rampante
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mercoledì 16 luglio 2014
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una donna a pezzi
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Uno dei film migliori di Woody Allen per l'originalità della struttura
una storia, una morale, un'incantevole commedia che a un certo punto si trasforma in dramma
Jasmine è una donna a pezzi
si rifugia da sua sorella adottiva Ginger che si sente inferiore anzi è certa della sua superiorità e cerca di aiutarla
una donna che parla da sola e si riempie di alcool e pasticche,
una donna profondamente in crisi da quando il suo mondo dorato le è crollato adosso
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gabriella
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lunedì 30 giugno 2014
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il blu si addice a jasmine
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La newyorkese Jasmine, in volo per San Francisco dalla sorella Ginger, viaggia in prima classe , con il bagaglio Louis Vuitton, solo che non se lo può permettere, non più, dopo il tracollo finanziario del marito, suicidatosi in carcere per frode. Bella, elegante, raffinata, la donna, una volta a casa della sorella, trova tutto troppo ordinario, troppo volgare per lei, ( compreso il nome, in quanto il suo è Janette, ma non suona bene come Jasmine) abituata a feste sontuose, regali costosi e shopping nei migliori negozi. Non fa eccezione il fidanzato di Ginger, Chili, che lei trova rozzo e maleducato, invece lui è un tipo pratico capace di sentimenti autentici, altresì non dicasi di Jasmine, che vive in un mondo tutto suo, completamente staccato dalla realtà, non si rende conto che la sua situazione economica è capovolta rispetto la vita di prima, che dovrebbe trovarsi un lavoro, ma anche questo non è possibile, lei non si accontenta di un lavoro qualsiasi e fantastica di tornare all'università, anche se poi accetta un impiego da un dentista.
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La newyorkese Jasmine, in volo per San Francisco dalla sorella Ginger, viaggia in prima classe , con il bagaglio Louis Vuitton, solo che non se lo può permettere, non più, dopo il tracollo finanziario del marito, suicidatosi in carcere per frode. Bella, elegante, raffinata, la donna, una volta a casa della sorella, trova tutto troppo ordinario, troppo volgare per lei, ( compreso il nome, in quanto il suo è Janette, ma non suona bene come Jasmine) abituata a feste sontuose, regali costosi e shopping nei migliori negozi. Non fa eccezione il fidanzato di Ginger, Chili, che lei trova rozzo e maleducato, invece lui è un tipo pratico capace di sentimenti autentici, altresì non dicasi di Jasmine, che vive in un mondo tutto suo, completamente staccato dalla realtà, non si rende conto che la sua situazione economica è capovolta rispetto la vita di prima, che dovrebbe trovarsi un lavoro, ma anche questo non è possibile, lei non si accontenta di un lavoro qualsiasi e fantastica di tornare all'università, anche se poi accetta un impiego da un dentista. Conosce a una festa un diplomatico, gli racconta di essere quella che vorrebbe essere, ma il gioco dura poco e Jasmine si ritrova sola e depressa, con la mente ormai annebbiata per abuso di coktail e sanax. Anche la sorella Ginger ha una vita sentimentale un po' confusa, però si mantiene economicamente pur avendo un lavoro modesto, è una donna che non ha paura delle difficoltà, mentre Jasmine ha sempre dipeso da qualcuno, non è in grado di provvedere a sé stessa: Il suo senso di inadeguatezza per un mondo a lei avulso, il suo eterno fallire, finiscono per annebbiarle completamente il cervello, si trova a vagare e parlare da sola, in testa le note lontane di “Blue moon”.
Ispirato al celeberrimo “Un tram chiamato desiderio”, anche per Jasmine vale quello che dice Blanche “ Non voglio realismo, voglio magia”, e come per Blanche anche per Jasmine la luce che aveva illuminato il suo mondo si era spenta di colpo e lei si era perduta nel buio della sua mente.
Woody Allen , dopo le deludenti prove europee, a parte “Match Point” e il bellissimo “ Midnight in Paris”, ritorna nei luoghi che ben conosce e dei quali è indiscusso maestro, nel descrivere le nevrosi e le fragilità del vivere, nell'attuale cornice di una crisi che allontana sempre di più le certezze e le speranze e non regala spazi consolatori. Un film in cui giganteggia una bravissima Cate Blanchette.
Welcome Back, Woody.
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ralphscott
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lunedì 23 giugno 2014
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errata corrige
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L'ottima attrice che interpreta la sorella di Jasmine é Sally Hawkins.
