...{birds-of-prey}...
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venerdì 18 febbraio 2011
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sconcertante capolavoro...
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Sono bravi gli attori, prefetta la musica, stupenda la trama (troppo intrigante!!!!!)... Insomma, sono rimasto attaccato allo schermo per tutto il tempo. Magnifici gli effetti speciali, ma la trama e il tema (estremamente sconcertante e accativante), vengono affrontati così bene, che non riesci a distogliere gli occhi dallo schermo. Io lodo la storia, il resto è solo il contorno (molto buono anche quello) di un piatto eccezionale ! Nulla da dire se non di ammirare questo capolavoro moderno di trama e cinema.
Grazie Martin!!!
Leo complimenti, 2 ottimi film su 2!!!!!! Continua così !!!!!
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filippo catani
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giovedì 16 giugno 2011
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l'isola maledetta
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Un detective con alle spalle una sfilza di tormenti che cerca di affogare nell'alcol, viene mandato insieme ad un collega a Shutter Island dove si trova un istituto mentale da cui è scomparsa una paziente. Ma niente è come sembra.
Un capolavoro assoluto del maestro Scorsese che mostra come si possa creare un film inquietante e di atmosfera senza le solite scale che scricchiolano, porte che cigolano o spietati assassini che ti aspettano dietro l'angolo armati di sega circolare. Un film che si gioca molto sul confine tra salute e malattia, sanità mentale e non. Il film lascia assolutamente senza parole e assolutamente devastati dal punto di vista emotivo ma incantati dallo svolgimento avvincente della trama e dalla bravura degli interpreti.
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Un detective con alle spalle una sfilza di tormenti che cerca di affogare nell'alcol, viene mandato insieme ad un collega a Shutter Island dove si trova un istituto mentale da cui è scomparsa una paziente. Ma niente è come sembra.
Un capolavoro assoluto del maestro Scorsese che mostra come si possa creare un film inquietante e di atmosfera senza le solite scale che scricchiolano, porte che cigolano o spietati assassini che ti aspettano dietro l'angolo armati di sega circolare. Un film che si gioca molto sul confine tra salute e malattia, sanità mentale e non. Il film lascia assolutamente senza parole e assolutamente devastati dal punto di vista emotivo ma incantati dallo svolgimento avvincente della trama e dalla bravura degli interpreti. Di Caprio forse recita la sua parte migliore di sempre. Un film che, una volta visto, difficilmente può essere dimenticato. Da guardare e riguardare più volte.
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g2i3o4
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giovedì 6 gennaio 2011
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da vedere!!!!!
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Assolutamente un film da vedere perchè appassiona. Mai un momento morto. Un film che passa dal drammatico al thriller quasi a diventare in alcune scene un horror. Grandissima l'interpretazione di Leonardo Di Caprio. Il finale lascia sorpresi. Voto 9 1/2.
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brucemyhero
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mercoledì 11 agosto 2010
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shutter island............!
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Titanic, regalò a due futuri e grandi attori Di Caprio e la Winslett, un successo immenso, ma è stato per Leonardo molto pesante lasciare alle spalle Jack. Ciò perchè come nessun'altro adolescente o poco più, era riuscito a colpire l'immaginario di milioni di ragazzine in tutto il mondo, adulti grandi. Già con La maschera di ferro prima, e The Aviator poi, Di caprio aveva ampiamente dimostrato di avere stoffa da vendere. Un magnetismo non comune che, abbinato ad una recitazione molto intensa, sono da sempre il suo marchio di fabbrica. Titanic fù un po come Via col vento per Gable e Vivian Leight. Un connubio personaggio-attore, che difficilmente si dimenticano e con cui poi, erroneamente, si tende a giudicare prevenuti, i lavori che seguono.
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Titanic, regalò a due futuri e grandi attori Di Caprio e la Winslett, un successo immenso, ma è stato per Leonardo molto pesante lasciare alle spalle Jack. Ciò perchè come nessun'altro adolescente o poco più, era riuscito a colpire l'immaginario di milioni di ragazzine in tutto il mondo, adulti grandi. Già con La maschera di ferro prima, e The Aviator poi, Di caprio aveva ampiamente dimostrato di avere stoffa da vendere. Un magnetismo non comune che, abbinato ad una recitazione molto intensa, sono da sempre il suo marchio di fabbrica. Titanic fù un po come Via col vento per Gable e Vivian Leight. Un connubio personaggio-attore, che difficilmente si dimenticano e con cui poi, erroneamente, si tende a giudicare prevenuti, i lavori che seguono. Una fortuna, per attori che legatisi ad un filone, hanno poi inanellato successi. Ma una sorta di maledizione per altri grandi, che diversamente vogliono spaziare, non lasciarsi ingabbiare in stereotipi: Jhon Wayne, Humprey Bogard, Cristopher Lee, Peter Chusing, Charles Bronson, la lista è lunghissima. In The Aviator, ripeto, Di Caprio mi aveva già impressionato per la capacità di trascinare lo spettatore più sensibile ed attento, nel vortice del copione, come raramente altri riescono. Credo anzi che il ruolo del 'maledetto', stia a Di Caprio come un vestito su misura. Gli occhi, lo sguardo profondo ma sinistro, la potente energia che lo muove e la superba capacità recitative, lo rendono adattissimo a parti dove il lato psicologico la fa da padrone. Sarebbe stato perfetto per Hithckoc, ma Scorzese non è da meno, anche se non legato ad un genere. Un genio quello di Martin, già ampiamente annunciato con Taxi Driver. Un po come per Deep, Di Caprio è divenuto il pigmalione di questo fantastico regista, ed il connubio è perfetto. Shutter Island ne è solo l'ultima prova, a cui spero ne seguiranno altre.
