Il Sospetto |
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Un film di Thomas Vinterberg.
Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Anne Louise Hassing.
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Titolo originale Jagten.
Drammatico,
durata 115 min.
- Danimarca 2012.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 22 novembre 2012.
MYMONETRO
Il Sospetto
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il sospetto di un gran filmdi Giulio VivoliFeedback: 2837 | altri commenti e recensioni di Giulio Vivoli |
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sabato 1 dicembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Più che il sospetto, una certezza: un gran film dalle notevoli ambivalenze e dalle mille sfumature, duro, spietato, amaro e nello stesso tempo umano, dolce, commuovente. Ambientato in un tranquillo paese della provincia danese, racconta la vicenda di un uomo onesto e mite accusato ingiustamente di pedofilia e messo ai margini della comunità; riuscirà faticosamente a riscattare la sua reputazione, con suspence finale.. Vinterberg ritorna dopo molti anni sul tema scottante che fu già di Festen e rinnova la narrazione asciutta e lo stile essenziale tipico del cinema Dogma 95 e del maestro Lars Von Trier. Non e' facile mettere insieme il mondo dei bambini e quello degli adulti in un evento così devastante per l'individuo e per la collettività senza mai trascendere i toni: il regista resta e fa restare lucidi e composti tutti i personaggi della vicenda, facendoli recitare in modo spontaneo ma rigoroso, in perfetta armonia con l'estetica comportamentale nord europea. Tutto ruota sul tema della suggestione collettiva che, alimentata dall' atroce sospetto della direttrice dell'asilo,trasforma un gioioso maestro nel mostro del paese, azzerando in un giorno i valori di reputazione, amicizia e rispettabilità costruiti in mezza vita. Improvvisamente quest'uomo si ritrova senza piu' nulla nella sua più totale ingenuità e incredulità, che è anche la sua forza che gli permette di non sprofondare nel baratro dell'isolamento e dell'umiliazione. La situazione è resa ancora più crudele dalla circostanza che tutto nasce dalla fantasia di una bambina figlia del suo più caro amico, la quale inventa l'episodio della molestia un po' per gioco un po' per vendetta, quasi a significare che la crudelta' degli adulti nasce nell'età dell'innocenza. Anche grazie alle inquadrature in primo piano dritte negli occhi, che rendono espressiva la recitazione in particolare della bambina protagonista e all'uso delle riprese a spalla, che conferiscono ancora più realismo alle scene, lo spettatore ha la sensazione di trovarsi tra i personaggi e inevitabilmente conteso tra le ragioni del povero perseguitato e la pietà per la bambina, entrambi vittime dell'ipocrisia, dei pregiudizi e delle paure sociali verso l'ignoto (nel film è la molestia), che in questo caso neppure esiste nella realtà. La conclusione di Vintenberg e' che il tempo guarisce la ferita ma la cicatrice resta; che la macchia si può pulire, ma resterà sempre un' ombra nel tessuto di una società chiusa nella difesa delle sue certezze, anche quando sbagliate: la scena con cui si chiude il film con lo sguardo angosciato dell'uomo riabilitato, lascia questo inquietante verdetto. E Il Sospetto resta dentro di noi anche il giorno dopo.
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