filippo catani
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venerdì 26 agosto 2011
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l'ultima gioia di troisi
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Nell'immediato dopoguerra il figlio di un pescatore cerca lavoro e finisce con l'accettare un impiego prestigioso. Di lì a poco infatti arriverà in paese Neruda e lui dovrà consegnargli le lettere a lui indirizzate. Tra i due sboccerà una meravigliosa e intensa amicizia.
Un film commovente e intenso come l'ultima splendida interpretazione di Troisi. Il film ci consegna un ritratto assai fedele della realtà del tempo in un paesino meridionale: grandi difficoltà economiche, nessun servizio e il solito clientelismo alimentato dal politicante di turno sempre in vena di promettere per farsi eleggere e non mantenere mai. Ed è bello ammirare come un uomo semplice come il postino Troisi possa arrivare alle vette poetiche di un maestro come Neruda non appena gli si lasci la possibilità di staccarsi dalla grigia quotidianità.
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Nell'immediato dopoguerra il figlio di un pescatore cerca lavoro e finisce con l'accettare un impiego prestigioso. Di lì a poco infatti arriverà in paese Neruda e lui dovrà consegnargli le lettere a lui indirizzate. Tra i due sboccerà una meravigliosa e intensa amicizia.
Un film commovente e intenso come l'ultima splendida interpretazione di Troisi. Il film ci consegna un ritratto assai fedele della realtà del tempo in un paesino meridionale: grandi difficoltà economiche, nessun servizio e il solito clientelismo alimentato dal politicante di turno sempre in vena di promettere per farsi eleggere e non mantenere mai. Ed è bello ammirare come un uomo semplice come il postino Troisi possa arrivare alle vette poetiche di un maestro come Neruda non appena gli si lasci la possibilità di staccarsi dalla grigia quotidianità. Bravissimo anche Noiret nella parte di Neruda nel film che segna la consacrazione della bellissima Cuccinotta.
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aristoteles
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sabato 25 luglio 2015
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grazie massimo
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Commovente e straziante il volto di Troisi stremato da una malattia che gli regalerà la morte il giorno dopo l'ultimo ciak.
Il film racconta l'amicizia tra un postino di umili origini e il poeta Pablo Neruda.
Mario Ruoppolo beneficerà della presenza del poeta cileno per sognare ,amare e diventare più uomo , ed alla fine resituirà al suo benefattore più di quanto ricevuto .
Stavolta Troisi non ci regala le solite sferzanti battute,anche se nella scena in cui rifiuta la mancia , si rivede il Massimo di Ricomincio da tre, ma ci offre commozione ed autenticità ad ogni singola ripresa.
Il tutto condito dalla gentilezza ,l'eleganza e la delicatezza che lo hanno sempre accompagnato.
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Commovente e straziante il volto di Troisi stremato da una malattia che gli regalerà la morte il giorno dopo l'ultimo ciak.
Il film racconta l'amicizia tra un postino di umili origini e il poeta Pablo Neruda.
Mario Ruoppolo beneficerà della presenza del poeta cileno per sognare ,amare e diventare più uomo , ed alla fine resituirà al suo benefattore più di quanto ricevuto .
Stavolta Troisi non ci regala le solite sferzanti battute,anche se nella scena in cui rifiuta la mancia , si rivede il Massimo di Ricomincio da tre, ma ci offre commozione ed autenticità ad ogni singola ripresa.
Il tutto condito dalla gentilezza ,l'eleganza e la delicatezza che lo hanno sempre accompagnato.
L'ambientazione della piccola isola è meravigliosa come tutta la colonna sonora.
Brava e bella la Cucinotta,convicente Noiret.
GRAZIE MASSIMO
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paolo ciarpaglini
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giovedì 8 aprile 2010
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il postino.
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Dopo molti anni dalla sua uscita ho infine visto questo film, e ne è valsa la pena. Anche se purtroppo come nel film possiamo paragonare l'ultimo lavoro dello scomparso attore ad una 'metafora'. Nel senso che 'nel film come nella vita'
Massimo è scomparso prematuramente, lasciando lo spettatore attonito quando Neruda torna in paese a trovarlo, ma non trova Mario, quanto il figlio potremmo dire del rapporto che lentamente si era instaurato tra i due. Fa male fisicamente sentire Beatrice chiamare Pablito ed accorgersi un'attimo dopo che 'il postino' non c'è più. Noiret perfetto, impersonifica 'il poeta' e l'uomo impegnato per il proprio Paese alla perfezione.
