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annaharley
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mercoledì 5 giugno 2013
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amore di mamma!
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Jeffrey, padre di due piccole bambine, Victoria e Lily, uccide a colpi di pistola la moglie. Sconvolto da quanto successo, scappa da casa insieme alle due figlie. Durante la fuga, la macchina sbanda a causa del fondo innevato della strada e i tre finiscono in un bosco. Girovagando senza meta incontrano una vecchia baita, apparentemente disabitata. Il padre, turbato dal gesto compiuto poco prima, decide di uccidere le bimbe ma poco prima di premere il grilletto viene catturato e ucciso da una strana creatura di probabile origine soprannaturale. Cinque anni dopo, le due bambine vengono trovate vive in uno stato animalesco all'interno della baita da un paio di uomini ingaggiati dallo zio Luke,il fratello di Jeffrey.
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Jeffrey, padre di due piccole bambine, Victoria e Lily, uccide a colpi di pistola la moglie. Sconvolto da quanto successo, scappa da casa insieme alle due figlie. Durante la fuga, la macchina sbanda a causa del fondo innevato della strada e i tre finiscono in un bosco. Girovagando senza meta incontrano una vecchia baita, apparentemente disabitata. Il padre, turbato dal gesto compiuto poco prima, decide di uccidere le bimbe ma poco prima di premere il grilletto viene catturato e ucciso da una strana creatura di probabile origine soprannaturale. Cinque anni dopo, le due bambine vengono trovate vive in uno stato animalesco all'interno della baita da un paio di uomini ingaggiati dallo zio Luke,il fratello di Jeffrey. Essendo molto legato alla sorte delle piccole, il tribunale gliele affida ma una strana presenza continua ad inseguirle. Uno psicologo continua a interrogare Victoria per farsi dire come sono sopravvissute per cinque anni da sole. Si scopre che sono state sempre curate da una creatura che loro chiamano "Madre". Questa creatura di notte comincia a disturbare Luke e la sua compagna Annabel, tanto da spingere lui giù per le scale e farlo andare in coma. Annabel resta dunque da sola con le bambine, riesce a instaurare un rapporto con Victoria, mentre Lily è ancora fredda con lei. Ma la Madre rivuole le sue bambine e minaccia la loro vita...
Cosa può l'amore di una Madre?
La madre si rivela un horror d'impatto dall'andamento lento e minaccioso, che forse imita un pò troppo i film asiatici quali The Ring e The Grudge. Lo sforzo di associare al brivido una prospettiva del legame materno va riconosciuto, ed è l'elemento di maggiore interesse del film. L'entità apparentemente malvagia assume dei contorni sempre più umani man mano che la storia avanza, fino ad una conclusione sentimentale che lascia di sorpresa lo spettatore. Avrei preferito una conclusione diversa, ma consiglio il film.
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gufetta76
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domenica 19 maggio 2013
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una noia mortale
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Storia banale con finale strappalacrime, brutto e a dire poco, ma come si fa a chiamare horror, questi pasticci? Mi stupisco che Guillermo del Toro associ il suo nome a questa pantomima chiamat fim. Fotografia pessima, recitato malissimo a parte le bambine, i personaggi sono stupidi e insignificanti, compresa l'entità "la madre"
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shablo
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giovedì 9 maggio 2013
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ridicola questa madre
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Guardo il trailer e mi aspetto un film non che metta una grande paura ma che almeno abbia una trama avvincente e poi mi vedo il film O.O Qualcosa di atroce, sotto ogni aspetto! Il film non ha assolutamente un filo logico! Come hanno fatto a sopravvivere 2 bambine di pochi anni in un bosco mangiando delle fottute bacche??? COME???? Perche non me ne capacito! Il resto è ancora più ridicolo,strano ma vero il finale è inaspettato. Tuttavia alcune scene sono state realizzate discretamente ma non è comunque accettabile. SCONSIGLIATO!
