoprirà che tra loro incombe qualcosa di più reale di una fantasia. Personalmente credo che la trama sia, anche se leggermente, simile a quella del film "The Woman in Black", ma sicuramente più elaborata e intrigante.
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Trama: Non posso considerarla "originale" ma "efficace". Il film gira attorno a due sorelle che vengono ritrovate dopo cinque anni dalla loro scomparsa in una casa abbandonata nel bosco. Le due sono riuscite a sopravvivere per motivi inizialmente sconosciuti, e vengono prese in cura dal loro zio e dalla sua ragazza. Le due bambine si comportano in modo strano, parlano con i muri e fanno continuamente riferimento a "Madre" che viene considerata un personaggio immaginario creato dalle bambine per sentirsi protette. Più tardi si scoprirà che tra loro incombe qualcosa di più reale di una fantasia. Personalmente credo che la trama sia, anche se leggermente, simile a quella del film "The Woman in Black", ma sicuramente più elaborata e intrigante.
Cast: Spicca una Jessica Chastain (recentemente vista in "Zero Dark Thirty") che recita eccellentemente ma non da il suo meglio. Sicuramente le migliori attrici del film sono le due sorelline, che mostrano una seria passione per il cinema e un'inquietante recitazione a dir poco senzazionale.
Colonna sonora: Piacevole ed inquietante con una melodia ricorrente molte volte che rimane in testa allo spettatore anche dopo la fine del film.
Critica: Il film presenta molte scene spaventose che riescono a impaurire lo spettatore anche senza l'utilizzo eccessivo di sangue. La scenografia è adeguata e tetra purchè non particolarmente ricca di luci. Il trucco e gli effetti speciali sono davvero eccellenti e sinistri. Se avete in mente di vedere il film, vi assicuro che la mano davanti agli occhi in qualche scena scapperà...
Consigliato: Assolutamente sì.
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germano f.
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giovedì 4 aprile 2013
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il cugino it
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Ci sono film che ti rimangono impressi per la profondità del linguaggio visivo o per la straordinaria interpretazione dei protagonisti o per l'emozionante capacità catartica con cui l'autore riesce a coinvolgerti e a farti dimenticare i guai quotidiani e le preoccupazioni future. "La madre" non è uno di questi. Il regista Andy Muschietti confeziona una pellicola dalle immagini piuttosto banali, con attori molto al di sotto delle proprie capacità (in particolare Jessica Chastain). Una pellicola che non ha alcuna possibilità di squotere e depurare l'animo regalando quelle emozioni forti, tipiche alla categoria dei film horror a cui questo film a stento appartiene.
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Ci sono film che ti rimangono impressi per la profondità del linguaggio visivo o per la straordinaria interpretazione dei protagonisti o per l'emozionante capacità catartica con cui l'autore riesce a coinvolgerti e a farti dimenticare i guai quotidiani e le preoccupazioni future. "La madre" non è uno di questi. Il regista Andy Muschietti confeziona una pellicola dalle immagini piuttosto banali, con attori molto al di sotto delle proprie capacità (in particolare Jessica Chastain). Una pellicola che non ha alcuna possibilità di squotere e depurare l'animo regalando quelle emozioni forti, tipiche alla categoria dei film horror a cui questo film a stento appartiene. La trama è oggettivamente tirata per i capelli : due bambine abbandonate in una casa nel bosco da un padre impazzito, campano cinque anni a pochissime ore di macchina dalla loro città, aiutate e adottate dal fantasma di una donna morta anni prima anch'essa pazza scatenata. Le due bambine crescono cibandosi solo di ciliegie (?) e accudite dallo spirito protettivo. Una volta ritrovate vengono affidate da un giudice (probabilmente pure lui un po' fuori di testa) al fratello del padre, uomo praticamente senza un soldo, e alla sua compagna, bassista in un gruppo rock, che neanche troppo in apparenza ha tutto tranne che un'affinato istinto materno. Il fantasma le segue in questa nuova casa e anche lì si prende cura di loro, cercando di eliminare la concorrenza : lo zio prima e la compagna poi. Nel mezzo troviamo uno psichiatra