ultimoboyscout
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giovedì 25 agosto 2011
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non si sfugge dalla propria storia.
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Un camaleonte che ama farsi notare e fa di tutto per farlo è già strano di per se. Mettici poi che si spaccia per eroe, che eroe lo diventerà sul serio e diventa pure sceriffo ed il gioco è fatto. Verbinski confeziona un bel cartoon western, l'idea di fondo è di trattare il genere western americano in maniera classica, rifacendosi per gioco, a John Ford e Clint Eastwood, con tanto di immancabile cappello da cowboy d'ordinanza. Gli archetipi mitici del western sono stati studiati con attenzione e per fortuna si è evitato il 3D: "Rango" non ha bisogno della terza dimensione, in questo caso sarebbe solo uno stratagemma. Come detto i riferimenti e le citazioni sono molte, le battute scorrettissime abbondano, lo stile è comunque raffinato e particolarmente colto.
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Un camaleonte che ama farsi notare e fa di tutto per farlo è già strano di per se. Mettici poi che si spaccia per eroe, che eroe lo diventerà sul serio e diventa pure sceriffo ed il gioco è fatto. Verbinski confeziona un bel cartoon western, l'idea di fondo è di trattare il genere western americano in maniera classica, rifacendosi per gioco, a John Ford e Clint Eastwood, con tanto di immancabile cappello da cowboy d'ordinanza. Gli archetipi mitici del western sono stati studiati con attenzione e per fortuna si è evitato il 3D: "Rango" non ha bisogno della terza dimensione, in questo caso sarebbe solo uno stratagemma. Come detto i riferimenti e le citazioni sono molte, le battute scorrettissime abbondano, lo stile è comunque raffinato e particolarmente colto. Il personaggio è così riuscito col suo egocentrismo logorroico, col suo modo goffo di essere sognatore, fa ridere di gusto con quella camicia hawaiiana rubata a Raoul Duke di "paura e delirio a Las Vegas" e quella stella sul petto portata con spocchia e vanità. Affascinante e non poco la ricostruzione di Dirt, la cittadina dove il tempo sembra essersi fermato: è un affascinantissimo bestiario antropomorfo, credulone e convinto di aver trovato il vero eroe. L'universo creato lascia quindi il massimo spazio alla fantasia, la comedy spaghetti western è estremamente cinefila ed il mix del regista è un misto dei suoi film, a mò di calibratissima parodia. Un cartoon insolito, più per adulti che per ragazzini, post moderno e lucertolesco. La camminata bislacca e indolente di Rango è qualcosa di fantastico oltre ogni misura!
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mimik
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venerdì 12 agosto 2011
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troppo volgare
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Per essere un cartone animato,per la visione dei bambini va troppo nel volgare ,se è dedicato solo per gli adulti è troppo scialbo e patetico.
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rifrullo
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venerdì 12 agosto 2011
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realizzazione stupenda ma trama molto banale
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Rango è un film di animazione molto ma molto ben curato sotto il profilo dell'animazione. Da un qualcosa in più rispetto a quanto visto fino ad oggi nei classici toy story o shrek. I personaggi sono molto più caratteristicii, quasi paurosi alcuni. L'unico che personalmente non mi è piaciuto grancehè è prorpio il protagonista. A parte però la parte prettamente artistica di realizzazione la storia in sè è di poco conto. Una trama che non aggiunge nulla di nuovo a tutte le storie ad animazione prodotte fino ad oggi. Il protagonista un po' fessacchiotto ma di buon cuore e pronto a tirare fuori gli artigli al momenti giusto, la damigella tutto pepe, e gli occhioni della topolina presi pari pari dal gatto con gli stivali, i cattivi che alla fine proprio cattivi non sono e infine l'immancabile happy ending.
