mdvclassic
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lunedì 29 aprile 2013
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un grande ironman alla corte del piccolo mandarino
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Chiunque, anche solo per caso, abbia conosciuto uno dei più grandi cattivi della storia della Marvel Comics (Il Mandarino, appunto) avrà avuto un brivido lungo la schiena quando il suo alter ego di celluloide (interpretato dall'ottimo Ben Kingsley) si è rivelato soltanto una mera ed imbarazzante comparsa al servizio del capo della organizzazione Extremis. Questo, a mio personale avviso, è il "tradimento culturale" più grave (ed in parte inspiegabile) di tutto un film, comunque, grandioso. Fortunatamente salvano il tutto dall'ira dei fans Marvel un immenso Tony Stark (Robert Downey jr.) ed una più corposa Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), insieme ad una trama più introspettiva e meno "guascona" dei precedenti capitoli.
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Chiunque, anche solo per caso, abbia conosciuto uno dei più grandi cattivi della storia della Marvel Comics (Il Mandarino, appunto) avrà avuto un brivido lungo la schiena quando il suo alter ego di celluloide (interpretato dall'ottimo Ben Kingsley) si è rivelato soltanto una mera ed imbarazzante comparsa al servizio del capo della organizzazione Extremis. Questo, a mio personale avviso, è il "tradimento culturale" più grave (ed in parte inspiegabile) di tutto un film, comunque, grandioso. Fortunatamente salvano il tutto dall'ira dei fans Marvel un immenso Tony Stark (Robert Downey jr.) ed una più corposa Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), insieme ad una trama più introspettiva e meno "guascona" dei precedenti capitoli. La fragilità e la sofferenza del supereroe ferito che portano alla sua rinascita fiera ma anche disincantata sono da sempre stati elementi originali e personalissimi dell'universo Marvel ed in questo terzo capitolo vengono ben amalgamati con la verve comica, altra quinta essenza dei fumetti della "casa delle idee". Alla fine la chiave del successo di questa serie e soprattutto anche di questo nuovo capitolo, probabilmente, risiede proprio nell'aver ripreso i personaggi ed i caratteri originali del fumetto ed aver donato loro una nuova vita sullo schermo, legata certo alle origini, ma capace di creare un universo totalmente nuovo ed autonomo da qualsivoglia precedente trama. Iron Man più di altri è riuscito in questo, ha dato cioè "dignita di fumetto" al "personaggio cinematografico" tanto che oramai i due sembrano l'uno realmente parte dell'altro. Ad accontentare, infine, il pubblico meno appassionato ci pensano i mirabili effetti speciali ed un copione più avvincente e meno scontato dei precedenti; quindi, Buona Visione.
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oscars
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domenica 28 aprile 2013
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scegliete un altro film!
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Se pensavate di andare al cinema per godervi l'appassionante 3° capitolo della saga di Iron Man, c'avete azzeccato solo per metà. Il film sarà sicuramente giusto, ed anche il prezzo (10€ per il dilagante 3D), ma dimenticate "appassionante". Quello che vi verrà più naturale comunicare al vostro vicino di poltrona o alla sala intera, se il sentimento è abbastanza intenso, è: CHE SCHIFO! Il film che di per se raccoglie personaggi interessanti e che ormai è diventato un must per gli appassionati MARVEL e di super eroi random, non fa altro che smantellare ed abbattere i pilastri del buon e riuscito film, ma non lo fa per migliorarne la resa e dar vita a qualche cosa di meno scontato ed innovativo, anzi! Storpia e cambia totalmente la story-line del fumetto, ridicolizzando uno dei cattivi più potenti e meglio creati dell'universo MARVEL, il Mandarino.