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sixy89
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martedì 28 settembre 2010
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quando la mente gioca brutti scherzi..
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Un film veramente coinvolgente e sconvolgente, una trama molto articolata, fitta di indizi e ipotesi che confondono e spiazzano lo spettatore. Un finale geniale degno dei grandi film che hanno fatto la storia dei thriller, come Il Sesto Senso.
Un film che affronta la tematica delicata della pazzia, della linea sottile tra essere considerato un soggetto sano di mente o un folle. Finalmente un film non banale, dove il finale non è immaginabile finchè non viene svelato. Una storia credibile e per questo motivo sconvolgente, che lascia un forte senso di smarrimento allo spettatore.
Davvero vale la pena di vedere questo film.
Voto:8
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dario
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lunedì 2 agosto 2010
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slegato
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E' scarso il legame fra la prima e la seconda parte, ci sono troppi depistaggi, troppe furberie. Ma molte scene reggono bene e la recitazione, per quanto unidirezionale, è efficace. Buonissima la scenografia e azzecato il clima inquietante, anche se poco sviluppato, fermo ad una sorta di compiacimento per la buona riuscita. Il film è troppo lungo e diventa presto scontato. Non c'è attenzione per il dramma vissuto dal protagonista, ma solo descrizione calligrafica e superficiale, tirata un po' troppo via, in contrasto con le premesse. Risultato: uno spettacolo esteriore, citazionista, sbrigativo, da effetto visivo (che raggiunge).
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valeria
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mercoledì 1 settembre 2010
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scorsese come pirandello?
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La fine del film lascia apparentemente tutte le soluzioni aperte (quasi pirandelliano "Così è se vi pare"),e la domanda è "cosa sarà vero?".Martin Scorsese ci fa immedesimare talmente nel protagonista,il bravissimo Leonardo Di Caprio, che come lui fino alla fine rimuoviamo la verità,i cui pezzi ci sono apparsi via via sotto gli occhi...I vari particolari dei sogni-ossessioni del protagonista sono coerenti per una sola delle due verità proposte (quella della pazzia di Di Caprio) e il puzzle che alla fine si ricompone è solo uno...La verità è così terribile da essere inaccettabile anche per noi che, trascinati in maniera geniale dal regista, vogliamo credere che ci sia una seconda possibilità (il complotto contro il protagonista).
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La fine del film lascia apparentemente tutte le soluzioni aperte (quasi pirandelliano "Così è se vi pare"),e la domanda è "cosa sarà vero?".Martin Scorsese ci fa immedesimare talmente nel protagonista,il bravissimo Leonardo Di Caprio, che come lui fino alla fine rimuoviamo la verità,i cui pezzi ci sono apparsi via via sotto gli occhi...I vari particolari dei sogni-ossessioni del protagonista sono coerenti per una sola delle due verità proposte (quella della pazzia di Di Caprio) e il puzzle che alla fine si ricompone è solo uno...La verità è così terribile da essere inaccettabile anche per noi che, trascinati in maniera geniale dal regista, vogliamo credere che ci sia una seconda possibilità (il complotto contro il protagonista).La realtà possiamo racontarcela, ma la verità è una sola, la scelta rimane nel modo di uscirne (vivere da mostri o morire da persona per bene).Film incredibile da tutti i punti di vista, profondamente psicologico,coinvolgente; grande capacità del regista di darci gli elementi per capire e nello stesso tempo negarli all'apparenza.
