f.cambiaso
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domenica 20 marzo 2011
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interessante, divertente, originale
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Uno dei più bei film di animazioni visti, di quelli che una volta finiti, ti lasciano soddisfatti come pochi.
Bellissima la grafica, accattivante, scenografica e molto realistica per un film di animazione. Trama scorrevole, decisamente divertente e a tratti incisiva nel lanciare un messaggio riflessivo allo spettatore.
Rango non è solo un film spettacolare per l'animazione, ma anche per la trama del tutto originale, nella colonna sonora adatta alle circostanze del film e molto sagace nell'usare l'immagine e l'ambientazione nel deserto come metafora della vita. Deserto pieno di insidie, lotte per la sopravvivenza tra gli animali-abitanti stessi e della prevalenza dei forti sui deboli.
Ma non è solo la classica lotta in cui alla fine vincono i buoni, ma la vittoria del piccolo camaleonte, espressione di tutte le debolezze e sentimenti umani, dalla paura, all'inquietudine ("chi sono io?"), vanità, esibizionismo, sentimento e ironia, sui forti della natura, con sagacia, astuzia e intelligenza.
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Uno dei più bei film di animazioni visti, di quelli che una volta finiti, ti lasciano soddisfatti come pochi.
Bellissima la grafica, accattivante, scenografica e molto realistica per un film di animazione. Trama scorrevole, decisamente divertente e a tratti incisiva nel lanciare un messaggio riflessivo allo spettatore.
Rango non è solo un film spettacolare per l'animazione, ma anche per la trama del tutto originale, nella colonna sonora adatta alle circostanze del film e molto sagace nell'usare l'immagine e l'ambientazione nel deserto come metafora della vita. Deserto pieno di insidie, lotte per la sopravvivenza tra gli animali-abitanti stessi e della prevalenza dei forti sui deboli.
Ma non è solo la classica lotta in cui alla fine vincono i buoni, ma la vittoria del piccolo camaleonte, espressione di tutte le debolezze e sentimenti umani, dalla paura, all'inquietudine ("chi sono io?"), vanità, esibizionismo, sentimento e ironia, sui forti della natura, con sagacia, astuzia e intelligenza.
Una riflessione apportata con leggiadria per tutti, piccoli e grandi soprattutto, anche sull'importanza dell'acqua, fonte primaria di vita per la natura (il deserto e la sua fauna) e per l'esistenza umana (la città costruita al di là della strada e in procinto di espansione dotandola prima di tutto della necessità idrica).
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storyteller
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sabato 19 marzo 2011
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raffinato e rifinito
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Davvero un ottimo "pezzo da novanta", girato con competenza classica.
Il discorso sull'alienazione da sé e le variegate caricature rappresentate dai personaggi secondari non si dimenticano facilmente.
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nihil-0
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venerdì 18 marzo 2011
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specchietto per le allodole
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Il film è stato presentato dai dizionari come un film epocale, che portasse nell'animazione una trasposizione del western. Invece il risultato è un film dalle grandi pause narrative, durante le quali lo spettatore fa fatica a rimanere concentrato sullo schermo. Così iniziano gli sguardi con le persone vicine, tutti delusi e amareggiati. All'inizio magari si teme di essere i soli a non gradire, ma dopo venti minuti la sala unanime ha già capito che voto dare a questo film: 1 e la richiesta del rimborso biglietto.
Quantomeno ci sono un paio di battute carine, ma inutile dire che per questo basta chiamare l'amico scemo del gruppo.
Guardate il Grinta, molto, molto meglio.
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Il film è stato presentato dai dizionari come un film epocale, che portasse nell'animazione una trasposizione del western. Invece il risultato è un film dalle grandi pause narrative, durante le quali lo spettatore fa fatica a rimanere concentrato sullo schermo. Così iniziano gli sguardi con le persone vicine, tutti delusi e amareggiati. All'inizio magari si teme di essere i soli a non gradire, ma dopo venti minuti la sala unanime ha già capito che voto dare a questo film: 1 e la richiesta del rimborso biglietto.
Quantomeno ci sono un paio di battute carine, ma inutile dire che per questo basta chiamare l'amico scemo del gruppo.
Guardate il Grinta, molto, molto meglio...
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neddy11
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venerdì 18 marzo 2011
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la nuova animazione wester
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la nuova animazione wester mi sembra molto entusiasmante con scene molto divertenti da scoppiare dalle risate, si evince però, a mio parere una scarsa continuita nelle battute, cmq il migliore è sempre il protagonista "jonny"
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miccoli25
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venerdì 18 marzo 2011
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entusiasmante!
