rinogaetanoforever
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venerdì 21 dicembre 2012
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oltre la più umana immaginazione
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Il primo QUALUQUEMENTE,aveva folgorato i più,per la pittoresca ed eccentricità del personaggio stesso (sprattutto tra i giovanissimi),invece che catturare per il messaggio recondito che effettivamente voeva tramettere. Dunque se il primo non è riuscito ad colpire nel segno,come avrebbe potuto,farlo il seguito,in pieno periodo natalizio,con le sale piene zeppe di pubblico orfano dei Cinepanettoni?
Il rischioè banese e Manfredonia potessero essere fraintesi e passare per qualunquisti ptesse diventare una macchietta da commedia di serie B.E questo infatti che è accaduto.
Rischio che Albanese ha voluto correre, snaturando la sua natura di comico, di ben altro livello.
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Il primo QUALUQUEMENTE,aveva folgorato i più,per la pittoresca ed eccentricità del personaggio stesso (sprattutto tra i giovanissimi),invece che catturare per il messaggio recondito che effettivamente voeva tramettere. Dunque se il primo non è riuscito ad colpire nel segno,come avrebbe potuto,farlo il seguito,in pieno periodo natalizio,con le sale piene zeppe di pubblico orfano dei Cinepanettoni?
Il rischioè banese e Manfredonia potessero essere fraintesi e passare per qualunquisti ptesse diventare una macchietta da commedia di serie B.E questo infatti che è accaduto.
Rischio che Albanese ha voluto correre, snaturando la sua natura di comico, di ben altro livello.Il film è ben altra cosada ciò che appare all'apparenza sullo schermo.
Il cinismo del primo film, qui si trasforma inevitabilmente in consapevolezza di una realtà e una società di sola facciata, dove poi chi governa e fa le "Leggi",ha ben poco di chiaro e limpidoso Bentivoglio,rende bene l'idea dell'oscuro male che ci manipola.
la prima parte rimanda ancora al primo Cetto, con battute stridenti,ed ideologie secessioniste,ed anticlericali;la seconda parte ribalta la realtà,non la anticipa, dovrebbe farci capire in quale teatrino siamo capitati,e chi osserva scrupolosamente potrà apprezzare il passo in avanti che è stato fatto, che non è solo veline e corruzione,ma una società occulta che vive sotto di noi,che fa apparire ciò che noi vorremmo non fosse cosi,chi guarda invece intenderà di un'operetta di cui ridacchiare.
Oltre la più umana immaginazione,una vita che non riusciamo a capire perchè loro sanno che non riusciamo ad osservare criticamente, ma solo compiacerci di aver visto un film natalizio.La nostra coscienza sarà a posto?
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[+] pessimo
(di giancol)
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(di epopax)
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natural
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venerdì 21 dicembre 2012
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...poco poco...
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2 stelle di incoraggiamento per tornare sulla vecchia strada intrapresa, dove al centro del film stavano le battute e le situazioni comiche come nel primo, e non un circo con una mandria di nuovi attori che sembrano venuti dritti da mario de filippi come nei cinepanettoni.
Albanese ti prego ritorna in te, sta volta hai fatto cagare, la terza o fai qualcosa di divertente o entri a far parte del cast di desica con comici da colarado e zeligoff, così capisco già il livello comico e non ti vengo a vedere
Qualche gag divertente c'è ma i personaggi nuovi stentano a decollare, sono troppo, troppo assurdi e il resto è un carrozzone circenze che non fa ridere
esci che ti sembra di aver visto uno schifo di cinepanettone e sicuro che nem
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2 stelle di incoraggiamento per tornare sulla vecchia strada intrapresa, dove al centro del film stavano le battute e le situazioni comiche come nel primo, e non un circo con una mandria di nuovi attori che sembrano venuti dritti da mario de filippi come nei cinepanettoni.
