flyanto
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giovedì 22 novembre 2012
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la quotidianità di coloro che sono divisi tra due
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Film in cui viene raccontata la settimana di vicende di due amici, uno italiano ed uno egiziano ma nato ad Ostia, divisa tra furti, relazioni sentimentali, discussioni familiari e fughe da casa. Questa pellicola, raccontando in maniera assai realistica ed asciutta appunto la vita giornaliera dei due protagonisti, si presenta un pò come un documentario o, per lo meno, come un' inchiesta sullo stile di vita e sul periodo della giovinezza in un ambiente di periferia, i relativi problemi legati sia alla crescita che, soprattutto qui, anche di inserimento in una società in cui si è nati ma a cui non si appartiene ancora completamente in quanto le tradizioni e le origini del proprrio paese fortemente ne condizionano, appunto, l'inserimento, la comprensione e l' accettazione.
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Film in cui viene raccontata la settimana di vicende di due amici, uno italiano ed uno egiziano ma nato ad Ostia, divisa tra furti, relazioni sentimentali, discussioni familiari e fughe da casa. Questa pellicola, raccontando in maniera assai realistica ed asciutta appunto la vita giornaliera dei due protagonisti, si presenta un pò come un documentario o, per lo meno, come un' inchiesta sullo stile di vita e sul periodo della giovinezza in un ambiente di periferia, i relativi problemi legati sia alla crescita che, soprattutto qui, anche di inserimento in una società in cui si è nati ma a cui non si appartiene ancora completamente in quanto le tradizioni e le origini del proprrio paese fortemente ne condizionano, appunto, l'inserimento, la comprensione e l' accettazione. Insomma, il film si risolve essere molto interessante da un punto di vista strettamente sociologico e del resto i temi, gli spunti e le riflessioni sono quelle di sempre care a Giovannesi e già più o meno espresse da lui nel suo precedente "Fratelli d'Italia".
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gabriele marolda
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lunedì 19 novembre 2012
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alì e le difficoltà di integrazione
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"Se ne parlerà a lungo" afferma il Messaggero; "Uno dei migliori film del 2012" dichiara L'Unità. Con queste premesse pensavo di dover vedere un capolavoro del cinema italiano, ma sono rimasto un po' deluso, forse non l'ho capito appieno.
Con molta attenzione e capacità narrativa non comune il regista romano ci fa partecipi delle difficoltà di inserimento nella civiltà occidentale di un sedicenne la cui famiglia si è da poco trasferita dall'Egitto nella periferia della capitale italiana, risoluta a mantenere costumi, religione e tradizioni della loro terra. Il giovane protagonista, a modo suo, sceglie una scorciatoia, facendo amicizia con un giovanetto romano suo coetaneo, che lo avvia ad una serie di attività da teppista e da vero delinquente, non esclusa la rapina, e vivendo una sua prima storia d'amore con la graziosa sorella dell'amico.
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"Se ne parlerà a lungo" afferma il Messaggero; "Uno dei migliori film del 2012" dichiara L'Unità. Con queste premesse pensavo di dover vedere un capolavoro del cinema italiano, ma sono rimasto un po' deluso, forse non l'ho capito appieno.
Con molta attenzione e capacità narrativa non comune il regista romano ci fa partecipi delle difficoltà di inserimento nella civiltà occidentale di un sedicenne la cui famiglia si è da poco trasferita dall'Egitto nella periferia della capitale italiana, risoluta a mantenere costumi, religione e tradizioni della loro terra. Il giovane protagonista, a modo suo, sceglie una scorciatoia, facendo amicizia con un giovanetto romano suo coetaneo, che lo avvia ad una serie di attività da teppista e da vero delinquente, non esclusa la rapina, e vivendo una sua prima storia d'amore con la graziosa sorella dell'amico.
Nell'illusione di nascondere le sue origini africane, usa delle lentine colorate, come se queste fossero un passepartout nella società in cui intende inserirsi, credendo ingenuamente di essere più facilmente accettato.