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scarlett
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domenica 16 gennaio 2011
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emozionant e originale
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1945. Leonardo di Caprio è Teddy Daniels, un agente federale che insieme ad un collega viene mandato su un'isola a largo della costa Est degli USA, sede di un ospedale psichiatrico. Il loro incarico è indagare su una paziente scomparsa, una certa Rachel Solando. Il posto, un manicomio isolato in mezzo al mare, appare immediamente inquietante agli occhi dei due agenti. Inoltre, è ben evidente anche una certa ostilità nei confronti dei nuovi arrivati. Indagando, si scopre che la donna era stata ricoverata per dei forti disturbi mentali che l'avevano condotta ad annegare i propri figli nel lago presso la propria abitazione. Gesto, peraltro, di cui pareva non rendersi assolutamente conto. Convinta che i suoi figli fossero ancora vivi e di trovarsi ancora a casa sua, trattava gli altri pazienti, i medici e gli infermieri come fossero i vicini di casa, postini e lattai.
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1945. Leonardo di Caprio è Teddy Daniels, un agente federale che insieme ad un collega viene mandato su un'isola a largo della costa Est degli USA, sede di un ospedale psichiatrico. Il loro incarico è indagare su una paziente scomparsa, una certa Rachel Solando. Il posto, un manicomio isolato in mezzo al mare, appare immediamente inquietante agli occhi dei due agenti. Inoltre, è ben evidente anche una certa ostilità nei confronti dei nuovi arrivati. Indagando, si scopre che la donna era stata ricoverata per dei forti disturbi mentali che l'avevano condotta ad annegare i propri figli nel lago presso la propria abitazione. Gesto, peraltro, di cui pareva non rendersi assolutamente conto. Convinta che i suoi figli fossero ancora vivi e di trovarsi ancora a casa sua, trattava gli altri pazienti, i medici e gli infermieri come fossero i vicini di casa, postini e lattai.
Tuttavia, la singolarità sta proprio nel modo in cui la donna è scomparsa: era impossibile scappare dalla cella blindata in cui l'avevano confinita. Impossibile fuggire da quell'isola.
Un caso che dell'incredibile, quello di Rachel Solando. Per Dennis, tuttavia, non si tratta solo del caso. E' molto di più: ha fatto di tutto affinché gli fosse affidato proprio questo incarico.
Perché in quello stesso manicomio si trova un pericoloso criminale con cui Teddy ha un conto in sospeso. E' Andrew Laeddis, un uomo il cui volto, sfregiato da una cicatrice, rimane impresso nella memoria di ogni uomo come qualcosa di indelebile. Costui ha provocato la morte di Dolores, sua moglie. E distrutto quel po' di felicità che Teddy si era guadagnato dopo gli orrori visti durante la seconda guerra mondiale.
Il caso sembra chiuso quando la paziente scomparsa viene ritrovata senza neanche un graffio. I due agenti sono bloccati sull'isola come per una fortuita casualità: il maltempo rende impossibile il viaggio per raggiungere la terra ferma. Il caso sembra essere chiuso, ma Teddy non ci vede chiaro. La faccenda è fin troppo strana. Comincia a pensare che la vera Rachel Solando in realtà non esista. Che sia stata tutta una bufala per attirarlo proprio nel punto in cui qualcuno avrebbe voluto che fosse. Si trovavano in trappola. Teddy cerca di avvisare Chuck, ma costui non gli crede e ben presto scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Quasi non fosse mai esistito.
Teddy è solo e i sogni - o meglio - gli incubi che tormentano le sue notti, sono popolati dai fantasmi del passato. Fantasmi che sembrano volerlo mettere in guardia. Il mistero si infittisce: circolano strane voci sul padiglione C, la struttura in cui sono detenuti i pazienti più pericolosi. Quelli temuti anche dagli altri pazienti.
Teddy decide di indagare e proprio in un'insenatura fra gli scogli fa uno strano incontro: Rachel Solando, quella vera. Non era una paziente, ma una stimata psichiatra, padrona delle proprie facoltà mentali, detenuta contro la propria volontà. Nessuno può lasciare l'isola e quando si vuole partire, si viene detenuti con la scusa della pazzia.
Ma cosa avviene veramente nel padiglione C? Teddy continua a indagare, aprendosi la strada con la forza, e si troverà costretto ad affrontare ombre e fantasmi del proprio passato, giungendo ad una verità sconcertante...
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luca scialò
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martedì 1 marzo 2011
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quell'isola misteriosa che è la mente umana
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Nel 1954 i due agenti federali Teddy Daniels e Chuck Aule vengono inviati con un battello presso l'Istituto Ashecliff, sito sulla Shutter Island, per investigare sulla scomparsa di una paziente, Rachel Solando, rea di aver ucciso i suoi tre figli. Il direttore dell'istituto, il dottor Cawley, e i vari infermieri sostengono che la madre assassina si sia come dileguata dalla sua stanza perché non ha lasciato alcuna traccia e le sue scarpe sono ancora lì. L'agente Daniels però comincia a sospettare che in quell'Istituto si tengano esperimenti similnazisti, guidati dal dottor Cawley coadiuvato dal dottor Naehring, di origini tedesche.
