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enzo70
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lunedì 6 gennaio 2014
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woody allen mette a nudo la crisi
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Woody Allen getta l’occhio della sua cinepresa sulla realtà della crisi, riprendendo la storia di due sorelle con valori distanti a tal punto da renderne differenti le vite. Jasmine principessa di Park Avenue, sposata con un finanziere d’assalto ed una vita relegata in un ghetto da ricchi. Ginger fa la cassiera in un supermercato, ha due figli e vive in una modesta casa a Los Angeles. Due mondi diversi che si incontrano quando il marito di Jasmine fallisce nella consueta catena di Sant’Antonio di un certo tipo di finanza. Ma l’incontro delinea la netta via di demarcazione tra le due sorelle, quando cercano di trovare qualcosa in comune la coppia entra in crisi, la differenza è nella sostanza e va oltre la forma, estremamente diversa, delle due sorelle.
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Woody Allen getta l’occhio della sua cinepresa sulla realtà della crisi, riprendendo la storia di due sorelle con valori distanti a tal punto da renderne differenti le vite. Jasmine principessa di Park Avenue, sposata con un finanziere d’assalto ed una vita relegata in un ghetto da ricchi. Ginger fa la cassiera in un supermercato, ha due figli e vive in una modesta casa a Los Angeles. Due mondi diversi che si incontrano quando il marito di Jasmine fallisce nella consueta catena di Sant’Antonio di un certo tipo di finanza. Ma l’incontro delinea la netta via di demarcazione tra le due sorelle, quando cercano di trovare qualcosa in comune la coppia entra in crisi, la differenza è nella sostanza e va oltre la forma, estremamente diversa, delle due sorelle. Film estremamente piacevole, dove l’eterea bellezza di un’ottima Cate Blanchet sfuma perfettamente nella drammatica inconsistenza di Jasmine.
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coch_98
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lunedì 6 gennaio 2014
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psicodramma intimistico che ricorda "interiors"
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Bravo Woody. To Rome with Love ci aveva lasciati sconcertati. In senso molto negativo, s'intende. Ma Woody Allen ha già dimostrato di sapersi riprendere dalle cadute (vedi lo splendido Midnight in Paris dopo lavori mediocri come Basta che funzioni e Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni). Naturalmente il regista newyorkese non è mai stato visto come autore di drammi o, comunque, film seri. Beh, non ci si potrebbe sbagliare di più! Perchè chi ha visto film come Interiors, Crimini e misfatti e Match Point sa che Allen se la cava più che bene anche senza far ridere. E questo film ne è un'altra dimostrazione.
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Bravo Woody. To Rome with Love ci aveva lasciati sconcertati. In senso molto negativo, s'intende. Ma Woody Allen ha già dimostrato di sapersi riprendere dalle cadute (vedi lo splendido Midnight in Paris dopo lavori mediocri come Basta che funzioni e Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni). Naturalmente il regista newyorkese non è mai stato visto come autore di drammi o, comunque, film seri. Beh, non ci si potrebbe sbagliare di più! Perchè chi ha visto film come Interiors, Crimini e misfatti e Match Point sa che Allen se la cava più che bene anche senza far ridere. E questo film ne è un'altra dimostrazione. Quest'opera di classe contornata dalla solita musica di stile che è una caratteristica di tutti i film di Woody, ci accompagna nella psicologia di Jasmine, una donna sposata ad un ricco uomo d'affari che scopre essere un truffatore. Tra flashback e descrizioni della sua nuova vita, si carpisce la fragilità del personaggio interpretato da una straordinaria Cate Blanchett. La sua debolezza mentale è la chiave del film, in quanto scopriamo che fu proprio lei a denunciare il marito all'FBI, in seguito al crollo psicologico dovuto alla scoperta delle relazioni extraconiugali del consorte. Insomma, una grande sceneggiatura trasposta al meglio sullo schermo da ottime interpretazioni. Consigliatissimo.
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antonella scafati
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lunedì 30 dicembre 2013
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la fiera dei flash back
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mai visto film più brutto con la regia di allen.
mediocre, pesante, soporifero. dall'inizio alla fine solo flash back che nemmeno ti fanno capire i particolari della trama. mi domando come fanno altri commentatori ad attribuirgli tre o quattro stelle!
la blanchett per quanto brava, l'ho trovata un pò sopra le righe anche se il suo personaggio doveva essere così.
alec baldwin si è visto appena.
trama esile, con un finale non-finale
da sconsigliare.