Albanese ti prego ritorna in te, sta volta hai fatto cagare, la terza o fai qualcosa di divertente o entri a far parte del cast di desica con comici da colarado e zeligoff, così capisco già il livello comico e non ti vengo a vedere
Qualche gag divertente c'è ma i personaggi nuovi stentano a decollare, sono troppo, troppo assurdi e il resto è un carrozzone circenze che non fa ridere
esci che ti sembra di aver visto uno schifo di cinepanettone e sicuro che nemmeno sotto tortura andrei a vederne uno, bel trappolone
ciao
Simone
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alessandra di fortunato
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giovedì 20 dicembre 2012
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niente niente
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Ho approfondito Albanese con il film "Qualunquemente", la sua personificazione di Cetto La Qualunque mi ha tristemente folgorato: ho riso moltissimo ma mi sono anche rattristata moltissimo, perchè era purezza in feroce verità.
Troppe certezze di successo, di rinnovato successo, avevo dato a "Tutto Tutto Niente Niente" che invece si è rivelato qualcosa di non nuovo e affetto quasi da una sorta di pigrizia registica nonchè di soggetto e sceneggiatura che si presentano poco strutturati e poco curati. Albanese stesso ha riaffermato, come fece per "Qualunquemente", : "Noi non abbiamo inventato nulla!", sorridendo sarcasticamente.
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Ho approfondito Albanese con il film "Qualunquemente", la sua personificazione di Cetto La Qualunque mi ha tristemente folgorato: ho riso moltissimo ma mi sono anche rattristata moltissimo, perchè era purezza in feroce verità.
Troppe certezze di successo, di rinnovato successo, avevo dato a "Tutto Tutto Niente Niente" che invece si è rivelato qualcosa di non nuovo e affetto quasi da una sorta di pigrizia registica nonchè di soggetto e sceneggiatura che si presentano poco strutturati e poco curati. Albanese stesso ha riaffermato, come fece per "Qualunquemente", : "Noi non abbiamo inventato nulla!", sorridendo sarcasticamente. Ed è vero, è molto vero, tuttavia a questa indecente e vergognosa realtà italiana potevan dare un'impronta più forte e più ricca non adagiandosi, magari, sul successo del precedente film. Non è in ogni caso un film di noiosa visione, non entusiasma nè crea risate o riflessioni particolarmente esaltanti ma è comunque un buon film nel suo complesso. Nella rappresentazione del Parlamento romano, poi, mi ha fatto pensare ad un moderno "Satirycon" felliniano. Infine voglio spendere una parola per la recitazione di Bentivoglio che ho trovato meravigliosamente teatrale, appropriata ed affascinante nella sua persona, quindi senz'altro azzeccata! Ah, dimenticavo: la presenza di Paolo Villaggio l'ho trovata un tantino immotivata e superflua ma senz'altro buffa e parodisticamente realistica nei primi piani riservati alle sue espressioni.
Alessandra Di Fortunato.
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pressa catozzo
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mercoledì 19 dicembre 2012
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mondo capovolto
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Difficile ridere di una cosa che gia di suo ti fa ridere se noi non fossimo le vittime sacrificali. Dicono che bisogna ignorarli, un poco come direbbe Dante; non ti curar di loro ma....... Non so se è la soluzione.
Una nota; normalmente nei film eroi o non muoiono. Questi non muoiono mai.
Film discreto volendo ci si trovano tanti spunti di riflessione. Il problema è trovare la soluzione.