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Se pensavate di andare al cinema per godervi l'appassionante 3° capitolo della saga di Iron Man, c'avete azzeccato solo per metà. Il film sarà sicuramente giusto, ed anche il prezzo (10€ per il dilagante 3D), ma dimenticate "appassionante". Quello che vi verrà più naturale comunicare al vostro vicino di poltrona o alla sala intera, se il sentimento è abbastanza intenso, è: CHE SCHIFO! Il film che di per se raccoglie personaggi interessanti e che ormai è diventato un must per gli appassionati MARVEL e di super eroi random, non fa altro che smantellare ed abbattere i pilastri del buon e riuscito film, ma non lo fa per migliorarne la resa e dar vita a qualche cosa di meno scontato ed innovativo, anzi! Storpia e cambia totalmente la story-line del fumetto, ridicolizzando uno dei cattivi più potenti e meglio creati dell'universo MARVEL, il Mandarino. Come se non bastasse: molte e sparse per tutto il film, lacune narrative, l'armatura non si vede per una buona parte del film e quando lo fa, o lo "fanno" è tutto un fuoco d'artificio (bello e colorato ma breve) ed il finale... Beh sul finale non vorrei spendere troppe parole, sia per evitare di spoilerare ancora e sia perché non merita molti commenti, è semplicemente deludente. Sia come fan della saga che appassionato di cinema, mi trovo a dover dire che il terzo film di Iron Man è qualche cosa da evitare assolutamente se non si sentisse il bisogno di distruggere un proprio mito.
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whitewolf
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domenica 28 aprile 2013
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epilogo deludente e forzato
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Iron Man 3: il momento della verità, Tony Stark e Iron Man a confronto, il confine labile tra l'uomo e la macchina sta per essere varcato e la battaglia finale è giunta. ATTENZIONE SPOILER!
Ecco un'altra enorme delusione cinematografica stavolta proveniente dalla Marvel Studios. Iron Man 3 è uno dei film che ho atteso di più negli ultimi mesi, i primi due mi erano piaciuti ma stavolta fin dai primi minuti è chiaro che qualcosa non va.
La regia è cambiata così come (giustamente) la personalità dei personaggi e il loro ruolo, una tappa obbligatoria in ogni epilogo che si rispetti ma stavolta persino il miliardario filantropo Tony Stark non si dimostra all'altezza della situazione; cadute in un inspiegabile comico involontario spezzano continuamente la tensione e il ritmo del film che specialmente nelle fasi iniziali si dimostra stranamente tedioso e prevedibile,pieno di scene senza senso e più di una volta mi sono ritrovato a storcere il naso davanti a reazioni umane decisamente sballate.
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Iron Man 3: il momento della verità, Tony Stark e Iron Man a confronto, il confine labile tra l'uomo e la macchina sta per essere varcato e la battaglia finale è giunta. ATTENZIONE SPOILER!
Ecco un'altra enorme delusione cinematografica stavolta proveniente dalla Marvel Studios. Iron Man 3 è uno dei film che ho atteso di più negli ultimi mesi, i primi due mi erano piaciuti ma stavolta fin dai primi minuti è chiaro che qualcosa non va.
La regia è cambiata così come (giustamente) la personalità dei personaggi e il loro ruolo, una tappa obbligatoria in ogni epilogo che si rispetti ma stavolta persino il miliardario filantropo Tony Stark non si dimostra all'altezza della situazione; cadute in un inspiegabile comico involontario spezzano continuamente la tensione e il ritmo del film che specialmente nelle fasi iniziali si dimostra stranamente tedioso e prevedibile,pieno di scene senza senso e più di una volta mi sono ritrovato a storcere il naso davanti a reazioni umane decisamente sballate. Ma il vero problema di Iron Man 3 sono i nemici: uomini col calore corporeo aumentato che senza una spiegazione precisa sono agili e forti che ricordano "Terminator" e possono sciogliere qualunque cosa anche solo toccandola e persino sputare fuoco! Il tutto suona ridicolo e fasullo complice il fatto che per buona parte del film è Tony che combatte e non Iron Man. Ciliegina sulla torta la "lama celata" che Iron Man estrae dall'armatura per tagliare il braccio al mandarino, assolutamente fuori contesto.
