
La nuova stagione de Il commissario Manara da giovedì su RaiUno.
di Edoardo Becattini
Da Maigret a Montalbano, non si contano i commissari che in letteratura così come in televisione sono stati protagonisti di una serie infinita di appassionanti racconti. Sulla loro scia, trova posto anche Il commissario Manara, più giovane rispetto ai suoi predecessori ma che, grazie a un forte carisma, un fascino rude e un grande senso dell'ironia, è riuscito a conquistare un grosso pubblico di estimatori sia maschili che femminili con le sue prime avventure. Adesso, dopo che la prima stagione ha confermato il suo successo con una serie di repliche molto seguite nel corso dell'ultima estate, la serie spin-off che prende le mosse da Una famiglia in giallo continua a vivere di vita propria ed è pronta a tornare in tv con nuovi casi e altrettante vicissitudini sentimentali. Sì, perché nella seconda stagione (in onda da giovedì sera in prima serata su RaiUno), la storia d'amore apparentemente consolidata fra Luca Manara (Guido Caprino) e Lara Rubino (Roberta Giarrusso) prenderà un seguito inaspettato e vedrà entrare in scena nel commissariato di Orbetello una nuova ammaliante figura femminile (Anna Safroncik).
La presentazione della nuova serie si è aperta con un sentito ricordo rivolto a Carlo Bixio, produttore appena scomparso che per la Rai aveva realizzato serie di grande successo come Un medico in famiglia e Tutti pazzi per amore. Dopo di ché, la capostruttura di RaiFiction Tinni Andreatta ha spiegato come il segreto del successo di Manara sia nella personalità del protagonista. "Che cosa determina un personaggio di qualità? Quando il suo comportamento e le sue caratteristiche portano la storia in una direzione precisa, già in qualche modo segnata. Come tutti i grandi detective, anche Manara ha un fortissimo carattere, con qualità e difetti molto spiccati che lo fanno quasi muovere da solo". Nelle sue parole, Manara è "un irregolare con un grande senso di responsabilità, per lo meno per quel che riguarda la soluzione dei casi. Si muove con più difficoltà all'interno dei sentimenti e anche questa volta la serie stabilisce una sorta di geometria variabile fra la sua amata Lara e Marta, una nuova protagonista più misteriosa e imprendibile".
Entusiasta anche il creatore del personaggio di Manara, il produttore Alberto Simone: "Raramente mi è capitato di avere l'assoluta serenità di licenziare un prodotto veramente speciale che funziona in tutte le sue componenti e che è frutto di una collaborazione armoniosa fra tante parti diverse". Oltre alla paternità del personaggio, il produttore della Dauphine Film Company rivendica la voglia di mantenere lo stesso equilibrio fra qualità e rischi, di rinnovare anche un prodotto già lanciato: "In questa occasione avremmo potuto godere dell'abbrivio della prima stagione, ma abbiamo voluto invece prendere dei rischi e non fare una copia sbiadita ma offrire una novità assoluta in senso orizzontale, creando scompiglio nelle relazioni sentimentali di Manara e offrendo una nuova opportunità a un altro giovane regista, Luca Ribuoli".
Vecchie guardie e nuove entrate
Chiamato a prendere il posto di un altro giovane di talento, Davide Marengo (passato alla terza stagione di Boris, Ribuoli si dice molto soddisfatto di quello che ha potuto aggiungere di suo alla serie: "Ho guardato la prima serie e ho pensato molto a cosa poter aggiungere di mio. Mi sono affidato molto al cast, cercando di direzionare personalità indomabili come quelle di Guido Caprino o di Lucia Ocone. È stata un'esperienza appassionante e mi sono davvero divertito tantissimo".
Stando ad assistere agli scherzi e alle battute che il cast si lancia durante la conferenza stampa, non è difficile credergli. Comincia Guido Caprino, che come se imitasse il suo personaggio, lo descrive "più come Topolino che come un cowboy metropolitano che ambisce alla metropoli. Manara subisce molto di quello che gli succede: dalle donne che gli cadono addosso alla vita della Maremma, anche se non lo si può certo definire un personaggio di Dostoevskij". Lucia Ocone, l'altro personaggio incontenibile della serie, dapprima scherza col regista ("Continuavamo a fargli pesare che con Marengo era tutta un'altra cosa..."), poi prende di mira le colleghe femminili: "Abbiamo accolto gentilmente la new entry perché è straniera. Le abbiamo insegnato l'italiano perché siamo per l'integrazione e d'altronde eravamo già abituati a farlo con la Giarrusso!" Alle battute della Ocone, risponde poi il partner Augusto Fornari: "Lucia è una pazza isterica quindi girare le nostre scene di litigio è stato semplicissimo: bastava che i tecnici accendessero le macchine durante ogni nostra conversazione!".
Le due protagoniste femminili si dimostrano invece più serie, anche se accennano a una piccola schermaglia riguardo ai loro rapporti con Manara nella serie. Secondo Roberta Giarrusso, "Lara è sempre stata gelosa anche perché ha dovuto sopportare tutte queste presenze femminili che cadevano ai piedi di Manara ma ha sempre abbozzato, anche perché alla fine resta lei la donna della sua vita". Per Anna Safroncik la nuova entrata Marta Rivera è un po' diversa dagli altri personaggi femminili, "perché a differenza di tutte le donne che cadono ai piedi del bel commissario, lei non lo vuole, vuole solo essere la sua ombra nella risoluzione dei casi".
L'ultima parola spetta, com'è ovvio, al protagonista, colui che nelle parole della capostruttura di RaiFiction "è la vera incarnazione del golem Luca Manara". Caprino racconta le sue ispirazioni: "Nessuna in particolare. Ho scelto un look alla Frank Zappa, che non è proprio un commissario, e ho cercato di metterci la mia stessa ironia e la passione per le moto. Per il resto, il successo della serie è tutto merito di un cast di attori davvero perfetti".