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Premetto che a mio giudizio il film vale 4 buone stelle, ma ne ho aggiunta una per compensare, in parte, l'oltraggioso giudizio dato dal critico "ufficiale". Penso che persino i critici professionisti dovrebbero astenersi dai giudizi dopo aver mangiato pesante, litigato con i compagni o aver grattato l'auto in un parcheggio!
Il film parte come il più classico "on the road" americato, ma immediatamente diventa stanziale alla prima sosta, dove la giovane protagonista (una deliziosa Natalie Portman) viene abbandontata in avanzata gravidanza e senza alcuna risorsa in una stazione di servizio adiacente ad un grande magazzino Wal Mart. La vicenda si svolge attorno a questo, e lo spettatore resta continuamente stimolato dall'arrivo di personaggi sempre nuovi, delineati con poche sapide pennellate da una regia in stato di grazia. La vicenda di una giovane sbandata che ritrova un equilibrio all'interno di una sgangherata cominità rurale statunitense non è certo nuova, ma qui fa premio la candida ingenuità della protagonista, ed il fatto che non tutto va secondo le regola dell'happy end.
Il film dura 120 minuti; è vero che nel montaggio se ne potevano limare una quindicina dando più ritmo alla vicenda, ma anche questa scelta del tempo largo ha una giustificazione perchè nei luoghi sperduti il tempo si dilata, le decisioni vengono prese in anni o secondo il decorrere delle stagioni.
Veramente straordinaria la descrizione del tornado. Per tutto lo svolgimento il film evita qualsiasi esagerazione in un senso o nell'altro, con esclusione del finale. Qui l'happy end è presente ed è sin troppo dolce. Piccolo neo che non rovina certamente un'opera curata, straordinariamente ben recitata, con tanti avvenimenti quanti non se ne contano assommando tutti i cinepanettone di deprecata memoria.
Da vedere, e persino da commuoversi.
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