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stk.invincibile
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lunedì 6 maggio 2013
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semplice ,originale e scorrevole anche se cupo
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Se avete paura delle pellicole horror non guardatelo assolutamente...è un film che invece consiglio agli estimatori del genere.Trama semplice e continuamente intrisa di suspance scenografico con inquadrature che molto lontanamente ci richiamano all'angoscia di un vecchio Dario Argento ... scene veloci e noir in stile "The ring"...E' carino e originale.
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Se avete paura delle pellicole horror non guardatelo assolutamente...è un film che invece consiglio agli estimatori del genere.Trama semplice e continuamente intrisa di suspance scenografico con inquadrature che molto lontanamente ci richiamano all'angoscia di un vecchio Dario Argento ... scene veloci e noir in stile "The ring"...E' carino e originale.A me è piaciuto ,anche se le ambientazioni sceniche sono scure e inquietanti..
La Spagna secondo me ultimamente è salita di livello come produzioni che riguardano questo genere..a parte la serie di Rec che è stata decantata ed imitata ( che pero' sinceramente non è sembrata granche' ..) ho visto qualche horror sfiziosetto che non dispiace affatto.
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pensierocivile
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giovedì 18 aprile 2013
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ritratto di donna ad alto volume
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La storia finalmente si discosta dalla massa degli horror che invadono gli schermi, non una novità eclatante e abbagliante, in fondo c'è una casa abbandonata nel bosco, il bosco stesso, un fantasma, ma almeno la volontà e la capacità di raccontare, stavolta non mancano. Non solo, c'è anche un bel ritratto di donna, cui contribuisce non poco Jessica Chastain, una rocker senza spirito materno che si ritrova due bambine "turbate" in casa con le quali dover rapportarsi; è un notevole punto di forza del film, che naturalmente non può liberarsi dalle briglie del genere, qualche spavento di "volume", qualche omicidio di stupidi, qualche risvolto di sceneggiatura un po' forzato, ma si è ad un livello di analisi e caratterizzazione dei personaggi molto al di sopra della media.
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La storia finalmente si discosta dalla massa degli horror che invadono gli schermi, non una novità eclatante e abbagliante, in fondo c'è una casa abbandonata nel bosco, il bosco stesso, un fantasma, ma almeno la volontà e la capacità di raccontare, stavolta non mancano. Non solo, c'è anche un bel ritratto di donna, cui contribuisce non poco Jessica Chastain, una rocker senza spirito materno che si ritrova due bambine "turbate" in casa con le quali dover rapportarsi; è un notevole punto di forza del film, che naturalmente non può liberarsi dalle briglie del genere, qualche spavento di "volume", qualche omicidio di stupidi, qualche risvolto di sceneggiatura un po' forzato, ma si è ad un livello di analisi e caratterizzazione dei personaggi molto al di sopra della media. Non male riportare nella storia il corto originale, il vero cuore della storia, per sentimento e stile.
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macari
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sabato 13 aprile 2013
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le madri e gli zii inutili
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Sicuramente uno dei migliori Horror degli ultimi anni, ma con personaggi accessori del tutto inutili. Lucas appunto lo zio delle bambine non ha un ruolo decisivo nonostante sia il diretto interessato. Mai come in nessun altro film horror i cellulari funzionano perfettamente e nonostante cio si preferisce non utilizzarlo. Ad Annabel la fidanzata di lucas é lasciato l'arduo compito di comprendere e proteggere le due bambine. Un film riuscito a parte qualche personaggio esploratore che decide di fare le proprie ricerche in piena notte con un unico risultato...la morte.
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the adrenalin addict
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giovedì 11 aprile 2013
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anche i mostri hanno una debolezza per i bambini!
