Bona

Film 1990 | Drammatico 85 min.

Regia di Lino Brocka. Un film Da vedere 1990 con Nora Aunor, Phillip Salvador, Marissa Delgado, Raquel Monteza, Venchito Galvez. Cast completo Genere Drammatico - Filippine, 1990, durata 85 minuti. Valutazione: 3,5 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento giovedì 1 maggio 2025

Una studentessa è ossessionata da un attore. Va a vivere con lui ma le cose non avranno un risvolto positivo.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,50
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Una prova straordinaria di Nora Aunor, diva filippina, nei panni di una fan disposta a servire l'oggetto della sua adorazione.
Recensione di Emanuele Sacchi
giovedì 1 maggio 2025
Recensione di Emanuele Sacchi
giovedì 1 maggio 2025

Con un padre violento e una madre remissiva, Bona vive una difficile quotidianità, da cui preferisce evadere frequentando set cinematografici. In particolare quelli in cui lavora Gardo, una comparsa che le ha autografato una foto e verso cui Bona ha sviluppato una sorta di ossessione. Pur di vivere insieme a Gardo, Bona accetta di servirlo e accudirlo: l'uomo se ne approfitta e non esita a ubriacarsi e a portare a casa donne di facili costumi per umiliarla. Ripudiata dalla famiglia e sfruttata da Gardo, Bona è infelice ma persevera nella sua ossessione, fino al punto di rottura.
A Manila gli artigli della luce graffiano ancora, per parafrasare il titolo del più famoso film di Lino Brocka, Manila in The Claws of Light, di cinque anni precedente rispetto a Bona.

Dominato dalla presenza della diva Nora Aunor, che regge il film sulle proprie spalle, Bona è una pellicola ritenuta a lungo perduta e poi recuperata e restaurata grazie al prezioso lavoro di Kani Releasing and Carlotta Films nel terzo millennio.

Fin dall'incipit l'inconfondibile tocco di Brocka è percepibile: in una scena quasi documentaristica, il regista carpisce immagini dalla processione del Nazareno Nero, in mezzo alla folla impazzita. Emergono qui tutte le contraddizioni filippine. La religiosità che spesso confina con l'idolatria, il fanatismo di massa che induce quasi naturalmente alla violenza e al caos. Il passaggio a un'altra forma di idolatria, quella praticata da Bona nei confronti di Gardo e per traslato verso la fabbrica dei sogni cinematografici, è quindi una transizione logicamente consequenziale e graduale, raggiunta dolcemente dalla macchina da presa, che si sofferma sul volto gentile di Aunor per non lasciarlo più.

Bona non si innamora di un divo, ma di un attorucolo che spera di fare la comparsa in almeno una scena dei set che frequenta. L'autostima della ragazza è talmente infima da porre dei forti limiti anche alle proprie aspirazioni: a Bona non è concesso neppure di sognare in grande, è sottoproletaria anche nella dimensione onirica.

Nella devozione di Bona è possibile leggere la sottomissione di un intero popolo, colonizzato e costretto nei decenni a un'eterna diaspora, attraverso la fornitura di manodopera semi-servile a Paesi stranieri. Una condizione miserevole che riguarda soprattutto le donne filippine, che Bona incarna nelle sue contraddizione e nel suo compiaciuto ma conflittuale masochismo. L'oggetto dell'amore di Bona, Gardo, è un attore fallito e un uomo incompiuto, un ragazzone che si porta a letto ogni fan che incontra e che necessita di essere accudito da una serva. Bona si prende cura di lui, fino a lavarlo con una procedura gradita a Gardo, e prova piacere nel farlo, almeno finché si limita all'attore e non alle sue conquiste femminili. L'incontro tra Gardo e Bona è la fusione di due elementi complementari. Lei è disposta a servirlo e perfino a tollerare le sue scappatelle pur di sfiorare un po' di polvere di stelle. Dal canto suo Gardo confonde Bona con la madre quando è sbronzo e ha bisogno di consolazione, denotando la natura sua - e per traslato del maschio filippino - dominante ma dipendente dal lavoro femminile domestico, come un leone che poltrisce mentre le leonesse si occupano di ogni faccenda e procacciano cibo e denaro.

Da sempre attento al lato sociale, Brocka gira con crudo realismo nei sobborghi di Manila, che Nora sceglie di abitare pur di sfuggire a una dimensione domestica opprimente, seppur lievemente più agiata. Bona è una parabola cruda e realista del gap incolmabile tra sogni e realtà, ambizioni e obblighi, tra dominazione maschile e sottomissione femminile. E Brocka denuncia questo stato di cose senza edulcorare nulla di una società vanesia e iniqua, in bilico tra crudeltà e facezie, disperatamente subalterna.
L'epilogo, inevitabile e catartico, completa a livello metaforico la circolarità religiosa introdotta dall'incipit: dalla processione collettiva si arriva a un battesimo individuale, senza che durante il percorso la società filippina abbia appreso alcunché dai propri gravi errori.

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giovedì 1 maggio 2025
Emanuele Sacchi

Con un padre violento e una madre remissiva, Bona vive una difficile quotidianità, da cui preferisce evadere frequentando set cinematografici. In particolare quelli in cui lavora Gardo, una comparsa che le ha autografato una foto e verso cui Bona ha sviluppato una sorta di ossessione. Pur di vivere insieme a Gardo, Bona accetta di servirlo e accudirlo: l’uomo se ne approfitta e non esita a ubriacarsi e a portare a casa donne di facili costumi per umiliarla. Ripudiata dalla famiglia e sfruttata da Gardo, Bona è infelice ma persevera nella sua ossessione, fino al punto di rottura.
Dominato dalla presenza della diva Nora Aunor, che regge il film sulle proprie spalle, Bona è una pellicola ritenuta a lungo perduta e poi recuperata e restaurata grazie al prezioso lavoro di Kani Releasing and Carlotta Films nel terzo millennio. Da sempre attento al lato sociale, Brocka gira con crudo realismo nei sobborghi di Manila, che Nora sceglie di abitare pur di sfuggire a una dimensione domestica opprimente, seppur lievemente più agiata. Bona è una parabola cruda e realista del gap incolmabile tra sogni e realtà, ambizioni e obblighi, tra dominazione maschile e sottomissione femminile. E Brocka denuncia questo stato di cose senza edulcorare nulla di una società vanesia e iniqua, in bilico tra crudeltà e facezie, disperatamente subalterna.

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Una studentessa è ossessionata da un attore. Va a vivere con lui ma le cose non avranno un risvolto positivo. Online fino al 2 maggio. Vai al filmVai all'articolo »

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