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Un altro memorabile documentario di Werner Herzog,che scandaglia il caso di Michael Perry(giustiziato nel 2010 per aver ucciso tre persone nel 2001 per il furto di una macchina)intervistandolo 8 giorni prima dell'esecuzione,nonchè i familiari delle vittime,il complice Jason Burkett,il padre anch'egli in carcere condannato all'ergastolo,un agente che ha deciso di licenziarsi dopo aver partecipato a 120 esecuzioni e di una donna che ha sposato Jason in carcere e dichiara di aspettare un figlio da lui.Inserendo man mano filmati della polizia(sul ritrovamento dei corpi,del conflitto a fuoco prima dell'arresto dei colpevoli).Ma al regista non interessa un resoconto dei fatti o far luce su circostanze poco chiare(Perry afferma fino all'ultimo la propria innocenza,come pure Jason che si dichiara un semplice complice),e si concentra sulle testimonianze,scavando nelle personalità degli intervistati e cogliendone i tormenti interiori:dall'incredibile commento del reverendo all'inizio alla terrificante spensieratezza di Perry di fronte all'esecuzione imminente;dalle dolorose parole dei familiari delle vittime a quelle ugualmente toccanti del padre di Jason,che si definisce un disastro ma è riuscito ad evitare con la sua testimonianza la pena di morte al figlio;dal disturbante racconto dell'ex agente alle affermazioni della moglie di Jason,Melissa,quasi imbarazzanti nel loro romanticismo infantile.Lo spettatore si ritrova così a fare i conti con i sentimenti di queste persone,siano banali "mostri" reietti o superstiti gravati dal peso insopportabile della perdita dei propri cari.Sentimenti che scuotono e turbano.Efficace e congeniale la semplicità della messa in scena,come quando viene evocata l'esecuzione attraverso il foglio su cui è annotata la durata dall'iniezione al decesso.Musica adeguata di Mark Degli Antoni.Un dolente resoconto di una società contraddittoria in cui tuttavia si possono ancora scorgere tracce di umanità.Per ora è vergognosamente inedito da noi.
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