elgatoloco
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domenica 28 maggio 2017
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commedia gialla ben fatta
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Per usare un parallelismo -facile ma, credo, efficace-con il teatro parlerei di"pièce bien faite"(commedia, pezzo teatrale ben fatto)proprio perché questo"V.I. Warshawki", che la protagonista ripete spesso , battendo sulle lettere iniziali, è film piacevole, dove l'azione, la detection, la comicità si susseguono ma riescono anche a intrecciarsi,a fondersi(il che avviene, in realtà, abbbastanza raramente, vedendo invece la prevalenza di un elemento sugli altri), per merito in particolare della componente femmin ile(Kathleen Turner, ça va de soi, ma anche l'allora giovanissima, anzi appena preadolescente, ANgela Goethals, poi vista meno nei film, almeno questa la mia impressione-il mio ricordo), ma anche del grande, spesso dimentaticato Charles Durning, un caratterista (e non solo)di solidissima(e non è allusione alla stazza fisica)statura recitativa, comica ma non solo.
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Per usare un parallelismo -facile ma, credo, efficace-con il teatro parlerei di"pièce bien faite"(commedia, pezzo teatrale ben fatto)proprio perché questo"V.I. Warshawki", che la protagonista ripete spesso , battendo sulle lettere iniziali, è film piacevole, dove l'azione, la detection, la comicità si susseguono ma riescono anche a intrecciarsi,a fondersi(il che avviene, in realtà, abbbastanza raramente, vedendo invece la prevalenza di un elemento sugli altri), per merito in particolare della componente femmin ile(Kathleen Turner, ça va de soi, ma anche l'allora giovanissima, anzi appena preadolescente, ANgela Goethals, poi vista meno nei film, almeno questa la mia impressione-il mio ricordo), ma anche del grande, spesso dimentaticato Charles Durning, un caratterista (e non solo)di solidissima(e non è allusione alla stazza fisica)statura recitativa, comica ma non solo. Anche qui, del resto, la Turner è in un ruolo comico, pur se altrimenti prevlagoo le sue doti drammatiche. Simpaticissima poi la solidarietà femminile, qui proposta al meglio con la coppia Turner-Goethals, dove le"invenzioni"si alternano e sono in qualche modo continue. E' vero(e qui concordo in pieno con la recensione"ufficiale")che la regia di Jeff Kanew non è particolarmente"creativa", ma credo si debba considerare la mentalità"gringa"di fare cinema, per cui tutto o quasi è già prestabilito, già"orientato"per cui, almeno nel "mainstream"filmico, per la "routine", non rimane moltissimo spazio creativo per il regista, salvo le grandi eccezioni che possono andare da Hitchcock(sempre rimasto fedele suddito di sua Maestà britannica, non avendo mai preso il passaporto USA)a De Palma a Mike Nichols e non moltissimi altri, ma là si tratta, appunto, di eccezioni che"confemrano la regola", almeno in gran parte. Le scene d'azione sono ben realizzate, quelle comiche altrettante, a un livello superiore a buon parte del cinema europeo, per esempio. El Gato
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marco poggi
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lunedì 25 giugno 2001
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"murray, te l'ho mai detto cosa riesco a fare con uno schiaccianoci ?"
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"DCTASP" ha la fama, immeritata secondo me, di essere uno dei film più brutti di Kathleen Turner, quello che l'ha portata lentamente al suo declino cinematografico. Certo, le riprese sono state travagliate (vedi il naso rotto dell'attrice), la produzione disneyana non è stata proprio all'altezza della situazione, come il suo regista Jeff Kanew, ma il film a me ha divertito. Tratto non da uno, ma da più thriller incentrati sulla detective di Chicago, tutti scritti da Sara Paretsky, questo film trova l'arma vincente proprio nell'interpretazione dell'attrice. Uscito nell'anno delle "donne con la pistola",il 1991, il film si discosta dalle tematiche drammatiche di "Thelma & Louise e "Il silenzio degli innocenti", per puntare più sull'ironia pungente della protagonista.
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"DCTASP" ha la fama, immeritata secondo me, di essere uno dei film più brutti di Kathleen Turner, quello che l'ha portata lentamente al suo declino cinematografico. Certo, le riprese sono state travagliate (vedi il naso rotto dell'attrice), la produzione disneyana non è stata proprio all'altezza della situazione, come il suo regista Jeff Kanew, ma il film a me ha divertito. Tratto non da uno, ma da più thriller incentrati sulla detective di Chicago, tutti scritti da Sara Paretsky, questo film trova l'arma vincente proprio nell'interpretazione dell'attrice. Uscito nell'anno delle "donne con la pistola",il 1991, il film si discosta dalle tematiche drammatiche di "Thelma & Louise e "Il silenzio degli innocenti", per puntare più sull'ironia pungente della protagonista. Come in "Wolf" di tre anni più tardi con Jack Nicholson, "DCTAS" è un film che parla della crisi di mezza età di una detective privata non più sul fiore degli anni che si ritrova "mamma per caso". Orfana, sboccata, disordinata, con una relazione traballante, Vic Warshawsky è chiamata a proteggere una bambina non proprio angelica dalle mire dei suoi parenti avidi, dopo aver avuto una veloce relazione col padre che muore all'inizio del film, naturalmente. Il bello della pellicola non sta nell'intreccio giallo, ma nei rapporti tra i quattro protagonisti, Vic, la piccola Kat, il giornalista Murray e il paterno tenente Mallory, delle vere chicche di comicità. Inoltre, come non dimenticare i "botta e risposta" fra la Turner e il boss interpretato dal corpulento Wayne Knight ? Se amate il pulp, quelle sequenze sono per voi. Certo, la costruzione del film è televisiva e i rimandi a "Gloria" di Cassavetes e a "Chinatown" di Huston sono evidenti, ma guardate le espressioni facciali della Turner, sono quelle il vero spettacolo. Inoltre, se questa è la sagra del thriller "già visto", proponete altro voi, se ci riuscite. Il film risultA qualitativamente migliore delle recenti "Charlie's Angels", nonostante le parolacce che imperano. Ottimi Melina Martello e Oreste Rizzini come sempre. La Turner si sarebbe meritata una sceneggiatura migliore e dei partner più blasonati. Si salva solo Charles Durning.
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