Non tutto però è da buttare del film: gli effetti speciali sono sopra la media e alcune scene come la battaglia finale sono davvero ben realizzate,molto bravo Robert Downey Jr anche se stavolta hanno forzato eccessivamente la sua personalità carismatica, intrigo notevole ma per un supereroe come Iron Man è troppo poco.
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nick castle
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domenica 28 aprile 2013
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c'è da parlarne...
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Dove il secondo ha messo più o meno d'accordo tutti nel dire che era una porcata colossale (anche tecnicamente...), di questo ci si può tessere una discussione. Premessa: si parte da dove era finito The Avengers (un altra bella delusione, per me). Tony Stark in preda ad attacchi di insonnia e panico sfida il Mandarino e percorre un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Una trama un po' all'acqua di rose, che però non deluderà i fan, contando anche che i dubbi sul fatto che questo Iron Man fosse diventato dark, sono completamente sciolti. Signori, è un film cazzone, più dei precedenti! Perchè credetemi, vedere Ben Kingsley che esce dal bagno e dice "Uhh non entrate per almeno venti minuti!" è veramente da vedere (sotto sotto me lo immaginavo che dopo un po' avrebbe iniziato a cazzeggiare.
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Dove il secondo ha messo più o meno d'accordo tutti nel dire che era una porcata colossale (anche tecnicamente...), di questo ci si può tessere una discussione. Premessa: si parte da dove era finito The Avengers (un altra bella delusione, per me). Tony Stark in preda ad attacchi di insonnia e panico sfida il Mandarino e percorre un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Una trama un po' all'acqua di rose, che però non deluderà i fan, contando anche che i dubbi sul fatto che questo Iron Man fosse diventato dark, sono completamente sciolti. Signori, è un film cazzone, più dei precedenti! Perchè credetemi, vedere Ben Kingsley che esce dal bagno e dice "Uhh non entrate per almeno venti minuti!" è veramente da vedere (sotto sotto me lo immaginavo che dopo un po' avrebbe iniziato a cazzeggiare...). Certo, i lati negativi non si fanno aspettare, le chiacchiere sono sempre tante, troppe fin da subito e l'azione è poca (solo due volte vediamo Tony Stark indossare veramente l'armatura). Il punto dolente principale di tutto il film è il regista, Shane Black sceneggiatore strapagato ai tempi d'oro del cinema d'azione USA (Arma Letale, Commando, Predator per intenderci...), che evidentemente non è conscio che il linguaggio cinematografico come il linguaggio verbale si è aggiornato negli ultimi 25 anni, e dimostra di essere rimasto indietro di parecchio, proponendo discutibili montaggi a tendina come penosi dialoghi, che sembrano scritti da un bambino appassionato di fumetti, non da uno sceneggiatore, anche se poi Shane Black proprio sceneggiatore nel senso stretto del termine non è, benchè meno regista. Sta di fatto che, perchè Iron Man 3 risulta comunque salvabile? Perchè nonostante i troppi dialoghi non è noioso, perchè nonostante alcuni buchi di trama e inverosimiglianze narrative scorre liscio, e sopratutto per la grandiosa battaglia finale. Fatemelo dire, FINALMENTE! Una battaglia finale degna di Iron Man, come gli altri film non hanno saputo fare, neanche il primo... Mi sembra di aver detto tutto il necessario. Risulta comunque una buona conclusione, dicono che forse sarà l'ultimo degli Iron Man, ma se aspettate la fine dei titoli di coda assisterete a un "Tony Stark will be return" (Tony Stark ritornerà) in puro sitle 007, quindi...