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Ammetto di essere rimasto molto impressionato da questo film. Cercavo l'adrenalina pura e ho trovato pane per i miei denti, perchè si tratta di un horror che lascia tutti, ma proprio tutti (attori e spettatori), in balia della paura per l'intera durata del cortometraggio, dalla prima all'ultima scena. E questo è dovuto soprattutto alla grandissima capacità di immedesimarsi nel contesto cinematografico da parte di Megan Charpentier e Isabelle Nélisse, a cui vanno i miei più sinceri complimenti. Ottima, infatti, l'idea di coinvolgere dei bambini di pochissimi anni, come protagonisti principali, sul set di un film horror! Certamente l'effetto che crea nella psiche dello spettatore la visione di un essere tenero (come dovrebbe essere un bambino) che "sorride" alla vista di un mostro (La Madre), non è lo stesso di quello creato dai soliti horror.
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Ammetto di essere rimasto molto impressionato da questo film. Cercavo l'adrenalina pura e ho trovato pane per i miei denti, perchè si tratta di un horror che lascia tutti, ma proprio tutti (attori e spettatori), in balia della paura per l'intera durata del cortometraggio, dalla prima all'ultima scena. E questo è dovuto soprattutto alla grandissima capacità di immedesimarsi nel contesto cinematografico da parte di Megan Charpentier e Isabelle Nélisse, a cui vanno i miei più sinceri complimenti. Ottima, infatti, l'idea di coinvolgere dei bambini di pochissimi anni, come protagonisti principali, sul set di un film horror! Certamente l'effetto che crea nella psiche dello spettatore la visione di un essere tenero (come dovrebbe essere un bambino) che "sorride" alla vista di un mostro (La Madre), non è lo stesso di quello creato dai soliti horror.
Molto bello (e insolito per un horror) anche il finale che, quasi quasi, sembra prevedere un "lieto" fine, dato che lascia tutti parzialmente soddisfatti (Mama per aver trovato qualcuno da portare via con sè, Lily per aver trovato la madre che fa per lei, Victoria perchè ha potuto scegliere di rimanere "umana", lo zio e l'amica per aver salvato dalla morte almeno Victoria).
Unico neo che ho notato nel film è l'inverosimiglianza di alcune scene: 1) quella in cui si vede lo zio che entra nella stanza delle due bambine inselvaggite per porgere a Victoria degli occhiali e, quest' ultima, diventa improvvisamente "umana" e affettuosa; 2) quella finale in cui Mama sembra aver strappato il cuore allo zio (N. Waldau) il quale, invece, poco dopo lo si ritrova "magicamente" accanto all'amica (J. Chastain) e a Victoria, immersi in un abbraccio. Le trovo una forzatura all'interno di un film tutto sommato abbastanza lineare. Per questo preferisco dare quattro stelle, e non cinque, al film.
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odysseo
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martedì 9 aprile 2013
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non li producete più!
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Due ore di vita perdute! Dobbiamo vivere di effetti speciali? Gli effetti speciali sono tecnica, tanto vale leggersi, in quelle due ore "come pitturare la cancellata". Secondo me i FILM sono un'altra cosa.
[+] buh
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jimmiv
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domenica 7 aprile 2013
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meglio del previsto
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Dopo la "fregatura" di Sinister, volevo evitare di vedere questo ennesimo horror ma per una serie di coincidenze mi è capitato di trovarmi seduto davanti a questa pellicola. Beh, devo dire che a confronto, questo è un capolavoro: non manca la tensione, un paio di salti sulla poltrona e i 100' passano che è un piacere. Ho trovato un po' debole il finale, che diventa anche troppo sentimentale, peccato.
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germano f.
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giovedì 4 aprile 2013
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il cugino it
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Ci sono film che ti rimangono impressi per la profondità del linguaggio visivo o per la straordinaria interpretazione dei protagonisti o per l'emozionante capacità catartica con cui l'autore riesce a coinvolgerti e a farti dimenticare i guai quotidiani e le preoccupazioni future. "La madre" non è uno di questi. Il regista Andy Muschietti confeziona una pellicola dalle immagini piuttosto banali, con attori molto al di sotto delle proprie capacità (in particolare Jessica Chastain). Una pellicola che non ha alcuna possibilità di squotere e depurare l'animo regalando quelle emozioni forti, tipiche alla categoria dei film horror a cui questo film a stento appartiene.
