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amnesia94
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sabato 11 maggio 2013
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la lotta fra conscio e inconscio.
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La vita di Pi è un film che mi ha colpita molto in quanto porta dentro di se non solo il tema centrale, cioè quello dell'uomo e il suo rapportarsi con Dio, ma anche il tema del rapportarsi con il proprio es, con il proprio inconscio, la parte istintiva che cerca di venir fuori per la sopravvivenza. Possiamo notare come confrontando le due storie di cui il protagonista parla, otteniamo un filo logico che le collega. Una volta che Pi rimane solo nell'imbarcazione, dopo la morte di sua madre, del cuoco e del marinaio, entra in gioco la tigre la quale rappresenta la sua parte istintiva. La parte cosciente di pi e la tigre saranno in conflitto tutto il viaggio e riusciranno a stabilire un contatto solo in un preciso momento, quello dove entrambi pensano che sia giunto il momento della morte poichè siamo tutti uguali di fronte ad essa.
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La vita di Pi è un film che mi ha colpita molto in quanto porta dentro di se non solo il tema centrale, cioè quello dell'uomo e il suo rapportarsi con Dio, ma anche il tema del rapportarsi con il proprio es, con il proprio inconscio, la parte istintiva che cerca di venir fuori per la sopravvivenza. Possiamo notare come confrontando le due storie di cui il protagonista parla, otteniamo un filo logico che le collega. Una volta che Pi rimane solo nell'imbarcazione, dopo la morte di sua madre, del cuoco e del marinaio, entra in gioco la tigre la quale rappresenta la sua parte istintiva. La parte cosciente di pi e la tigre saranno in conflitto tutto il viaggio e riusciranno a stabilire un contatto solo in un preciso momento, quello dove entrambi pensano che sia giunto il momento della morte poichè siamo tutti uguali di fronte ad essa. Quando arrivano sulla terra ferma e termina il viaggio, la parte istintiva se ne va e Pi si dispera per la mancanza di questa.Possiamo capire questa doppia personalità di Pi anche dal fatto che questo prima di partire e a meta raggiunta è vegetariano mentre durante il viaggio, nonostante lotti con la tigre, la volontà di vivere è più forte di ogni ideale.
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cenox
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lunedì 29 aprile 2013
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natura, dramma e fantasia in 3d!
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Qualcuno l'ha definito come il nuovo Avatar, ed in fondo non ha tutti i torti...non nel senso che gli rassomiglia come film, ma nel senso che gli animali che sono protagonisti del racconto di Pi, stanno a rappresentare tutti un altro personaggio (ma non voglio rivelare le identità). Bellissimi fin da subito sia le scenografie che gli effetti speciali, che sono talmente ben realizzati che fai fatica a distinguerli da ciò che è reale. Il film racconta in maniera egregia la vita del protagonista che affronterà una terribile disavventura carica di pathos. Ci sono poche critiche da muovere al film, ma in alcuni frangenti avrei modificato il tempo in cui si svolgono gli eventi più cruenti (tutti troppo ravvicinati l'uno all'altro!).
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Qualcuno l'ha definito come il nuovo Avatar, ed in fondo non ha tutti i torti...non nel senso che gli rassomiglia come film, ma nel senso che gli animali che sono protagonisti del racconto di Pi, stanno a rappresentare tutti un altro personaggio (ma non voglio rivelare le identità). Bellissimi fin da subito sia le scenografie che gli effetti speciali, che sono talmente ben realizzati che fai fatica a distinguerli da ciò che è reale. Il film racconta in maniera egregia la vita del protagonista che affronterà una terribile disavventura carica di pathos. Ci sono poche critiche da muovere al film, ma in alcuni frangenti avrei modificato il tempo in cui si svolgono gli eventi più cruenti (tutti troppo ravvicinati l'uno all'altro!).
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beppe baiocchi
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lunedì 29 aprile 2013
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il ragazzo e la tigre
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Ricordo come la prima volta che vidi il trailer de " La Vita di Pi" e vidi il nome Ang Lee, quelle inquadrature di spazi immensamente vasti, la suggestione dell'India , l'uso sapiente della Computer Grafica (non usata per millemila esplosioni) e fui convinto che era un film da vedere. Ne sono rimasto decisamente soddisfatto.
