boffese
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lunedì 25 agosto 2008
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dizionari idioti
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sicuramente, i recensionisti, che hanno giudicato il film, sono molto piu' idioti dei personaggi che alimentano questo film spiazzante, ma fatto di ottimi attori e un regista pazzoide, che seguendo il manifesto culturale dogma 95, riesce a regalarci un'opera coinvolgente e originale
[+] snobismo
(di aldo marchioni)
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wally
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martedì 8 luglio 2008
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geniale coraggioso vero
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via i falsi moralismi,via libera all'idiozia!!von trier è un genio e riesce a provocare,ma chi si sente offeso da questa pellicola non ha capito nulla della genialità del messaggio che il regista vuole trasmettere!voto 9
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leo56
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lunedì 11 febbraio 2008
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lontano dalla banalità
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Film molto gradevole,per niente banale, che scorre via veloce. Il giorno dopo vorresti vederne altri così. Lars von Trier, come spesso gli accade riesce a dare un contributo significativo anke in questo film, e non è da tutti, in qualsiasi arte o professione si manifestino. Purtroppo nella cinematografia, troppo spesso viene propinata un'idiozia di altro genere, noiosa e ipocrita alla quale pare non esserci rimedio e non ci strappa neanche un sorriso...
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giorgio
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domenica 5 agosto 2007
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labile resistenza visiva
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La passione di Giovanna d'Arco (1928), di Carl Theodor Dreyer.
Freaks (1932), di Tod Browning.
The Elephant Man (1980), di David Lynch
Idioti (1998), di Lars von Trier
Million Dollar Hotel (di Wim Wenders) 2000
Nirvana di Gabriele Salvatores
Amelie
Rosetta dei Fratelli Dardenne
Lisbon Story (di Wim Wenders)
Il Cielo sopra Berlino (di Wim Wenders)
Gli indizi che inseguo e in cui mi sembra spesso di imbattermi hanno a che vedere
con la figura dell'idiota.
L'idiota inteso come personaggio diverso, anormale, anomalo,
labile, indifeso, psicolabile, borderline.
Gli angeli di Wim Wenders non sono che degli idioti. Dei diversi.
In Milion Dollar Hotel (sempre di Win Wenders), Tom Tom è un "idiota".
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La passione di Giovanna d'Arco (1928), di Carl Theodor Dreyer.
Freaks (1932), di Tod Browning.
The Elephant Man (1980), di David Lynch
Idioti (1998), di Lars von Trier
Million Dollar Hotel (di Wim Wenders) 2000
Nirvana di Gabriele Salvatores
Amelie
Rosetta dei Fratelli Dardenne
Lisbon Story (di Wim Wenders)
Il Cielo sopra Berlino (di Wim Wenders)
Gli indizi che inseguo e in cui mi sembra spesso di imbattermi hanno a che vedere
con la figura dell'idiota.
L'idiota inteso come personaggio diverso, anormale, anomalo,
labile, indifeso, psicolabile, borderline.
Gli angeli di Wim Wenders non sono che degli idioti. Dei diversi.
In Milion Dollar Hotel (sempre di Win Wenders), Tom Tom è un "idiota". A cui viene chiesto,
in una scena del film, ironia dell'ironia, di fare l'idiota.
E' presente con caratteristiche diverse nei film di Lars Von Trier.
A partire appunto da Idioti, dove i protagonisti fingono di essere idioti, per passare poi per Le onde del destino e ...
E che dire del personaggio di Rosetta dei fratelli Dardenne.
Non confina con la figura dell'idiota che abbiamo appena descritto?
Lontani invece da questo pattern dell'idiota i personaggi dei film di Ken Loach.
Diversi, disadattati certo, ma tutt'altro che idioti.
Queste riflessioni si intrecciano poi con altre che riguardano una possibile resistenza visiva.
Resistere al potere immaginario e immaginifico del cinema, della televisione, dei filmati scaricati dalla rete.
E alle domande relative ad una produzione visiva non commerciale e non omologata.
In molte realtà alternative, antagoniste, ricombinanti sembra non si sia mai sviluppata una seria riflessione
sul potere e sulla realtà visiva attuale.
Semplicemente non se ne parla.
Eppure oggi il centro, il nucleo del potere immaginifico passa inevitabilmente
per l'esperienza visiva più che non per quella della lettura o della scrittura.
Perchè?
Non c'è, se non per una produzione documentaristica, non ci sono tentativi di produrre
una "fiction alternativa".
