In a Dream

C'è un uomo a Philadelphia con una passione per i mosaici e un figlio documentarista. Lui è Isaiah Zagar e ha ricoperto centinaia di metri quadrati dei muri della città dell'amore fraterno con dei murales, suo figlio si chiama Jeremiah e nel 2008 pensa bene di riprendere l'attività del padre. Camera in mano documenta il lavoro del padre, la relazione con la madre e moglie Julia mentre pian piano nascono divergenze tra i due sempre più incolmabili. Quello che Julia rimprovera al marito è lo sprofondarsi sempre di più nelle sue opere, arrivando a lavorare per dodici-quattordici ore al giorno. Quasi per sublimare la mancanza fisica della famiglia, i protagonisti dei suoi mosaici sono spesso la moglie, il figlio Jeremiah e a volte anche la sua assistente. Ma cosa c'entra l'assistente in questo quadro familiare? Molto presto la moglie scopre che Isaiah intrattiene una relazione con lei e lo caccia fuori di casa proprio mentre devono andare a recuperare il loro figlio maggiore in un centro di riabilitazione.
Il documentario di Zagar riscuote successi al South by Southwest Festival a Austin in Texas, al Woodstock Film Festival, a San Francisco, a Philadelphia e all'edizione del 2009 di Biografilm. Un grande apporto al film è dato da Cassidy Gearhart che cura la parte di animazione con delle transizioni spettacolari dai murales del padre alle immagini del documentario del figlio. Jeremiah sfrutta appieno questa sua posizione privilegiata e cattura ogni istante della vita della famiglia, riprendendo anche i momenti più delicati delle liti tra i genitori.
Quando si dice che un documentario per essere ben riuscito deve avere un protagonista forte che regga lo sguardo della camera, si può prendere In a dream come esempio perfetto. Isaiah Zagar ha una personalità e soprattutto una dote artistica molto forte e nessuno come il figlio è in grado di rendere al meglio la sua attività nel corso dei decenni. 