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kiary83
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domenica 29 dicembre 2013
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la schizofrenia dei nostri tempi
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Dal genio di Woody Allen ci si può aspettare di tutto, e anche questa volta il suo cinico, disilluso, ritratto della società di oggi non delude le aspettative.
Jasmine può essere considerata una "nobile decaduta", una nobildonna di Manhattan vittima della grande epidemia post 2000, ovvero le frodi bancarie. Defraudata di tutto, non le rimane che rifugiarsi dalla mediocre, sciatta e comunissima sorella, accettando di vivere in un banale appartamento nella "europea" San Francisco, come se il Karma volesse beffardamente ricordarle i suoi viaggi nella esotica Europa.
In questo film si racconta di come la furbizia, l'arrivismo e la menzogna vadano a sostituire valori come coraggio, forza di volontà ed onestà.
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Dal genio di Woody Allen ci si può aspettare di tutto, e anche questa volta il suo cinico, disilluso, ritratto della società di oggi non delude le aspettative.
Jasmine può essere considerata una "nobile decaduta", una nobildonna di Manhattan vittima della grande epidemia post 2000, ovvero le frodi bancarie. Defraudata di tutto, non le rimane che rifugiarsi dalla mediocre, sciatta e comunissima sorella, accettando di vivere in un banale appartamento nella "europea" San Francisco, come se il Karma volesse beffardamente ricordarle i suoi viaggi nella esotica Europa.
In questo film si racconta di come la furbizia, l'arrivismo e la menzogna vadano a sostituire valori come coraggio, forza di volontà ed onestà. Questi non sono più i tempi in cui provarci, in cui buttarsi e sfidare la sorte, al giorno d'oggi si può solamente cercare di arraffare il più possibile il prima possibile, poco importa come. Il mondo che racconta Hallen non è solo il mondo in cui l'apparire conta più dell'essere, ma quello dove l'apparire è una vera e propria filosofia di vita, dove i buoni propositi lasciano spazio all'inganno e quando l'obiettivo diventa irraggiungibile, allora lo squallore quotidiano riacquista vigore, diventa la gemma preziosa da custodire, vestendola di genuinità.
Woody Allen ci mostra spietatamente come questi siano i tempi in cui non c'è più spa zio per i volenterosi, ma solo per i più furbi, e come il lieto fine esista solo nelle favole.
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andrea1967
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sabato 28 dicembre 2013
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allen fuor d'acqua
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Allen è tra i pochissimi autori (Eastwood, Kubrick, Nolan) in grado di dare una sicurezza di standard medio-alto.
Ed encomiabile è lo sforzo di secolarizzarsi da se stesso tentando, come nella trilogia "noir" ed in "Vicky Cristina Barcelona", di uscire dal suo quadratino yiddish e di Manhattan centrismo,
per alzare stavolta lo sguardo sulla contemporaneità della crisi globale.
Jasmine, la matura protagonista, è lo stereotipo della upper class americana. E' bella, dotata di portamento, di gusto per gli oggetti costosi e.....basta.
Ancora al college ha sposato un uomo di sicuro successo, puntando tutto su di lui. E il successo (meglio, il denaro) è arrivato.
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Allen è tra i pochissimi autori (Eastwood, Kubrick, Nolan) in grado di dare una sicurezza di standard medio-alto.
Ed encomiabile è lo sforzo di secolarizzarsi da se stesso tentando, come nella trilogia "noir" ed in "Vicky Cristina Barcelona", di uscire dal suo quadratino yiddish e di Manhattan centrismo,
per alzare stavolta lo sguardo sulla contemporaneità della crisi globale.
Jasmine, la matura protagonista, è lo stereotipo della upper class americana. E' bella, dotata di portamento, di gusto per gli oggetti costosi e.....basta.
Ancora al college ha sposato un uomo di sicuro successo, puntando tutto su di lui. E il successo (meglio, il denaro) è arrivato. Da allora Jasmine ha indossato una maschera da organizzatrice di party e first lady. Non si è mai fatta domande circa la provenienza della sua agiatezza, né sulla direzione presa dai suoi rapporti con il figlio o il marito. Tanto comoda è quella maschera che non se la toglie neppure quando è sola.