che, curando le bambine, scopre la Madre e tenta di mettersi in contatto con lei. Quando e come vi chiederete voi ? Ma ovviamente di notte, al buio, nella vecchia casa abbandonata, da solo, senza neanche una torcia ( è proprio vero che a volte una laurea non serve proprio a niente). Alla fine tutti i protagonisti della trama si ritrovano quasi per caso su una rupe a strapiombo sul mare. In particolare ci si chiede come cavolo ci sia arrivato lo zio, visto che era ricoverato in ospedale e ha semplicemente fatto un sogno un po' confuso e ingenuo che miracolosamente lo conduce proprio lì, proprio in quel preciso momento di risoluzione finale. Ma non c'è da preoccuparsi, la sua presenza è comunque inutile per l'economia del film, visto che quasi immediatamente sviene a terra come un sacco di patate (di nuovo), colpito da Madre (gli uomini quando servono...). Tutto sembra legato alla carlona senza un reale nesso logico e senza preoccuparsi di dare alla sceneggiatura un pizzico di sano realismo. Senso del reale che avrebbe indubbiamente giovato ad una storia di per sè sfilacciata e fumettistica. A volte comicamente fumettistica. La rappresentazione dello spirito della Madre con i suoi movimenti disarticolati ed il suo volteggiare eterea ad alta velocità incuriosiscono lo spettatore piu che spaventarlo. In particolare questi capelli così folti e ingombranti ci riportano subito al Cugino It della Famiglia Addams. Soprattutto quando si muovono ondeggiando sul pavimento come un tappeto da solotto. Per chi ha visto il corto "Mamà" del regista Muschietti (che ha convinto Guillermo Del Toro a produrre poi il lungometraggio) si rende subito conto che la pellicola è praticamente tutta incentrata sulla scena delle bambine che scappano su per le scale inseguite dallo spirio di Madre infuriato. Sicuramente un bel piano sequenza, ben composto e modulato, in cui la tensione emotiva è data dall'alternarsi di una discesa dalle scale lenta e guardinga e da una risalita veloce e rocambolesca. L'effetto è convincente e riesce qui a creare quella contrapposizione di ritmi diversi ricercato invano per gran parte del film. E' comunque un po' poco per un'opera prima che mai riesce a sorprendere o anche solo a far riflettere per mezzo di metafore malamente abbozzate. Un film che traballa per tutta la sua durata e naufraga rovinosamente e definitivamente con un finale infantile, che ricorda quei banali tentativi di rendere didattica una storia che non è stata confezionata per tali misure.
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ombri
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mercoledì 3 aprile 2013
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old school rules!
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Premesso che per i fans sfegatati del genere horror come me è assai raro trovarsi di fronte ad un prodotto a mala pena decente, in questo caso non posso che esprimere un parere decisamente positivo. La Madre, storia di due bambine orfane e della spettrale figura materna che le prende sotto la propria ala protettrice, salvo ovviamente deformare questo amore possessivo e straziante in una gelosia dai risvolti inevitabilmente tragici, è in tutto e per tutto un horror della vecchia scuola,sicuramente prevedibile sotto molti aspetti ma straordinariamente curato (meravigliosa in particolare la fotografia della parte iniziale, che precede i titoli di testa, caratterizzata da uno strabiliante uso della luce: raro davvero in un film di genere il ricorso a simili finezze!).
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Premesso che per i fans sfegatati del genere horror come me è assai raro trovarsi di fronte ad un prodotto a mala pena decente, in questo caso non posso che esprimere un parere decisamente positivo. La Madre, storia di due bambine orfane e della spettrale figura materna che le prende sotto la propria ala protettrice, salvo ovviamente deformare questo amore possessivo e straziante in una gelosia dai risvolti inevitabilmente tragici, è in tutto e per tutto un horror della vecchia scuola,sicuramente prevedibile sotto molti aspetti ma straordinariamente curato (meravigliosa in particolare la fotografia della parte iniziale, che precede i titoli di testa, caratterizzata da uno strabiliante uso della luce: raro davvero in un film di genere il ricorso a simili finezze!).
