L'uomo che pianse

Lietta Tornabuoni

Simbolo di ogni esilio e persecuzione, cercando il padre una ragazzina ebrea russa attraversa l'Europa durante la seconda guerra mondiale e arriva poi negli Stati Uniti, dove trova finalmente il padre malatissimo a Hollywood. Sovraccarico di metafore e simbologie, nello stile estetizzante, infiammato e sentimentale della cinquantenne romantica donna inglese Sally Potter (già regista di Orlando e di Lezioni di tango), The Man Who Cried - L'uomo che pianse è dominato dalla musica, usata anche come segno certo di identificazione etnico-culturale: lo struggente pathos russo, le arie tenorili dell'opera italiana, l'ossessiva ritmata musica gitana. [...]

di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2005 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1 Ottobre 2000