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ralphscott
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lunedì 23 giugno 2014
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monumentale blanchett
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Sceneggiatura notevole,in continuo bilico tra il recente passato ed il presente,tra l'illusione della felicità e la tragicomica deriva di una sensibilissima Blanchett,monumentale dominatrice di ogni scena,beneficiaria di un personaggio scritto per lei,forse,ma scritto comunque benissimo. Jasmine diverte e commuove,suscitando ammirazione. Louis C.K. é un ottima co-protagonista. Solito gigione il buon Baldwin,re delle frodi a cui perdoniamo tutto alla sola vista del suo faccione. Questi sono i film che riconciliano con lo schermo magico,quelli che danno emozioni vere. Allen ha ancora tanto da dire.
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trammina93
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lunedì 23 giugno 2014
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film con una pecca troppo grande
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Non me la sento di bocciare il film nel complesso perchè mi è piaciuto però sul finire mi ha deluso. Come sempre Allen crea qualcosa di interessante e infatti questo film non è certamente brutto. Allen stavolta si è inventato qualcosa del tutto nuovo trattando la storia di una nevrotica. Il lavoro gli è stato reso semplice da una delle migliori attrici in circolazione, una vera professionista come Kate Blanchett che in questo film è altamente sopra le righe. Il bello di questo film è che la protagonista a tratti la odi e a tratti la ami. Anzi per i difetti che ha dovresti solo odiarla. E' uno di quei classici personaggi che per tutto il film si trascina avanti nella sua aurea di tragicità senza smuoversi da essa, senza voler fare nulla per cambiare o, se lo fa, fa sempre errori continuando a mentire, collezionando fallimenti su fallimenti, trattando male tutti, continuando ad avere la puzza sotto il naso, continuando a osannare la sua vita da riccona, sfruttando tutti e disprezzando chi è più povero come la sorella, oltretutto per causa sua.
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Non me la sento di bocciare il film nel complesso perchè mi è piaciuto però sul finire mi ha deluso. Come sempre Allen crea qualcosa di interessante e infatti questo film non è certamente brutto. Allen stavolta si è inventato qualcosa del tutto nuovo trattando la storia di una nevrotica. Il lavoro gli è stato reso semplice da una delle migliori attrici in circolazione, una vera professionista come Kate Blanchett che in questo film è altamente sopra le righe. Il bello di questo film è che la protagonista a tratti la odi e a tratti la ami. Anzi per i difetti che ha dovresti solo odiarla. E' uno di quei classici personaggi che per tutto il film si trascina avanti nella sua aurea di tragicità senza smuoversi da essa, senza voler fare nulla per cambiare o, se lo fa, fa sempre errori continuando a mentire, collezionando fallimenti su fallimenti, trattando male tutti, continuando ad avere la puzza sotto il naso, continuando a osannare la sua vita da riccona, sfruttando tutti e disprezzando chi è più povero come la sorella, oltretutto per causa sua. Infatti non solo fa danni per se stessa ma ne arreca agli altri. Lei è causa del fallimento di sua sorella oppure del figliastro. Quindi alla fine si scopre che in realtà quella che si fa passare per vittima è colpevole di quell'aurea di tragicità ma non se ne assume le responsabilità. Eppure nonostante tutti questi difetti fa tanta simpatia di fronte a certe frasi che pronuncia, per non parlare di quando si lancia in quei monologhi in cui parla da sola per strada o a gente che non conosce e non l'ascolta, in quei momenti la Blanchett rivela tutta la sua bravura interpretando la nevrotica per eccellenza, dipendente dai farmaci o anche quando è in preda a crisi di nervi. Sorprendente anche quanto sembri una Woody Allen al femminile nel tipo di monologhi che fa. In genere rimpiango l'assenza di Woody come personaggio nei film ma in questo la sua assenza non si sente grazie alla Blanchett. Noto che come in Viki Cristina Barcelona ha voluto fare un confronto tra due personalità completamente opposte, in questo casto Jasmine e sua sorella Ginger e mi piace il modo in cui Allen lo fa perchè ne ricava sempre situazioni molto divertenti confrontando gli opposti. Tutto sommato arrivi a un certo punto del film e rimani completamente deluso perchè da come si sta evolvendo la situazione, la musica in sottofondo capisci che è giunto il finale e così è. In medias res, nel pieno dell'azione il film finisce. Va bene fare i finali aperti lasciando interpretare la scena a seconda di come si vuole, come Inception, però far finire un film senza concludere la storia è inaccettabile ed oltretutto un vero peccato visto che la storia è molto bella. Capisco che si tratta di Woody Allen e può permettersi tutto ma non può arrivare a troncare a metà una storia per fare l'alternativo. Ho provato a trovare una spiegazione alla scelta di questo finale: forse ha voluto concludere solo la storia di Ginger perchè alla fine si è rivelata essere la persona tra le due, che per tutto il film sono messe a paragone, che più sa godersi la vita, ha scelto una vita semplice e gode delle piccole cose, accontentandosi. Invece ha troncato la storia della perdente delle due perchè continua a fallire, a perdere e non c'è altro da dire su di lei, ha persino perso quella sorta di sfida contro la sorella creatsi per il film dimostrando che non è lei quella che ha la vita migliore, la più felice ma Ginger, mentre lei continua a mentire, anche se per tutto il film ha voluto far credere che Ginger non sa scegliere, è una fallita. Nonostante ciò è un qualcosa che non accetto il finale incompleto e quindi purtroppo devo dire che stavolta il caro Woody mi ha delusa.
