rubens
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domenica 10 gennaio 2010
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stupendo
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UNO DEI PIU' BEI FILM MAI VISTI SUL RAPPORTO ANIMALE - UOMO,VERAMENTE BELLO,SICURAMENTE CONSIGLIATISSIMOOO.
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alespiri
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sabato 9 gennaio 2010
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hachi: lui prima di tutti.
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Buoni sentimenti, lacrime per questo film di Hallstrom, indimenticato regista di Chocolat. L'atmosfera è quasi irreale in un posto cosi' freddo dove tutto scorre sempre troppo uguale, tanto da ricordare "The Truman Show" (altro pianeta..). I personaggi non invecchiano, ma il tempo passa. Inverni gelidi di neve, primavere appena accennate.
Un ordinariamente amorevole Richard Gere lascia volontariamente la scena a lui, che ruba le nostre lacrime fino a strizzarci il cuore: Hachi. Il dolore che traspare dai suoi occhi è immenso e meriterebbe un Oscar canino. Hachi proviene da lontano e giunge per caso tra le braccia di Parker (Gere), un pò artista un pò poeta.
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Buoni sentimenti, lacrime per questo film di Hallstrom, indimenticato regista di Chocolat. L'atmosfera è quasi irreale in un posto cosi' freddo dove tutto scorre sempre troppo uguale, tanto da ricordare "The Truman Show" (altro pianeta..). I personaggi non invecchiano, ma il tempo passa. Inverni gelidi di neve, primavere appena accennate.
Un ordinariamente amorevole Richard Gere lascia volontariamente la scena a lui, che ruba le nostre lacrime fino a strizzarci il cuore: Hachi. Il dolore che traspare dai suoi occhi è immenso e meriterebbe un Oscar canino. Hachi proviene da lontano e giunge per caso tra le braccia di Parker (Gere), un pò artista un pò poeta. Giunto a casa, il cucciolo, non viene ben accolto dalla amata moglie, tutta sorrisi e languide carezze, forse, traumatizzata dalla perdita di un altro cane di cui rimane qualche giocattolo. Ma Hachi non è un cane comune e riuscirà a conquistare tutta la famiglia ed i nostri cuori. Esempio di fedeltà, il film ci racconta una storia vera accaduta in Giappone. Un cane di razza Hakita dal 1923 al 1936 accompagnò alla stazione e aspettò il rientro dal lavoro del suo padrone, anche dopo la sua morte, per anni. Oggi un monumento in quel posto ricorda il suo amore, impossibile da eguagliare per un essere umano...anche se in quel posto, oggi meta di pellegrinaggio, giungono coppie da tutto il paese per giurarsi "amore eterno".
Hachi, alla fine dei suoi giorni, sempre uguali, sostenuto da un gruppo di amici umani che tentano invano di alleviare il suo dolore, in sogno, reincontrerà il suo Parker che lo abbraccerà nel sonno liberatorio della morte.
Nel film colpisce la fotografia ed il mondo in "bianco e nero" visto da Hachi (si, perchè è vero, i nostri amici cani non ci vedono a colori...) e la scena in cui la figlia del protagonista, trasferitasi dopo la morte del padre altrove, invano tenta di trattenere l'animale con se con tutto l'amore che può , ma poi lo lascia andare... perchè in fondo il più bel regalo che si possa fare a chi si ama è quello di donargli la libertà. Hachi sapeva quello che voleva fare e va via, corre verso la stazione. E li rimane per sempre.
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fahima76
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venerdì 8 gennaio 2010
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un film da non perdere!
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Già il fatto che il film sia tratto da una storia vera conferisce alla pellicola un'importanza maggiore, inoltre, l'ottima regia, la musica perfettamente integrata alle scene e l'intensità delle espressioni del protagonista a quattro zampe sapientemente colte e montate rendono questo film un piccolo capolavoro. Lavorare con gli animale è da sempre un'impresa per un regista che in in questo caso porta sulla schermo un meraviglioso esempio di amore e fedeltà tra uomo e animale. La riuscita del film non lo fa di certo la critica ma che una sala cinematografica occupata per lo più da adulti pianga e dia vita a un dolcissimo applauso al termine del film, a mio parere, consegna ad Hachiko il titolo di un film pienamente riuscito.
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Già il fatto che il film sia tratto da una storia vera conferisce alla pellicola un'importanza maggiore, inoltre, l'ottima regia, la musica perfettamente integrata alle scene e l'intensità delle espressioni del protagonista a quattro zampe sapientemente colte e montate rendono questo film un piccolo capolavoro. Lavorare con gli animale è da sempre un'impresa per un regista che in in questo caso porta sulla schermo un meraviglioso esempio di amore e fedeltà tra uomo e animale. La riuscita del film non lo fa di certo la critica ma che una sala cinematografica occupata per lo più da adulti pianga e dia vita a un dolcissimo applauso al termine del film, a mio parere, consegna ad Hachiko il titolo di un film pienamente riuscito.
