fidi88
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mercoledì 9 giugno 2010
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il decadimento dell'aristocrazia
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Il giovane Bill(Billy Warlock) avrebbe tutto per essere felice: la sua famiglia è ricca, vive in un bel posto come Beverly Hills , ha una bella fidanzata e a scuola è piuttosto popolare. Nonostante questo, si trova male nell'alta società, si sente poco amato dalla famiglia e sospetta rapporti icenstuosi tra sua sorella ed i suoi genitori.Sarà un nastro consegnatogli dall''ex fidanzato di sua sorella a confermare i suoi sospetti e sarà proprio questa scoperta a condurlo in una sorta di orgia antropofagica dove egli stesso è la vittima designata. Girato come fosse un telefilm per teenager la prima ora risente della recitazione piuttosto approssimativa ma si riabilita sul finale grazie ad una delle scene piu allucinanti della storia del cinema.
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Il giovane Bill(Billy Warlock) avrebbe tutto per essere felice: la sua famiglia è ricca, vive in un bel posto come Beverly Hills , ha una bella fidanzata e a scuola è piuttosto popolare. Nonostante questo, si trova male nell'alta società, si sente poco amato dalla famiglia e sospetta rapporti icenstuosi tra sua sorella ed i suoi genitori.Sarà un nastro consegnatogli dall''ex fidanzato di sua sorella a confermare i suoi sospetti e sarà proprio questa scoperta a condurlo in una sorta di orgia antropofagica dove egli stesso è la vittima designata. Girato come fosse un telefilm per teenager la prima ora risente della recitazione piuttosto approssimativa ma si riabilita sul finale grazie ad una delle scene piu allucinanti della storia del cinema. Film d'esordio di Brian Yuzna(che in seguito non si ripeterà piu su questi livelli) in cui punta il dito contro il modello di famiglia ricca e chic tipica della borghesia anni 80. La scena di cannibalismo finale non è altro che una metafora di questà società che si ciba di potere e di apparenza ed è costretta a nutrirsi della" linfa vitale" delle altre classi per poter continuare a sopravvivere. Senza dubbio uno dei miglior horror degl'anni 80
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nick castle
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mercoledì 6 aprile 2011
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originale come pochi...
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Un rampollo, pecora nera di una famiglia alto-borghese di Los Angeles, fa frequenti sedute di psichitria. Il ragazzo insieme all'ex ragazzo della sorella e all'amico viene coinvolto in complotti organizzati dai borghesi del luogo e da gente altolocata, che hanno come fine ultimo il rapimento di giovani ragazzi per poi introdurli in orgie dove si pratica la fusione corporale, ovvero l'unione materiale dei corpi di chi ci partecipa con quello del malcapitato ragazzo di turno. Geniale come pochi, questa opera prima di Brian Yuzna incuriosisce per la trama e stupisce per la surrealità reale degli effetti speciali e delle situazioni tipicamente kafkiane. E' un film assolutamente da vedere, in cui quasi tutto è nuovo ed è da scoprire.
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Un rampollo, pecora nera di una famiglia alto-borghese di Los Angeles, fa frequenti sedute di psichitria. Il ragazzo insieme all'ex ragazzo della sorella e all'amico viene coinvolto in complotti organizzati dai borghesi del luogo e da gente altolocata, che hanno come fine ultimo il rapimento di giovani ragazzi per poi introdurli in orgie dove si pratica la fusione corporale, ovvero l'unione materiale dei corpi di chi ci partecipa con quello del malcapitato ragazzo di turno. Geniale come pochi, questa opera prima di Brian Yuzna incuriosisce per la trama e stupisce per la surrealità reale degli effetti speciali e delle situazioni tipicamente kafkiane. E' un film assolutamente da vedere, in cui quasi tutto è nuovo ed è da scoprire.
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g.luca olivetto
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sabato 4 settembre 2010
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l’orgia più delirante del cinema horror moderno
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Ci sono molti dettagli davvero interessanti in questa pellicola, come quando nei titoli d'inizio scorrono le immagini confuse del protagonista mentre viene "molestato" dai cosiddetti mostri, e questa sarà la scena che, tra l'altro, verrà ripresa nel finale, diventando tra le più controverse degli horror targati anni '80. E' quindi originale, a mio giudizio, la scelta del regista di giocare in maniera così accattivante sulla parte iniziale e conclusiva dell'opera.
Buona anche la sceneggiatura: molto spesso i dialoghi dei personaggi danno a intendere senza essere troppo espliciti e, ad essere sinceri, è pieno di cosiddetti "colossal" che peccano in questo.
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Ci sono molti dettagli davvero interessanti in questa pellicola, come quando nei titoli d'inizio scorrono le immagini confuse del protagonista mentre viene "molestato" dai cosiddetti mostri, e questa sarà la scena che, tra l'altro, verrà ripresa nel finale, diventando tra le più controverse degli horror targati anni '80. E' quindi originale, a mio giudizio, la scelta del regista di giocare in maniera così accattivante sulla parte iniziale e conclusiva dell'opera.
Buona anche la sceneggiatura: molto spesso i dialoghi dei personaggi danno a intendere senza essere troppo espliciti e, ad essere sinceri, è pieno di cosiddetti "colossal" che peccano in questo... Un po' come succede nei romanzi: non bisogna mai "dire", ma raccontare... Il tutto, se ben congeniato, emergerà poi dalla narrazione stessa.
Parlando dei difetti, credo sia doveroso ammettere che in vari punti il film si affievolisce, perdendo il ritmo che, a dire il vero, non è mai elevatissimo. Ma, tutto sommato, credo ci possa stare.
Dubito che questo b-movie sia stato girato con un grosso budget, quindi penso che Brian Yuzna abbia eseguito un buon lavoro. "Society" è sicuramente una delle sue opere migliori e, d'altra parte, nel guardare "Re-Animator 2" e "The dentist" ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli (non per la paura, ma per la scarsezza e la qualità a dir poco pessima).
Voto finale: 6,5. Non sarà "Salò o le 120 giornate di Sodoma" di Pasolini (tanto per restare in tema...), ma mi sono comunque divertito.
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