raffausta
|
sabato 22 novembre 2008
|
amore, ossessione, follia
|
|
|
|
Stare Fuori racconta la ricerca esagitata del giovane Giulio, che arriva dalla Sicilia a Roma per ritrovare il suo amore perduto, Aurora. Ufficialmente a Roma per studio, Giulio è ospite di una coppia di amici di famiglia che hanno perso il loro unico figlio alcuni anni prima, Eugenio e Rosalia. La presenza del giovane dentro casa permette ai due di lasciarsi finalmente alle spalle il lutto che finora gli aveva impedito di riprendere a vivere, ma nel frattempo Giulio, non trovando Aurora, si arrende alla disperazione, all’alcool e alle droghe. Rosalia, però, vedendo il comportamento inquieto del giovane, cerca di aiutarlo, per evitare di dover soffrire una seconda tragica perdita…
Le conseguenze di questa premessa vengono narrate attraverso le immagini con sapiente sensibilità e accuratezza.
[+]
Stare Fuori racconta la ricerca esagitata del giovane Giulio, che arriva dalla Sicilia a Roma per ritrovare il suo amore perduto, Aurora. Ufficialmente a Roma per studio, Giulio è ospite di una coppia di amici di famiglia che hanno perso il loro unico figlio alcuni anni prima, Eugenio e Rosalia. La presenza del giovane dentro casa permette ai due di lasciarsi finalmente alle spalle il lutto che finora gli aveva impedito di riprendere a vivere, ma nel frattempo Giulio, non trovando Aurora, si arrende alla disperazione, all’alcool e alle droghe. Rosalia, però, vedendo il comportamento inquieto del giovane, cerca di aiutarlo, per evitare di dover soffrire una seconda tragica perdita…
Le conseguenze di questa premessa vengono narrate attraverso le immagini con sapiente sensibilità e accuratezza. Il film rivela il talento del giovane regista italiano, che mescola atmosfere sospese e inquiete che si accordano con il dolore intimo di personaggi comuni, sorpresi nella loro tragicità e magistralmente interpretati da un cast eccezionale. “l’Anna Magnani della Sicilia”, Guia Jelo si conferma interprete di rara efficacia drammatica e dimostra di quali capacità neorealiste il nostro cinema sappia ancora offrire, con un ritratto femminile a tutto tondo, solare e sofferto al tempo stesso, sempre in bilico tra farsa e tragedia. Ai personaggi maschili, che hanno il volto bello e sofferto del semi-esordiente Ivo Micioni e la maschera intensa e vissuta del grande attore di teatro Federico Pacifici, viene data la possibilità di esprimere una sensibilità al di fuori di ogni ”machismo“ comune. A loro si aggiungono la bellissima Nausicaa Benedettini, ex musa della moda internazionale, alle prese col suo primo ruolo cinematografico di rilievo, il cui volto di straordinaria modernità buca lo schermo e rivela una grande promessa per il futuro; alla solida professionalità di Alessandro Riceci e Carlo Del Giudice; per concludere con la partecipazione amichevole di un’icona del cinema italiano d'antan, Dagmar Lassander, la cui sola presenza già stabilisce un collegamento con il cinema di genere che chiaramente il regista intende rivisitare.
Nel film infatti ci sono citazioni visive e musicali che si integrano organicamente al racconto ma che al tempo stesso aiutano a tracciarne una sua collocazione cinematografica propria: dal melodramma familiare americano di Sirk e Mankiewicz (e quindi, per comune ispirazione, anche Fassbinder e Almodòvar), al nostro Pietro Germi, cui si riallaccia il recupero del tema del suo "Un Maledetto Imbroglio", la canzone di Rustichelli “Sinno’ me moro”, qui presentata nella particolare interpretazione di Gabriella Ferri – una scelta anche questa integrale alla trama del film e simbolica al tempo stesso, in quanto rimando ineffabile all’altro personaggio importante di questo film, quella Roma piena di straziante umanità e di indifferente cinismo, di cui la Ferri è uno dei massimi simboli.
Nonostante sia stato realizzato con un bassissimo budget, grazie anche all’apporto delle bellissime musiche originali del giovane Giordano Corapi, la studiata fotografia di Benjamin Minot, le originali scenografie di Ettore Guerrieri e i colorati costumi di Francesca Sciuga, Stare Fuori riesce comunque a diventare un viaggio di immagini ed emozioni in cui si respirano Cinema e Vita in ogni fotogramma.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a raffausta »
[ - ] lascia un commento a raffausta »
|
|
d'accordo? |
|
|