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dieguito10
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martedì 18 dicembre 2012
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davvero niente
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Vi posso solo dire che volevo trascorrere un pomeriggio diverso. Facendomi qualche risata con albanese . Ma dopo appena 25 minuti di film ho deciso di abbandonare la sala e tornare a casa. PECCATO
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iltex74
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lunedì 17 dicembre 2012
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albanese politically correct
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Rispetto al primo (Qualunquemente) una delusione unica. A mio avviso Albanese ha fatto un flop clamoroso con questo film laddovè c'erano le basi ed il contesto storico/sociale per farne un vero grande film. Non ha avuto il coraggio (probabilmente perchè qualcuno non glie lo ha l'asciatao fare) di "sparare alto". Il tutto si svolge in tempi e coreografie troppo grottesche per sembrare reali e quindi perde quell'appeal che rendeva il suo primo film davvero unico. Ha poi esagerato con i luoghi comuni, laddove il primo era molto più sagace e sarcastico nella stesura. Tranne il vero Cetto, quello calabrese per intenderci, gli altri sono davvero di una banalità a cui stento a trovare un senso : il veneto che sfrutta gli immigrati e vuole la secessione e Albanese spacciatore sono personaggi che non solo non trovano un riscontro sufficiente nella base sociale di oggi ma sono personaggi inflazionati e troppo lontani dal pubblico, che davvero stenta ad immedesimarcisi.
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Rispetto al primo (Qualunquemente) una delusione unica. A mio avviso Albanese ha fatto un flop clamoroso con questo film laddovè c'erano le basi ed il contesto storico/sociale per farne un vero grande film. Non ha avuto il coraggio (probabilmente perchè qualcuno non glie lo ha l'asciatao fare) di "sparare alto". Il tutto si svolge in tempi e coreografie troppo grottesche per sembrare reali e quindi perde quell'appeal che rendeva il suo primo film davvero unico. Ha poi esagerato con i luoghi comuni, laddove il primo era molto più sagace e sarcastico nella stesura. Tranne il vero Cetto, quello calabrese per intenderci, gli altri sono davvero di una banalità a cui stento a trovare un senso : il veneto che sfrutta gli immigrati e vuole la secessione e Albanese spacciatore sono personaggi che non solo non trovano un riscontro sufficiente nella base sociale di oggi ma sono personaggi inflazionati e troppo lontani dal pubblico, che davvero stenta ad immedesimarcisi. Proababilmente nati dalla pressione della produzione (o di chissachi) di trovare il marcio in tutte le regioni d'Italia, e rendere il tutto più "politically correct". A mio modo di vedere sbagliando alla grande, perchè il vero italiano, da qualsiasi parte provenga, assomiglia molto di più al Cetto Laqualunque del primo film.
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marcocremona
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lunedì 17 dicembre 2012
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tutto tutto niente niente? direi poco poco
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Un film surreale, esagerato; più parodia che satira.Si ride poco e sulle solite battute grevi. Bentivoglio fa Mc Dowell nel Caligola di Brass. Rodolfo Favaretto sembra uscito da una banalissima comica di Pozzetto Villaggio mentre le incursioni di Frengo nel Vaticano assomigliano tanto a quelle di Checco Zalone. Se una volta Cetto faceva ridere eludendo il fisco con false ricevute e depositi in paradisi fiscali, qui invece scodella un elenco di omicidi mafiosi. Ieri al centro commerciale campeggiavano in una vetrina delle t-shirt dei soliti idioti con scritto "Mamma esco... e vado a fare una strage!". Quando si esagera la risata diventa disappunto se non addirittura orrore.
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tiaulicchiu
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lunedì 17 dicembre 2012
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non è un cinepanettone
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se volete vedere un cinepanettone in cui vi sdraiate sulla poltrona e lasciate che le battutacce vi strappino un sorriso, cambiate sala.
Albanese ha voluto continuare a raccontare qual è lo stato della politica e della società italiana in un percorso già intrapreso con CETTO LAQUALUNQUE.
I toni sono volutamente enfatizzati, da circo. le guardie giurate del Parlamento sono dei putti seminudi, i politici sono corrotti e nulla facenti all'inverosimile. Il parlamento stesso sembra il paese dei balocchi. Eppure nella negatività, qualche cosa di buono i personaggi di ALbanese, in fondo ce l'hanno. Il leghista è ignorante e insensibile, ma credeva nel matrimonio. Frengo pone delle critiche alla chiesa che prendono spunti da profonde riflessioni che nel tempo si sono succedute.