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Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo film(non cartone!) di animazione. Mi aspettavo di vedere il classico cartone con la sua trama scontata invece mi sono trovato davanti ad una storia accattivante e coinvolgente che ci ha portato alla mente i classici western di altri tempi. Ho notato in sala che tutti (adulti compresi) sono rimasti rapiti dall'avventura del nostro eroe Rango che da "camaleontico farfallone" diventa eroe e trascinatore della gente di questa piccola città del deserto! lo consiglio a tutti perchè oltre ad essere estremamente riflessivo è veramente molto divertente. Complimenti davvero al regista. Bravo.
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hidalgo
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venerdì 18 marzo 2011
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curioso, originale e divertente
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Originale e divertente questo western-cartoon diretto dall'ex regista piratesco Gore Verbinski. Rango è un curioso camaleonte di città, con la curiosa fissazione della recitazione, che dopo un curioso incidente viene (letteralmente) catapultato nel deserto per andare incontro al suo curioso destino che lo attende nella città di Polvere con i suoi curiosi abitanti. Verbinski "prende le distanze" da tutti gli altri cartoon visti finora, omaggia il mito del West e in particolare di Sergio Leone e del suo "Uomo Senza Nome", fa divertire grandi e piccini con un film fatto benissimo a livello visivo, molto più "serio" di quello che uno può immaginare dal trailer e per questo, a volte, poche volte, tende un pò a calare di ritmo e di interesse.
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Originale e divertente questo western-cartoon diretto dall'ex regista piratesco Gore Verbinski. Rango è un curioso camaleonte di città, con la curiosa fissazione della recitazione, che dopo un curioso incidente viene (letteralmente) catapultato nel deserto per andare incontro al suo curioso destino che lo attende nella città di Polvere con i suoi curiosi abitanti. Verbinski "prende le distanze" da tutti gli altri cartoon visti finora, omaggia il mito del West e in particolare di Sergio Leone e del suo "Uomo Senza Nome", fa divertire grandi e piccini con un film fatto benissimo a livello visivo, molto più "serio" di quello che uno può immaginare dal trailer e per questo, a volte, poche volte, tende un pò a calare di ritmo e di interesse. Ma sono solo momenti, frazioni. Complessivamente Rango è una goduria, con i suoi "polveriniani" simpaticissimi e alcune gag davvero buone (Rango che si nasconde nel distributore automatico con il falco che trova e inserisce la moneta per tirarlo giù è un autentico colpo di genio). Forte anche l'entrata in scena dell'annunciato Jack Sonagli, ultimo fuorilegge del West insieme a Rango, i cui destini si uniranno dopo essere stati avversi e che consentirà all'eroico (?) camaleonte - che nelle movenze, oltre che alla voce originale, sembra proprio Johnny Depp/Jack Sparrow -, di rimanere vivo e vegeto nella ormai sua Polvere con tanto di stella al petto.
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davidestanzione
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venerdì 18 marzo 2011
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animazione d'alto rango e colti rimandi western
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Rango é un camaleonte in crisi d'identità, affetto da una tipologia inconsueta di mimetismo: anziché nascondersi, il nostro eroe scalpita per farsi notare e a suo modo sogna di fare l'attore (chi poteva dunque doppiarlo se non Depp, l'interprete contemporaneo camaleontico e versatile per antonomasia?). Purtroppo per lui vive da sempre in una prigione di vetro con l'unica compagnia di un pesce arancione dall'espressione a metà tra lo sbigottito e l'atterito, e i palcoscenici illustri può solo sognarli lasciando galoppare la sua multiforme immaginazione. In un kaleidoscopio di fortuiti eventi e fortunati rimbalzi, Rango viene improvvisamente catapultato nel deserto del Mojave e si ritrova di fatto in un western sui generis.