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Dopo molti anni dalla sua uscita ho infine visto questo film, e ne è valsa la pena. Anche se purtroppo come nel film possiamo paragonare l'ultimo lavoro dello scomparso attore ad una 'metafora'. Nel senso che 'nel film come nella vita'
Massimo è scomparso prematuramente, lasciando lo spettatore attonito quando Neruda torna in paese a trovarlo, ma non trova Mario, quanto il figlio potremmo dire del rapporto che lentamente si era instaurato tra i due. Fa male fisicamente sentire Beatrice chiamare Pablito ed accorgersi un'attimo dopo che 'il postino' non c'è più. Noiret perfetto, impersonifica 'il poeta' e l'uomo impegnato per il proprio Paese alla perfezione. Mariagrazia bella e già dotata di stoffa. Ma è Trosi, un'immenso Massimo Troisi a fare di questo film un monumento. La sua non è recitazione, ma uno stato di grazia sembra, concessogli poco prima di andarsene. Fa male vederlo 'star male' perchè si vede; le parole sono sussurrate, e quell'energia vitale che è in ognuno di noi appare ridotta nell'aspetto dimagrito del grande attore comico ma qui drammatico come non mai. Ambientazioni, musiche, soggetto non originale ma poco importa e Troisi fanno di questa pellicola un capolavoro assoluto, dove poco importa stare ad appuntare le incoerenze. Il Morandini dice giustamente una politica forzata ed altre cose con cui mi trovo daccordo, ma credo che quando ci si trova davanti a lavori del genere anche il mestiere del critico rischia di scadere nel ridicolo perchè totalmente inutile. Imperdibile.
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stefano capasso
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sabato 25 luglio 2020
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la poesia che spinge all''azione
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All’arrivo sull’isola dello scrittore cileno Pablo Neruda, Mario trova lavoro come suo postino personale: ogni giorno dovrà portare allo scrittore la grande quantità di lettere che riceve dalle ammiratrici da tutto il mondo. Per Mario, che ancora non ha trovato la sua strada nella vita, l’incontro sarà determinante a cambiare la sua vita. Oltre all’amore infatti Neruda è un simbolo della lotta comunista e Mario si lega allo scrittore eleggendolo modello di vita: da questa ispirazione troverà in Beatrice l’amore della sua vita.
Michael Radford parla di amore, e di come la poesia possa essere un mezzo per veicolarlo. La poesia alimenta la capacità di sognare e soprattutto di agire.
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All’arrivo sull’isola dello scrittore cileno Pablo Neruda, Mario trova lavoro come suo postino personale: ogni giorno dovrà portare allo scrittore la grande quantità di lettere che riceve dalle ammiratrici da tutto il mondo. Per Mario, che ancora non ha trovato la sua strada nella vita, l’incontro sarà determinante a cambiare la sua vita. Oltre all’amore infatti Neruda è un simbolo della lotta comunista e Mario si lega allo scrittore eleggendolo modello di vita: da questa ispirazione troverà in Beatrice l’amore della sua vita.
Michael Radford parla di amore, e di come la poesia possa essere un mezzo per veicolarlo. La poesia alimenta la capacità di sognare e soprattutto di agire. Il protagonista da questo stimolo trova la forza per percorrere le strade dell’amore, della lotta di classe e in sostanza della sua realizzazione. Gli affetti sono il tema portante della storia, affetti che rimangono nel tempo, a dispetto di apparenti allontanamenti e che costituiscono quella base di crescita dell’essere umano
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eugen
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venerdì 2 giugno 2023
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benissimo, grande film, grandi noiret e troisi
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"IL POstino"(Micahel Radford, con la collaborazione di Massimo Troisi, dal romanzo di ANtonio Ska'rmeta, sbeceggiatura di Furio e Giaocmo Scarpelli, Massiimo Troisi, Anna Favignano, 1994)racconta di un disoccupato in una piccola isala campana, che viene assunto come"postino suppelmenatre"per recpaitare la posta a Pablo Neruda, caciato dal suo paese in quanto comunista(era stato anche senatore come esponente comunista). Con Neruda il "vicepostino"crea un rapporto di amicizia, tanto che il poeta gli spiega che cos'e'una metafora etc. Intanto il ragazzo s'innamora ma e'molto timido nel dimostare il suo amore, e anche in questo Neruda lo aiuta in modo decisivo, il ragazzo finalmente si sposa, avendo Neruda come testimone di nozze(anche il parroco, dapprima fortemnente contrario ad accettare quale testionine un"nemico di Dio", a quanto crede), ma non riusicra'a vedere la nascita del figlio(nel fratempo Neruda e'rinetrato in Cile,)in quant muore durante una manifestazione comunista(era diventato militante comunista nel frattempo), e Neruda tonnato con la moglie cinquea anni dopo la ripartenza, per rivisitare l'osla, vede il bmabino, chiamato"Pablito"ma viene a sapere della morte dell'amico postitno, ascoltando una registrazione di quanto era stato , appunto, realizzato da Mario Ruoppolo, poco prima della sua tragica morte.