Le scene meglio riuscite si collocano tutte nella prima parte del film, quando la Madre è presente ma non visibile, e raggiungono l'apice stilistico nel gioco della bimba più piccola con una figura di cui non si vede alcuna immagine ma di cui si colgono chiaramente i movimenti osservando il "tira e molla" scherzoso che la piccola mette in atto apparentemente con il nulla, strattonando un asciugamano contro un'invisibile resistenza. In questa fase del film si susseguono a ritmo serratissimo innumerevoli scene cariche di tensione crescente, a tratti quasi insostenibile, realizzate come appunto la vecchia scuola horror insegna senza ricorrere a strabilianti effetti speciali, ma col solo sapiente utilizzo di rumori, voci, luci, musica ed espressività dei personaggi. Jessica Chastain si dimostra ancora una volta attrice versatile e credibile in ogni ruolo, oltre che di indubbio fascino, rappresentando con la dovuta misura e adeguato realismo l'emergere di un profondo sentimento materno in una donna che di tale ruolo non voleva affatto sapere, ma che trovandovisi invischiata suo malgrado si scopre leonessa pronta a tutto per difendere le sue cucciole.
Certo non manca qualche buco di sceneggiatura, e il finale vira decisamente verso la fiaba gotica, schiacciando a fondo il pedale del sentimentalismo e facendo così sfumare tutta la tensione sapientemente creata fino a quel punto; sarebbe stata inoltre apprezzabile, a mio parere, una maggior cura nella realizzazione della Madre, che nel momento stesso in cui si mostra appieno risulta assai meno inquietante di quanto la sua presenza solo percepita avesse suggerito.
Alcune immagini, ambientazioni e soluzioni stilistiche sono chiaramente ispirate alla filmografia horror orientale (da Ju-On a Dark Water a The Ring) ma ciò nonostante il film si eleva al di sopra di questi prodotti per la già citata professionalità sia registica che attoriale, dimostrandosi un prodotto raffinato ed apprezzabile anche da parte dei neofiti del genere. E scusate se è poco...
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missoresama
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venerdì 14 giugno 2013
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l'amore di una madre è per sempre
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Molto più di un semplice horror. Un film il cui tema principale è l'amore e l'importanza della presenza materna soprattutto nei primi anni di vita.
La madre in questione è una "boogywoman" spaventosa e complessa che farebbe di tutto per proteggere e tenere vicino le due innocenti bambine trovate 5 anni prima e che, adesso, se le vede portar via. Dai panni del "boss" di REC la rivediamo con un aspetto simile a una fatina dei denti e kayako di "The Grudge". Ma se nessuno toccasse le bambine, lei starebbe buona.
Le bambine ci vengono mostrate all'inizio come due creaturine animalesche che si muovono a 4 zampe, ringhiano, mordono e graffiano.
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Molto più di un semplice horror. Un film il cui tema principale è l'amore e l'importanza della presenza materna soprattutto nei primi anni di vita.
La madre in questione è una "boogywoman" spaventosa e complessa che farebbe di tutto per proteggere e tenere vicino le due innocenti bambine trovate 5 anni prima e che, adesso, se le vede portar via. Dai panni del "boss" di REC la rivediamo con un aspetto simile a una fatina dei denti e kayako di "The Grudge". Ma se nessuno toccasse le bambine, lei starebbe buona.
Le bambine ci vengono mostrate all'inizio come due creaturine animalesche che si muovono a 4 zampe, ringhiano, mordono e graffiano. Se per Victoria è più semplice tornare alla civiltà, per la piccola Lily è una vera odissea educativa e per lei solo la figura della Madre è sinonimo di sicurezza e allegria. Anche per Annabel (interpretata da una magnifica Jessica Chastain) non sarà facile prendersi cura di loro, sia perchè di bambini non ne voleva nemmeno sapere, sia perchè non ha idea di come comportarsi e l'uscita di scena dello zio Luke non l'aiuterà di certo.
In mezzo a tutto questo c'è un ottima gestione della tensione, con tantissimi momenti di efficace spavento e una buona tenuta dell'atmosfera, che fa sua una costante e opprimente aria funerea.
Le uniche critiche possono essere rivolte a un uso a tratti invasivo della computer grafica e un'eccessiva ostentazione del "mostro" nella seconda parte del film che, seppur ben realizzato, funziona meglio quando rimane nell'ombra con il gioco "vedo non vedo".
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renato volpone
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lunedì 25 marzo 2013
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una madre e le "sue" bambine
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Torna la tensione al cinema con delle bambine come protagoniste. "La madre" è un racconto moderno con spunti gotico-soprannaturali che vede due bambine rapite dal padre e coinvolte in una fuga improvvisa che si trasforma in stupore, paura, tragedia. Le bambine sono fantastiche: ritrovate in un bosco dopo cinque anni dalla fuga, erano molto piccole allora, sono degli esserini selvaggi con i quali è quasi impossibile comunicare. La loro capacità interpretativa è straordinaria e riescono a tenere il pubblico col fiato sospeso dalla prima all'ultima scena. Sono sopravvissute grazie ad un essere soprannaturale, la cui storia emergerà nel corso del racconto, che ha fatto loro da "madre" e con il quale tutti i personaggi del film dovranno fare i conti e gli incontri.