Ma l'agente è anche continuamente tormentato dal pensiero della moglie morta durante un incendio appiccato nella loro palazzina da un mitomane, nonché dalle reminescenze delle atrocità viste nei campi di concentramento nazisti dove entrò da liberatore.
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Nel 1954 i due agenti federali Teddy Daniels e Chuck Aule vengono inviati con un battello presso l'Istituto Ashecliff, sito sulla Shutter Island, per investigare sulla scomparsa di una paziente, Rachel Solando, rea di aver ucciso i suoi tre figli. Il direttore dell'istituto, il dottor Cawley, e i vari infermieri sostengono che la madre assassina si sia come dileguata dalla sua stanza perché non ha lasciato alcuna traccia e le sue scarpe sono ancora lì. L'agente Daniels però comincia a sospettare che in quell'Istituto si tengano esperimenti similnazisti, guidati dal dottor Cawley coadiuvato dal dottor Naehring, di origini tedesche.
Ma l'agente è anche continuamente tormentato dal pensiero della moglie morta durante un incendio appiccato nella loro palazzina da un mitomane, nonché dalle reminescenze delle atrocità viste nei campi di concentramento nazisti dove entrò da liberatore. Dunque realtà e fantasmi del passato si mescolano e lo tormentano, ostacolandone le indagini.
In questa ultima fase della sua carriera (ultima in senso cronologico, per carità, non bisogna escluderne di nuove data la sua creatività), Martin Scorsese sembra essersi specializzato negli psycho-thriller, proponendo film che conducono lo spettatore verso una direzione per poi portarlo lentamente verso tutt'altra parte. Strategia riuscitagli appieno anche con The departed. Con Shutter island però aggiunge anche suspance, sfiora l'horror, la arricchisce di colpi di scena. Il risultato è un film geniale, che tiene col fiato sospeso. Abbandonato da tempo il racconto del Mondo italo-americano e dedicatosi soprattutto alle biografie, Scorsese lancia un segnale chiaro ai suoi fan e ai cinefili in generale: sulla soglia dei 70 ha ancora voglia di stupire e rinnovarsi, un pò come un altro mito del cinema hollywoodiano: Woody Allen
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immanuel
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martedì 2 novembre 2010
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scavare a fondo
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Atmosfere lugubri, una nuvolaglia compatta scurisce un cielo pesante e oppressivo. Plumbeo e tetro come i fantasmi oscuri che inoculano il seme del malessere nell'animo del protaginista. Una figura sofferta e vissuta che sin dalla scena iniziale possiede un nonsoché di "maledetto" e romantico che trascinerà, producendo conflitti e alimentando misteri fino ad un finale inaspettato. Immagini esiziali, sfondi gotici, trame noir si intrecciano indissolubilmente, fino ad annodarsi, a confondersi financo al disgregamento, suscitando stati d'animo contradditori e meditazioni ingannevoli nella mente dello spettatore. Scorzese adopera con successo e sapienza gli strumenti dell'ipnosi e della carta del "doppio" di caprio, misterioso e sfuggente, quanto abile manipolatore.
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Atmosfere lugubri, una nuvolaglia compatta scurisce un cielo pesante e oppressivo. Plumbeo e tetro come i fantasmi oscuri che inoculano il seme del malessere nell'animo del protaginista. Una figura sofferta e vissuta che sin dalla scena iniziale possiede un nonsoché di "maledetto" e romantico che trascinerà, producendo conflitti e alimentando misteri fino ad un finale inaspettato. Immagini esiziali, sfondi gotici, trame noir si intrecciano indissolubilmente, fino ad annodarsi, a confondersi financo al disgregamento, suscitando stati d'animo contradditori e meditazioni ingannevoli nella mente dello spettatore. Scorzese adopera con successo e sapienza gli strumenti dell'ipnosi e della carta del "doppio" di caprio, misterioso e sfuggente, quanto abile manipolatore. L'attore ci conduce attraverso un itinerario fatto di sofferenze, psicosi, stati febbrili in un crescente parossismo patologico di situazioni aggrovigliate che incontrano la loro soluzione solo nelle sequenze finali. In cauda venenum. Se la conclusione della storia -gli sviluppi successivi, un seguito imprevisto- è lasciata alla fantasia del fruitore, a questo è riservato tuttavia un finale kafkiano (!). Le certezze mantenute con fatica fino a quella che appariva superficialmente la quadratura del cerchio decadono a mano a mano che di caprio si risveglia dal proprio letargo paranoico. Torna alla realtà, apre gli occhi, rivela le proprie raccapriccianti magagne. Sconvolge un finale già scritto. Sta tutta qui la potenza del film del regista italo-americano.
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