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mutango
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domenica 28 aprile 2013
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iron man iii sopra le aspettative
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Terzo capitolo brillante e appassionante. Iron man è co protagonista al pari di tony stark, pepper e altri personaggi. Le scelte di variare il canovaccio e arricchire l'attesa lotta buoni e cattivi con elementi che non ti aspetti è premiante. Il film si fa guardare dal primo all'ultimo minuto grazie a ritmo, colpi di scena, azione, ironia, approfondimento dei personaggi. Come dicono nel film, dopo che iron man ha affrontato divinità e alieni (cfr the avengers), non è semplice costruire una storia che superi le precedenti. La trama ci riesce e rafforza la spettacolarità e l'ironia del personaggio. Tanti colpi di scena compreso il finale con un'apertura inaspettata che lascia in ansia di seguito il fans.
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Terzo capitolo brillante e appassionante. Iron man è co protagonista al pari di tony stark, pepper e altri personaggi. Le scelte di variare il canovaccio e arricchire l'attesa lotta buoni e cattivi con elementi che non ti aspetti è premiante. Il film si fa guardare dal primo all'ultimo minuto grazie a ritmo, colpi di scena, azione, ironia, approfondimento dei personaggi. Come dicono nel film, dopo che iron man ha affrontato divinità e alieni (cfr the avengers), non è semplice costruire una storia che superi le precedenti. La trama ci riesce e rafforza la spettacolarità e l'ironia del personaggio. Tanti colpi di scena compreso il finale con un'apertura inaspettata che lascia in ansia di seguito il fans. Terzo capitolo sopra le aspettative.
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jaylee
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domenica 28 aprile 2013
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il demone nell'armatura
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Si conclude la trilogia del "Vendicatore Dorato", con un cambio in cabina di regia, e con il protagonista che rimane ovviamente Robert Downey jr, nel ruolo di Tony Stark, miliardario, inventore geniale e supereroe nei panni di Iron Man; stavolta affronterá la minaccia terroristica del suo arcinemico, il Mandarino (B. Kingsley) e del genio criminale suo alter ego, Aldrich Killian (G. Pearce), che hanno scatenato un inferno di bombe umane sugli Stati Uniti. Ad aiutarlo l'amata "Pepper" Potts (G. Paltrow), la fedele guardia del corpo "Happy" Hogan (J. Favreau, il regista dei primi due epidodi) e la new entry, la scienziata Maya Hansen (Rebecca Hall).
Per mood e profondità, Iron Man 3 somiglia più al secondo episodio che al primo, che invece si era distinto come uno dei migliori cinefumetti di sempre, antitesi pop e colorata al Batman di Nolan, capolavoro dark ed iperealistico.
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Si conclude la trilogia del "Vendicatore Dorato", con un cambio in cabina di regia, e con il protagonista che rimane ovviamente Robert Downey jr, nel ruolo di Tony Stark, miliardario, inventore geniale e supereroe nei panni di Iron Man; stavolta affronterá la minaccia terroristica del suo arcinemico, il Mandarino (B. Kingsley) e del genio criminale suo alter ego, Aldrich Killian (G. Pearce), che hanno scatenato un inferno di bombe umane sugli Stati Uniti. Ad aiutarlo l'amata "Pepper" Potts (G. Paltrow), la fedele guardia del corpo "Happy" Hogan (J. Favreau, il regista dei primi due epidodi) e la new entry, la scienziata Maya Hansen (Rebecca Hall).
Per mood e profondità, Iron Man 3 somiglia più al secondo episodio che al primo, che invece si era distinto come uno dei migliori cinefumetti di sempre, antitesi pop e colorata al Batman di Nolan, capolavoro dark ed iperealistico. Sicuramente, la presenza di Downey jr fu una delle chiavi di quel successo, ma anche il delicato equilibrio di quella trama che era supereroismo con superproblemi, soap opera, umorismo, ma anche sottofondo etico (Tony Stark è un industriale di armamenti che crea inizialmente Iron Man per salvare se stesso), con il secondo Spiderman di Raimi fu probabilmente la miglior rappresentazione su schermo della visione di Stan Lee e di quella Marvel che inaugurò l'Era delle Meraviglie nei lontani anni '60.
