lollo-brigida
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venerdì 24 maggio 2013
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veramente brutto
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Film veramente pessimo. Battute sciocche, banali. Storia sconclusionata. Evitatelo.
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liuk!
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domenica 5 maggio 2013
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guardate che non é una commedia!
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Difficile dare un voto su questa Tutto Tutto Niente Niente, un film complesso e studiato. Sicuramente gli sterili commenti e recensioni che riportano asettici "non fa ridere" rispecchiano una non visione o totale incomprensione su questo lavoro di Manfredonia ed Albanese che, per prima cosa, non é assolutamente una commedia brillante, trattasi di grottesco estremo, una satira ferocissima ed esasperata sui lati negativi dell'italia, prevalentemente, ma non solo, sul lato oscuro della politica. Visto in tale ottica, si capiscono bene i riferimenti ai grotteschi felliniani di fine '60, inizio '70, che piú erano incentrati su sesso e povertá. A questi il regista si ispira e cerca di riprodurli in altra epoca, senza, a mio avviso, grande successo in quanto non piú attuali e di poco interesse per tutti, me compreso che giá non apprezzo gli originali della coppia, sopravvalutata, Fellini - Mastroianni.
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Difficile dare un voto su questa Tutto Tutto Niente Niente, un film complesso e studiato. Sicuramente gli sterili commenti e recensioni che riportano asettici "non fa ridere" rispecchiano una non visione o totale incomprensione su questo lavoro di Manfredonia ed Albanese che, per prima cosa, non é assolutamente una commedia brillante, trattasi di grottesco estremo, una satira ferocissima ed esasperata sui lati negativi dell'italia, prevalentemente, ma non solo, sul lato oscuro della politica. Visto in tale ottica, si capiscono bene i riferimenti ai grotteschi felliniani di fine '60, inizio '70, che piú erano incentrati su sesso e povertá. A questi il regista si ispira e cerca di riprodurli in altra epoca, senza, a mio avviso, grande successo in quanto non piú attuali e di poco interesse per tutti, me compreso che giá non apprezzo gli originali della coppia, sopravvalutata, Fellini - Mastroianni.
Albanese é bravo, intenso ed eccessivo come richestogli, ma le scene danno troppo la sensazione del cabaret, la scelta del triplo protagonista é veramente pessima.
Nel complesso un prodotto particolare, pretenzioso ed inutile, ma che si fa ricordare ed ha spunti geniali. Lo lascio senza voto e ne consiglio la visione solo agli over 40.
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onufrio
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lunedì 29 aprile 2013
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albanese si fa in tre
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Antonio Albanese, dopo Cetto, triplica i personaggi e vi aggiunge Frengo Stoppato, uomo hippy in odore di santità, e Rodolfo Favaretto, un nordista razzista. Tutti e tre per uno strano caso vengono promossi al Parlamento Italiano. Costumi sfarzosi, colori vivaci e accentuati, discorsi e ragionamenti fortemente calcati con toni satirici, in una politica che al giorno d'oggi rende ogni cosa improbabile reale; i ragionamenti, le idee ed i modi di fare dei tre politici trovano delle lontane radici con la realtà politica contemporanea, il bello del cinema è che è possibile esagerare coi toni, ma la realtà forse gli è più vicina di quanto si pensi.
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Antonio Albanese, dopo Cetto, triplica i personaggi e vi aggiunge Frengo Stoppato, uomo hippy in odore di santità, e Rodolfo Favaretto, un nordista razzista. Tutti e tre per uno strano caso vengono promossi al Parlamento Italiano. Costumi sfarzosi, colori vivaci e accentuati, discorsi e ragionamenti fortemente calcati con toni satirici, in una politica che al giorno d'oggi rende ogni cosa improbabile reale; i ragionamenti, le idee ed i modi di fare dei tre politici trovano delle lontane radici con la realtà politica contemporanea, il bello del cinema è che è possibile esagerare coi toni, ma la realtà forse gli è più vicina di quanto si pensi. Il film è piacevole, la commedia è simpatica, ma ormai si può dire di aver perso in modo definitivo l'Antonio Albanese versione La fame e la sete.
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tonysierra
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lunedì 11 febbraio 2013
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sotto le aspettative...
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Dopo le tantissime risate che Cetto ci ha strappato, adesso con il film Tutto Tutto Niente Niente avevamo forse troppe aspettative...
Mi piace tantissimo Antonio Albanese ma il film sembra molto confusionario, tutto compresso per far ridere a tutti i costi, cosa che a volte nemmeno accade....
Il ruolo del grande Paolo Villaggio, ridicolizzato in quel modo....non capisco come abbia potuto accettare una parte del genere....
comunquemente, grande Cetto!!!!
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andrea giostra
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mercoledì 9 gennaio 2013
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ma che c'è da ridere?
