jonnylogan
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giovedì 9 gennaio 2025
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quando il remake ? sommerso dal film originale
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Per sgomberare immediatamente qualunque dubbio è importante che dimentichiate lo splendido film Il vedovo (id.; 1959) diretto da Dino Risi al quale la pellicola diretta da Massimo Venier storico sodale della Gialappa's Band e regista di numerosi film di Aldo, Giovanni e Giacomo, è liberamente ispirata.
Nel caso della pellicola di Risi a fare le veci di Alberto Nardi e della signora Almiraghi, in quel caso denominata Elvira, c’erano rispettivamente Alberto Sordi e Franca Valeri e possiamo solo aggiungere che la differenza c’è, si sente ed è ampiamente palpabile e presente come l’inadeguatezza dell’interpretazione dei due nuovi protagonisti.
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Per sgomberare immediatamente qualunque dubbio è importante che dimentichiate lo splendido film Il vedovo (id.; 1959) diretto da Dino Risi al quale la pellicola diretta da Massimo Venier storico sodale della Gialappa's Band e regista di numerosi film di Aldo, Giovanni e Giacomo, è liberamente ispirata.
Nel caso della pellicola di Risi a fare le veci di Alberto Nardi e della signora Almiraghi, in quel caso denominata Elvira, c’erano rispettivamente Alberto Sordi e Franca Valeri e possiamo solo aggiungere che la differenza c’è, si sente ed è ampiamente palpabile e presente come l’inadeguatezza dell’interpretazione dei due nuovi protagonisti. Purtroppo ingessati in ruoli dove: l’Alberto Nardi interpretato da De Luigi pare uscito da un episodio della sitcom Love Bugs, che aveva portato molta notorietà al comico romagnolo. E la Susanna Almiraghi della Litizzetto è un incrocio fra Adolf Eichmann e un'incursione dell’attrice Torinese a ‘Che tempo che fa’, ovviamente in assenza di Fabio Fazio. Perdendo in entrambi i casi quelle interpretazioni fra il pavido e l'inquisitorio che avevano caratterizzato il duo Sordi - Valeri.
In aggiunta tutto il film è permeato da interpretazioni macchiettistiche e largamente sopra le righe. A cominciare dal vescovo interpretato da Bebo storti. Fino alla cacciatrice di dote e amante di Alberto, interpretata dall'ex modella Clizia Fornasier. Menzione d'onore invece per un protagonista del tutto inaspettato, ovvero Alessandro Besentini, per una volta in solitaria senza il suo ‘gemello artistico’ Franz, capace di reggere da solo la scena nel ruolo di Stucchi: tuttofare di casa Almiraghi - Nardi.
Una pellicola che quindi nel complesso ha trovato solo una libera e vaga ispirazione rispetto quella di Risi e che può essere velocemente archiviata nel ‘magazzino delle cose da perdere di vista possibilmente nel più breve tempo possibile’.
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venerdì 24 agosto 2018
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veramente penoso
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L’idea di per se della trama è anche accettabile! Ma la fine mi ha veramente fatto cadere le balls a terra! Penoso a dire poco!
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scrignomagico
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domenica 1 ottobre 2017
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per chi ancora pensasse che de luigi è un attore..
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Tutto ciò che hanno cambiato rispetto al capolavoro "Il vedovo" sono riusciti a peggiorarlo.
Se la Littizzetto nei panni di arpia ci può stare, il punto di forza Sordi diventa il punto debole De Luigi, che trasforma un film da risate, anche amare, di allora, in un piattume senza guizzi, in questo patetico remake.
"Consigliato" solo a chi non ha mai visto "Il vedovo", che almeno potrà ridurre, ma non cancellare, il senso di disgusto.
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fabio57
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martedì 29 dicembre 2015
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ridicolo e patetico tentativo d'imitazione
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Fare remake di un film come " il Vedovo" era impresa pressochè improba, oltre che inutile.Partendo poi dal presupposto che De Luigi non è Sordi e la Littizzetto non è Franca Valeri,era impensabile di riuscire ad avvicinarsi al capolavoro indiscusso di cui sopra,tuttavia qui si rasenta il ridicolo e veramente si raschia il fondo del barile,proponendo un'inguardabile pellicola che non è nemmeno lontanamente accostabile al suo modello,al di là delle interpretazioni tutt'altro che irreprensibili,c'è una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti,uno sviluppo della storia,che cercando di differenziarsi dall'originale, diventa improbabile e sconcludente.
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Fare remake di un film come " il Vedovo" era impresa pressochè improba, oltre che inutile.Partendo poi dal presupposto che De Luigi non è Sordi e la Littizzetto non è Franca Valeri,era impensabile di riuscire ad avvicinarsi al capolavoro indiscusso di cui sopra,tuttavia qui si rasenta il ridicolo e veramente si raschia il fondo del barile,proponendo un'inguardabile pellicola che non è nemmeno lontanamente accostabile al suo modello,al di là delle interpretazioni tutt'altro che irreprensibili,c'è una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti,uno sviluppo della storia,che cercando di differenziarsi dall'originale, diventa improbabile e sconcludente.