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Torna la tensione al cinema con delle bambine come protagoniste. "La madre" è un racconto moderno con spunti gotico-soprannaturali che vede due bambine rapite dal padre e coinvolte in una fuga improvvisa che si trasforma in stupore, paura, tragedia. Le bambine sono fantastiche: ritrovate in un bosco dopo cinque anni dalla fuga, erano molto piccole allora, sono degli esserini selvaggi con i quali è quasi impossibile comunicare. La loro capacità interpretativa è straordinaria e riescono a tenere il pubblico col fiato sospeso dalla prima all'ultima scena. Sono sopravvissute grazie ad un essere soprannaturale, la cui storia emergerà nel corso del racconto, che ha fatto loro da "madre" e con il quale tutti i personaggi del film dovranno fare i conti e gli incontri. Tra questi molto brava e bella Jessica Chastain che si trova ad affrontare per amore le difficoltà di una adozione inusuale e le potenze di spiriti lontani. Il racconto è molto ben congegnato e la sceneggiatura regge fino alla fine, anche se ha dei piccoli punti di debolezza che si possono perdonare, tanto che cede all'indecisione tra il bene e il male concedendo un pari e patta e accontentando un po' tutti. Il finale perde un po' di grinta cadendo in spirali di gotiche evoluzioni, ma ha comunque una sua originalità. Gli effetti speciali sono interessanti, senza mai strafare, si fa molto uso dei suoni improvvisi per far sobbalzare lo spettatore, senza peraltro farlo soccombere con scene splatter. Un film di suspense adatto un po' a tutti e non si capisce il divieto ai minori di 14 anni. Il pubblico in sala ha gradito.
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annaharley
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mercoledì 5 giugno 2013
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amore di mamma!
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Jeffrey, padre di due piccole bambine, Victoria e Lily, uccide a colpi di pistola la moglie. Sconvolto da quanto successo, scappa da casa insieme alle due figlie. Durante la fuga, la macchina sbanda a causa del fondo innevato della strada e i tre finiscono in un bosco. Girovagando senza meta incontrano una vecchia baita, apparentemente disabitata. Il padre, turbato dal gesto compiuto poco prima, decide di uccidere le bimbe ma poco prima di premere il grilletto viene catturato e ucciso da una strana creatura di probabile origine soprannaturale. Cinque anni dopo, le due bambine vengono trovate vive in uno stato animalesco all'interno della baita da un paio di uomini ingaggiati dallo zio Luke,il fratello di Jeffrey.
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Jeffrey, padre di due piccole bambine, Victoria e Lily, uccide a colpi di pistola la moglie. Sconvolto da quanto successo, scappa da casa insieme alle due figlie. Durante la fuga, la macchina sbanda a causa del fondo innevato della strada e i tre finiscono in un bosco. Girovagando senza meta incontrano una vecchia baita, apparentemente disabitata. Il padre, turbato dal gesto compiuto poco prima, decide di uccidere le bimbe ma poco prima di premere il grilletto viene catturato e ucciso da una strana creatura di probabile origine soprannaturale. Cinque anni dopo, le due bambine vengono trovate vive in uno stato animalesco all'interno della baita da un paio di uomini ingaggiati dallo zio Luke,il fratello di Jeffrey. Essendo molto legato alla sorte delle piccole, il tribunale gliele affida ma una strana presenza continua ad inseguirle. Uno psicologo continua a interrogare Victoria per farsi dire come sono sopravvissute per cinque anni da sole. Si scopre che sono state sempre curate da una creatura che loro chiamano "Madre". Questa creatura di notte comincia a disturbare Luke e la sua compagna Annabel, tanto da spingere lui giù per le scale e farlo andare in coma. Annabel resta dunque da sola con le bambine, riesce a instaurare un rapporto con Victoria, mentre Lily è ancora fredda con lei. Ma la Madre rivuole le sue bambine e minaccia la loro vita...
Cosa può l'amore di una Madre?