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"IL POstino"(Micahel Radford, con la collaborazione di Massimo Troisi, dal romanzo di ANtonio Ska'rmeta, sbeceggiatura di Furio e Giaocmo Scarpelli, Massiimo Troisi, Anna Favignano, 1994)racconta di un disoccupato in una piccola isala campana, che viene assunto come"postino suppelmenatre"per recpaitare la posta a Pablo Neruda, caciato dal suo paese in quanto comunista(era stato anche senatore come esponente comunista). Con Neruda il "vicepostino"crea un rapporto di amicizia, tanto che il poeta gli spiega che cos'e'una metafora etc. Intanto il ragazzo s'innamora ma e'molto timido nel dimostare il suo amore, e anche in questo Neruda lo aiuta in modo decisivo, il ragazzo finalmente si sposa, avendo Neruda come testimone di nozze(anche il parroco, dapprima fortemnente contrario ad accettare quale testionine un"nemico di Dio", a quanto crede), ma non riusicra'a vedere la nascita del figlio(nel fratempo Neruda e'rinetrato in Cile,)in quant muore durante una manifestazione comunista(era diventato militante comunista nel frattempo), e Neruda tonnato con la moglie cinquea anni dopo la ripartenza, per rivisitare l'osla, vede il bmabino, chiamato"Pablito"ma viene a sapere della morte dell'amico postitno, ascoltando una registrazione di quanto era stato , appunto, realizzato da Mario Ruoppolo, poco prima della sua tragica morte. Al netto del dolore per la morte di Troisi(morto poco le riprese del film, perche'non sia era mai risolto il problema cardiaco congento di cui soffriva), questo film e'efficacissimo, perhche'mette in luce il clima di feroce"maccartismo"domiannte anhc ein Italia, in specie dopo la protaganda clericae del 1948 e di pochci anni dopo(Nel segreto dell'unra, Dio ti vede, Stalin no"etc.), la mentalita'sessuofobica del paese meridionale ma in genere di tutta la nazione italiana in quel periodo, perche'focalizza l'"amicixia imprevista"immaginata da Sha'rmeta, perhce' Troisi nella patte del vice.psotino e Noiret in quela di Neruda sono bravisismi(Maria Grazia Cucinotta, esordiente in quel film, non risalta per la sua intepretazione, ma si limita a un esordio decoroso), la regia e'eccelsa, il tutto"funziona molto bene", con tanto di musiche di Gardel e di poesie di Neruda(specie quelle d'amore)lette da noiret. Eugen
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nicolò
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sabato 2 giugno 2007
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commovente e poetico testamento di troisi
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Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) fa il postino in una piccola isola delle Eolie ed ha come unico cliente da servire il poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret) mandato in esilio con la moglie Mathilde (A. Bonaiuto). Con il suo aiuto Mario decide di imparare l’arte della poesia perché vuole conquistare la bella Beatrice (Maria Grazia Cucinotta). Memorabile canto del cigno di Troisi, che morì poco dopo la fine delle riprese, il film appartiene più a lui che all’inglese Michael Radford che l’ha diretto. Ispirato ad un romanzo (1986) di Antonio Skàrmeta, è la bella storia di un amicizia che, come tante dopo il passare degli anni, viene ricordata solo da uno dei due. Prodotto da Cecchi Gori, fu il campione d’incassi della stagione 1994-95.
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Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) fa il postino in una piccola isola delle Eolie ed ha come unico cliente da servire il poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret) mandato in esilio con la moglie Mathilde (A. Bonaiuto). Con il suo aiuto Mario decide di imparare l’arte della poesia perché vuole conquistare la bella Beatrice (Maria Grazia Cucinotta). Memorabile canto del cigno di Troisi, che morì poco dopo la fine delle riprese, il film appartiene più a lui che all’inglese Michael Radford che l’ha diretto. Ispirato ad un romanzo (1986) di Antonio Skàrmeta, è la bella storia di un amicizia che, come tante dopo il passare degli anni, viene ricordata solo da uno dei due. Prodotto da Cecchi Gori, fu il campione d’incassi della stagione 1994-95. Oscar per le musiche a Luis Bacalov.