Forse perchè non è possibile? Non ha senso? E' un'idiozia?
O forse perchè semplicemente sarebbe noiosa e inguardabile?
Qual'è allora la strada per intraprendere un percorso immaginario visivo alternativo?
La figura dell'idiota è una figura spendibile per questo percorso?
Tv Street? Le televisioni di quartiere che fine hanno fatto?
Perchè?
Nell'"L'accademia dei sogni" di Gibson, la protagonista Cayce, moderna sensitiva del marketing, ... è alla ricerca di misteriose sequenze di un film che vengono immesse su internet da uno sconosciuto artefice. E queste immagini hanno una tale forza di fascinazione da creare legami tra le persone, che ne parlano, ne discutono con passione.
Possibile?
Sovvertire è una modalità del fare. L'idiozia è una modalità del rappresentare.
Possiamo, dobbiamo rappresentare degli idioti, lo siamo molto spesso,
ma la sovversione stà nel modo in cui operiamo questa rappresentazione.
Una modalità di costruzione di una rappresentazione che non può che essere
precaria, labile e frammentata.
Non tanto per il prodotto, ma per un'operazione di marketing di aggregazione
trasversale e non commerciale di settori della società dei margini.
L'idiozia della rappresentazione di fronte alla concretezza del reale.
L'idiozia delle ideologie di fronte all'idiozia della rappresentazione cinematografica.
giorgio viali
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lot
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lunedì 12 febbraio 2007
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ha capito di piu'.
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donato1976
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lunedì 24 luglio 2006
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di idioti ce ne sono molti...
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...soprattutto certi critici prevenuti, come l'autore della critica ufficiale su questo sito.
Posso anche capire critiche PERSONALI sullo stile, sulla recitazione, sull'argomento trattato, etc... ma è assolutamente idiota pensare che una pellicola non se la filerà nessuno perchè gli spettatori non sono idioti. Boldi e De Sica mi pare abbiano milioni di estimatori, come la mettiamo????
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strategie
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martedì 18 gennaio 2005
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non ho parole
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Ma sig. Farinotti, è lei che scrive queste recensioni? Mi posso permetterle di chiederle qual è la sua idea di cinema?
La sperimentazione non è per lei un valore? Il messaggio implicito nell'utilizzo di certe tecniche, senza considerare la profondità psocologica dei personaggi, la lasciano del tutto indifferente, anzi la spingono ad una reazione risentita. Sorprendenti anche i giudizi negativi su "le onde del Destino" e "il regno", film che oltre ad emozionare fanno riflettere molto (il primo) e sorridere con ironia sui nostri "mali" (il secondo). Per cui ribadisco, non ho parole. Anche i giudizi su Kitano mi sorprendono. Evidentemente lei è rimasto agli anni '40 e si consola con la trilogia di Peter Jackson.
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Ma sig. Farinotti, è lei che scrive queste recensioni? Mi posso permetterle di chiederle qual è la sua idea di cinema?
La sperimentazione non è per lei un valore? Il messaggio implicito nell'utilizzo di certe tecniche, senza considerare la profondità psocologica dei personaggi, la lasciano del tutto indifferente, anzi la spingono ad una reazione risentita. Sorprendenti anche i giudizi negativi su "le onde del Destino" e "il regno", film che oltre ad emozionare fanno riflettere molto (il primo) e sorridere con ironia sui nostri "mali" (il secondo). Per cui ribadisco, non ho parole. Anche i giudizi su Kitano mi sorprendono. Evidentemente lei è rimasto agli anni '40 e si consola con la trilogia di Peter Jackson... saluti
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mahatma baabi
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non un capolavoro, ma...
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...ma stoncarlo così mi pare esagerato. Al di là del giudizio sul Dogma, e pur concordando sul fatto che non c'è vera innovazione artistica, il film è sgradevole al punto giusto da essere piacevole e accattivante, riflessivo senza essere noioso... ha qualcosa che assolutamente lo fa apparire speciale, e non di certo mediocre...
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daryo
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occasione mancata
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Che von Trier sia antipatico è fuor di dubbio ma provando ad analizzare il film in sè bisogna comunque dargli atto di avere, nell'apparente caos delle riprese, una tecnica che si lascia comunque guardare con curiosità. Peccato che il film giri a vuoto per quasi tutta la sua durata. Si salva la protagonista principale ed il finale di cui è protagonista.
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romeo
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venerdì 23 novembre 2001
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cagata
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Ma possibile che ci siete cascati? Il film è brutto e basta
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