Centochiodi

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Un film di Ermanno Olmi. Con Raz Degan, Luna Bendandi, Amina Syed, Michele Zattara, Andrea Lanfredi.
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Commedia, Ratings: Kids+16, durata 92 min. - Italia 2007. - 01 Distribution uscita venerdì 30 marzo 2007. MYMONETRO Centochiodi * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
leontiev mercoledì 25 aprile 2007
la cosa più importante della vita è la socialità Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

È un film delizioso. Fa pensare! La cosa più importante della vita è la socialità, quella vera. Un Gesù Cristo con la carta di credito, il computer, che predica le parole imparate dai libri che lui stesso ha inchiodato, contiene una serie di forti contraddizioni della vita moderna, ma non solo. Sono le contraddizioni della vita derivanti da fede/ragione, amore/odio, gioia/dolore conoscenza/ignoranza ecc.che muovono la storia, quindi anche la vita degli uomini. Sembra che solo le persone semplici siano capaci di vivere valori veri, ma hanno bisogno delle parole “inchiodate” nei libri, hanno sete di parabole per poter sopportare il dolore, combattere l’ingiustizia, poter sperare e continuare a sognare. [+]

[+] centrato! (di maria)
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jayan walter martedì 24 aprile 2007
capolavoro di chiusura della carriera di olmi Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Con un capolavoro il Maestro Ermanno Olmi conclude la sua splendida carriera di regista. E' un film intenso, con un grande messaggio: "Vivi l'esperienza e lascia perdere i libri - nessun libro potrà darti con le parole l'esperienza del gusto di una fragola". E' il ritorno alla natura, alla vita semplice in mezzo ai semplici, alla gente senza cultura, che però ha valori ben più grandi, come il cuore, la capacità di amare e di saper cogliere il nocciolo del mondo e delle cose, e di vivere felici anche in situazioni per niente complesse... e senza possedere nulla... L'unico piccolo neo è la scelta della parabola di Gesù: non mi sembra sia attinente al messaggio e al contenuto della storia del film. [+]

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s&g domenica 22 aprile 2007
la parabola della banalità Valutazione 1 stelle su cinque
83%
No
17%

Dai presupposti di partenza la pellicola di Olmi sembrava essere molto coraggiosa nell'affrontare temi sempre attuali quali la religione intesa come "oppio dei popoli" e la sostanziale (presunta) vacuità di fondo di ogni genere di cultura, in particolar modo quella tramandata sui libri, malvagi e fastidiosi (chissà perchè) portatori di sapere. Piuttosto che rinunciare in silenzio a questo mondo orribile fatto di religione, carta e inchiostro, un improbabile Raz Degan in versione professore - filosofo tenebroso, inchioda al pavimento i libri della biblioteca universitaria, unica gioia di un anziano sacerdote che, guardacaso, lo mette in guardia dal giorno del giudizio, quando cioè dovrà rispondere di una monoespressività disarmante e di una recitazione che ricorda gli antichi fasti dei Vanzina Movies. [+]

[+] e the principal? (di giacomo)
[+] ... (di s&g)
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tritacarne automatico_92 venerdì 20 aprile 2007
i libri sono un punto di partenza, non di arrivo. Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
0%

I LIBRI SONO UN PUNTO DI PARTENZA, NON DI ARRIVO.

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ryohei venerdì 20 aprile 2007
maestro di che? Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

l'ultimo film di Olmi è proprio brutto, non certo una eccezione nella filmografia di questo regista tanto sopravvalutato (ricordate Cammina, Cammina? o La leggenda del santo bevitore? o Il segreto del bosco vecchio?) nemmeno L'albero degli zoccoli mi parve un bel film, falso e oleografico. Ma questa ultima fatica è proprio imbarazzante: improbabili e stonati tutti gli attori, che poveretti devono interpretare improbabili o banali personaggi (avete presente la poetessa? o la fornaia, animo gentile in corpo troppo desiderato? lo scemo del villaggio, ma quanto saggio in fondo? ma soprattutto quel Cristo da copertina di Uomo Vogue?, indimenticabile al proposito il suo cappello figo, e il prelato?, e l'usciere?, il custode , i carabinieri nessuno si salva dal comico involontario. [+]

[+] caro ryohei, (di riccardo d'acquisto)
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lucyfix venerdì 20 aprile 2007
che brutto!! Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Che delusione questo film, anche se sinceramente dal monoespressivo raz degan non ci si poteva aspettare molto...Fra gare di liscio e pizza al trancio come nuova fiilosofia di vita e motivo di slancio mistico il tempo passa moolto lentamente...comunque i miei compliementi al prof con il fisicone e il conto in banca ben fornito: un uomo da sposare!