Il film tratta di una storia eccezzionale, un evento incredibile e impensabile, racconta la vita di Pi.
Pi è un ragazzo indiano, la sua famiglia ha uno zoo che decide di trasferirsi in America per cause economiche, purtroppo la nave che li porterà in America a seguito di una tempesta cadrà a picco e l'unico sopravvissuto sarà proprio il protagonista perso nel Pacifico in compagnia solamente di un Tigre del Bengala, feroce e ostile.
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Ricordo come la prima volta che vidi il trailer de " La Vita di Pi" e vidi il nome Ang Lee, quelle inquadrature di spazi immensamente vasti, la suggestione dell'India , l'uso sapiente della Computer Grafica (non usata per millemila esplosioni) e fui convinto che era un film da vedere. Ne sono rimasto decisamente soddisfatto.
Il film tratta di una storia eccezzionale, un evento incredibile e impensabile, racconta la vita di Pi.
Pi è un ragazzo indiano, la sua famiglia ha uno zoo che decide di trasferirsi in America per cause economiche, purtroppo la nave che li porterà in America a seguito di una tempesta cadrà a picco e l'unico sopravvissuto sarà proprio il protagonista perso nel Pacifico in compagnia solamente di un Tigre del Bengala, feroce e ostile. Ma la "Vita di Pi" non è una semplice storia di sopravvivenza ma un cammino di redenzione e purificazione. Il rapporto con la Tigre si può tradurre infatti con il rapporto con il suo lato animalesco, più oscuro, che nella sua disavventura dovrà provare a "domare" per aggrapparsi all'unica speranza di vita che gli rimane. Senza queste motivazioni, questi sentimenti infatti probabilmente Pi si sarebbe lasciato andare alla morte, senza più speranze, senza più un obbiettivo.
Un racconto dai tratti fortemente religiosi, ma immersi in un contesto magnifico come quello del mare aperto, vuoto, senza alcuna interferenza con l'esterno, come aver scavato nella sua interiorità più profonda.
Ang Lee racconta questa magnifica avventura con una maestria incredibile. Le doti del regista di Taiwan sono note a tutti (grazie anche ai numerevoli Oscar guadagnati) e qui non si perde con la pomposità della Computer Grafica (necessaria) che poteva far perdere di realtà al film, riesce ad integrare infatti le ultime tecnologie cinematografiche in una pellicola così intimista (cosa davvero non facile) così peculiare.
Un applauso al attore che fa il protagonista , tale Suraj Sharma, un neofita del cinema, che al suo primo film recita una parte decisamente complicata, poichè nel 90% dei casi recita da solo davanti ad un green screen, e ci riesce benissimo. Eccezzionale la fotografia, eloquente, maestosa, fondamentale per la buona riuscita della pellicola.
La Vita di Pi dunque è un film assolutamente da vedere, non è esente da difetti, ma la maggior parte di essi passano in secondo piano. Può sembrare una semplice favoletta, ma consiglio la sua visione con attenzione perchè è molto di più di una fiaba indiana. Come già detto è in racconto intimo e intimista, la forza di un uomo che combatte con i propri demoni, per dominarli, una speranza di redenzione per arrivare alla salvezza.
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rositascaccia
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venerdì 26 aprile 2013
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un capolavoro da oscar
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Ang Lee riesce a rendere straordinario un film anche utilizzando solamente una barca, una tigre e un ragazzo un po' spaventato. Pi Patel è un giovane che ha trascorso la sua adolescenza nello zoo di famiglia, sempre alla ricerca di risposte alle sue domande, sperimentando religioni diverse e rimanendo affascinato dal mondo che lo circonda. A causa di problemi economici la sua famiglia deve trasferirsi in Canada, la nave durante la notte è colta da una tempesta: Pi riesce miracolosamente a salvarsi grazie alla scialuppa di salvataggio: ma con lui ci sono dei compagni di viaggio, tra cui la temibile tigre Richard Parker. Scosso dalla morte dei suoi genitori e di suo fratello, sperduto nell'oceano Pi deve fare i conti con la propria vita: non gli resta che adottare stratagemmi per sopravvivere.
