L'uomo che pianse

Bellissimo film con attori straordinari. L'unica cosa che mi ha lasciata un po' delusa è stato il finale: pensavo che avrebbero fatto vedere cosa succedeva a Cesar, invece niente. La scena memorabile: il pianto di Depp. Poi, in gran parte del film, Suzie e Cesar non parlano molto e credo che sia per questo che si riescono a capir bene le emozioni dei personaggi.

Il commento musicale, una sceneggiatura sobria ma robusta, una buona regia, con alcune idee molto evocative, l'atmosfera onirica e a tratti un po' felliniana, il contesto della storia (arricchito da qualche citazione cinematografica) il rigore con cui è sviluppata la relazione tra la figlia e il padre, fanno di questo film un'opera poetica, in cui i sentimenti, ancorché [...] Vai alla recensione »

rimango sempre senza fiato quando vedo questo capolavoro o sento il compianto salvatore licitra...il modo di narrare la shoà, della vita di una figlia dedicata alla ricerca del papà..e chi ha la fortuna di esser papà ha il lusso di sentire "di più" la bellezza di un amore filiale.. GRANDE FILM GRANDI TUTTI gg

al di là della recitazione di ogni attore (tutti bravissimi), è l'atmosfera che incanta e parla direttamente ai sentimenti.. se anche non ci fossero i dialoghi, tutto sarebbe perfettamente "sonoro" nessuno lo può negare.. e per questo che la colonna sonora (insuperabile, col mai dimenticato nostro salvatore...) tocca tutte le corde dell'animo... e poi che da poco son papà, mi sento sconvolto dal dramma [...] Vai alla recensione »

Comincia con una ninnananna yiddish nella rarefatta ed avvolgente atmosfera della Russia degli anni Venti The man who cried, terzo lungometraggio firmato dalla regista inglese Sally Potter, già autrice di Orlando e Lezioni di tango. In un villaggio ebreo un uomo lascia sua figlia, la piccola Fegele, alla vecchia madre: partirà per cercare fortuna alla volta degli Stati Uniti, per poi tornare a riprenderla [...] Vai alla recensione »

Simbolo di ogni esilio e persecuzione, cercando il padre una ragazzina ebrea russa attraversa l'Europa durante la seconda guerra mondiale e arriva poi negli Stati Uniti, dove trova finalmente il padre malatissimo a Hollywood. Sovraccarico di metafore e simbologie, nello stile estetizzante, infiammato e sentimentale della cinquantenne romantica donna inglese Sally Potter (già regista di Orlando e di [...] Vai alla recensione »