Centochiodi |
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Un film di Ermanno Olmi.
Con Raz Degan, Luna Bendandi, Amina Syed, Michele Zattara, Andrea Lanfredi.
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Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 92 min.
- Italia 2007.
- 01 Distribution
uscita venerdì 30 marzo 2007.
MYMONETRO
Centochiodi
valutazione media:
3,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La parabola della banalità
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| domenica 22 aprile 2007 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Dai presupposti di partenza la pellicola di Olmi sembrava essere molto coraggiosa nell'affrontare temi sempre attuali quali la religione intesa come "oppio dei popoli" e la sostanziale (presunta) vacuità di fondo di ogni genere di cultura, in particolar modo quella tramandata sui libri, malvagi e fastidiosi (chissà perchè) portatori di sapere. Piuttosto che rinunciare in silenzio a questo mondo orribile fatto di religione, carta e inchiostro, un improbabile Raz Degan in versione professore - filosofo tenebroso, inchioda al pavimento i libri della biblioteca universitaria, unica gioia di un anziano sacerdote che, guardacaso, lo mette in guardia dal giorno del giudizio, quando cioè dovrà rispondere di una monoespressività disarmante e di una recitazione che ricorda gli antichi fasti dei Vanzina Movies. Ma le perle succose si verificano quando l'improbabile Professore - Filosofo - Asceta fugge, dopo aver commesso l'efferato atto, sulla sua BMW serie 6 Cabrio disfandosi progressivamente dei simboli della modernità e delle comodità quotidiane ivi compreso cellulare, automobile, zainetto e depistando la polizia inscenando un suicidio (buttando cioè il suo portafogli e la giacca nel fiume e abbandonando la vettura a qualche metro dal suo nascondiglio). E qui, in aperta campagna, dopo una breve parentesi sull'accoppiamento di api e farfalle, il rinnovato Degan comincia a ristrutturare un vecchio rudere simbolo della purezza antica delle cose semplici, avendo cura di mostrare sempre molto tesi i suoi bicipiti e imperlata di sudore la fronte. Se non desta l'attenzione della polizia in piena ricerca di un cadavere, questa attività scatena invece la curiosità di un gruppo di anziani arrapati che trascorrono le loro oziose giornate sulle rive del fiume, urlando porcate dietro la giovane e tremendamente incapace panettiera modello "Monella" di Tinto Brass e dilettandosi di pittura e vino rosso; saranno proprio loro ad aiutarlo a ricostruire il suo focolare, quasi rapiti dalla sua somiglianza con Gesù Cristo che egli accentua enfaticamente dispensando parabole e saggezza da bar, mentre sullo sfondo l'incalzante avanzata della modernità crudele si configura nelle moto da cross che disturbano le quotidiane attività degli uomini semplici e negli ingegneri modello "Amici Miei" che li vorrebbero cacciare per cominciare a lavorare ad un progetto facilmente edilizio. La critica alle religioni si riduce a un botta e risposta di minuti 2 con il suddetto Prete, oltre a essere ovviamente insita nella vita bucolica dell'improbabile Raz Degan - Robinson Crusoe, l'unico uomo in fuga che può sprecare etti di prosciutto per pescare, tra il resto non sapendolo neanche fare! Davvero sprecata l'intrigante fotografia e la magistrale regia di Ermanno Olmi per un film sostanzialmente privo di qualsivoglia forza espressiva, a tratti ridicolo e soprattutto viziato da una recitazione stile recita scolastica e da una sceneggiatura troppo debole per reggerne i grandi temi che, comunque, non riescono ad emergere con chiarezza e lucidità, forse perchè troppo risalto viene dato alla strana figura di Raz Degan e alla sua inutile somiglianza con Gesù Cristo... Come film - testamento forse delude.
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