daniele frantellizzi
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lunedì 14 ottobre 2013
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aspirante cinepanettone
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Come giudicare un film?
Vediamo...
..dal soggetto, dallo spunto...insomma, dalla trama?
Bene, questo Aspirante vedovo è un remake (o presunto tale), quindi assolutamente niente di originale.
..dai personaggi che mette in scena?
Ok: sono tutti inutilmente macchiettistici, totalmente dannosi per la salute della pellicola. Persi ed ondeggianti nel limbo dei "senza ruolo": troppo cinici per essere caricaturali e troppo umoristici per essere realistici.
..dalla regia?
Ci proviamo: definirla scialba sarebbe un complimento. Ci riproviamo, usando qualche aggettivo: piatta, monocorde, inespressiva, incolore... altro da aggiungere? No.
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Come giudicare un film?
Vediamo...
..dal soggetto, dallo spunto...insomma, dalla trama?
Bene, questo Aspirante vedovo è un remake (o presunto tale), quindi assolutamente niente di originale.
..dai personaggi che mette in scena?
Ok: sono tutti inutilmente macchiettistici, totalmente dannosi per la salute della pellicola. Persi ed ondeggianti nel limbo dei "senza ruolo": troppo cinici per essere caricaturali e troppo umoristici per essere realistici.
..dalla regia?
Ci proviamo: definirla scialba sarebbe un complimento. Ci riproviamo, usando qualche aggettivo: piatta, monocorde, inespressiva, incolore... altro da aggiungere? No.
..dalle interpretazioni dei protagonisti?
Ok, proviamo anche questa. De Luigi catatonico, Littizzetto aspra ed insipida. Due attori solitamente istrionici ed "aggressivi" nell'interpretazione, sembrano qui ingabbiati da un copione e da personaggi in cui sono i primi a non credere. Voto: non pervenuti. Nel calcio, ci si sarebbe aspettati una doppia sostituzione all'intervallo.
..dalla capacità di dibattere su presunti temi sociali e di attualità?
Bene: gli accenni all'influenza di presunti poteri forti nella crisi economica in essere restano tali (cioè accenni) e per di più banali.
Il cinismo che pervade la pellicola è talmente onnipresente e continuo da diventare prevedibile, perdendo sia ogni forma di comicità, sia ogni possibilità di tramutarsi in graffiante ironia.
..forse dal messaggio che propone, dalla cosiddetta morale... dal suo senso?
Si fa onestamente fatica a capirla (se c'è).
Insomma, questo "Aspirante vedovo" è più che altro un aspirante cinepanettone, uscito con due mesi d'anticipo...
Commercialmente, forse un inutile tentativo di sfruttare al botteghino lo charme del duo De Luigi - Littizzetto...
Artisticamente (...) un inutile, tremendo, orrorifico e demenziale tentativo di attualizzare il Vedovo di Dino Risi.
Una volta, una celebre pubblicità coniò lo slogan: "Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla".
Per questo film, si potrebbe modellare così: "Se non ci fosse, non se ne sentirebbe la mancanza".
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(di alessandro vanin)
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mickey97
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domenica 13 ottobre 2013
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un film che inesorabilmente affoga nella banalità
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L'aspirante Vedovo aveva tutte le carte in regola per risultare un bel film, eppure affoga inesorabilmente nella banalità, rimanendo in superficie senza mai andare più affondo mentre infrange le grandi aspettative dello spettatore, il quale sperava di assistere a un qualcosa di più intelligente. L'idea di partenza era buona ma viene umiliata da una mediocre realizzazione governata da una banalità sovrana, dalla quale deriva fin troppa stupidità. Inoltre alla Litizzetto, il ruolo dell'aristocratica non le si addice proprio per non parlare poi di quanto risulti inadeguata sul grande schermo. In Femmine Contro Maschi, mi era piaciuta tantissimo ma in questo film la musica cambia in peggio e per giunta non fa ridere per via del suo ruolo fin troppo calcato sino al punto di privarla della sua irresistibile simpatia.
