teresa
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lunedì 3 gennaio 2022
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interamente da rifare
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La storia inizia bene con la protagonista incinta che viene piantata al centro commerciale e poi via via assume sempre di più in evoluzione a mio avviso riluttante a partire dal contesto così “accogliente” al posto di lavoro avuto con lo schiocco di dita all’eredità furtivamente ottenuta fino all’amore per il suo zerbino che l’aveva puntata da quando stava al wallmart.. una storia iniziat bene m costruita malissimo e a mio avviso il vero padre della bambina sembrava vivere in un altro film apparte la parte iniziate . Poi la ciliegina sulla torta di lei che lo va a trovare e lui che gli dice io farei qualsiasi cosa per tornare indietro e nella scena successiva di vede lei che torna dal suo zerbino a implorarlo di tornare poi dice ho accompagnato un vecchio amico in tennessee ma neanche si capisce a chi si riferisce ! Film che a riguardarlo ogni volta scopro sempre più difetti stilistici e anti costruttivi e forse bisognerebbe ricomporlo e distruggerlo come un puzzle lasciando solo i primi due tasselli fino all’arrivo al wallmart.
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sabato 24 febbraio 2018
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e' un bel film tratto da un romanzo
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Non è affatto noioso, secondo me, è fatto bene. Dopotutto è un film drammatico ma a lieto fine. Una famiglia si prende cura di una ragazza che partorisce in un grande magazzino. Non è un film d'azione certo, ma più un film sociale e d'amore, e di solidarietà. A volte i film d'autore, con una interprete molto brava come Natalie Portman, sono considerati noiosi e lenti. Ma è nella lentezza che si apprezza il film. Questa è la mia opinione. Poi ognuno ha i suoi gusti.
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achab50
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lunedì 20 giugno 2016
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un piccolo gioiello
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Premetto che a mio giudizio il film vale 4 buone stelle, ma ne ho aggiunta una per compensare, in parte, l'oltraggioso giudizio dato dal critico "ufficiale". Penso che persino i critici professionisti dovrebbero astenersi dai giudizi dopo aver mangiato pesante, litigato con i compagni o aver grattato l'auto in un parcheggio!
Il film parte come il più classico "on the road" americato, ma immediatamente diventa stanziale alla prima sosta, dove la giovane protagonista (una deliziosa Natalie Portman) viene abbandontata in avanzata gravidanza e senza alcuna risorsa in una stazione di servizio adiacente ad un grande magazzino Wal Mart. La vicenda si svolge attorno a questo, e lo spettatore resta continuamente stimolato dall'arrivo di personaggi sempre nuovi, delineati con poche sapide pennellate da una regia in stato di grazia.
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Premetto che a mio giudizio il film vale 4 buone stelle, ma ne ho aggiunta una per compensare, in parte, l'oltraggioso giudizio dato dal critico "ufficiale". Penso che persino i critici professionisti dovrebbero astenersi dai giudizi dopo aver mangiato pesante, litigato con i compagni o aver grattato l'auto in un parcheggio!
Il film parte come il più classico "on the road" americato, ma immediatamente diventa stanziale alla prima sosta, dove la giovane protagonista (una deliziosa Natalie Portman) viene abbandontata in avanzata gravidanza e senza alcuna risorsa in una stazione di servizio adiacente ad un grande magazzino Wal Mart. La vicenda si svolge attorno a questo, e lo spettatore resta continuamente stimolato dall'arrivo di personaggi sempre nuovi, delineati con poche sapide pennellate da una regia in stato di grazia. La vicenda di una giovane sbandata che ritrova un equilibrio all'interno di una sgangherata cominità rurale statunitense non è certo nuova, ma qui fa premio la candida ingenuità della protagonista, ed il fatto che non tutto va secondo le regola dell'happy end.
Il film dura 120 minuti; è vero che nel montaggio se ne potevano limare una quindicina dando più ritmo alla vicenda, ma anche questa scelta del tempo largo ha una giustificazione perchè nei luoghi sperduti il tempo si dilata, le decisioni vengono prese in anni o secondo il decorrere delle stagioni.
Veramente straordinaria la descrizione del tornado. Per tutto lo svolgimento il film evita qualsiasi esagerazione in un senso o nell'altro, con esclusione del finale. Qui l'happy end è presente ed è sin troppo dolce. Piccolo neo che non rovina certamente un'opera curata, straordinariamente ben recitata, con tanti avvenimenti quanti non se ne contano assommando tutti i cinepanettone di deprecata memoria.