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odisseus
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lunedì 26 maggio 2014
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...e voi a che roccia vi aggrappate?!?
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Un film il cui unico protagonista è lo smarrimento, sopito dalla sicurezza di potersi aggrappare a (friabili) rocce. Così Hal, il fedifrago, nel momento in cui viene meno il suo vero appiglio, il denaro, in carcere decide di suicidarsi impiccandosi(che come specifica Jasmine, non provoca soffocamento ma morte per rottura della colonna vertebrale). Jasmine, anzi Janette, nel momento in cui perde su[+]
Un film il cui unico protagonista è lo smarrimento, sopito dalla sicurezza di potersi aggrappare a (friabili) rocce. Così Hal, il fedifrago, nel momento in cui viene meno il suo vero appiglio, il denaro, in carcere decide di suicidarsi impiccandosi(che come specifica Jasmine, non provoca soffocamento ma morte per rottura della colonna vertebrale). Jasmine, anzi Janette, nel momento in cui perde suo marito che l' ha adornata di gioielli e frivolezze, cade in depressione ed impazzisce, finchè non incontra Dwight, altro uomo ricco, che le darà le sicurezze economiche che lei cercava, confondendo l' amore con l' urgenza di trovare un' altro uomo ricco che la re-incasellasse nell' idea di sè come di una donna ricca ed elegante.
Dwight, in cerca NON di una donna da amare, ma di una figura che aveva già in mente con certe caratteristiche, per affiancarlo nella sua discesa in politica. E, nel momento in cui scopre che Jasmine ha un passato per nulla irreprensibile, allora decide di abbandonarla al suo destino.
Ginger, la sorella di Jasmine, che passa di roccia in roccia tra i duoi uomini che frequenta in mn alternata, e le critiche di Jasmine, che puntualmente le fanno cambiare idea sull' "idoneità" di quei partners. Solo tra le braccia del suo Chili, Ginger troverà porto sicuro.
...Storie diversissime eppure accomunate tutte dallo smarrimento interiore, tutti vagano al buio alla ricerca di una fonte di luce sotto cui accasarsi in sicurezza dalle tenebre della notte che incombe su di loro, finchè questa non si spenga, costringendo quindi i personaggi a cercare nuovi lanternini.
Il film in sè non sembra nulla di eccezionale(ottima Cate) ma è un piacevole e ben fatto spunto per pensare su quanto siamo ben strutturati fuori, ma cariati all' interno... VUOTI.
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martinscorsese
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giovedì 1 maggio 2014
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il nuovo capolavoro dopo midnight in paris....
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Anche se sono riscontrabili alcune minime somiglianze con altri film come (Hannah e le sue sorelle, Un' altra donna), questo film è comunque originale e fa capire allo spettatore come le persone che all' apparenza sembrano rozze e volgari siano più simpatiche delle persone ricche e altolocate. Cate Blanchett è bravissima nel recitare la parte della isterica, ruolo che viene spesso usato nei film di Allen. Infine si puó con certezza confermare che Blue Jasmine, Midnight in Paris e Match Point sono i nuovi capolavori di Woody Allen.
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gianniquaresima
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mercoledì 23 aprile 2014
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un altra vittima dello zio sam :)
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Allen criticato, Allen osannato, come Woody c’è solo Woody.
Non è possibile da parte di qualsiasi artista realizzare sempre cose belle, che ricevano cioè sempre degli ampi e numerosi consensi.