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L'aspirante Vedovo aveva tutte le carte in regola per risultare un bel film, eppure affoga inesorabilmente nella banalità, rimanendo in superficie senza mai andare più affondo mentre infrange le grandi aspettative dello spettatore, il quale sperava di assistere a un qualcosa di più intelligente. L'idea di partenza era buona ma viene umiliata da una mediocre realizzazione governata da una banalità sovrana, dalla quale deriva fin troppa stupidità. Inoltre alla Litizzetto, il ruolo dell'aristocratica non le si addice proprio per non parlare poi di quanto risulti inadeguata sul grande schermo. In Femmine Contro Maschi, mi era piaciuta tantissimo ma in questo film la musica cambia in peggio e per giunta non fa ridere per via del suo ruolo fin troppo calcato sino al punto di privarla della sua irresistibile simpatia. Per quanto riguarda De Luigi, non da' il meglio di sè ma comunque è solo grazie a lui se si ride ( solo nella prima parte ), purtroppo è il protagonista di un film troppo stupido che non ha niente a che vedere con il Peggior Natale della mia vita, commedia a dir poco brillante. Comunque penso che L'aspirante vedovo sia un'offesa all'intelligenza non solo per gli spettatori, i quali si sentono stupidi per aver speso € 7,50 ma anche per l'intero cast che viene decisamente umiliato, specialmente Clizia Fornasier, la quale risulta stupidissima, Alessandro Besentini alias " Ale " senza Franz non rende proprio e ha l'aria di quello che pensa: " Ma io che cosa ci faccio qui " ?!?!. Non ho visto l'originale, non posso fare paragoni ma penso che non ne possa sussistere alcuno perchè viene davvero difficile pensare che il film con protagonista Alberto Sordi sia stato di medesima deficienza. Sicuramente questo remake non avrà rispettato l'originale, secondo me non vi è alcuna ombra di dubbio riguardo a questo ma forse gli è fedele solo nella morte dell'aspirante vedovo che di conseguenza rende ufficialmente la moglie una vedova a tutti gli effetti. Alberto Nardi alla fine muore perchè la fortuna si era schierata dalla parte di Susanna Almiraghi grazie all'amuleto che portava al collo che a sua volta cade a terra, la Susanna si china per raccoglierlo mentre l' Alberto per aver esagerato nel lanciarsi contro la moglie per il fine di darle una spinta, fa un bel volo e muore spiaccicato al suolo ma prima di dire definitivamente addio a quella vita di insoddisfazioni sta per alcuni istanti in equilibrio guardando negli occhi la moglie, la quale ne autorizza la morte con decisione. Tutto questo, risulta a dir poco ridicolo come il tentativo di uccidere Susanna Almiraghi in una cabina telefonica di montagna. Peccato! Un'occasione davvero persa che lascia il posto a una mediocrità e a una banalità senza precedenti.
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ultimoboyscout
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venerdì 14 febbraio 2014
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il piano perfetto del novello cretinetti.
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Come da facile intuizione, si tratta del remake de "Il vedovo" di Dino Risi e l'impresa di Venier appare senza dubbio tra le più difficili, coraggiose e ambiziose (o forse, semplicemente disperata) dovendosi confrontare con una delle opere meglio riuscite della gloriosissima commedia all'italiana e con più di qualche mostro sacro. La storia è nota: Alberto, ovvero DeLuigi, è un perfetto buono a nulla ma ha sposato una manager ricca, capace epotentissima. Un malinteso la vuole vittima di un incidente aereo, con Alberto erede del patrimonio, ma la donna all'improvviso riappare viva e vegeta, facendolo di nuovo retrocedere al suo ruolo di aspirante vedovo.