La madre si rivela un horror d'impatto dall'andamento lento e minaccioso, che forse imita un pò troppo i film asiatici quali The Ring e The Grudge. Lo sforzo di associare al brivido una prospettiva del legame materno va riconosciuto, ed è l'elemento di maggiore interesse del film. L'entità apparentemente malvagia assume dei contorni sempre più umani man mano che la storia avanza, fino ad una conclusione sentimentale che lascia di sorpresa lo spettatore. Avrei preferito una conclusione diversa, ma consiglio il film.
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miroforti
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giovedì 28 marzo 2013
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la madre
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Due sorelline vengono ritrovate dopo cinque anni di ricerche in una cascina abbandonata in mezzo ad un bosco; vengono adottate dal fratello del padre e dalla sua compagna, i quali scopriranno presto con orrore come le bambine abbiano potuto sopravvivere così a lungo in un ambiente così duro e ostile.
Horror godibile, questo di Andres Muschietti (alla sua opera prima in materia di lungometraggi), che intreccia, non senza qualche fisiologico sbilanciamento, dramma umano e una ghost story di stampo classico. La bilancia pende naturalmente a favore della ghost story, dichiarata già nel prologo, e sviluppata attorno alla «madre» del titolo, presenza costante e minacciosa che accompagna tutto lo svolgimento della pellicola.
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Due sorelline vengono ritrovate dopo cinque anni di ricerche in una cascina abbandonata in mezzo ad un bosco; vengono adottate dal fratello del padre e dalla sua compagna, i quali scopriranno presto con orrore come le bambine abbiano potuto sopravvivere così a lungo in un ambiente così duro e ostile.
Horror godibile, questo di Andres Muschietti (alla sua opera prima in materia di lungometraggi), che intreccia, non senza qualche fisiologico sbilanciamento, dramma umano e una ghost story di stampo classico. La bilancia pende naturalmente a favore della ghost story, dichiarata già nel prologo, e sviluppata attorno alla «madre» del titolo, presenza costante e minacciosa che accompagna tutto lo svolgimento della pellicola. La materia però non è sviluppata in modo troppo originale, tanto che il fantasma in questione rientra con facilità negli stereotipi del genere (di creatura colma di rimorsi e rabbia che cerca redenzione da un passato oscuro), e le sue sembianze ricordano molto da vicino un certo gusto nipponico per i capelli lunghi e scuri e membra contorte e scricchiolanti à la Ringu e Ju-On; la riflessione sul tema materno inoltre (di entrambe le “madri”), che avrebbe potuto essere il cavallo di battaglia del film, non è sufficientemente approfondita e a ben vedere sembra che il punto non sia questo.
In bilico tra il lasciar intuire e il mostrare, il film ha le sue carte vincenti in entrambe le anime: le atmosfere, le suggestioni nella prima; gli spaventi, l’orrore nella seconda. La minaccia in entrambe. Qualcosa va perduto quando la “presenza” dell’implacabile tutrice diventa personaggio a tutti gli effetti, il mistero arretra sempre più, e quasi riusciamo a spiegarci la situazione, quasi la ragione ha tutto sotto controllo e lo straniamento si fa sicurezza, protezione, quando il desiderio, o meglio la necessità, di possesso di “mama” si scontra con l’amore sincero e naturale di Annabel, e il sottobosco tragico-melò dell’opera si prende la sua parte, esplodendo in mille farfalle nero-azzurre.
In ogni caso, Muschietti riesce a confezionare – in una confezione estremamente gradevole – un buon film “di paura”, con trovate vincenti e tensione costante; l’atmosfera di minaccia e il disagio dei personaggi sono resi in maniera efficace; la cinepresa non è alla spasmodica ricerca di un accumulo visivo fine a sé stesso, si prende i suoi tempi, sospende la resa dei co(nfro)nti, gioca con la nostra consapevolezza e con l’ingenuità dei personaggi “maturi”. C’è un mondo oscuro e parallelo che gioca con le bambine, per troppo tempo scacciate dalla realtà che le appartiene, dall’infanzia che avrebbe dovuto accompagnarle. In questo mondo “altro”, il gioco è solo falsamente sincero e ricreativo, è anzi un pesante legaccio di sentimenti che porta alla definitiva alienazione, alla perdita totale, che solo un legame profondo ed eminentemente umano potrà impedire.
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