Nemmeno i grandi registi sfuggono a questa legge quasi empirica. Compreso Stanley Kubrick, il quale si impegnò per cercare e distruggere alcune sue opere prime, ( una su tutte Day of the fight, di cui addirittura si vergognava ! ). E’ difficile poi parlare male dei suoi successivi, che sembrano tutti o quasi allo stesso, enorme livello !
Allen no per To Rome With Love, Allen si per Jasmine.
Ma…….
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Allen criticato, Allen osannato, come Woody c’è solo Woody.
Non è possibile da parte di qualsiasi artista realizzare sempre cose belle, che ricevano cioè sempre degli ampi e numerosi consensi.
Nemmeno i grandi registi sfuggono a questa legge quasi empirica. Compreso Stanley Kubrick, il quale si impegnò per cercare e distruggere alcune sue opere prime, ( una su tutte Day of the fight, di cui addirittura si vergognava ! ). E’ difficile poi parlare male dei suoi successivi, che sembrano tutti o quasi allo stesso, enorme livello !
Allen no per To Rome With Love, Allen si per Jasmine.
Ma…….lo farà apposta ??
Chi ha un idea un po’ superficiale o provinciale del cinema vedendo 4-5 suoi film a caso pensa che “questo qui li fa tutti uguali”. Io e Annie, Manhattan, Hannah e le sue sorelle, Mariti e mogli per esempio, sempre le solite tematiche.
E pure questo penultimo Jasmine potrebbe finire in questo insieme.
Allen secondo me è grande perché parla si, più o meno e a grandi linee di certe tematiche, comuni in tanti suoi film. Ma lo fa sempre con una genuina freschezza, quasi impensabile per altri registi.
Ed in Italia abbiamo almeno due esempi che tentano di emulare questo suo straordinario talento, Avati e Verdone, ( ognuno poi sceglier saprà ! )
Allen grande drammaturgo ( Interiors ), Woody grande giullare ( Amore e guerra ), un film sullo scherzo ed un altro sulla tragedia, e a volte sul cinismo puro, ( Match Point, Harry a Pezzi, Crimini e Misfatti ). E Jasmine finisce male come deve, la Blanchett è davvero sublime.
Una metafora pure sulla crisi di questi ultimi due anni, e che di certo non è ancora finita. Allen che è fuggito dalla sua amata Grande Mela per sposare l’Europa che tanto ama, ( a partire da quel Bergman verso il quale prova, o provava, sempre il complesso di inferiorità ), torna in America.
Per fare un nuovo film sulle note contraddizioni e nefandezze del popolo Americano. Per evidenziare la fragilità di chi ha ancora in quella parte del mondo, i geni della ricerca della felicità attraverso solo il possesso delle cose.
Poche differenze certo, tra New York e San Francisco, città entrambe molto Europee. Ma pur sempre nel “novo-mondo”, in fondo Jasmine e la sorella non sono tanto diverse. Entrambe, ( da fedele tradizione Alleniana ) sono vittime di loro stesse, della fragilità emotiva e della stessa ingenuità che fa muovere spesso la gente tra analisti e psicofarmaci. Ma Jasmine è certamente più precaria della sorella, entrambe condannate da Wall Street e da un truffatore, ma la vita continua con certezza solo per la seconda che sa, accontentarsi. Jasmine invece, ( che rimprovera a lei la sua incapacità a trovarsi l’uomo “giusto” ), è la vera riconoscibile e spietata rappresentazione ( non solo metaforica ) della vittima della follia “American-Dream”. Alla fine per lei niente sfumature o sconti, o sei dentro o fuori, e chi l’ha ingannata e tradita ha già pagato l’estremo prezzo. Ed il film non può certo finire con la probabile telefonata del principe azzurro trovato nella baia, ma subito perso. Lo Zio Sam ha fatto ancora una volta il suo dovere, lasciando sulla panchina un altro dei suoi figli !
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francescopazzo
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lunedì 21 aprile 2014
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tutto ai massimi livelli
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Uno dei migliori film di Allen, con una interprete, la Blanchett, che oltre ad essere bellissima ha strameritato l'oscar nella sua interpretazione davvero eccellente.
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greatcasty
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mercoledì 2 aprile 2014
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un bellissimo film
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un nuovo bellissimo film di Woody Allen che ti fa sorridere, ma alla fine anche piangere. ci sono raffinate introspezioni psicologiche. Cate Blanchett è veramente brava, si trova perfettamente a suo agio nella parte: si meritava senza dubbio l'Oscar per migliore attrice protagonista. comunque anche tutti gli altri attori sono scelti bene, primo fra tutti Alec Baldwin.
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