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Come da facile intuizione, si tratta del remake de "Il vedovo" di Dino Risi e l'impresa di Venier appare senza dubbio tra le più difficili, coraggiose e ambiziose (o forse, semplicemente disperata) dovendosi confrontare con una delle opere meglio riuscite della gloriosissima commedia all'italiana e con più di qualche mostro sacro. La storia è nota: Alberto, ovvero DeLuigi, è un perfetto buono a nulla ma ha sposato una manager ricca, capace epotentissima. Un malinteso la vuole vittima di un incidente aereo, con Alberto erede del patrimonio, ma la donna all'improvviso riappare viva e vegeta, facendolo di nuovo retrocedere al suo ruolo di aspirante vedovo. DeLuigi e la Litti non sono Sordi e la Valeri, non ne hanno lo spessore ma qualche sana risatina la strappano. La vicenda è attualizzata, ora per restare al passo coi tempi che cambiano, troviamo la filiale dell'azienda in Romania ma il tono resta quello, molto grottesco con un pizzico di noir molto ben dosato. I due protagonisti sono bravi ad interpretare loro stessi, lei accentua al massimo la sua spregiudicatezza, lui è eccezionale nel sottolineare la sua goffaggine, rubando qualcosa (ma proprio poco) ai loro illustrissimi predecessori ma mantenendo quella cialtroneria che caratterizza il film e i suoi personaggi, nessuno dei quali è positivo e tutti hanno qualcosa da farsi perdonare. Venier cerca di descrivere l'Italia di oggi, un paese in difficoltà ben più di quella di Risi e del boom economico in cui il solo DeLuigi riesce a saltellare con la delicatezza e la leggerezza che gli sono note in una società fredda e calcolatrice in cui si pensa solo ad arricchirsi. Se si evita ogni confronto ci si può moderatamente divertire, se si vuole per forza fare il paragone il duello è impari e il risultato sconfortante.
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fabio57
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martedì 29 dicembre 2015
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ridicolo e patetico tentativo d'imitazione
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Fare remake di un film come " il Vedovo" era impresa pressochè improba, oltre che inutile.Partendo poi dal presupposto che De Luigi non è Sordi e la Littizzetto non è Franca Valeri,era impensabile di riuscire ad avvicinarsi al capolavoro indiscusso di cui sopra,tuttavia qui si rasenta il ridicolo e veramente si raschia il fondo del barile,proponendo un'inguardabile pellicola che non è nemmeno lontanamente accostabile al suo modello,al di là delle interpretazioni tutt'altro che irreprensibili,c'è una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti,uno sviluppo della storia,che cercando di differenziarsi dall'originale, diventa improbabile e sconcludente.
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Fare remake di un film come " il Vedovo" era impresa pressochè improba, oltre che inutile.Partendo poi dal presupposto che De Luigi non è Sordi e la Littizzetto non è Franca Valeri,era impensabile di riuscire ad avvicinarsi al capolavoro indiscusso di cui sopra,tuttavia qui si rasenta il ridicolo e veramente si raschia il fondo del barile,proponendo un'inguardabile pellicola che non è nemmeno lontanamente accostabile al suo modello,al di là delle interpretazioni tutt'altro che irreprensibili,c'è una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti,uno sviluppo della storia,che cercando di differenziarsi dall'originale, diventa improbabile e sconcludente.
Pessimo
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stefano bruzzone
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giovedì 14 agosto 2014
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patetico tentativo
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Se non fossero esistiti Sordi e la Valeri e se il maestro Risi non avesse girato il Vedovo, saremmo di fronte all'ennesima commediola all'italiana banale, sonnolenta e priva di spunti realmente comici con il solito mix di situazioni e battute trite e ritrite. Ma, sfortuna di Venier & Co., il Maestro Risi girò quel capolavoro di comicità che è il Vedovo e, visto che questo film scimmiotta paro paro (anche se gli sceneggiatori sostengono un fantasioso "liberamente tratto") la pellicola di Sordi e la Valeri, il paragone, impietoso, è d'obbligo e la partita è persa in partenza. Patetico tentativo da parte di sceneggiatori a corto di idee di emulare l'originale e altrettanto patetica, a tratti imbarazzante, la performance della Littizzetto (ma perchè recita nei films?).