Da vedere, e persino da commuoversi.
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paolodilautreamont
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venerdì 16 maggio 2014
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un bel film
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Per niente d'accordo con la recensione. Il film avrà pure qualche lentezza di troppo, ma va capito per quello che è: un film sui sentimenti, che è il mainstream del cinema americano, così come è centrale il tema del middlewest, descritto magistralmente. L'eterno tema della "piccola città", che da noi è un "bastardo posto", ma che dal posto glossy e cool dove vorremmo andare (New York) è vista come il cuore dell'America. Un cuore che non è "bastardo", ma solo duro, reale. Che non è un cuore "politico" e conservatore (noi leggiamo quell'America con gli occhi improsciuttati da anni di dottrina pseudo politica).
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Per niente d'accordo con la recensione. Il film avrà pure qualche lentezza di troppo, ma va capito per quello che è: un film sui sentimenti, che è il mainstream del cinema americano, così come è centrale il tema del middlewest, descritto magistralmente. L'eterno tema della "piccola città", che da noi è un "bastardo posto", ma che dal posto glossy e cool dove vorremmo andare (New York) è vista come il cuore dell'America. Un cuore che non è "bastardo", ma solo duro, reale. Che non è un cuore "politico" e conservatore (noi leggiamo quell'America con gli occhi improsciuttati da anni di dottrina pseudo politica). E' una vita semplice, molto allargata e più aperta di quella della pianura padana leghista o stellista o gucciniana. Da noi Chiesa, Stato e Partito o populismo. Altrove forse più menate, ma minore chiusura dell'orizzonte. Da noi le ipercoop. Là dove batte il cuore yankee, la Wal Mart dove la bella e brava Natalie Portman trova ospitalità senza punizioni.
Un film su misura per Natalie Portman, una delle pochissime neo attrici a non essere costruite sull'eccitazione superficiale e sessuale del maschio: è "bella" e basta. Meditare. Changer la vie, changer nous memes, vivre simplement (Cambiare vita, cambiare noi stessi, semplicemente vivere).
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toty bottalla
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domenica 30 marzo 2014
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storia sentimentale e pazzoide!
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La storia della ragazza abbandonata da tutto e tutti ma che poi alla fine ce la fa, sa di noia e lacrime facili ma, la fase narrativa è intrapresa senza ipocrisie anche se sottoforma di favola a lieto fine, lasciando vincere lo spettatore che tifa per un logico finale dove i cafoni hanno quello che si meritano (spesso la solitudine) e i buoni vivono felici e contenti, buona la sceneggiatura e il montaggio. Saluti.
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arwen88
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domenica 12 febbraio 2012
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veramente carino
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è carinissimo e per nulla noioso !!!
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cinemalife
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venerdì 12 agosto 2011
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il dramma della vita
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Classico film incentrato su un dramma esistenziale interamente al femminile, protagonista su tutti una giovane ma già straordinaria Natalie Portman.
Si narra la storia di Novalee Nation che, messa incinta e abbandonata dal fidanzato Willy Jack, imparerà a crescere fra le persone che le vogliono veramente bene.
Williams glorifica i grandi sentimenti – primo fra tutti l’amore – esaltandoli al confronto col male che affligge l’uomo, i suoi imperdonabili vizi e le continue insidie che ci impediscono di essere felici. Vicenda e dialoghi leggermente stereotipati, Qui, dove batte il cuore è in ogni caso un’ottima pellicola eccessivamente e ingiustamente criticata.
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fiffa89
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venerdì 29 luglio 2011
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...è qui dove batte il cuore...
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Novalee: "Lo senti questo BUM BUM? E' qui dove batte il cuore..."
Willy: "Io non sento proprio niente."
Frase di maggiore effetto nella pellicola.
Trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Billie Letts narra la storia di Novalee Nation, una ragazza sfortunata, abbandonata alla nascita dalla madre e dal fidanzato che l'ha ingravidata. Partorirà in un Wallmark assistita da un bibliotecario che l'aiuterà a riprendere in mano le redini della sua vita ed a riscattarsi. Novalee, circondata dall'affetto di "estranei" che diventeranno la sua famiglia, prenderà atto della sua forza e capacità di mutare il proprio impervio destino.
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Novalee: "Lo senti questo BUM BUM? E' qui dove batte il cuore..."
Willy: "Io non sento proprio niente."
Frase di maggiore effetto nella pellicola.
Trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Billie Letts narra la storia di Novalee Nation, una ragazza sfortunata, abbandonata alla nascita dalla madre e dal fidanzato che l'ha ingravidata. Partorirà in un Wallmark assistita da un bibliotecario che l'aiuterà a riprendere in mano le redini della sua vita ed a riscattarsi. Novalee, circondata dall'affetto di "estranei" che diventeranno la sua famiglia, prenderà atto della sua forza e capacità di mutare il proprio impervio destino.
Quel suo dire "..è qui dove batte il cuore..." viene inteso metaforicamente come "la mia vita comincia adesso, senza di te"...
Ottimo film con una Natalie Portmann sempre all'altezza dei ruoli interpretati. Se lo si vede no si può fare a meno di apprezzarlo.
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weach
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sabato 27 novembre 2010
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forse, possiamo ancora essere "migliori"
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L’unica cosa che le resta è la macchina fotografica in terre con la sua ultima foto, una macchia d’’olio dell’ auto del suo uomo che l’ha abbandonata nel momento in cui sta per partorire .
Natalie Portman ,già splendida interprete di Matilda nel capolavoro” Leon” di Luc Besson , in questo film è Novalaee, sfortunata ragazza , che deve affrontare la maternità senza alcun aiuto, senza un soldo , senza genitori , senza una casa , sola, in Oklahoma.
Ma con un grande dono “ in grembo “ ,una nuova vita che arriva, si ha l’incoscienza e la forza morale per combattere e cercare un piccolo spazio per “essere”.
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L’unica cosa che le resta è la macchina fotografica in terre con la sua ultima foto, una macchia d’’olio dell’ auto del suo uomo che l’ha abbandonata nel momento in cui sta per partorire .
Natalie Portman ,già splendida interprete di Matilda nel capolavoro” Leon” di Luc Besson , in questo film è Novalaee, sfortunata ragazza , che deve affrontare la maternità senza alcun aiuto, senza un soldo , senza genitori , senza una casa , sola, in Oklahoma.
Ma con un grande dono “ in grembo “ ,una nuova vita che arriva, si ha l’incoscienza e la forza morale per combattere e cercare un piccolo spazio per “essere”.
In questa storia dal lieto fine si percepisce, in modo chiaro, lo stato di abbandono in chi si può cadere in Usa, una nazione ”senza rete” di protezione per i diseredati.
Seppur nel melodramma del film , in U.S.A si muore senza pietà e va detto con coraggio.
È giusto che si permetta in U.S.A .che 35 milioni di persone che vivano da “ baraccati”;, senza alcuna assistenza sanitaria, abbandonati a se stessi, con la massima indifferenza di una società "vuota d’amore “??
Il film è drammatico ma con finale da commedia ,ho detto , un melodramma, dove il” buonismo”, improbabile nel mondo reale, prevale e salva da una situazione disperata .
Un film che comunque difende valori di umanità ,di sentimenti ,di pensieri puliti che non albergano più in occidente , solo per mancanza d’amore e per l’avidità dell’ uomo.
Anche questa storia “ improbabile” aiuta a sognare e riflettere “sulla nostra società sbagliata “
Weach illuminati
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[+] società sbagliata
(di fiffa89)
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spidipizza
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venerdì 20 agosto 2010
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noiosissimo e poco credibile
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Ho visto il film in televisione ieri sera e sono rimasto assolutamente sconcertato dalla mediocrità della recitazione e dall'inconsistenza della sceneggiatura.
Mi sono precipitato su Mymovies, volevo vedere quali parole di critica e pubblico potessero descrivere una simile indecenza, mi aspettavo di vedere la freccetta del Mymometer puntare verso il basso al di fuori della scala!
E in effetti il commento del critico é lapidario mentre da parte del pubblico vedo che il film ha un successo stupefacente! Io penso che dietro a tutti i nickname degli adulatori di questo film si nasconda la nonna
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Ho visto il film in televisione ieri sera e sono rimasto assolutamente sconcertato dalla mediocrità della recitazione e dall'inconsistenza della sceneggiatura.
Mi sono precipitato su Mymovies, volevo vedere quali parole di critica e pubblico potessero descrivere una simile indecenza, mi aspettavo di vedere la freccetta del Mymometer puntare verso il basso al di fuori della scala!
E in effetti il commento del critico é lapidario mentre da parte del pubblico vedo che il film ha un successo stupefacente! Io penso che dietro a tutti i nickname degli adulatori di questo film si nasconda la nonna o qualche vecchia zia di Natalie Portman, non é possibile altrimenti!
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