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[+] piango troisi
(di matteotrm)
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dario
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martedì 16 agosto 2011
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incontinente
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Insomma, Troisi è un enigma. Qui è più tranquillo del solito, ma i suoi borborigmi (ridotti in lunghezza, per fortuna) sono veramente indigesti. La storia è un melodramma tipico italiano, con non poche incongruenze e parecchie furbate. Il regista sta alla larga da problematiche intellettuali, riducendo l'intelligente iniziativa di coinvolgere un grande poeta nella vicenda, in fatto più estemporaneo che funzionale alla storia, buonismi a parte. Tanto rumore per nulla, finale malinconico compreso, tutto costruito a tavolino. Però Troisi, alla fin fine, fa uno sforzo maggiore rispetto al suo standard, risultando a tratti simpatico, ma senza esagerare (i difetti di fondo rimangono, causa una preparazione che non gli fa mai superare la ristrettezza dello sketch da avanspetacolo).
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Insomma, Troisi è un enigma. Qui è più tranquillo del solito, ma i suoi borborigmi (ridotti in lunghezza, per fortuna) sono veramente indigesti. La storia è un melodramma tipico italiano, con non poche incongruenze e parecchie furbate. Il regista sta alla larga da problematiche intellettuali, riducendo l'intelligente iniziativa di coinvolgere un grande poeta nella vicenda, in fatto più estemporaneo che funzionale alla storia, buonismi a parte. Tanto rumore per nulla, finale malinconico compreso, tutto costruito a tavolino. Però Troisi, alla fin fine, fa uno sforzo maggiore rispetto al suo standard, risultando a tratti simpatico, ma senza esagerare (i difetti di fondo rimangono, causa una preparazione che non gli fa mai superare la ristrettezza dello sketch da avanspetacolo). Narrazione finta dimessa, forzature ben mascherate, storia, infine, da solita commedia all'italiana, paludata alla bell'e meglio di richiami culturali, esistenziali, subito pseudo-tali.
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(di goal!)
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andrea66
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mercoledì 7 ottobre 2009
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una mezza boiatina
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Storia di un’“amicizia” tra un poeta poeta (Pablo Neruda, interpretato da Noiret) e un postino (Troisi). Metto “amicizia” tra virgolette perché in realtà il rapporto è nettamente asimmetrico: Troisi è molto umile (troppo umile, servilmente umile) nei confronti del grande scrittore, e si rivolge a lui come ad un semidio (condividendo l’opinione che Noiret/Neruda chiaramente ha di se stesso). Neruda/Noiret infatti non tratta mai Troisi come un suo pari, ma sempre con un’aria di degnazione, come ad un “piccolo fan”, al quale portare rispetto solo quando se ne ha voglia; oppure, secondo l’estro, concedendosi il “ghiribizzo d’artista” di concedergli maestosamente la grazia tanto attesa. Troisi si è infatti innamorato della bella locandiera del paese (la Cucinotta), che invece palesemente lo disprezza.
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Storia di un’“amicizia” tra un poeta poeta (Pablo Neruda, interpretato da Noiret) e un postino (Troisi). Metto “amicizia” tra virgolette perché in realtà il rapporto è nettamente asimmetrico: Troisi è molto umile (troppo umile, servilmente umile) nei confronti del grande scrittore, e si rivolge a lui come ad un semidio (condividendo l’opinione che Noiret/Neruda chiaramente ha di se stesso). Neruda/Noiret infatti non tratta mai Troisi come un suo pari, ma sempre con un’aria di degnazione, come ad un “piccolo fan”, al quale portare rispetto solo quando se ne ha voglia; oppure, secondo l’estro, concedendosi il “ghiribizzo d’artista” di concedergli maestosamente la grazia tanto attesa. Troisi si è infatti innamorato della bella locandiera del paese (la Cucinotta), che invece palesemente lo disprezza. Ma quando Neruda/Noiret gli fa la grazia di scendere alla locanda assieme a lui, e firmargli una dedica sotto agli occhi della Cucinotta, questa rimane di sasso e si innamora di botto di Troisi. Cioè non si innamora di Troisi perché questi in sé è degno d’essere amato, ma solo perché si è rivelato essere amicone del famoso poeta (tra persone sguaiate e di anima poco nobile si userebbe dire che gliel’ha messa nel letto lui). Invece l’anima di Troisi è integralmente nobile, così si mette pure lui a scrivere poesie alla Cucinotta; e si tratta naturalmente delle tipiche poesie da cuore innamorato ingenuo con cui non si riuscirebbe a battere chiodo nemmeno alle scuole medie, ma la Cucinotta è in visibilio, e pianta un casino in casa (la madre non è granché contenta del partito) per cui alla fine, come si era capito, si sposano, ecc ecc.
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[+] che ignoranza!
(di lady libro)
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[+] non capisco le 2 stelle.
(di goal!)
[ - ] non capisco le 2 stelle.
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