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Tutto tutto niente niente (2012)
E’ la forma che trasforma un racconto, una scena, una rappresentazione, un film nella fattispecie, in un “motto di spirito”: l’effetto della risata creato dall’arguzia del narratore con il “carattere” della rappresentazione. Jean Paul Sartre scriveva che “decide la vittoria la sola posizione, sia per i guerrieri che per le frasi”. E le frasi, nel nostro caso, sono le scene, le rappresentazioni, il racconto, insomma, la sceneggiatura.
Il duo di collaudato successo “Albanese & Manfredonia”, a detta unanime della critica cinematografica più diffusa nei mass-media nazionali, con “Tutto tutto niente niente” ha fallito! Ed il fallimento sta nel fatto che il film non fa ridere.
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Tutto tutto niente niente (2012)
E’ la forma che trasforma un racconto, una scena, una rappresentazione, un film nella fattispecie, in un “motto di spirito”: l’effetto della risata creato dall’arguzia del narratore con il “carattere” della rappresentazione. Jean Paul Sartre scriveva che “decide la vittoria la sola posizione, sia per i guerrieri che per le frasi”. E le frasi, nel nostro caso, sono le scene, le rappresentazioni, il racconto, insomma, la sceneggiatura.
Il duo di collaudato successo “Albanese & Manfredonia”, a detta unanime della critica cinematografica più diffusa nei mass-media nazionali, con “Tutto tutto niente niente” ha fallito! Ed il fallimento sta nel fatto che il film non fa ridere. Forse qualche sorriso, ma di risate vere nelle sale cinematografiche dove viene proiettano, neanche l’odore, neanche l’ombra, neanche a cercarle con il lanternino in una notte buia e tempestosa!
Smorfie, sdegno, rabbia, risentimento, invidia, disprezzo, collera, odio, disgusto, repulsione, irritazione, corticaria, allergia, intolleranza, attacchi-di-panico, mal-di-pancia, mal-di-testa, conati-di-vomito, occhi-rossi-di-rabbia, capelli-tesi, vomito-vomito-vomito: tutto questo sì, e in abbondanza. Le sale cinematografiche di “Tutto tutto niente niente” ne traboccano.
E allora cos’è che è successo? Perché la gente che va a vedere il film di “Albanese & Manfredonia”, come scrivono (quasi!) tutti i critici nazionali, non ride a crepapelle? Cos’hanno combinato i nostri eroi della risata “Albanese & Manfredonia”? Hanno fallito? Hanno commesso un gravissimo errore nella regia e nella sceneggiatura?
Il fatto è che il tema trattato da “Albanese & Manfredonia” è un tema sociale drammaticamente attuale, estremamente scottante, tremendamente realistico, impietosamente attuale e terribilmente doloroso. Di un realismo che brucia a sangue la pelle di “tutti-gli-italiani-che-non-fanno-politica”, di un realismo che ha fatto finalmente aprire gli occhi e ha fatto vedere – da REPORT-RAI3 in poi – “a-tutti-i-cittadini-che-non-fanno-politica” come vengono dilapidati e come sono stati utilizzati i soldi delle tasse che con sudato sacrificio, togliendo il pane dalla bocca dei propri figli, vengono pagate allo Stato dalle famiglie italiane. E allora, “cazzo cazzo”, per dirla alla Albanese, in questo dramma così doloroso che minchia c’è da ridere?
Niente! Non c’è niente da ridere!
Oggi, nell’anno 2013 del terzo millennio, ad un passo dalla povertà nazionale causata da una banda di politicanti da strapazzo, ladri, vanitosi, cinici, egocentrici, egoisti, drogati, delinquenti, pregiudicati, truffatori, faccendieri, incompetenti, ignoranti, illetterati, magnificamente e magistralmente rappresentati dal trio-Albanese e dall’intero cast di fantastici attori - a partire dal bravissimo e superlativo Fabrizio Bentivoglio, alla magistrale rappresentazione delle escort super-provocanti e super-sexy siciliane sorelle Ciccone, accademiche nel rappresentare quello che oramai è diventato lo stereotipo del “berlu-sque” dei festini privati dei palazzi del potere della Roma-capitale-ladrona - non c’è proprio nulla da ridere.
Il film è da vedere e da applaudire, se non altro perché riesce a spiaccicare trasversalmente –da un punto di vista sociale - in faccia, allo spettatore italico, che questa volta quelli che ridono sono quelli rappresentati sul grande schermo, e i “fatti-fessi-dalla-politica” sono loro, gli spettatori, che avevano comprato il biglietto per sedersi comodamente e ridere a crepapelle, salvo accorgersi che il sempre bravo duo “Albanese & Manfredonia” questa volta li ha fatto fessi: perché delle disgrazie proprie, quando son dure e dolorose, non ci sta nulla, ma proprio nulla da ridere!
(recensione di Andrea Giostra – andreagiostra@libero.it)
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intothewild4ever
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lunedì 7 gennaio 2013
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tutto tutto? quasi niente.
