elgatoloco
|
lunedì 28 dicembre 2020
|
buon sequel del primo"babe"
|
|
|
|
"Babe, pig in the City"(George Miller, anche autore della sceneggiatura, con Judy Morris e con Bill Miller e Doug Mitchell, su soggetto di Dick King-Smith, 1998), esce tre anni dopo il primo film e ne rinnova efficacemente il successo. animali, con ovviamente in testa Babe, simpaticisssimo"pig", maialino, alle prese con avventure ma soprattutto disavventure, dove rischia di rimanere separato dalla fattoria, ma, dopo qualche incertezza, riesce a trovarsi benissimo anche con gli altri animali che incontra a Metropolis, città che è il simbolo quintessenziale del Caos(e difatti di caos o meglio Khaos ci parlano tutte le didascalie del film, sia grafiche sia vocali), Siamo in una zona"vincente"per l'innovazione, che in effetti c'è, con un tourbillon di effetti speciali anche rutilante, ma senza arrivare a disturbare, dato che lo stile del primo film deve essere mantenuto e in effetti l'oparazione riesce.
[+]
"Babe, pig in the City"(George Miller, anche autore della sceneggiatura, con Judy Morris e con Bill Miller e Doug Mitchell, su soggetto di Dick King-Smith, 1998), esce tre anni dopo il primo film e ne rinnova efficacemente il successo. animali, con ovviamente in testa Babe, simpaticisssimo"pig", maialino, alle prese con avventure ma soprattutto disavventure, dove rischia di rimanere separato dalla fattoria, ma, dopo qualche incertezza, riesce a trovarsi benissimo anche con gli altri animali che incontra a Metropolis, città che è il simbolo quintessenziale del Caos(e difatti di caos o meglio Khaos ci parlano tutte le didascalie del film, sia grafiche sia vocali), Siamo in una zona"vincente"per l'innovazione, che in effetti c'è, con un tourbillon di effetti speciali anche rutilante, ma senza arrivare a disturbare, dato che lo stile del primo film deve essere mantenuto e in effetti l'oparazione riesce. Babe è coraggioso, abile, decisamente legato agli altri animali, con cui sa rapportarsi(qui una famiglia di scimpanzé, moltissimi cani e anche gatti, dove la "storica"e in qualche modo mtizzaa lotta atavica rra canidi e felini viene non solo accettata ma in senso stretto fatta propria, vista come inleliminabile...).senza trascurare altri esponenti della fauna. COmplessivamente il film è divertente, anche "istruttivo"a ben vedere(nel senso che educa al rispetto delle biodiversità), piacevole senza volersi in qualche modo imporre come unica soluzione possibile. Magda Szubansky e Mickey Rooney, dal punto di vista degli interpreti umani sono i rappresentanti più famosi e celebrati, ma anche James Cromwell e Mary Stein non vanno trascurati. Utiile in epoche di diveritmento natalizio, possibilmente intelligente, il film si afferma anche come metafora di un inno alla libertà, purché la stessa sia"ptotetta". La ptrduzione australiana dei due film ha condotto a un successo ulteriore della cinematografia di quel continente, un tempo defintio(ma oggi la classificazione dell'epoca non regge più)"Nuovoissimo". Chi ama gli anmali a fortiori, i bambini(e , ma di ogni etò e chi vuol sttaccarsi almeno per un po'ìdalle noie della routine il fim si impone senz'altro, piuttosto che altre produzioni.il cui successo è stato dovuto piuttosto a"spinte"pubblcitarie maggiori all'epoca e in seguito. Animali parlanti, a ben vedere, esistono nella filmografia"cartoonata"dai tempi di"Dumbo"e "Mickey Mouse", ma naturalmente la tecnica mista e ben più"avanzata"ora proposta presenta elementi di interesse maggiori rispetto anche a questi benemeriti classici della filmografia"animata". Progressi continui, se volgiamo, ma poi un conto è la tecnica, altra cosa la capacità di applicarla creativamente, il che non è affatto scontato, anzi molte volte rimane una speranza solo potenziale, sulla carta, che poi non si realizza sul piano visivo. Da considerare, come elemento importante per ragionare sul tema delle innovazioni tecnologiche che devono rapportarsi realmente con l'invenzione creativa El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 25 aprile 2022
|
sempre bene, babe the pig
|
|
|
|
"Babe PIg in the City"(George Miller, anche autore della sceneggiatura insieme con Judy Morris e Mark Lamprell, dal soggetto di Dick King.Smith, 1998)´il secondo film della serie "Babe Pig"e non sfigura affatto rispetto al primo, Qui Babe, che e'impegnato nel salvataggio della farm, della fattoria, minaiccata gravmenete dalla banca(un segno ulteriore di come la banca viene recpita, sopratuttto, ma non solo, negli USA), va appunto in citta'e rimane coinvolto nel caos tutt0altro che solamente creativo e fecondo della citta', combinando talora qualche piccolo disastro, ma anche aiutando mnoltissimo la padrona d ella farm, quando il marito e'rimasto a casa infortunato.
[+]
"Babe PIg in the City"(George Miller, anche autore della sceneggiatura insieme con Judy Morris e Mark Lamprell, dal soggetto di Dick King.Smith, 1998)´il secondo film della serie "Babe Pig"e non sfigura affatto rispetto al primo, Qui Babe, che e'impegnato nel salvataggio della farm, della fattoria, minaiccata gravmenete dalla banca(un segno ulteriore di come la banca viene recpita, sopratuttto, ma non solo, negli USA), va appunto in citta'e rimane coinvolto nel caos tutt0altro che solamente creativo e fecondo della citta', combinando talora qualche piccolo disastro, ma anche aiutando mnoltissimo la padrona d ella farm, quando il marito e'rimasto a casa infortunato. Assolutamente capace di"governare"una sorta di comunita'di animali tra loro diverissimi, come scimmie, cani, gatti, ucelli di ogni tipo, ma anche(persino)pesci, Babe riesce a creare una vera e propria comunita'animalista, fondata sulla giustizia sociale, sul"a ciascuno secondo le sue esigenze, da ciascuno secondo le sua capacita'", per parafrasare la famosa formula marx-engelsiana, questo film australiano che quasi rovescia la distopia orwellaian di "The Animal Farm", mirando invece a un'utopia propsotiva, rimane, per fortuna un film animalista in maniera totale e, aggiungerei, anti-specista. Servendosi della t ecnica mista animazione-fim d'attori(con in evidenza Mickey Roonery e Magda Szubansiki), "Babe Pig in the City"(o B abe Pig Two, che sir si voglia)e'un film felicissimo, che anche a livello di significato, riprende la negazione agostiniana, ma non solo agostiniana- del tempo(passato non esiste piu', in quanto consumato, futuro, tempo del non ancora e il presente che, oscilanndo tra passato e futuro dunque non e'), ma anche la"teoria del chaos", proponendo una semplice quanto molte volte pi} effiace che mai"reducatio"della teoria al chaos che si da'concretamente come tale, sic et simpliciter... UNa vera e propria"descrizione"del chaos umano in contrapposzione alla ritrovata armonia(ci sovviene Charles Fourier)di cui sono/sarebbero capaci gli animali. Decisamente un film interessante, appunto, che non sfigura di fronte al Number One. La "coda"degli anni 1990 non poteva essere onorata in mdo migliore, specie consierando che la sua conclusione non e'stata coronata da grandissimi film. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|