Questo Iron Man, ha l'intuizione di incentrare la storia sui demoni interni che sono in ciascuno di noi, non importa quanto forte sia la nostra "armatura", e poco importa se invece del tradizionale Demone Nella Bottiglia che affligge l'alcolista ricorrente Tony Stark, ci siano sullo schermo degli inediti attacchi di panico. Da questo punto di vista, l'inizio è molto promettente, con una scena prologo molto evocativa e allo stesso modo é molto interessante come spesso le armature indossate da Tony siano spesso ammaccate, graffiate, quasi a simbolo di un'identitá altrettanto scalfita.
Ecco perchè è un peccato che questo episodio, che conta anche su una fotografia e degli effetti speciali notevoli, con il dispiegamento delle armature in combattimenti volanti (l'ultimo in particolare è davvero spettacolare) che esaltano il 3D, e con uno score musicale denso ed epico, finisca con il disperdere ottime premesse in rivoli che rendono troppo fragile il concetto principale. Le motivazioni degli stati ansiogeni di Tony sono approssimative(idem per come si manifestano durante la storia), così come molti personaggi sono superflui per la storia, incluso uno dei "cattivi" principali e una delle spalle più importanti del Tony Stark di carta, ovvero James Rhodes (Don Cheadle, a questo punto della trilogia, c'è veramente da domandarsi a cosa sia servito il personaggio che non decolla mai in nessuno dei 3 episodi), che qui veste i panni di Iron Patriot, una versione a stelle e strisce di Testa di Ferro che però qui sembra veramente semplice "volume".
In definitiva, troppa carne al fuoco... Lo stesso problema che aveva il terzo SpiderMan di Raimi, con in più il rimpianto di quanto migliore sarebbe potuto essere togliendo e concentrando, piuttosto che aggiungendo e diluendo... Togliendo le già citate punte di diamante della Marvel (e ci aggiungerei la spettacolarità di The Avengers), direi siamo più in linea con Thor o l'incredibile Hulk. Non ci resta che attendere i prossimi Thor 2 e Capitan America 2, sperando che alla Marvel Studios abbiano imparato la lezione. (www.versionekowalski.it)
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massi77
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domenica 28 aprile 2013
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ttoppi ironman, poco film
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Mi ha lasciato neutro, ne bello ne brutto. Semplicemente è piaciuto a mio figlio che ha 4 anni..e mi ha pregato 3 settimane per portarlo al cinema...sono contanto che le non ci sono state scene troppo forti. Meglio i capitoli precedenti, avrei referito la figura per Mandarino vera al posto dell'altro scienziato sfigato. Le scene di azione mi sono piaciute anceh se un po troppo veloci. Penso che il vero giudizio lo ha dato mia nonna ...robetta senza anima con parole vuote.
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gianluca_
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domenica 28 aprile 2013
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senza l'armatura, che cosa sei?
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Era il 1998, in Svizzera, prima del rapimento, prima di Iron Man, prima dei supereroi, quando Tony Stark passa la notte con una affascinante ricercatrice biobotanica, Maya Hansen (la bellissima Rebecca Hall), deludendo lo scienziato Aldrich Killian che sperava di poterlo coinvolgere in un progetto di rigenerazione istantanea cellulare. Passano 15 anni. Dopo New York, ai giorni d'oggi, il genio miliardario si fa schiacciare dal Mandarino, un terrorista arabo che distrugge Stark insieme alla sua villa per poter aver piazza libera nell'arrivare al Presidente. Tony dovrà ripartire, solo, senza niente e contro tutti, per poter salvare il mondo un'altra volta.
Il film che la Marvel ci propone è drasticamente diverso dai precedenti.