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Rango è un film di animazione molto ma molto ben curato sotto il profilo dell'animazione. Da un qualcosa in più rispetto a quanto visto fino ad oggi nei classici toy story o shrek. I personaggi sono molto più caratteristicii, quasi paurosi alcuni. L'unico che personalmente non mi è piaciuto grancehè è prorpio il protagonista. A parte però la parte prettamente artistica di realizzazione la storia in sè è di poco conto. Una trama che non aggiunge nulla di nuovo a tutte le storie ad animazione prodotte fino ad oggi. Il protagonista un po' fessacchiotto ma di buon cuore e pronto a tirare fuori gli artigli al momenti giusto, la damigella tutto pepe, e gli occhioni della topolina presi pari pari dal gatto con gli stivali, i cattivi che alla fine proprio cattivi non sono e infine l'immancabile happy ending. L'ambientazione è l'unica cosa un po' più innovativa, portando lo spettatore a contatto con insetti e piccoli animaletti mai visti. L'unica cosa che mi sono chiesto è la seguente: Dove sono le proporzioni in questo film? Non so se è una cosa voluta ma tutti gli animali hanno la stessa dimensione corporea. una tartaruga, un camaleonte, un uccello, un topo, le talpe. Mi sembra che qua non torni qualcosa. Comunque un film carino per passare una serata in famiglia!
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cenox
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lunedì 1 agosto 2011
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graficamente impeccabile, la storia un pò meno
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Rango, è il nome del protagonista, un camaleonte che, nato in cattività, era abituato a vivere in una teca di vetro, e non conosceva altro che quella. Ma quando, per un imprevisto viene abbandonato nel deserto, Rango scopre un mondo tutto nuovo per lui, e per affrontarlo dovrà calarsi nei panni di uno sceriffo del west, che senza remore o paure di sorta, si ritroverà ad affrontare i più temibili fuorilegge, cercando inoltre di scoprire chi ha rubato le scorte d'acqua, indispensabili per la vita a ridosso del caldissimo deserto. La grafica del film è grandiosa e non lascia spazio a nessuna critica, comprese le citazioni di famosi film western (ed un omaggio a Clint Eastwood) accompagnate da colonne sonore azzeccate ed in tema; inoltre son da sottolineare la caratura degli attori americani che si son apprestati al doppiaggio nel film originale.
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Rango, è il nome del protagonista, un camaleonte che, nato in cattività, era abituato a vivere in una teca di vetro, e non conosceva altro che quella. Ma quando, per un imprevisto viene abbandonato nel deserto, Rango scopre un mondo tutto nuovo per lui, e per affrontarlo dovrà calarsi nei panni di uno sceriffo del west, che senza remore o paure di sorta, si ritroverà ad affrontare i più temibili fuorilegge, cercando inoltre di scoprire chi ha rubato le scorte d'acqua, indispensabili per la vita a ridosso del caldissimo deserto. La grafica del film è grandiosa e non lascia spazio a nessuna critica, comprese le citazioni di famosi film western (ed un omaggio a Clint Eastwood) accompagnate da colonne sonore azzeccate ed in tema; inoltre son da sottolineare la caratura degli attori americani che si son apprestati al doppiaggio nel film originale. Solo la storia presenta una trama che potrebbe essere ben più complessa, andando ad incidere su un film che poteva benissimon essere valutabile con 4 stelle.
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liuk©
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domenica 17 luglio 2011
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molto tech poco plot
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Realizzato superbamente a livello tecnico grazie all'utilizzo di sopraffini morph e grafici di massimo livello. Buoni i personaggi se pur non prondissimi, la vera pecca è la trama, troppo debole. Rango si lascia guardare ma più per l'estetica che per la profondità.. sicuramente non dopo poco tempo ce ne si dimenticherà. Nonostante tutto lo consiglio.
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jerod
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venerdì 15 luglio 2011
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"rango e la società odierna"
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Ciao a tutti, spero che come me abbiate apprezzato i tanti riferimenti che ci sono nel film verso la società odierna, infatti il regista ha centrato pienamente alcuni problemi attuali, come la carenza d'acqua in alcune zone della Terra, l' eccesso di potere, che spesso rende l' uomo cieco, fancendo si che quest'ultimo si preoccupi solo di se stesso senza pensare alle persone che ha attorno. Rango rappresenta un pò tutti noi, molte volte capita di sentirci fuori luogo che ci porta ad assumere un atteggiamento tipico dell' "inetto" e con l' aiuto di qualche punto di riferimento, riusciamo ad uscire da questo stato d'animo decadente, scoprendo in noi una parte forte che ci fa riemergere dagli abissi, compiendo delle azioni esilaranti, che mai avremmo pensato di compiere.