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Albanese non raddoppia né tanto meno triplica, se non per il numero di personaggi interpretati. Il sequel del ben più divertente Qualunquemente è, a tutti gli effetti, una grande delusione. La scelta di triplicare i personaggi non era la scelta più giusta per l'economia di un film che, nel suo primo capitolo, si basava esclusivamente o quasi sulla genialità di un personaggio come Cetto La Qualunque, né tanto meno è propedeudica all'economia del film la discutibile scelta di sconfinare platealmente nel genere grottesco, con personaggi e scenografie da parodia. Non piace la costruzione della trama che è a tratti lacunosa, non piace la mancata interazione fra i tre personaggi che in fin dei conti avrebbero reso il film più interessante, non piace infine questo inaspettato cadere in un crescendo grottesco che stona con quanto fatto di buono nel precedente capitolo.
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Albanese non raddoppia né tanto meno triplica, se non per il numero di personaggi interpretati. Il sequel del ben più divertente Qualunquemente è, a tutti gli effetti, una grande delusione. La scelta di triplicare i personaggi non era la scelta più giusta per l'economia di un film che, nel suo primo capitolo, si basava esclusivamente o quasi sulla genialità di un personaggio come Cetto La Qualunque, né tanto meno è propedeudica all'economia del film la discutibile scelta di sconfinare platealmente nel genere grottesco, con personaggi e scenografie da parodia. Non piace la costruzione della trama che è a tratti lacunosa, non piace la mancata interazione fra i tre personaggi che in fin dei conti avrebbero reso il film più interessante, non piace infine questo inaspettato cadere in un crescendo grottesco che stona con quanto fatto di buono nel precedente capitolo. Rimangono delle buone gag, alcuni risvolti comici, e ben poco d'altro di buono.
Sconsigliato.
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mauro
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domenica 6 gennaio 2013
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chi è senza peccato......
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Il film tecnicamente non è altro di ciò che fece Verdone tanti anni fa ed anche meglio, vero i suoi erano diversamente concepiti, però....migliori e basta. Io di nuovo non ci vedo proprio niente, ma se guardiamo bene gli stessi personaggi sono una versione light di quelli originari, quasi una caricatura al contrario, sono stanchi, sforzati, tirati e quindi risultano poco accattivanti, chi si ricorda Frengo, oppure gli altri personaggi fatti negli sketch di tanti anni fa, non può non notare questa cosa. Il film si muove dentro una palude di sceneggiatura dell'ultima ora, le storie sono mal costruite e molto spesso nei quadri che compongono il film, viene allungato il brodo per la penuria di idee.
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Il film tecnicamente non è altro di ciò che fece Verdone tanti anni fa ed anche meglio, vero i suoi erano diversamente concepiti, però....migliori e basta. Io di nuovo non ci vedo proprio niente, ma se guardiamo bene gli stessi personaggi sono una versione light di quelli originari, quasi una caricatura al contrario, sono stanchi, sforzati, tirati e quindi risultano poco accattivanti, chi si ricorda Frengo, oppure gli altri personaggi fatti negli sketch di tanti anni fa, non può non notare questa cosa. Il film si muove dentro una palude di sceneggiatura dell'ultima ora, le storie sono mal costruite e molto spesso nei quadri che compongono il film, viene allungato il brodo per la penuria di idee. Vorrebbe dirci che tutto sia orchestrato? Bella novità, perchè c'è ancora qualcuno che non se n'è ancora reso conto?, Anche da questo lato è un film inutile che non assolve ad alcuna funzione, nè quella di far ridere, nè di far riflettere. Se volete un consiglio risparmiate i soldidel biglietto e compratevi qualche quotidiano in più, riderete a crepapelle spendendo molto meno! A proposito, tanto per dirla tutta: mi risulta che il film di Albanese, come tutti gli altri, sia fatto anche con i contributi statali, o no? Ecco un bel consiglio a lui: si riguardi i suoi film e poi mi dica se in qualche caso non sarebbe il caso di restituire i soldi, vedi "Un uomo d'acqua dolce", poi magari ci racconti se nella carriera abbia mai avuto bisogno di favori o raccomandazioni, anche dai partiti politici. Come al solito, il gioco della verginella senza macchia, alla lunga diventa abbastanza pietoso.
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[+] non è un angolo per gli sfoghi personali
(di vapor)
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sephoraleoleo
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sabato 5 gennaio 2013
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molto bello
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Lo consiglio a tutti una commedia che fa molto ridere
[+] rivoglio i soldi.....
(di nikkkkkki)
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niko1959
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sabato 5 gennaio 2013
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bidonata!
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Un film che lascia molti dubbi!...Mi chiedo come la Rai possa aver partecipato con soldi pubblici, alla realizzazione di questo "film"!....Satira politica proiettata talvolta in un futuro immaginario, ma che colpisce poco, se voleva colpire nelle situazioni dell'attualità!...Sconsiglio di vederlo!
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randlemcmurphy
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sabato 5 gennaio 2013
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non fa ridere
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non fa quasi mai ridere purtroppo
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