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Era il 1998, in Svizzera, prima del rapimento, prima di Iron Man, prima dei supereroi, quando Tony Stark passa la notte con una affascinante ricercatrice biobotanica, Maya Hansen (la bellissima Rebecca Hall), deludendo lo scienziato Aldrich Killian che sperava di poterlo coinvolgere in un progetto di rigenerazione istantanea cellulare. Passano 15 anni. Dopo New York, ai giorni d'oggi, il genio miliardario si fa schiacciare dal Mandarino, un terrorista arabo che distrugge Stark insieme alla sua villa per poter aver piazza libera nell'arrivare al Presidente. Tony dovrà ripartire, solo, senza niente e contro tutti, per poter salvare il mondo un'altra volta.
Il film che la Marvel ci propone è drasticamente diverso dai precedenti. È un capitolo che risente in modo palese della chiusura della saga del Cavaliere Oscuro di Nolan, ed al contempo si rifiuta di ignorare ciò che è successo al suo protagonista in The Avengers. Non è possibile infatti poter gustare - anche solo capire - Iron Man 3 senza aver prima visto il crossing-over: nella precedente pellicola avevamo lasciato un Tony come al solito arrogante, egocentrico, presuntuoso, superbo. Lo ritroviamo, dopo New York, in preda ad attacchi di panico, meno divino, in preda anzi ad un processo di ispessimento personale che mira a farlo assurgere ad una dimensione più umana, più fisica, meno di ferro.
Il dolore della (sfiorata) perdita e della (quasi) morte hanno cambiato il cuore di Tony Stark, che dopo aver passato un'intera vita a mascherarsi e proteggersi dietro ad un'armatura di ferro, troppo spaventato dai suoi stessi drammi d'infanzia che lo vedono solo ed abbandonato dal padre, ora è costretto a fare i conti con sé stesso. Non più semplici e distaccate relazioni fuggevoli di una sola notte, non più appariscenza e fascino per celare una debolezza nata dall'abbandono e dalla solitudine. Non più maschere di ferro.
In The Avengers gli era stato chiesto: senza la tua armatura, cosa sei? La sua era stata una (ormai famosa) risposta decisamente icastica - genio miliardario playboy filantropo - forse relistica, ma non vera. Una risposta di plastica. Iron Man 3 è la risposta umana, vera, di carne, quella domanda.
Ed infatti per gran parte della pellicola Tony combatte solamente grazie a sé stesso, al suo genio e ad una ritrovata umanità, prima contro la sua mente, poi contro il mondo intero. Niente grosse armi, niente aggeggi incredibili. Solo sé stesso, una rinascita come lo era stata quella in seguito al dramma del rapimento. È solo verso la fine che Stark torna Iron Man, rivelando il suo arsenale tattico militare che serbava sotto il cuscino, con una spettacolarità ed impressione visiva eccezionali.
Iron Man 3 è e rimane un capitolo Iron Man, con tutta l'ironia che lo contraddistingue, le battute sferzanti, il sarcasmo irriverente, la comicità dissacrante. Non ci troviamo di fronte all'introversione oscura di Nolan, con una riflessione tragica sul senso dell'esistenza dell'eroe. La sceneggiatura rimane con un po' di perplessità improbabile, talvolta disattenta, e la regia si abbandona ogni tanto a poco necessarie scene esplosive. Il canovaccio tipico delle produzioni per supereroi.
Ma per la prima volta un filo drammatico scorre, sottile ma pesante, attraverso la pellicola, introducendo un lato più deciso nella tipica frivolezza dei precedenti capitoli. Per questo ritengo che Iron Man 3 sia uno dei migliori prodotti Marvel di sempre e che meriti davvero di essere visto.
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[+] non credo proprio
(di bronteion73)
[ - ] non credo proprio
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spiderpork88
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domenica 28 aprile 2013
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iron man 3 il più brutto film della marvel studios
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Iron Man 3... il più brutto film della Marvel Studios...