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Ci sono film che ti rimangono impressi per la profondità del linguaggio visivo o per la straordinaria interpretazione dei protagonisti o per l'emozionante capacità catartica con cui l'autore riesce a coinvolgerti e a farti dimenticare i guai quotidiani e le preoccupazioni future. "La madre" non è uno di questi. Il regista Andy Muschietti confeziona una pellicola dalle immagini piuttosto banali, con attori molto al di sotto delle proprie capacità (in particolare Jessica Chastain). Una pellicola che non ha alcuna possibilità di squotere e depurare l'animo regalando quelle emozioni forti, tipiche alla categoria dei film horror a cui questo film a stento appartiene. La trama è oggettivamente tirata per i capelli : due bambine abbandonate in una casa nel bosco da un padre impazzito, campano cinque anni a pochissime ore di macchina dalla loro città, aiutate e adottate dal fantasma di una donna morta anni prima anch'essa pazza scatenata. Le due bambine crescono cibandosi solo di ciliegie (?) e accudite dallo spirito protettivo. Una volta ritrovate vengono affidate da un giudice (probabilmente pure lui un po' fuori di testa) al fratello del padre, uomo praticamente senza un soldo, e alla sua compagna, bassista in un gruppo rock, che neanche troppo in apparenza ha tutto tranne che un'affinato istinto materno. Il fantasma le segue in questa nuova casa e anche lì si prende cura di loro, cercando di eliminare la concorrenza : lo zio prima e la compagna poi. Nel mezzo troviamo uno psichiatra che, curando le bambine, scopre la Madre e tenta di mettersi in contatto con lei. Quando e come vi chiederete voi ? Ma ovviamente di notte, al buio, nella vecchia casa abbandonata, da solo, senza neanche una torcia ( è proprio vero che a volte una laurea non serve proprio a niente). Alla fine tutti i protagonisti della trama si ritrovano quasi per caso su una rupe a strapiombo sul mare. In particolare ci si chiede come cavolo ci sia arrivato lo zio, visto che era ricoverato in ospedale e ha semplicemente fatto un sogno un po' confuso e ingenuo che miracolosamente lo conduce proprio lì, proprio in quel preciso momento di risoluzione finale. Ma non c'è da preoccuparsi, la sua presenza è comunque inutile per l'economia del film, visto che quasi immediatamente sviene a terra come un sacco di patate (di nuovo), colpito da Madre (gli uomini quando servono...). Tutto sembra legato alla carlona senza un reale nesso logico e senza preoccuparsi di dare alla sceneggiatura un pizzico di sano realismo. Senso del reale che avrebbe indubbiamente giovato ad una storia di per sè sfilacciata e fumettistica. A volte comicamente fumettistica. La rappresentazione dello spirito della Madre con i suoi movimenti disarticolati ed il suo volteggiare eterea ad alta velocità incuriosiscono lo spettatore piu che spaventarlo. In particolare questi capelli così folti e ingombranti ci riportano subito al Cugino It della Famiglia Addams. Soprattutto quando si muovono ondeggiando sul pavimento come un tappeto da solotto. Per chi ha visto il corto "Mamà" del regista Muschietti (che ha convinto Guillermo Del Toro a produrre poi il lungometraggio) si rende subito conto che la pellicola è praticamente tutta incentrata sulla scena delle bambine che scappano su per le scale inseguite dallo spirio di Madre infuriato. Sicuramente un bel piano sequenza, ben composto e modulato, in cui la tensione emotiva è data dall'alternarsi di una discesa dalle scale lenta e guardinga e da una risalita veloce e rocambolesca. L'effetto è convincente e riesce qui a creare quella contrapposizione di ritmi diversi ricercato invano per gran parte del film. E' comunque un po' poco per un'opera prima che mai riesce a sorprendere o anche solo a far riflettere per mezzo di metafore malamente abbozzate. Un film che traballa per tutta la sua durata e naufraga rovinosamente e definitivamente con un finale infantile, che ricorda quei banali tentativi di rendere didattica una storia che non è stata confezionata per tali misure.
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