Metafora dell'anima e della sua crescita, è come accade per tutte le opere d'arte, interpretabile a vari livelli, in funzione del grado di spiritualità dello spettatore.
Le persone materialiste potranno godere delle immagini senza precedenti ma considereranno la storia che c'è sotto una banale storia di avventura, magari lenta e noiosa in alcuni punti, cioè in quelli che non riescono a spiegare.
Le persone avvezze alla spiritualità, invece, non potranno non percepire le numerose metafore ed i messaggi che vi sono celati.
Prima di tutto non è vero che c'è una storia vera ed una falsa, come ho letto da più parti; sono entrambe vere. Infatti, la domanda posta è: tu in quale storia credi ? Ovvero, sei un materialista e pertanto credi solo a quello che è razionalmente spiegabile ? Allora la storia vera è la seconda, quella nella quale degli essere umani si uccidono a vicenda.
Ma il racconto fantastico è anch'esso vero, soltanto che vengono messi in scena con l'aiuto di maschere animali i valori umani più profondi. La zebra è il marinaio buddista felice che, ferito, rappresenta il debole e nobile d'animo. La iena è il cuoco bastardo che in maniera evidente rappresenta il male. L'orango femmina è la madre che rappresenta gli affetti. Ed infine la tigre, che è la parte animale dell'uomo, quella selvaggia, che segue gli istinti. L'uomo si sdoppia, infatti, separando la parte animale da quella spirituale; l'anima deve imparare a conoscere prima e ad "ammaestrare" la parte animale poi.
La crescita spirituale si ha solo nei momenti di crisi, qui ben simboleggiati dal naufragio che genera il dolore della perdita dei propri cari e dai mesi alla deriva che lo portano più volte vicino alla morte. Nel corso del durissimo percorso al quale è sottoposto ha modo di conoscere e sperimentare i valori fondanti dell'essere umano, quelli positivi del coraggio, dell'intraprendenza, della perseveranza, ma anche quelli negativi, come la malvagità che emerge quando uccide il cuoco che gli aveva appena ucciso la madre. Se ne rammaricherà per tutta la vita !
Anche all'isola cannibale attribuisco un valore simbolico. Capita che in un momento di crisi assoluta, era ormai ridotto in fin di vita, si trovi un posto dove salvarsi. In un momento buio della vita si può scegliere di chiudersi al mondo in modo da proteggersi. Ed infatti lui è stato salvato dall'isola, ma il prezzo che si paga è altissimo, la solitudine, la morte dentro, un mondo senza emozioni. Prende la decisione di rimettersi in gioco, torna nel mondo reale, pur spaventoso di un oceano senza fine, consapevole che il destino di un uomo è lì, nel mondo delle emozioni.
Dio è un compagno fedele, che lo segue e lo supporta lungo tutto il percorso. La fede è uno strumento per la crescita dell'anima, non importa la religione.
L'estrema battaglia tra ragione e spirito vede un vincitore, quando lo scrittore afferma di preferire la versione con la Tigre, ma non perché più bella o meno cruenta, ma perché capisce che l'incredibile storia di una sopravvivenza non potrebbe essere stata possibile senza che il protagonista venisse supportato da una forza interiore che soltanto un'anima degna avrebbe potuto esercitare.
Una parola sul 3D: non è un effetto speciale che deve a tutti i costi sorprendere. E' semplicemente un modo diverso e nuovo di percepire il cinema, come quando si passò dal muto al sonoro. E qui è semplicemente divino !
Maurizio
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