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se volete vedere un cinepanettone in cui vi sdraiate sulla poltrona e lasciate che le battutacce vi strappino un sorriso, cambiate sala.
Albanese ha voluto continuare a raccontare qual è lo stato della politica e della società italiana in un percorso già intrapreso con CETTO LAQUALUNQUE.
I toni sono volutamente enfatizzati, da circo. le guardie giurate del Parlamento sono dei putti seminudi, i politici sono corrotti e nulla facenti all'inverosimile. Il parlamento stesso sembra il paese dei balocchi. Eppure nella negatività, qualche cosa di buono i personaggi di ALbanese, in fondo ce l'hanno. Il leghista è ignorante e insensibile, ma credeva nel matrimonio. Frengo pone delle critiche alla chiesa che prendono spunti da profonde riflessioni che nel tempo si sono succedute. Cetto non è uno sprovveduto e capisce ciò che gli accade attorno.
Ogni battuta, ogni singola frase, anche la più stupida, è sempre studiata, mai casuale. ha sempre un messaggio da esprimere. Ma mai melenso, senza alcun finale scontato.
E' un bel film a seconda di quello che ci si aspetta.
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tyler
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lunedì 17 dicembre 2012
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divertentissimo !
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Ho messo 5 stelle non perche' il film le meriti, ma semplicemente per alzare la media di un film assolutamente divertente e che ha il pregio di far pensare...! Se pensate di vedere uno "spessore artistico da critico cinematografico filo Herzoghiano" allora state a casa , se invece volete semplicemente passare una serata divertente e trash tra amici non prendendovi troppo sul serio e' sicuramente il film che fa' per Voi. Film non adatto ai SOLONI TRISTI!
[+] tanto mi censurano anche questo!
(di johntaylor)
[ - ] tanto mi censurano anche questo!
[+] quasi tutto giusto.
(di ita_sharkl)
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kobe93
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lunedì 17 dicembre 2012
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ritratto della politica italiana
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Quella descritta nel film di Manfredonia è, purtroppo, la situazione politica italiana. Come non riconoscere nei personaggi interpretati da Antonio Albanese i politici nostrani di maggiore spicco? E' così che il comico si tripartisce in Cetto La Qualunque, che assomiglia tanto nelle sue abitudini ad un uomo che recentemente ha deciso di ricandidarsi dopo vicende vergognose, Frengo Stoppato, che nelle sue condizioni di alienato sembra quasi essere quello più ragionevole, e Rodolfo Favaretto, convinto nordista e razzista che ricorda molto l'uomo il cui figlio è la barzelletta d'Italia. Le continue esagerazioni e l'estremizzazione dei personaggi mettono in luce l'assurdità della classe politica che ha realmente raggiunto questi livelli.
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Quella descritta nel film di Manfredonia è, purtroppo, la situazione politica italiana. Come non riconoscere nei personaggi interpretati da Antonio Albanese i politici nostrani di maggiore spicco? E' così che il comico si tripartisce in Cetto La Qualunque, che assomiglia tanto nelle sue abitudini ad un uomo che recentemente ha deciso di ricandidarsi dopo vicende vergognose, Frengo Stoppato, che nelle sue condizioni di alienato sembra quasi essere quello più ragionevole, e Rodolfo Favaretto, convinto nordista e razzista che ricorda molto l'uomo il cui figlio è la barzelletta d'Italia. Le continue esagerazioni e l'estremizzazione dei personaggi mettono in luce l'assurdità della classe politica che ha realmente raggiunto questi livelli. Dunque il film vuole essere una satira ferocissima e non un semplice film comico, sebbene ci si aspetti che Albanese ci regali molte più risate. Sono poco esilaranti infatti i personaggi di Cetto, che ha già esaurito le sue risorse nel film precedente, e Rodolfo, che non lascia impresse gags degne di nota. Molto divertente è invece Frengo. Nel complesso un film discreto che ci fa riflettere su quanto siamo coraggiosi a lasciare ancora il timone della nostra nave in mano a questi elementi.
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