Pessimo
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costa78
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lunedì 6 aprile 2015
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aspirante vedovo
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Il film non mi é piaciuto.
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diodo00
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lunedì 6 aprile 2015
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film piatto e trama banale
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Film che non prende mai il "volo", trama banalissima. Mi chiedo come possano essere finanziati film del genere. Occasione sprecata
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savoiardo
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giovedì 5 marzo 2015
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stucchi che fa?
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Dove sei Alberto? Dove sei Franca? Non si salva nemmeno la Littizzetto che personalmente adoro, ma è incastrata in un copione che ne avvilisce la verve. Cosa aggiungere? Avete già detto tutto voi che mi avete preceduto. Quindi mi unisco al coro dei NO. No ai remake in generale che anche nella migliore delle ipotesi perdono quasi sempre il confronto con l'originale.
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eleonora panzeri
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domenica 2 novembre 2014
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la vera domanda è perché?
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A dispetto delle scarse aspettative, mi ostino sempre a guardare film Italiani, questo perché credo nel nostro paese, nella mia e nelle nuove generazioni, l’Italia è stata in passato la culla delle arti, non capisco poi cosa sia successo.
Non siamo di fronte ad una pellicola di grande rilievo, sarà presto dimenticata e personalmente non vi consiglio di vederla, il regista non ne abbia a male ma credo che abbia perso di vista lo scopo del suo lavoro, una trama almeno un film dovrebbe averla.
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A dispetto delle scarse aspettative, mi ostino sempre a guardare film Italiani, questo perché credo nel nostro paese, nella mia e nelle nuove generazioni, l’Italia è stata in passato la culla delle arti, non capisco poi cosa sia successo.
Non siamo di fronte ad una pellicola di grande rilievo, sarà presto dimenticata e personalmente non vi consiglio di vederla, il regista non ne abbia a male ma credo che abbia perso di vista lo scopo del suo lavoro, una trama almeno un film dovrebbe averla.
Un bimbo delle elementari potrebbe scriverne una più avvincente.
Detto questo mi dispiace, perché gli attori sono veramente bravi e credo anche tutti gli addetti ai lavori…
Non trovo giusto produrre film solo badandosi sempre sul nome dei soliti noti, al fine di attirare pubblico come zanzare attratte dalla luce blu della zanzariera.
Sono personalmente stufa dei soliti messaggi che parlano di un mondo che non esiste, o meglio sempre del solito mondo della gente ricca fredda, cinica e insensibile.
L’ Italia non è solo mafia o gente borghese priva di sentimenti, l’Italia è fatta di tante anime che avrebbero storie da raccontare.
Il problema è che il mondo del cinema è chiuso, inaccessibile e quindi i film rispecchiano solo l’ elite fredda e vuota delle persone che lo compongono, che sta portando alla deriva il nostro mondo.
Possibile che per fare cinema bisogna andare via?
Sembra di si, sembra che al momento sia così…
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charlie94
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martedì 28 ottobre 2014
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inguardabile
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Littizzetto non certo all'altezza di F.Valeri. Di Luigi pietoso: pregasi tornare in TV. Il regista cambi mestiere.
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stefano bruzzone
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giovedì 14 agosto 2014
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patetico tentativo
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Se non fossero esistiti Sordi e la Valeri e se il maestro Risi non avesse girato il Vedovo, saremmo di fronte all'ennesima commediola all'italiana banale, sonnolenta e priva di spunti realmente comici con il solito mix di situazioni e battute trite e ritrite. Ma, sfortuna di Venier & Co., il Maestro Risi girò quel capolavoro di comicità che è il Vedovo e, visto che questo film scimmiotta paro paro (anche se gli sceneggiatori sostengono un fantasioso "liberamente tratto") la pellicola di Sordi e la Valeri, il paragone, impietoso, è d'obbligo e la partita è persa in partenza. Patetico tentativo da parte di sceneggiatori a corto di idee di emulare l'originale e altrettanto patetica, a tratti imbarazzante, la performance della Littizzetto (ma perchè recita nei films?).
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Se non fossero esistiti Sordi e la Valeri e se il maestro Risi non avesse girato il Vedovo, saremmo di fronte all'ennesima commediola all'italiana banale, sonnolenta e priva di spunti realmente comici con il solito mix di situazioni e battute trite e ritrite. Ma, sfortuna di Venier & Co., il Maestro Risi girò quel capolavoro di comicità che è il Vedovo e, visto che questo film scimmiotta paro paro (anche se gli sceneggiatori sostengono un fantasioso "liberamente tratto") la pellicola di Sordi e la Valeri, il paragone, impietoso, è d'obbligo e la partita è persa in partenza. Patetico tentativo da parte di sceneggiatori a corto di idee di emulare l'originale e altrettanto patetica, a tratti imbarazzante, la performance della Littizzetto (ma perchè recita nei films?). De Luigi, assolutamente inadatto alla parte, è sempre simpatico e se scappano due risate due lo si deve a lui che, a mio avviso, avrebbe delle potenzialità interessanti se solo si decidesse a fare qualche film leggermente più di spessore comico. Tutto il resto è da buttare.
Voto: 4
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