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Rango é un camaleonte in crisi d'identità, affetto da una tipologia inconsueta di mimetismo: anziché nascondersi, il nostro eroe scalpita per farsi notare e a suo modo sogna di fare l'attore (chi poteva dunque doppiarlo se non Depp, l'interprete contemporaneo camaleontico e versatile per antonomasia?). Purtroppo per lui vive da sempre in una prigione di vetro con l'unica compagnia di un pesce arancione dall'espressione a metà tra lo sbigottito e l'atterito, e i palcoscenici illustri può solo sognarli lasciando galoppare la sua multiforme immaginazione. In un kaleidoscopio di fortuiti eventi e fortunati rimbalzi, Rango viene improvvisamente catapultato nel deserto del Mojave e si ritrova di fatto in un western sui generis. Una situazione stimolante per uno che in particolare sogna di fare lo sceriffo, se non fosse che Rango é pavido, "non ha occhi da killer" e si limita a vagabondare scansando pericoli. Un giorno approda però nel peculiare borgo western di Dirt, dove si conquisterà la fiducia degli abitanti, sghembi e stralunati almeno quanto lui. Con "Rango" Gore Verbinski ha donato nuova linfa al cinema d'animazione nella variante autarchica e d'autore, al di fuori del binomio Pixar-Dreamworks: in principio fu la premiata ditta Tim Burton-Henry Selick, recentemente Wes Anderson, perfino Zack Snyder e adesso lui, il regista di The Ring e I Pirati dei Caraibi, da sempre molto avvezzo all'uso degli effetti digitali. Ma quella di Verbinski non é una dichiarazione d'amore all'animazione ("una tecnica, non un genere"), nel suo film manca quella maniacale, burtoniana volontà di costruire pupazzi di plastilina e animarli fotogramma per fotogramma: l'autore di The Mexican rifiuta la motion capture e sposa piuttosto l'emotion capture, allestendo dei veri e propri teatri di posa in cui gli attori in carne e ossa possono sbizzarrirsi nel prestare volto e voce ai loro personaggi, dal vero, in live action. Avvalendosi della sublime cifra estetica della Industrial Light & Magic e della consulenza fotografica di Roger Deakins, garanzia di classe e accuratezza, Verbinski confeziona in realtà un eccentrico e squinternato omaggio al genere americano per eccellenza, il western. "Rango", non a caso, doveva proprio essere un western nelle intenzioni originarie degli autori, ma la scrittura e l'indole bizzarra che lo "animano" ne hanno reso naturale ed organica la traslitterazione cartoonesca. Le vicende di questo camaleonte solitario e strampalato sono narrate con stile visionario, funambolico, allucinato: tra cactus che diventano sonagli, gufi narratori dall'accento ispanico e musiche rubate a Il Grande Lebowski, lo spirito del west é invocato attorno al fuoco e nelle ipercinetiche fughe su diligenze di fordiana memoria. La gustosa sceneggiatura di John Logan, alterna ma abilissima nel dosare i suoi voli pindarici, contribuisce dal canto suo a rendere il film un prodotto dal target assai variegato, sia per bambini ma (soprattutto) per adulti e colti cinefili, che possono sollazzarsi nel trovare citazioni omaggianti: Chinatown (il sindaco-tartaruga ossessionato dall'acqua), Leone, perfino Eastwood, che fa una fulminea e impagabile apparizione in paradiso lisergico al quale Rango approda in una delle sue peregrinazioni più acide. In tutto questo divertissement alcolico era facile perdersi, ma veniamo piacevolmente sorpresi da un approccio profondo, insolito e ricercato, che non disdegna temi complessi quali il progresso e l'industrializzazione selvaggia e topos del western come il lirismo degli ambienti e i soliloqui sconnessi e assorti dell'(anti)eroe decaduto ("Chi sono io? Non sono nessuno"). "Rango" é semplicemente il prodotto d'animazione più originale degli ultimi anni. Anche imperfetto, in più punti sovraccarico, ma assolutamente prezioso.
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lady libro
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giovedì 17 marzo 2011
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caro signor maurizio acerbi...
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Scrivo soltanto un piccolo commento per dire al caro Maurizio Acerbi che non può assolutamente permettersi di dire che "Rango" è meglio de "Il Grinta" perchè non è vero.
[+] paragoni poco... plausibili
(di hollyver07)
[ - ] paragoni poco... plausibili
[+] È vero ma È comunque un buon film
(di jack black 98)
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[+] appartengono a "mondi" diversi
(di hollyver07)
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lalli
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giovedì 17 marzo 2011
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simpaticissimo rango
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film carinissimo e fatto davvero bene ma in alcune parti l ho trovato un po' noioso. cmq piacevolissimo cn scene memorabili (meravigliosa la scena del richiamo di Paura e delirio a Las Vegas) e buona morale. 3 stelle e mezzo
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andaland
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giovedì 17 marzo 2011
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chi sono io? rango!
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La realizzazione altamente spettacolare e caratteristica dei personaggi è il punto di forza del film, veramente ben fatto dal punto di vista tecnico.
La trama in sè non brilla per originalità e forse si poteva sfruttare meglio l'occasione per rendere più divertenti alcuni passaggi, ma resta un gran bel film. Stranamente, volevo vederlo in 3D, pubblicizzato più volte, ma non ho trovato alcuna sala in grado di proporlo nel formato trdimensionale.
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