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Ang Lee riesce a rendere straordinario un film anche utilizzando solamente una barca, una tigre e un ragazzo un po' spaventato. Pi Patel è un giovane che ha trascorso la sua adolescenza nello zoo di famiglia, sempre alla ricerca di risposte alle sue domande, sperimentando religioni diverse e rimanendo affascinato dal mondo che lo circonda. A causa di problemi economici la sua famiglia deve trasferirsi in Canada, la nave durante la notte è colta da una tempesta: Pi riesce miracolosamente a salvarsi grazie alla scialuppa di salvataggio: ma con lui ci sono dei compagni di viaggio, tra cui la temibile tigre Richard Parker. Scosso dalla morte dei suoi genitori e di suo fratello, sperduto nell'oceano Pi deve fare i conti con la propria vita: non gli resta che adottare stratagemmi per sopravvivere.
Ma è la disperazione a deformare la sua visione oppure ciò che egli vede non è frutto dell'immaginazione ma è pura e vera realtà?
Un film, per essere un capolavoro, non deve semplicemente limitarsi alla narrazione di fatti o eventi ma ha il compito in qualche modo di lasciare, non risposte, ma domande all'interno dello spettatore.
Ang Lee sceglie un finale aperto: noi stessi decidiamo cosa credere. Ma è forse questa un'analisi psicologica implicita? Siamo forse troppo razionali, troppo acciecati dallo scetticisimo comune da dimenticarci che ci sono miliardi di cose belle oltrenatura? Vuole forse il nostro straordinario regista invitarci ad essere meno attaccati a ciò che vediamo? Vuole invitarci a non abbandonare i nostri sogni, le nostre speranze, a non farci abbattere dalla paure che si diffondono sempre più velocemente in questo millennio? Se qualcuno riesce a farti comprendere, anche con un semplice film, che la speranza aiuta a vivere e che i miracoli a volte accadono vuol dire che nella sua vita ha fatto qualcosa di buono.
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tiamaster
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mercoledì 10 aprile 2013
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in viaggio con e contro se stessi
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Starordinario.Dolce.Crudele.Sorprendente.....il nuovo film del maestro Ang Lee è sicuramente uno dei migliori film visti nel 2012. Basandosi sul romanzo di Yann Martel, il famosissimo regista (che con questo film ha conquistato il suo secondo oscar, oltre ad aver già vinto due leoni d'oro) ci trascina in un viaggio metaforico e spirituale alla ricerca della propria fede, e del proprio coraggio tramite una sceneggiatura impeccabile, capace di anallizzare il romanzo di partenza e proporre svariate riflessioni e piani di lettura, ottimi effetti speciali e una maestria filmica rara (film difficilissimo da girare, inoltre alcune scene come la nave che affonda sono impressionanti a livello visivo e tecnico).
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Starordinario.Dolce.Crudele.Sorprendente.....il nuovo film del maestro Ang Lee è sicuramente uno dei migliori film visti nel 2012. Basandosi sul romanzo di Yann Martel, il famosissimo regista (che con questo film ha conquistato il suo secondo oscar, oltre ad aver già vinto due leoni d'oro) ci trascina in un viaggio metaforico e spirituale alla ricerca della propria fede, e del proprio coraggio tramite una sceneggiatura impeccabile, capace di anallizzare il romanzo di partenza e proporre svariate riflessioni e piani di lettura, ottimi effetti speciali e una maestria filmica rara (film difficilissimo da girare, inoltre alcune scene come la nave che affonda sono impressionanti a livello visivo e tecnico). Il film sfrutta benissimo il 3D per dare la giusta prospettiva alle inquadrature e valorizzare gli effetti speciali, ma anche rendere più irreali e suggestivi alcuni scenari. Da non dimenticare la fotografia, capace di renedere magica ogni inquadratura.Viaggio epico, fantasioso ma al contempo introspettivo e riflessivo. Il finale, apice del film, non solo ha la funzione di "colpo di scena" ma esprime anche come, nella vita ma sopratutto nella religione, talvolta eventi debbano essere interpretati, analizzati.