Quando la verità esplode è una catastrofe: il marito è solo un truffatore di Wall Street; viene arrestato, incarcerato e lì, si suicida.
Incapace di affrondare le difficoltà Jasmine si lascia facilmente sopraffare dagli psicofarmaci e imbocca la china verso la follia.
Un ancora di salvezza le viene offerta dalla sorellastra, che è rimasta a S. Francisco, lavora in un market e si accontenta di una vita semplice; e' pur sempre una seconda opzione. Ma Jasmine è ormai troppo oltre...troppe verità ha nascosto a se stessa, ed il suo destino è segnato.
Kate Blanchett è molto brava, in una parte non difficilissima, ma carica di sfumature ed ottima anche Sally Hawkins. Su Alec Baldwin, ormai ripetitivo caratterista, una sola domanda è possibile: “quanto peserà stavolta?”.
Certamente gli aspetti biografici sono sempre il focus dell'autore ed il film non spinge a fondo sulla critica sociale. Ma Allen non è Bunuel e neppure Altman.
Molti aspetti del suo cinema – una gioiosa “provvidenza” negli ascensori sociali; una ironica presa in giro di ipocondria e farmacologia - sono ormai fuori tempo. E Allen li gira intelligentemente in tragedia. Perfino alcune battute chiaramente scritte per sé: “con chi devo andare a letto per avere un valium?” cambiano decisamente di segno.
In definitiva, Blue Jasmine è forse un'opera di transizione tra l'Allen che (sin troppo bene) conosciamo e il futuro.
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cassiopea
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sabato 28 dicembre 2013
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dramma umano accompagnato da una risata amara.
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La parola chiave di questo film è: Dramma umano.
Jasmine, donna dal ferito animo aristocratico che, sotto la collana di perle, cova uno spirito sconquassato dai più profondi turbamenti. Lei nella vita ha sempre avuto gli occhi per vedere, ma "quando c'è qualcosa che non va, è abituata a girare la testa dall'altra parte". Una donna poco dedita agli affetti famigliari, poco dedita a se stessa ma molto dedita ai suoi gioielli, che vive di autoconvinzioni: si autoconvince per anni che il marito abbia occhi solo per lei, che i suoi doni da principessa non possano che confermarlo; si autoconvince che la sua costosa cravatta e il sorriso caldo e seduttivo non possano che appartenere ad un uomo tanto bello fuori quanto dentro; si autoconvince di avere una vita perfetta, fatta di lustrini, tacchi 12, carati, mobili d'epoca e tutta la felicità del mondo.
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La parola chiave di questo film è: Dramma umano.
Jasmine, donna dal ferito animo aristocratico che, sotto la collana di perle, cova uno spirito sconquassato dai più profondi turbamenti. Lei nella vita ha sempre avuto gli occhi per vedere, ma "quando c'è qualcosa che non va, è abituata a girare la testa dall'altra parte". Una donna poco dedita agli affetti famigliari, poco dedita a se stessa ma molto dedita ai suoi gioielli, che vive di autoconvinzioni: si autoconvince per anni che il marito abbia occhi solo per lei, che i suoi doni da principessa non possano che confermarlo; si autoconvince che la sua costosa cravatta e il sorriso caldo e seduttivo non possano che appartenere ad un uomo tanto bello fuori quanto dentro; si autoconvince di avere una vita perfetta, fatta di lustrini, tacchi 12, carati, mobili d'epoca e tutta la felicità del mondo. Ma alla base dell'autoconvincimento sta sempre la nascosta consapevolezza di mentire a se stessi. E così, quando la sorella le mette la pulce nell'orecchio circa i tradimenti del marito, qualcosa di sottile scatta in Jasmine, che alla prima occasione chiede spiegazioni al marito. Ma ribadisco, qualcosa di SOTTILE, tanto che al Don Giovanni incravattato basta accennare un sorriso radioso per assopire il sospetto.. Che tuttavia non tarderà a palesarsi di nuovo, accompagnato finalmente dalla verità. Una verità ancora più amara del previsto: tradimenti, menzogne, truffa, galera.. E non ultimo lo spettro della morte.