La mamma di Nader non accetta che il giovane figlio si sottragga agli obblighi dell'appartenenza ad una civiltà tanto diversa da quella in cui si ritrovano a dover vivere, ma ottiene solo l'allontanamento del ragazzo, che solo dopo essere arrivato ad un palmo dall'abisso, vede nel ritorno alla famiglia una possibilità di redenzione.
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(di pressa catozzo)
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pressa catozzo
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lunedì 19 novembre 2012
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globalizzazione
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La cinepresa utilizzata come un pennello, ottima storia dei giorni d'oggi. Difficile l'integrazione se le religioni la fanno da padrone. Ostia non è le Baillieu francese, ma un certo degrado lo si respira. In questo quartiere hanno transitato cileni , russi , nigeriani, albanesi , romeni . Nessuna integrazione è come il bianco e il nero mischiandoli dovrebbe venire fuori il grigio. Ma le componenti sono una all'acqua e l'altra all'olio , non si mischieranno mai. Non potendo filmare in B&N ha usato una fotografia cupa, macchina a mano volti sofferenti, due generazioni a confronto quelle dei padri e quelle dei figli che non si riconoscono. Gli auguro un enorme successo, bello è riduttivo direi STUPENDO.
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La cinepresa utilizzata come un pennello, ottima storia dei giorni d'oggi. Difficile l'integrazione se le religioni la fanno da padrone. Ostia non è le Baillieu francese, ma un certo degrado lo si respira. In questo quartiere hanno transitato cileni , russi , nigeriani, albanesi , romeni . Nessuna integrazione è come il bianco e il nero mischiandoli dovrebbe venire fuori il grigio. Ma le componenti sono una all'acqua e l'altra all'olio , non si mischieranno mai. Non potendo filmare in B&N ha usato una fotografia cupa, macchina a mano volti sofferenti, due generazioni a confronto quelle dei padri e quelle dei figli che non si riconoscono. Gli auguro un enorme successo, bello è riduttivo direi STUPENDO.
Che ne sarà di questo cinema minore di poche copie con le nuove tecnologie? Un aereo da combattimento o forse due e tante sale resterebbero aperte. Monti macchiati di un gesto nobile dai i finanziamenti al le sale cinematografiche. Le uniche luci che illuminano le notti.
W IL CINEMA SEMPRE.
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aldot
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domenica 18 novembre 2012
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la forza sotterranea delle radici
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Un film che ti prende per mano e ti conduce senza forzature in un mondo di conflitti interiori causati dallo scontro tra abitudini appartenenti a due mondi solo in apparenza lontani.
L'adolescenza dei protagonisti diventa una lente di ingrandimento che esalta i conflitti vissuti gettandoli ai confini del buon senso.
L'epilogo del film ci porta in una rapida successione di azioni che ci fanno comprendere in modo semplice e diretto che la lotta disperata del protagonista di affrancarsi dagli usi e costumi del suo popolo è vana di fronte al pensiero di una sorella minore libera di poter vivere la sua affettività e sessualità. La libertà tanto agognata si rivela essere un carcere interiore che inchioda il giovane alla mera salvaguardia del suo onore.
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Un film che ti prende per mano e ti conduce senza forzature in un mondo di conflitti interiori causati dallo scontro tra abitudini appartenenti a due mondi solo in apparenza lontani.
L'adolescenza dei protagonisti diventa una lente di ingrandimento che esalta i conflitti vissuti gettandoli ai confini del buon senso.
L'epilogo del film ci porta in una rapida successione di azioni che ci fanno comprendere in modo semplice e diretto che la lotta disperata del protagonista di affrancarsi dagli usi e costumi del suo popolo è vana di fronte al pensiero di una sorella minore libera di poter vivere la sua affettività e sessualità. La libertà tanto agognata si rivela essere un carcere interiore che inchioda il giovane alla mera salvaguardia del suo onore.
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