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ncc1701
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mercoledì 3 aprile 2013
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un mondo meraviglioso...
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Favola visionaria e molto estetica, crea stupore e meraviglia in ogni scena, le tante nomination e gli Oscar tecnici vinti sono tutti meritatissimi. Anche la storia regge fino alla fine, sebbene faccia solo da contorno, grazie all'ottimo attore unico protagonista di gran parte del film.
Da vedere.
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andrelibero
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sabato 30 marzo 2013
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bel film
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Bel film, bella storia, begli effeti visivi e bella morale.
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michela papavassiliou
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venerdì 22 marzo 2013
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l'anima animale che c'e' in noi
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Vita di Pi e' una fiaba contemporanea da Mille e Una Notte. La storia e' quella del giovane Piscine Molitor Patel , interpretato da un bravissimo Surai Sharma, nato e cresciuto nel cuore dell'India. Il nome, motivo di giochi canzonatori da parte dei compagni di scuola, che si divertono a storpiarlo in "piscione", viene dalla passione dello zio per il nuoto e dalla sua assidua frequentazione di tutte le piscine del mondo. Prediletta una sola pero' , quella di una Parigi anni '50, che dara' i dati anagrafici al nipotino. Il ragazzo decide di abbreviare il suo imbarazzante nome semplicenente in Pi greco, chiaro rimando alle leggi matematiche, ma anche alle filosofie greche alla ricerca di cio' che non si riesce a comprendere.
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Vita di Pi e' una fiaba contemporanea da Mille e Una Notte. La storia e' quella del giovane Piscine Molitor Patel , interpretato da un bravissimo Surai Sharma, nato e cresciuto nel cuore dell'India. Il nome, motivo di giochi canzonatori da parte dei compagni di scuola, che si divertono a storpiarlo in "piscione", viene dalla passione dello zio per il nuoto e dalla sua assidua frequentazione di tutte le piscine del mondo. Prediletta una sola pero' , quella di una Parigi anni '50, che dara' i dati anagrafici al nipotino. Il ragazzo decide di abbreviare il suo imbarazzante nome semplicenente in Pi greco, chiaro rimando alle leggi matematiche, ma anche alle filosofie greche alla ricerca di cio' che non si riesce a comprendere. La casa del giovane uno zoo incantato e' piu' simile in verita' ad un giardino dell'Eden. Il padre non riesce piu', a causa delle pressioni governative e dei costi di gestione, a mandare avanti l'impresa e propone alla famiglia di vendere gli animali in America e trasferirsi in Canada. Il viaggio viene intrapreso da genitori, figli e bestioline al seguito, compresa una magnifica ed aggressiva tigre del bengala di nome Richard Parker. Una notte, durante la traversata giganti onde si abbattono sull' imbarcazione ed il protagonista si trova su una scialuppa di salvataggio, in compagnia di una zebra, una iena, uno scimpanze', aggiuntosi galleggiando su di un casco di banane e la tigre. A Pi non resta che ingegnarsi sll' inverosimile per sopravvivere, all'oceano, alla ferocita' della natura animale e al dolore per la perdita di tutti i suoi cari. Rimarra' in vita degli strani compagni di ventura, solo il felino e Pi scoprira' se stesso attraverso questo inaspettato itinerario tra uomo e animale, un mondo sconosciuto, spaventoso e sorprendente, come parte di un magico Universo tra mare e cielo. La pellicola e' una produzione Cina Usa 2012, per la regia di Ang Lee. Nel cast anche Gerard Depardieu nei panni di un cattivissimo cuoco. 127 minuti di pura poesia. Da Vedere. MP
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mariatiziana
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sabato 2 marzo 2013
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4 oscar!!!
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Bel film,si guarda volentieri, ma a me non ha lasciato niente,non mi ha emozionato,commosso,niente.....4 oscar, 1 golden globe e 2bafta... Boh!!!!???
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