Un duro colpo per una donna tanto composta all'esterno quanto scomposta dentro, priva della lucidità che le occorrerebbe per tirarsi fuori da un oblìo che avrebbe potuto evitare, ma che non ha mai avuto la forza di vedere..
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una voce
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sabato 28 dicembre 2013
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woody allen degli esordi è un conto, altra musica
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Metto tre stelle perché certo i film li sa fare, ma non sono definitivamente una fan di Woody Allen, ad eccezione dei suoi film di esordio. Certo, Cate Blanchett strepitosa, il resto del cast indiscutibilmente bravo, ma per il resto a me questi film... mi annoiano. Visione per quanto un po' ironica ma intellettualmente deprimente sull'America, beh non è quello che mi interessa vedere al cinema.
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paola d. g. 81
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venerdì 27 dicembre 2013
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l'importanza della verità in un mondo di apparenza
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Premetto che sono una fan sfegatata di Woody Allen e aspettavo con ansia l'uscita di questo suo nuovo film, temendo che le mie aspettative sarebbero state deluse, visto che non tutte le ciambelle riescono col buco. Invece devo dire che Blue Jasmine è una meravigliosa perla, triste ma di una profondità e di un'intelligenza che lasciano paradossalmente appagati. Sì, perché con questa nuova chicca Woody ci fa riflettere sulla società di oggi, sulla falsità che domina i rapporti senza risparmiare alcuna fascia sociale e sulle conseguenze nefaste di una vita basata sull'apparenza e sulla menzogna. Perché Jasmine, il cui vero nome è Janette, prima che del marito truffatore è vittima di se stessa, della sua incapacità di essere sincera e della sua corsa sfrenata verso quel "qualcosa in più" che però nemmeno lei sa definire.
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Premetto che sono una fan sfegatata di Woody Allen e aspettavo con ansia l'uscita di questo suo nuovo film, temendo che le mie aspettative sarebbero state deluse, visto che non tutte le ciambelle riescono col buco. Invece devo dire che Blue Jasmine è una meravigliosa perla, triste ma di una profondità e di un'intelligenza che lasciano paradossalmente appagati. Sì, perché con questa nuova chicca Woody ci fa riflettere sulla società di oggi, sulla falsità che domina i rapporti senza risparmiare alcuna fascia sociale e sulle conseguenze nefaste di una vita basata sull'apparenza e sulla menzogna. Perché Jasmine, il cui vero nome è Janette, prima che del marito truffatore è vittima di se stessa, della sua incapacità di essere sincera e della sua corsa sfrenata verso quel "qualcosa in più" che però nemmeno lei sa definire. Memorabili i dialoghi tra lei e la sorella Ginger, decisamente più simpatica e "umana", anche se non immune da debolezze e nevrosi, a cui Jasmine consiglia di "non accontentarsi". Con questa commedia amara che è una parabola dei rapporti umani ai tempi della crisi globale, Woody getta luce sui vizi di tutti i gruppi sociali, e pur non risparmiando gli strati più umili della società, è evidente che parteggia per loro, per quei "gorilla sporchi di grasso" che tutto sommato, nel loro restare ancorati alla realtà, forse sono ancora tra i pochi in grado di dire e di dare qualcosa di autentico. Se dovessi riassumere in una sola parola il tema trattato dal film, prenderei in prestito un termine dalla psicoanalisi, tanto cara al mio regista preferito: narcisismo.
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[+] sono d'accordo con te, paola. forse però...
(di francesco izzo)
[ - ] sono d'accordo con te, paola. forse però...
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barone di firenze
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giovedì 26 dicembre 2013
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una chicca
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Woody è come il vino più invecchia più migliora, non sbaglia un colpo. Storia scorrevole attori brillanti fra cui spicca la fantastica cate blanchett. Assolutamente da vedere
[+] deludente
(di fragola)
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valeve
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mercoledì 25 dicembre 2013
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grande interpretazione ma il film non convince
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Avevo visto la valutazione di 4 stelle e mi aspettavo qualcosa di più. Purtroppo da molti anni trovo i lavori di Woody Allen, superficiali e vuoti.
Anche l'ironia e il divertimento è un ricordo dei tempi passati.
Comunque Cate Blanchett offre una grande interpretazione.
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