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Se non fossero esistiti Sordi e la Valeri e se il maestro Risi non avesse girato il Vedovo, saremmo di fronte all'ennesima commediola all'italiana banale, sonnolenta e priva di spunti realmente comici con il solito mix di situazioni e battute trite e ritrite. Ma, sfortuna di Venier & Co., il Maestro Risi girò quel capolavoro di comicità che è il Vedovo e, visto che questo film scimmiotta paro paro (anche se gli sceneggiatori sostengono un fantasioso "liberamente tratto") la pellicola di Sordi e la Valeri, il paragone, impietoso, è d'obbligo e la partita è persa in partenza. Patetico tentativo da parte di sceneggiatori a corto di idee di emulare l'originale e altrettanto patetica, a tratti imbarazzante, la performance della Littizzetto (ma perchè recita nei films?). De Luigi, assolutamente inadatto alla parte, è sempre simpatico e se scappano due risate due lo si deve a lui che, a mio avviso, avrebbe delle potenzialità interessanti se solo si decidesse a fare qualche film leggermente più di spessore comico. Tutto il resto è da buttare.
Voto: 4
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venerdì 24 agosto 2018
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veramente penoso
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L’idea di per se della trama è anche accettabile! Ma la fine mi ha veramente fatto cadere le balls a terra! Penoso a dire poco!
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flyanto
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lunedì 21 ottobre 2013
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come cercare di uccidere la propria moglie in svar
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Film in cui viene raccontato tutto il daffare che un uomo si dà al fine di liberarsi definitivamente della propria moglie ricca e piena di alterigia nei suoi confronti. I tentativi saranno molti ed ovviamente tutti con un esito disastroso. Il regista Massimo Venier qui si ispira alla precedente pellicola diretta da Dino Risi intitolata "Il Vedovo" e magnificamente interpretata da Alberto Sordi e Franca Valeri, ma, appunto, per questo film non si può parlare di un remake vero proprio (e, forse, non era neppure nell' intento del regista stesso) bensì di una libera rappresentazione di una situazione, senza dubbio, portata all'assurdo in cui la coppia di protagonisti viene a trovarsi.
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Film in cui viene raccontato tutto il daffare che un uomo si dà al fine di liberarsi definitivamente della propria moglie ricca e piena di alterigia nei suoi confronti. I tentativi saranno molti ed ovviamente tutti con un esito disastroso. Il regista Massimo Venier qui si ispira alla precedente pellicola diretta da Dino Risi intitolata "Il Vedovo" e magnificamente interpretata da Alberto Sordi e Franca Valeri, ma, appunto, per questo film non si può parlare di un remake vero proprio (e, forse, non era neppure nell' intento del regista stesso) bensì di una libera rappresentazione di una situazione, senza dubbio, portata all'assurdo in cui la coppia di protagonisti viene a trovarsi. La coppia di coniugi qui è interpretata, direi in maniera egregia e credibile, da Fabio De Luigi, l'aspirante vedovo appunto, e da Luciana Littizzetto, in quello della ricca ed antipatica moglie. A mio modesto parere non serve affatto confrontare le interpretazioni tra la coppia di coniugi di oggi e quella del passato: diverso è il modo di fare il cinema e diverso è anche il modo di interpretarlo e pertanto gli attori dell'attuale pellicola hanno voluto dare un'impronta del tutto personale del proprio ruolo, senza fortunatamente scimmiottare o cercare di eguagliare in qualche maniera la coppia, appunto, di "mostri sacri" precedente. Pare ovvio pertanto che la riuscita del film risulti assicurata in quanto sia De Luigi che la Littizzetto sono attori comici ormai altamente collaudati e molto amati dal pubblico. Qui, inoltre, essi sostengono bene la propria parte, da renderla accettabile e divertente, così da assicurare il successo del film che viene ottenuto anche grazie alla trama divertente sebbene, ripeto, un pò assurda, ed ai dialoghi composti da battute esilaranti e mai volgari. Altamente consigliabile pertanto come "divertissment" ed a tutti quelli che però non confrontano assolutamente il film con l'opera precedente.
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