Sono andata a vedere questo film carica di aspettative. E ci tengo a sottolinearlo.
Il trailer è molto accattivante e la bellissima Kirsten Stewart nei panni di Biancaneve mi sembrava un'ottima trovata, pur ammettendo che la bellezza di Charlize Theron è assolutamente ineguagliabile. Tuttavia, il mio giudizio sul film non è per niente positivo. E questo è il secondo punto fermo. Tutti sapranno che la storia di Biancaneve viene in questo film rivisitata in modo “drastico”, diventando un fantasy dark che attira e incuriosisce l'attenzione del grande pubblico. Ma non è su questo punto che voglio eprimere la mia polemica, anche perché l'originalità con cui il regista ha rivisitato la famosa fiaba merita, comunque sia, di essere apprezzata. La Snow White di Sanders, dopo aver perso tragicamente sua madre, è colpita da un secondo terribile lutto. Il Re Magnus, suo padre, viene ucciso dalla perfida e bellissima regina Ravenna, e diventa sua prigioniera per quindici lunghi anni. Ma con grande abilità (e fortuna), proprio nel momento in cui sembrava destinata alla tragica fine, Biancaneve riesce a fuggire dal castello. L'attenderà la tenebrosa selva oscura. Una delle scene più riuscite del film, a mio parere.
E poi viene l'incontro con il cacciatore, il rude ma affascinante Chris Hemsworth, l'allenza con i nanni e la pappardella finale che non sto qui a riassumere. Ora, la prima critica è ai dialoghi, che ho trovato sterili e vacui. Scontate molte scene del film: dalla “scazzottata” del cacciatore di fronte a una locanda, sino al finale decisamente deludente e prevedibile. Certo mi sarei aspettata qualcosa di più, avendo visto il precedente film “Alice in Wonderland”.
La stessa protagonista, Kirsten Stewart, sembrava un po' impacciata nei panni della omonima principessa della fiaba, tanto da suscitare in me la domanda: era davvero l'attrice giusta per questo film? Riconosciamo pure che con l'armatura addosso emani un certo fascino, ma certo la sua sua bellezza non può essere assolutamente paragonata a quella della Regina Ravenna – Chrlize Theron. E volendo, tuttavia, tralasciare l'aspetto fisico delle due attrici, credo che la cosa peggiore sia il fatto che Kirsten Stewart non sia riuscita fino in fondo a dar al suo personaggio quel carattere, quel temperamento che mi sarei aspettata. Lo stesso cacciatore, che sembrava la vera novità del film, la carta su cui giocare, insomma, è un personaggio poco riuscito.
A parte l'aria da bullo e da ubriacone, non riesce a comunicare nient'altro. Il dolore per la perdita di sua moglie viene spesso evocato a parole, ma a parte “tracannare” la sua bottiglia, non sembra manifestare nessun atteggiamento particolare. Solo alla fine del film, di fronte alla salma di Biancaneve si abbandona al suo dolore e spende due lacrime, ma nulla di più. Riuscitissima invece l'interpretazione di Charlize Theron, l'unica figura per cui il film meriterebbe di essere guardato. Certo, bisogna sempre tener conto del fatto che si tratta di un “film commerciale” e questo non si può negare.
Charlize è un attrice fantastica, e devo dar ragione a chi ha scritto che è lei la colonna portante dell'intero film. Ha saputo interpretare il ruolo con grande bravura, facendo trasparire anche il lato “tragico- umano” del suo personaggio. Molto bravi anche gli attori Sam Claflin, i nani (Eddie Marsan, Ian McShane....) e l'attore che interpreta Finn, assolutamente credibile nei panni del fratello della perfida regina. Il suo personaggio, però, come quello del cacciatore, in parte fallisce perché, a mio parere, non è stato sviluppato a dovere. I flashback potevano qui giocare un ruolo determinante. E invece, a parte qualche memoria della Regina Ravenna, la corsa del ricordo non è stato un espediente molto utilizzato.
Per quanto riguarda il finale, c'è poco da dire. La fiaba “dark” di Sanders delude anche per questo. Non c'è vera risoluzione, il finale viene lasciato in sospeso. Alla fine cosa ne è del Cacciatore?... Il pubblico se lo domanda. Un finale di questo tipo poteva andare bene in un altro film, in un'altra storia. Ma Biancaneve è pur sempre una fiaba. E un bacio, anche se “inusuale” tra la principessa e il cacciatore, non avrebbe certo guastato!
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