Pensavo che dopo Sam Raimi, nessuno sarebbe riuscito a rovinare un progetto dedicato ai Supereroi e invece mi sono dovuto ricredere....Shane Black è riuscito a fare molto peggio di Sam Raimi...lui ha trasportato un film di Supereroi in una serie televisiva americana (una vera cagata)..... Un colpo basso per tutti gli appassionati di fumetti,... perchè questo è un chiaro segno del declino del progetto della Marvel Studios, che fino ad ora doveva giungere al termine con la Civil War.
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Iron Man 3... il più brutto film della Marvel Studios...
Pensavo che dopo Sam Raimi, nessuno sarebbe riuscito a rovinare un progetto dedicato ai Supereroi e invece mi sono dovuto ricredere....Shane Black è riuscito a fare molto peggio di Sam Raimi...lui ha trasportato un film di Supereroi in una serie televisiva americana (una vera cagata)..... Un colpo basso per tutti gli appassionati di fumetti,... perchè questo è un chiaro segno del declino del progetto della Marvel Studios, che fino ad ora doveva giungere al termine con la Civil War......Shane Black è riuscito a far sembrare banale e scontato anche il magnifico Robert Downey Jr. (che, anche con un regista incompetente, è stato l'unico punto forte del film). Penso che Shane Black avrà a lungo gli incubi per questa schifezza che ha prodotto...Un film che nel 1° tempo sembrava un mix di Sherlock Holmes e 007 e che nel 2° invece ha fornito a tutti coloro che erano in sala un buon motivo per andare in bagno o per uscire dalla sala, grazie agli atteggiamenti del "mandarino" e grazie anche alle orride battute, tipiche di serie tv americane o dei cartoni animati demenziali... Il mio giudizio al film, fino ad ora valutato dal pubblico 3.33/5, è di 1/5 (solo perchè non si può valutare in numeri negativi o con 0)...
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[+] è una bella gara con the avengers
(di bronteion73)
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renato volpone
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domenica 28 aprile 2013
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una saga al tramonto
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La saga di Iron man continua passando dalle nevi svizzere del 1999 ad un mondo attuale troppo moderno per essere vero: la fantascienza calata nel presente è sempre troppo poco credibile anche per un fumetto come questo. Il riferimento al terrorismo arabo poi è davvero di pessimo gusto, soprattutto quando viene ridicolizzato. Il visionario Aldrich Killian rifiutato dal geniale Tony Spark ordirà una terribile quanto mai improbabile e prevedibile vendetta ai danni del nostro eroe e di chi gli sta vicino, sfruttanto un fantomatico e imprendibile “Mandarino”, terrorista arabo che ricorda tristi pagine di storia ancora troppo recenti. Il film, trascinandosi stancamente, è davvero troppo lungo per poter essere apprezzato, le idee sembrano mancare e quelle poche che ci sono vengono riproposte in più scene, a tratti divertendo, ma non basta per creare un buon prodotto.
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La saga di Iron man continua passando dalle nevi svizzere del 1999 ad un mondo attuale troppo moderno per essere vero: la fantascienza calata nel presente è sempre troppo poco credibile anche per un fumetto come questo. Il riferimento al terrorismo arabo poi è davvero di pessimo gusto, soprattutto quando viene ridicolizzato. Il visionario Aldrich Killian rifiutato dal geniale Tony Spark ordirà una terribile quanto mai improbabile e prevedibile vendetta ai danni del nostro eroe e di chi gli sta vicino, sfruttanto un fantomatico e imprendibile “Mandarino”, terrorista arabo che ricorda tristi pagine di storia ancora troppo recenti. Il film, trascinandosi stancamente, è davvero troppo lungo per poter essere apprezzato, le idee sembrano mancare e quelle poche che ci sono vengono riproposte in più scene, a tratti divertendo, ma non basta per creare un buon prodotto. Robert Downey junior, che più passa il tempo sembra ringiovanire, perde di fascino e di simpatia, sostituito da un bambino che gli fa da spalla e gli ruba la scena, la vera e unica novità del film. Il finale annuncia una ritirata dagli schermi del mitico protagonista, ma sarà poi vero?
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