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antonio giovedì 19 aprile 2007
continuando il discorso... (x serena) Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Credo di poter dire che Lei e io la pensiamo allo stesso modo riguardo ad Olmi e al suo film "Centochiodi". Ha ragione quando parla del "potere delle immagini" della "metafora della profanazione attraverso i chiodi della croce", quella che io ho definito "la sconcertante metafora di Cristo inchiodato alla croce"; per motivi di opportunità riporto di seguito i tre punti citati nel mio precedente commento:1) Apprezzo Olmi considerandolo il poeta del cinema italiano, ma con decisione e motivazioni ho espresso la mia incondivisione al messaggio del film, a mio parere ambiguo e contraddittorio, sia dal punto di vista umano che religioso; spiace per Olmi, che ci ha regalato capolavori di poesia come "L'albero degli zoccoli" e "La leggenda del santo bevitore", annuncia questo "Centochiodi" come l'ultimo suo film (ci ripensi, maestro, abbiamo bisogno di un altro suo vero capolavoro); 2) Più volte ho estrinsecato, non l’importanza, bensì l’indispensabile benessere dei libri, soprattutto, nel caso specifico, delle Sacre Scritture, ignorando le quali lo stesso Olmi non avrebbe potuto confezionare questo film, né tanto meno inventare il personaggio del professorino; 3) L’immagine dei libri inchiodati, non solo vorrebbe raffigurare la sconcertante metafora di Cristo inchiodato alla croce, ma è assolutamente dissacrante culturalmente e offende il patrimonio culturale di un popolo. [+]

[+] continuando il discorso... (x serena) (di antonio )
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seren giovedì 19 aprile 2007
viviamo nelle metafore (x antonio) Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

Potrei concordare su tutto quello che Lei ha detto, ma le metafore e ogni espressione culturale sono come un sassolino lanciato in acqua: inziano a fare onde concentriche e non si sa mai dove e come finiscono. Bisogna quindi (a mio avviso) stare molto attenti a non lanciare dei boomerang, soprattutto oggi, perché il potere delle immagini sta facendo molto male alla nostra società, ai nostri giovani, ai nostri bambini, a noi stessi. Anch'io ammiro l'opera di Olmi: L'albero degli zoccoli e Il mestiere delle armi sono i miei preferiti, altrimenti non sarei andata a vedere Centochiodi. Tuttavia, trovo - come ho già detto - che la profanazione attraverso i chiodi della croce sia una "metafora" indigesta e stupida PER ME SPETTATRICE. [+]

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antonio (x serena) mercoledì 18 aprile 2007
la vera discussione... Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Il mio contraddittorio con Tritacarne si è sviluppato partendo da due opposte posizioni, e la mia citazione dell’apostolo Giacomo riguardo al binomio fede-opere si è reso pertinente per ovviare ad una carenza di chiarezza nei riguardi del mio interlocutore che insisteva sul concetto di un Dio quasi unicamente “materiale”. Per superare il rischio di un fraintendimento della mia opinione a proposito del film, credo sia congruo che lei vada a leggersi i miei precedenti commenti. Sarebbe da folle pensare ad una giustificazione da parte di Dio della sofferenza incoraggiata da una qualche dottrina; sinceramente questo suo pensiero ho fatto fatica a decifrarlo, se non rapportandolo al sadismo cui fa riferimento, senza però che si ravveda, in alcuno dei commenti esposti. [+]

[+] x antonio, x serena, x tutti... (di tritacarne automatico_92)
[+] per tritacarne autromatico_92 (di serena)
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tritacarne automatico_92 mercoledì 18 aprile 2007
magnifico olmi Valutazione 5 stelle su cinque
25%
No
75%

Grandioso, solo Olmi riesce a disseminare di stimoli e provocazioni una pellicola e a creare dibattiti intelligenti e costruttivi...non è forse un merito in questo mondo fatto di diatribie da carampane al mercato del pesce?

[+] certo! ma ciò non lo rende da 5 stelle (di serena)
[+] ben venga olmi, ma... (di antonio)
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