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stefano73
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giovedì 7 gennaio 2010
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carino ma banalotto
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Direi che mi aspettavo qualcosa di più. Richard Geere poco espressivo e solito bambolotto anziano ma affascinante. Maestro di musica...mai muratore o commesso di un supermarket un protagonista di un film.,..perchè? Il protagonista Hachiko bravo, bello, sensibile ma molto meglio i vecchi Lassie. Per di più film un pò banalotto e quasi noioso con un finale che si trascina un pò troppo per le lunghe. Stefano.
[+] è una storia vera l'avevi capito?
(di fahima76)
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pizzakebab
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mercoledì 6 gennaio 2010
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ehm... amore per il padrone o per le bistecche?
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Non vorrei distruggere la magia del film... ma....
avete notato il trattamento che riceve il cane?
hot dog dall'ambulante, bistecche dal macellaio, più dolcetti dai bambini....
il cagnolino nn può esssere rimasto lì in stazione per gola? =)
[+] che tristezza
(di fahima76)
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(di egs83)
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minnie
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martedì 5 gennaio 2010
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il nostro miglior amico...da secoli!
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Trovo magnifico questo film; sono corsa a vederlo da sola, all'Armenise a Bari, una sala vicina a casa, per poter piangere in santa pace. Perché io ho avuto un Hachiko, un cane che mi apsettava alla stazione quando facevo la pendolare ogni settimana tra Bari e Lecce, si chiamava Nice, non mi perdeva mai...chi ha un cane mi capisce. Il regista ha affrontato con estrema poesia non solo il legame speciale che si crea fra il cane e il suo amico, ma anche la caducità, l'incertezza delle cose, tutte le cose, gli eventi, di questo mondo. La musica, le scene, è tutto stupendo...Gere è perfetto come sempre se non cade nelle grinfie di Lyne. Non capisco la freddezza della critica...
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carpe diem
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martedì 5 gennaio 2010
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dall'oriente per l'amore
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Storia vera. Vero nome,vero avvenimento,veri sentimenti.
Tranne che tutto ciò successe all'inizi del novecento nella terra lontana del sol levante,mentre la "cura hollywudiana" ha tramutato il luogo(obviosly America) e il tempo(giorni nostri).
Incredibilmente però,il senso di questa candida favola non è cambiato,anzi,l'atmosfera cretasi attorno è perfetta.
L'amore viene vissuto nella sua forma più forte e pura. Un amore che va oltre i confini della diversità e del destino ancora ua volta crudele calcolatore. Ed il film ne vuole cogliere ogni piccola essenza.
Il sentimento per una volta è il vero protagonista. Il perno su cui costruire tutto il resto.
Richard Gere utilizza esperienza e maturità,l'attore a quattro zampe maestria e tenerezza,Lasse Hallstròm unisce bene il tutto,con scene classiche e musiche poco ricercate(a tratti ripetitive però).
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Storia vera. Vero nome,vero avvenimento,veri sentimenti.
Tranne che tutto ciò successe all'inizi del novecento nella terra lontana del sol levante,mentre la "cura hollywudiana" ha tramutato il luogo(obviosly America) e il tempo(giorni nostri).
Incredibilmente però,il senso di questa candida favola non è cambiato,anzi,l'atmosfera cretasi attorno è perfetta.
L'amore viene vissuto nella sua forma più forte e pura. Un amore che va oltre i confini della diversità e del destino ancora ua volta crudele calcolatore. Ed il film ne vuole cogliere ogni piccola essenza.
Il sentimento per una volta è il vero protagonista. Il perno su cui costruire tutto il resto.
Richard Gere utilizza esperienza e maturità,l'attore a quattro zampe maestria e tenerezza,Lasse Hallstròm unisce bene il tutto,con scene classiche e musiche poco ricercate(a tratti ripetitive però).
Non è un capolavoro,ma una piccola pausa. Musica classica in mezzo al frastuono di casse elettroniche. Una favola di oggi,per far battere il cuore.
Consigliati fazzoletti.
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bavero
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martedì 5 gennaio 2010
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una parodia di se stesso
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Ma come si possono proporre ancora film così? Banalissimo, lacrimevole,vuoto.
Certamente sarà piaciuto tanto agli americani, gli unici che si possano commuovere di fronte a scene intrise di una pateticità così clamorosa.
Le stagini che passano (con tanto di albero che si spoglia e si riveste!) e il dialogo tra cane e saggio giapponese hanno il sapore della parodia.Sigh.
[+] vuoto????????
(di fulvia)
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[+] sei tu quello vuoto
(di luca1968)
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pottersville
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martedì 5 gennaio 2010
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finalmente un vero cane
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Hachiko è un film reale e piacevole,non tratta di un cane con superpoteri, che parla, vola o quantaltro di irreale;ci fa vivere il rapporto unico che si crea tra uomo e cane quando questi due esseri si amano e si comprendono. La bravura del regista consiste nel far vedere gli "umani" attraverso gli occhi e i sentimenti del cane. Gere azzeccato. Film dedicato a chi ha, ha avuto o avrà un cane. Voto: 4 stelle nickname: pottersville
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greg2
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martedì 5 gennaio 2010
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emozionante e struggente
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Lo ammetto, non sono un amante dei cani ma Hachiko mi ha regalato delle emozioni indescrivibili, mi ha commosso. A volte è proprio vero che le bestie siamo noi, non gli animali.
Non è una storia, è una favola meravigliosa.
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