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Ciao a tutti, spero che come me abbiate apprezzato i tanti riferimenti che ci sono nel film verso la società odierna, infatti il regista ha centrato pienamente alcuni problemi attuali, come la carenza d'acqua in alcune zone della Terra, l' eccesso di potere, che spesso rende l' uomo cieco, fancendo si che quest'ultimo si preoccupi solo di se stesso senza pensare alle persone che ha attorno. Rango rappresenta un pò tutti noi, molte volte capita di sentirci fuori luogo che ci porta ad assumere un atteggiamento tipico dell' "inetto" e con l' aiuto di qualche punto di riferimento, riusciamo ad uscire da questo stato d'animo decadente, scoprendo in noi una parte forte che ci fa riemergere dagli abissi, compiendo delle azioni esilaranti, che mai avremmo pensato di compiere. Dunque il film ci insegna proprio questo, a non arrendersi continuando a credere nei propri ideali e facendo tutto il possibile, per portarli sempre in alto.
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vales.
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lunedì 11 luglio 2011
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verbinski, zimmer e depp sono ancora ai caraibi...
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Noioso - soprattutto nella prima parte - con poche battute divertenti e di durata eccessiva (come i films della trilogia dei pirati diretta dal medesimo regista). La conclusione è prevedibile, i personaggi risultano, almeno a me, antipatici e banali. Ci sono troppi richiami(evidentemente volontari) alla saga "Pirati dei caraibi": per molte inquadrature, per certi passaggi della colonna sonora (del resto Zimmer ha sempre poca fantasia...) e poi...c'è persino il nemico (il serpente che compare solo alla fine)con lo stesso tono di voce di Davy Jones! Qualche citazione va bene, ma è davvero troppo.
La partecipazione di Johnny Depp al doppiaggio di un film in cui collaborano le stesse persone che producono il block buster sulle avventure di Capitan Sparrow dimostra che ormai vi è troppo legato per volere (o potere?) sperimentare qualcosa di nuovo.
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Noioso - soprattutto nella prima parte - con poche battute divertenti e di durata eccessiva (come i films della trilogia dei pirati diretta dal medesimo regista). La conclusione è prevedibile, i personaggi risultano, almeno a me, antipatici e banali. Ci sono troppi richiami(evidentemente volontari) alla saga "Pirati dei caraibi": per molte inquadrature, per certi passaggi della colonna sonora (del resto Zimmer ha sempre poca fantasia...) e poi...c'è persino il nemico (il serpente che compare solo alla fine)con lo stesso tono di voce di Davy Jones! Qualche citazione va bene, ma è davvero troppo.
La partecipazione di Johnny Depp al doppiaggio di un film in cui collaborano le stesse persone che producono il block buster sulle avventure di Capitan Sparrow dimostra che ormai vi è troppo legato per volere (o potere?) sperimentare qualcosa di nuovo. Di questa trascurabile pellicola si salvano solo la grafica e la tematica, ovvero la crisi d'identità, anche se non è proprio inedita.
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molenga
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sabato 9 luglio 2011
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toh!
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"Rango" non è solo un bellissimo film d'animazione ma anche un ottimo western, per niente scontato e ricco di personaggi complessi. Inizia come una delirio lisergico, lentamente si trasforma nella storia da cui il protagonista non può più scappare: per gli amanti della natura è poi tutt'altro che trascurabile la varietà di animali del deserto
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zollo
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mercoledì 6 luglio 2011
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omaggio al west di leone
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Graficamente straordinario, Rango non ha nulla da invidiare ai migliori film d'animazione, e vuole rivolgersi ad un pubblico più ampio di quello tipico del genere. Rango è un camaleonte in piena crisi d'identità che non ha fatto altro che vivere un'esistenza fittizia dietro il vetro di una teca, separato ed isolato dal mondo reale. A causa di un incidente tuttavia il destino lo catapulterà in una realtà completamente differente: il deserto. Affrontando ogni sorta di animale, e alla disperata ricerca d'acqua, egli finirà col divenire lo sceriffo di un paese tormentato dalla sete e dalla siccità, fino alla scoperta di sè stesso e della sua reale natura.
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Graficamente straordinario, Rango non ha nulla da invidiare ai migliori film d'animazione, e vuole rivolgersi ad un pubblico più ampio di quello tipico del genere. Rango è un camaleonte in piena crisi d'identità che non ha fatto altro che vivere un'esistenza fittizia dietro il vetro di una teca, separato ed isolato dal mondo reale. A causa di un incidente tuttavia il destino lo catapulterà in una realtà completamente differente: il deserto. Affrontando ogni sorta di animale, e alla disperata ricerca d'acqua, egli finirà col divenire lo sceriffo di un paese tormentato dalla sete e dalla siccità, fino alla scoperta di sè stesso e della sua reale natura. Per l'intera sua durata si susseguono divertenti battute ed efficaci colpi di scena che mantengono il film sempre su buoni ritmi, anche se non mancano parti più prettamente drammatiche ed intense. Rango è sicuramente un film d'animazione in salsa western che rende ampiamente omaggio al grande cinema di Sergio Leone, e che vale la pena di vedere.
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francesco2
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lunedì 6 giugno 2011
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western ed anti-western, al contempo
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Nella sfida a -Relativa- distanza col western "Per adulti" "Il Grinta", remake dei Coen, "Rango" arriva almeno a pareggiare, anzi secondo chi scrive supera i -Talora geniali- fratelli del Minesota. Già all'inizio notiamo un'ironia, anzi auto-ironi,a particolare sull'eroe o addirittura sul film stesso, che qualcuno valuterà furba e/o interessata ma che secondo me non può lasciare indifferenti. Il nostro (Anti) eroe diventa il paladino di gente che aveva perso tutto
-Magari con eccesiva facilità, va detto: non credono troppo frettolosamente a tutto ciò che racconta?- Ma tant'é, Rango nella sua diffrenza dal candido Forrest Gump è allo stesso tempo molto simile a lui, quantomeno considerando il ruolo di "Utile (?)idiot"a giunto lì per caso, che però serve ad infondere coraggio nella desolazione di gente allegra (O forse, per certi versi, nell'apparente allegria di gente rassegnata).
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Nella sfida a -Relativa- distanza col western "Per adulti" "Il Grinta", remake dei Coen, "Rango" arriva almeno a pareggiare, anzi secondo chi scrive supera i -Talora geniali- fratelli del Minesota. Già all'inizio notiamo un'ironia, anzi auto-ironi,a particolare sull'eroe o addirittura sul film stesso, che qualcuno valuterà furba e/o interessata ma che secondo me non può lasciare indifferenti. Il nostro (Anti) eroe diventa il paladino di gente che aveva perso tutto
-Magari con eccesiva facilità, va detto: non credono troppo frettolosamente a tutto ciò che racconta?- Ma tant'é, Rango nella sua diffrenza dal candido Forrest Gump è allo stesso tempo molto simile a lui, quantomeno considerando il ruolo di "Utile (?)idiot"a giunto lì per caso, che però serve ad infondere coraggio nella desolazione di gente allegra (O forse, per certi versi, nell'apparente allegria di gente rassegnata). E' un "Camaleonte" di nome e di fatto, o quantomeno si illude di esserlo. un protagonista che trascina proprio quanto Forrest sembrava, e per certi versi era, lui stesso trascinato dagli eventi. Oltre all'ironia che lo caratterizza, il film è capace di commuovere in momenti come quello in cui la protagonista femminile ricorda l'acqua come un diritto (Mai d'attualità come in questi giorni, a qualunque conclusione si giunga), che le è stato negato.
Una volta scoperto il bluff, il personaggio attraversa un tormento interiore, da cui esce tramite l'ennesima citazione western del film. Pian piano riacquista la fiducia di coloro che l'avevano ingannato, anche
se pure qui non mancano (e) semplificazioni di comodo: basti pensare a come viene sconfitto il "Cattivo" di turno, magari troppo cattivo per essere plausibile (Altre figure appaiono più plausibili e meno tagliate con l'accetta). Alla fine, altra utoironia dal e nel film sull'antieroe di turno. Anche se qui, come precedentemente, qualcuino rischia di parlare della stessa "Ambiguità" di "Forrest Gump".
N.B.: Mi spiace se ho fatto troppo un riassuntino, ma l'ho visto un mesetto fa.
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